Ghost Posted October 5, 2009 Report Posted October 5, 2009 (edited) Avrete certo sentito del tragico alluvione a Messina. Tragedia che mi ha travolto con un sempre più ricorrente senso di già visto. Dopo Sarno, che a distanza di anni non è ancora stato messo i sicurezza, arriva un altra tragedia del tutto simile per cause e svolgimento. Anzi peggio di Sarno dato che ora abbiamo i giornalisti dell'era Cucuzza. Zona disastrata raggiunta a difficicoltà dai soccorritori ma già invasa dai giornalisti che iniziano a tormentare la gente del luogo. Giusto ieri guardavo un inviato RAI che faceva domande incessanti ad un povero uomo che ha perso moglie figli e casa nel disastro, in lacrime che cercava di allontanarsi mentre lo inseguivano con il microfono chiedendogli "Come sta? Cosa farà adesso? Pensa che la tragedia poteva essere evitata?". Ho dovuto girare canale... inguardabile, eprchè mandare in diretta una tortura psicologica d'una persona già provata. Ora mi chiedo... quante tragedie come questa dovremo sopportare prima che si faccia qualcosa per evitarle? O peggio ancora non è che non ci sia la volontà di evitare queste tragedie? Il fatto che da tragedie come questa ma anche da L'Aquila ci sia stata troppa troppa gente che ci ha guadagnato spudoratamente soldi e potere mi rende dubbioso o pessimista a riguardo. Chi fa la ricostruzione, chi gesisce gli aiuti, chi si fa campagna eletorale, chi incrementa gli ascolti, chi a casa può intrattenersi con un "reality" drammatico invece dei soliti finti film catastrofisti, drammatici o triller. C'è un ciclo perverso in questo busness della catastrofi in cui chiuque potrebbe impedirle ci guadagna dalla loro esistenza e questo perché la gente si fa manipolare da queste collusioni di potere ed interessi. Scagliarsi contro le cause e le gestione stile busness dell'emergenza invece di pianger per le vittime e allinearsi tutti nel silenzio e nel omertà è vista come segno di insensibilità nella nostra società dalle lacrime di coccodrillo facili. Ma ciò non toglie che abbiamo dinuovo Berlusconi in prima linea con promesse, bertolaso protagonista in TV, giornalisti avvoltoi sulla facciata e le ditte di ricotruzione pronte, spesso le stesse che hanno commesso gli abusi edilizi che hanno causato il disastro. Mentre dietro abbiamo un taglio al budget per la sicurezza idrogeologica dell Italia che passa da 50 milioni di euro nel 2009 a 0 nel 2010 (la Prestigiacomo si almenta ma è inascoltata) e i primi accertamenti sulle condizioni edili nella zona che rivelano un abusivismo imperante e tollerato: http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/c...emolizioni.html L'ennesimo show mediatico con gli assassini che piangono in diretta sulle tombe delle vittime. Per fortuna che tra un po avranno un mega ponte. Edited October 5, 2009 by Ghost Quote
iguanadan Posted October 5, 2009 Report Posted October 5, 2009 sono molto d'accordo sul fastidio che provoca il finto giornalismo d'assalto su me povero ascoltatore, costretto a svegliarmi stamattina con le registrazioni delle chiamate al 112, costretto ieri pomeriggio a giletti e al suo finto incazzamento da faccia televisiva, su queste bassezze che esprimono solo tornaconto personale. mah. mi da però altrettanto fastidio sentire sparare su una classe politica che ha autorizzato degli abusi che non dovrebbero esserci stati. è comodo tirar su case in cndizioni surreali e lucrarci nascondendosi dietro la legalizzazione di un condono. il solito tiro al bersaglio che porta alla creazione di irraggiungibili maluassene da incolpare è veramente ridicolo. i mea culpa non sono il pezzo forte dell'italia, a tutti i livelli gerarchici. Quote
