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Da "Il Piccolo":

Bernardi influenzato, ha allenato Boniciolli

TRIESTE Matteo Boniciolli torna ad allenare la Pallacanestro Trieste. Complice l’attacco influenzale che ha tenuto per qualche giorno Massimo Bernardi lontano dal parquet, il consulente operativo dell’Acegas si è rimesso tuta e scarpe da ginnastica guidando, giovedì al PalaTrieste e ieri nella palestra di via Locchi, gli allenamenti della prima squadra.

Prima del rompete le righe previsto grazie alla pausa del campionato che domani terrà fermi i biancorossi, quindi, i giocatori hanno avuto la possibilità di confrontarsi con metodologie di lavoro differenti rispetto alle solite avvalendosi, tra l’altro, di un Boniciolli particolarmente carico.

La voglia di allenare c’è ed è tanta cosa comprensibile considerando come, fatte salve le parentesi con le rappresentative giovanili, Matteo è fermo da un po’ e l’astinenza da basket giocato comincia a farsi sentire.

«È stata un’esperienza piacevole considerando la grande disponibilità di un gruppo che è estremamente allenabile. L’unica difficoltà - ci ha confidato tra il serio e il faceto Matteo - è stata tornare a pensare e parlare in italiano durante l’allenamento visto che ormai siamo abituati a usare esclusivamente l’inglese».

Dopo la brave pausa concessa per stare qualche giorno in famiglia, la squadra si ritoverà martedì per cominciare a preparare la prossima sfida di campionato che domenica 6 dicembre porterà sul parquet del PalaTrieste la Co.Mark Treviglio. (lo.ga.)

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Da "Il Piccolo":

IL CONSULENTE OPERATIVO TRACCIA UN BILANCIO GLOBALE DI QUESTA PRIMA PARTE DI STAGIONE

Boniciolli: «Acegas, manca il risolutore»

«I nostri ragazzi sono persone troppo brave. Ma ho fiducia, il salto di qualità arriverà»

di MATTEO CONTESSA

TRIESTE L’attacco influenzale che ha colpito Massimo Bernardi la scorsa settimana ha «promosso» allenatore dell’Acegas, per un paio di giorni, Matteo Boniciolli. Che ha spremuto abbastanza i biancorossi ma ha potuto verificare de visu, se mai ne avesse avuto ancora bisogno, la crescita tecnica, fisica e caratteriale della squadra dall’avvio della stagione fino a oggi. E approfittando del turno di riposo imposto dal calendario si può tracciare con lui un bilancio globale di questo primo scorcio di stagione dell’Acegas.

Otto punti all’attivo dopo 10 partite: era ciò che si aspettava?

Onestamente, per come sono andate le cose, mi sarei aspettato di arrivare alla pausa con cinque vittorie e ci siamo andati molto vicini, considerando che con verona, ma soprattutto con Trento abbiamo perso per episodi negativi. E a bocce ferme posso constatare che l’assenza di Benfatto ha pesato molto in queste due partite. Ma non è una giustificazione.

E allora qual’è la spiegazione vera?

Entrambe le partite sono state emblematiche della scelta di puntare su un gruppo di giovanissimi, piuttosto che su solisti di grido. Abbiamo mostrato la parte meno remunerativa dell’investimento sui giovani. L’altra faccia di questa medaglia è Ozzano: anche lì hanno fatto la nostra stessa scelta, ma attualmente a loro sta andando tutto bene, qui da noi no.

Cosa vi manca per essere come gli emiliani?

Finora ci è mancato un risolutore. Un Becerra, per fare un esempio, cioè un giocatore che in tutte le partite giocate punto a punto avesse la forza mentale, tecnica e fisica per fare qualcosa che potesse decidere la partita a proprio favore. Purtroppo nella logica che abbiamo scelto nella costruzione della squadra è fisicamente impossibile avere la botte piena e la moglie ubriaca.

Squadra giovane, inesperta e senza un risolutore: anche questo è in linea con i vostri programmi?

Certamente. A me interessa il senso del nostro lavoro, la direzione che abbiamo preso e non gli episodi, sui quali si può discutere. E il senso è che abbiamo una squadra che sta lavorando duramente, insieme al coach, per ottenere un risultato finale che sarà, nella migliore delle ipotesi l’ottavo posto alla fine della stagione regolare. Arrivarci, per noi sarebbe uno scudetto; se non ci arrivassimo, giocando comunque un campionato dignitoso, avremmo ugualmente fatto il nostro; se le cose dovessero andare peggio tutti quanti, dalla società allo sponsor allo staff tecnico, faremo le nostre valutazioni. Ma sono molto fiducioso sulla crescita della squadra.

In cosa consiste il limite principale di questa Acegas?

Paradossalmente, e l’ho verificato in questi due giorni di allenamenti che ho diretto, il limite è che abbiamo tutte persone troppo brave. Un gruppo perfetto dal punto di vista disciplinare e comportamentale, ci sono impegno e dedizione verso la società e verso la città: nessuno lo sa, ma diversi dei nostri atleti della prima squadra, senza reclamizzarlo, sono coinvolti direttamente in attività sociali molto impegnative a Trieste. In un gruppo così perfetto manca un ’figlio di buona donna’, sportivamente parlando.

