Guest brunotto Posted June 10, 2009 Report Posted June 10, 2009 (edited) Va bene che i 5 miliardi promessi si daranno in un ventennio....come il ventennio fascista!!?? ma non è chiaro da dove verranno fuori...!!?? e poi i nostrì che furono cacciati a pedatone tra cui fior fior di Aziende.....!!?? Potevano patteggiare e pareggiare il tutto tenendo poi conto delle centinaia barconi di che provenivano sino a ieri dallo Stato di Gheddafi..... vero Imperatore ...come il nostro !!! E poi in quanto a libertà e diritti civili !!??...un autentico Dittatore !!! Per me una sconfitta non certo una vittoria del Berluska ma per il PierSilvietto ed i suoi prodi ( non Prodi !! ) un altro trionfo...... e poi tutti quei soldi....!? Ma francesi,spagnoli,portoghesi,olandesi,inglesi etc etc si sono comportati allo stesso modo per le loro colonie!!?? Edited June 10, 2009 by brunotto Quote
arska Posted June 10, 2009 Report Posted June 10, 2009 sta roba no centra niente col colonialismo del 900, xe colonialismo de tipo capitalistico. I paesi dove xe scelta se, per esempio, darghe permesi per delocalizar a aziende tedesche o italiane.. indovinè cossa i scelzi? E i va discretamente ben. I industriali italiani i xe stai lasadi andar in massa solo in Romania fin desso; inutile dir che la società là xe ancora nei casini più totali. I zerca novi spazi. Cossa meio de un paese sterminado e posibilmente pien de richeze? Quote
Guest brunotto Posted June 10, 2009 Report Posted June 10, 2009 (edited) Da notare che l'ineffabile Ghedda si è presentato in alta uniforme militare con sul petto una foto che dovrebbe offendere l'Italia ed invece è stato accolto da un sorriso a 69 denti dall'altro ineffabile...il nostro immarcescibile PierSilvietto...allucinante tutto il contorno con aerei personali..spero a spese della Libia!?......e oltre 300 personcine della sua scorta......forse pensa di essere una rockstar.....certo con 5 miliardini di dollari.....se pol !!! Ma poi perchè pagarlo anche in dollari!? Ineffabile anzi ineffabili........e io pago !!!! Edited June 10, 2009 by brunotto Quote
Starlite Posted June 10, 2009 Report Posted June 10, 2009 Da notare che l'ineffabile Ghedda si è presentato in alta uniforme militare con sul petto una foto che dovrebbe offendere l'Italia[...]Ma poi perchè pagarlo anche in dollari!? Secondo mi l'Italia ga poco de offenderse per quella foto, anzi, dovesi vergognarse per quel che gaveva fatto all'epoca. Beh in dollari convien visto el cambio Ma la mia domanda xe.. Geddafi xe un dittator o no? Se la risposta xe si... Quote
Guest brunotto Posted June 10, 2009 Report Posted June 10, 2009 Da notare che l'ineffabile Ghedda si è presentato in alta uniforme militare con sul petto una foto che dovrebbe offendere l'Italia[...]Ma poi perchè pagarlo anche in dollari!? Secondo mi l'Italia ga poco de offenderse per quella foto, anzi, dovesi vergognarse per quel che gaveva fatto all'epoca. Beh in dollari convien visto el cambio Ma la mia domanda xe.. Geddafi xe un dittator o no? Se la risposta xe si... Per carità..... ma presentarsi sulla scaletta dell'aereo con quella foto sul petto insomma direi eccessivo..... o no !? Berluskino poteva presentasi con una foto di un barcone libico carico di morti....o no !? Dollaroni o eurini sempre....e io pago !?....o no !! Su Leader massimo. Dittatore o Imperatore fate vobis !? .....eh si !!! Quote
arska Posted June 10, 2009 Report Posted June 10, 2009 mi no go problemi con Gheddafi. La foto, po' xe decisamente comprensibile. Se come se noi andasimo in Germania con la foto de un partigian, per dir. Solo, no me va che el sia accolto con megaonori, ma semplicemente come un capo de stato Quote
Ghost Posted June 11, 2009 Report Posted June 11, 2009 Altri soldi... speriamo che almeno servano a qualcosa. Quote
babatriestina Posted June 11, 2009 Report Posted June 11, 2009 Bel el articolo in prima pagina del corriere: http://www.corriere.it/edicola/index.jsp?p...NA&doc=VENT un’Occasione di ChiarezzaEvento storico certamente lo è: la prima visita del leader libico nell’ex potenza coloniale, gli ampi passi compiuti dall’Italia nel riconoscere gli orrori commessi in quel periodo, il trattato italo-libico dello scorso anno, tutto contribuisce a fare della visita di Muammar el Gheddafi uno di quegli episodi che modificano in profondità il rapporto tra due Stati. Eppure una sensazione di disagio permane, e ci sembra giustificata. Per alcuni non trascurabili versi, il nuovo clima di cooperazione e di amicizia instaurato con Gheddafi è nell’interesse