Ghost Posted October 5, 2009 Author Report Posted October 5, 2009 Certo qua non è più solo un problema di politica. Facile scalgiarsi solo conro chi ha mancato dif ar rispettare la legge, ma bisogna ricodarsi anche di chi la legge non l'ha rispettata. Le leggi ci sono, gli avvisi di demolizione sono arrivati, in 1200 non li hanno rispettati. Di base una delle pricipali cause del massacro è la noncuranza con cui la gente ha infranto la legge. Ed in questo caso leggi chesono fatte per salvarlgi la vita, difficili da interpretare come sopprusi. Bisognerebbe dire anche queste cose. Come quel terremoto che ha causato il crollo della scuola di San Giuliano... in cui tra i colpevoli c'era il sindaco, che ha pure perso un figlio. Anche i questo caso tra chi a perso la vita la casa o un familiare ci sono anche alcuni colpevoli. bisognerebbe affrontare il rpoblema con meno peli sulla lingua e più spirito di equa suddivisione delle responsabilità. Non è solo una fatalità, non è solo colpa di amministrazione o politica non è solo colpa della gente. E' un insieme delle tre cose che ha portato ad una strage colposa, non una tragedia, una strage colposa perché questo è. Quote
iguanadan Posted October 5, 2009 Report Posted October 5, 2009 Non è solo una fatalità, non è solo colpa di amministrazione o politica non è solo colpa della gente. E' un insieme delle tre cose che ha portato ad una strage colposa, non una tragedia, una strage colposa perché questo è. quotone! Quote
diego Posted October 5, 2009 Report Posted October 5, 2009 Quel che no vederemo mai nelle televisioni "libere" dal regime No xe el momento delle polemiche. In Italia se disi sempre cusì, quando i cadaveri delle stragi annunciade xe ancora caldi. Pasado el rigor mortis, e seppellidi con più o meno onori, quando finalmente saria el momento delle polemiche, non se ne parla più perché ghe sarà altro de cui parlare. I morti della Thissen, quei di Viareggio, i morti abruzzesi, e desoi morti de Messina, tutti più o meno annunciadi, deso i merita el rispetto il rispetto che noi ga avudo da vivi. Non sarà quindi el momento della polemica, ma xe sicuramente el momento giusto per voler el rispetto per chi resta, per chi fortunatamente questa volta no xe stado ingoiado dal fango, dalle macerie de un terremoto, da un disastro ferroviario, da un prevedibile e previsto incidente sul lavor. I ne dirà che la piova no xe controllabile dai omini, e i dirà bugie. I ne dirà che le catastrofi naturali le riva, forse mandade da Dio, l’unico che pareria ne gabi el controllo , e inveze se mori in guerra o in pace, sempre per colpa dei soldi. El profitto de pochi ne copa tanti, quando no se fa manutenzion ai treni per risparmiar, quando se costruisi con la sabbia de mar per rubar, quando no se metti in sicurezza le fabbriche per no intaccar i profitti, quando se costruisi in maniera in attesa del condono che vegnerà, quando no vien stanziadi i soldii per metter in sicurezza i territori. Ghe xe sai poco de divino e naturale in tutto questo, ghe xe solo la man (omicida) dell’omo. Dopo xe el resto: perché se te disi ste robe te son una cassandra, un’anti italian, uno che rema contro el governo dei fatti, un comunista. Lo show xe appena cominciado, poco conta i morti che za se conta a decine. Xe el forte riscio che questa nova mattanza diventi un novo miracolo italian: casette gonfiabili e galleggianti, in un per de nuovi quartieri de Messina, con verde pubblico, spumante, torta e biglietto de auguri per un novo inizio, proprio sotto el ponte. No xe ironia, xe cinismo. Xe dal 2007 che i spetava la tragedia, lo go letto sui giornai , e ancora, xe de tempo che i domandava soldi per sanar el dissesto, soldi che no xe mai rivadi. Ma se el disastro iera stato annunciado, esisterà poi qualchedun ciamado a risponder? Probabilmente no. Questo xe ell governo dei fatti, del piano casa che autorizza ancora e ancora l’abuso edilizio, ma soprattutto xe el governo del ponte e delle opere maestosamente ambiziose. L’Italia dei consorzi da foraggiar per le opere faraoniche che no se farà mai, dove oggi el fango coverzi tutto Stemo vivendo in una strana fiction dove solo i morti, purtroppo, xe reali. Quote
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