dell’Italia. Interesse economico, ovviamente nel settore energetico ma anche a beneficio di altre imprese la cui attività dovrebbe riequilibrare i pesanti impegni finanziari sottoscritti dall’Italia lo scorso anno. Interesse politico, perché il governo Berlusconi ha avuto il merito di finalizzare l’intesa con Tripoli (anche se le prime aperture vennero da Prodi) e conta ora sulla collaborazione libica nella lotta all’immigrazione clandestina nel nostro Paese. Il recente e controverso «respingimento» verso la Libia di un contingente di aspiranti immigrati è stato soltanto la prova generale di una strategia cui il governo intende rimanere fedele, sperando che la selezione delle richieste d’asilo possa avvenire sul suolo libico. Meccanismo questo, peraltro, tutto da verificare e sul quale l’Italia dovrebbe insistere. Interesse geopolitico, infine, perché in un Mediterraneo sempre pronto ad infiammarsi la stabilità del Nord-Africa è un elemento cruciale. Soprattutto quando questa stabilità, come avviene nel caso di Gheddafi, non viene raggiunta in alleanza con gli islamisti ma piuttosto contro di essi. Non è poco, e a conti fatti tanto i dirigenti italiani quanto il Colonnello di Tripoli sono impegnati in una operazione saggia. A una condizione, però: che l’onere della memoria sia completo e non unilaterale, che ai nostri torti tanto sottolineati (persino dall’immagine dell’eroe della resistenza Omar al Mukhtar, impiccato dagli italiani, che Gheddafi portava ieri sulla divisa) corrisponda una eguale capacità mnemonica nei confronti dell’ospite. Perché qualcosa, se non si vuole essere ipocriti, va ricordato. Vanno ricordati gli anni nei quali la Libia di Gheddafi era fornitore privilegiato di alcuni movimenti nazional-indipendentisti europei che spesso e volentieri facevano ricorso al terrorismo (l’Eta basco e l’Ira nord-irlandese, per non andar lontano). Va ricordato che moltissimi italiani furono espulsi dalla Libia nel 1970 e che 16 anni dopo, per rispondere a un proditorio bombardamento Usa a sua volta innescato da un presunto attentato libico a Berlino, Gheddafi non aveva esitato a sparare due missili contro Lampedusa (senza raggiungerla). Va ricordato — ma nella sua regione la Libia non fa davvero eccezione — che quella di Tripoli non è proprio una democrazia. Va ricordato che la Libia ha pagato indennizzi enormi per sbarazzarsi (secondo un metodo davvero singolare) dell’accusa di aver fatto cadere due aerei con centinaia di vittime, il PanAm di Lockerbie (peraltro al processo la responsabilità libica è stata ampiamente rimessa in discussione) e l’Uta francese caduto nel Sahara. Va ricordato, e siamo a tempi più vicini , che le scelte internazionali della Libia erano cambiate dalla fine degli anni Novanta, ma la svolta vera, tra il 2001 e il 2003, avviene dopo che le intelligence americana e inglese scoprono per puro caso un programma per la costruzione di armi di distruzione di massa, nucleari comprese, con la consulenza dello scienziato pachistano Abdul Qadeer Khan. Da quel momento la Libia si autodenuncia, accetta di rinunciare ai suoi progetti, e passa sotto l’ala dell’Occidente. A tutti, beninteso, va riconosciuto il diritto di cambiare idee e anche comportamenti. Non vogliamo buttare il peso di una storia pur recente sulle spalle di Gheddafi. Ma visto che gli italiani appaiono propensi a rendergli un omaggio appena scalfito dal mancato intervento nell’aula del Senato mentre il Colonnello non rinuncia a stuzzicarli («sono qui soltanto perché l’Italia si è scusata»), non incontra i nostri connazionali espulsi, e agli ebrei libici allontanati prima della sua ascesa al potere assegna provocatoriamente una udienza di sabato, allora la voglia di riequilibrare le memorie si fa impellente. Forse Gheddafi intende continuare «da amico» in quella doccia scozzese anti-italiana che tanto gli è servita a tenere vivo il consenso nazionalista interno? La visita è una grande occasione di chiarezza. Non soltanto per l’Italia, però. Quote
Guest brunotto Posted June 11, 2009 Report Posted June 11, 2009 (edited) Una pagliacciata autentica.....tutto colpa del Colonialismo di 60 anni fa ...tutto proprio tutto anche gli sbarchi dei disgraziati......sulle donne glissa e fa chiudere i microfoni......eliminare il partitismo consiglia.......Berluska sorride ed intanto prende nota del comportamento di un autentico Dittatore dell'era moderna!!! Drammaticamente comico !!! Edited June 11, 2009 by brunotto Quote
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