Pensate di reperirlo sul mercato e portarlo qui, qualche «figlio di buona donna»?

Neanche per idea, perchè tutti i nostri hanno enormi potenzialità di crescita. Dunque continuo a credere nel nostro programma e credo che le esperienze fatte finora possano bastare per fare quel salto di qualità che io mi aspetto, se ci sarà, non prima dei due terzi del campionato. Credo che in un torneo equilibrato come questo, sul lungo periodo conterà più di tutto la continuità e noi come club la garantiamo al gruppo.

Con quanti punti le piacerebbe virare la boa del girone d’andata?

Dieci punti sarebbero già un buon bottino, dodici sarebbero l’ideale.

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L MATCH CLOU DELLA GIORNATA

Forlì demolisce la Fortitudo

TRIESTE Era nell’aria ed è arrivata, la prima sconfitta stagionale della Fortitudo Bologna, che è stata travolta nel secondo tempo a Forlì (81-64) dopo un primo tempo in assoluto equilibrio. Masciadri, Forray Andres e Frassineti hanno trascinato i romagnoli, vincendo anche le sfide dirette contro i vari Malaventura, Lamma, Gigena, Muro.

Dopo aver chiuso la prima metà di gara sul 35-35, al rientro dagli spogliatoi Forlì è tracimata, infliggendo un 46-29 ai bolognesi nei restanti 2 quarti che hanno fatto la differenza. Adesso il ritardo in classifica si riduce a soli 2 punti, con una gara in meno. L’8 dicembre (riposo Fortitudo) la fuga di Bologna potrebbe finire.

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LE ALTRE PARTITE DELLA GIORNATA

Verona cade, Brescia vola

TRIESTE L’Acegas se l’è cavata tutto sommato con poco, in questa domenica di stop. È uscita dal giro play-off, ma è comunque nona, raggiunta dal sorprendente Osimo che ha battuto in riva al lago Riva del Garda che sembra in crisi. Altro balzo in avanti di Brescia, che in una settimana ha fatto 3 su 3 (Acegas, il recupero a Castelletto e ieri a Jesolo) ed è schizzata al terzo posto in classifica, ex aequo con Ozzano. La Leonessa ha scavalcato Trento e Verona, battute rispettivamente da Treviglio (in casa) e a Omegna. Insomma, tutti possono battere tutti, tranne Forlì e la Fortitudo. Intanto la classifica dice una cosa: Jesolo è già retrocessa.

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Da Basketnet, note sparse del Baldo:

Acegas dell’inizio stagione: il peso del terzo quarto e il ruolo degli esterni

Una prima parte di stagione letta secondo i numeri, statistiche che vogliono dire poco o nulla, o forse che minimamente danno un indicazione di massima su peculiarità riscontrate in situazioni di gioco….

Quanto tira da tre punti bene, l’Acegas vola

Si è detto di quanto il gioco perimetrale di Trieste sia caratteristica importante, quasi una costante nella prima parte di stagione, gioco forza anche per caratteristiche di cestisti come Bocchini, Lenardon, Scarponi, Marisi; quando la squadra di Bernardi tira con almeno il 30% da oltre l’arco dei 6,25, l’Acegas vince 3 partite su 4 (solo la vittoria con Osimo fa eccezione) e perde 1 (quella di Brescia con il 35% registrato), quando invece non supera la soglia perde 5 partite e vince 1.

Attaccare il canestro e andare in lunetta? Non decisivo….

Molto spesso la critica sul gioco esterno di Trieste si è focalizzata sull’incapacità o sulle scelte di non attaccare il canestro per subire falli e andare in lunetta a procurarsi tiri liberi; i numeri parlano di una questione non incisiva: quando la squadra tira meno di 20 personali a partita, vince 3 partite e perde 3, segno quindi che il 75% di vittorie è arrivato senza usufruire di questo “beneficio”, ancor più accentuato dal fatto che quando tira più di 20 tiri liberi la squadra vince 1 partita (contro Castelletto sul neutro di Codogno) e ne perde 3!

L’importanza di una regia produttiva e del capitano

Ricordate il post partita di coach Bernardi in sala stampa? Era incentrato sulla insufficiente produzione offensiva di Lenardon-Marisi-Spanghero a cospetto di un unico giocatore, Ferrarese, che a Verona aveva fatto pentole e coperchi. Naturalmente nessuna bocciatura al trio di esterni Acegas, bensì un porre l’accento su il valore aggiunto che la squadra potrebbe avere dal rendimento dei tre: quando infatti il loro fatturato è sotto i 20 punti globali, la squadra perde 5 partite e ne vince 1 (la vittoria con Riva del Garda in casa è l’eccezione). Incidenti anche i punti realizzati da capitan Bocchini: quando lui segna più di 15 punti, l’Acegas porta a casa 3 vittorie su 4 (sempre la sola eccezione di Riva del Garda con 3 punti sullo scout) e perde 2.

Segnare tanto e subire poco….l’uovo di colombo!

Qua siamo nella banalità sportiva più alta: se segni tanto e subisci poco, trai evidenti vantaggi. La squadra di Bernardi quando segna più di 80 punti vince 3 partite su 4 e ne perde solo 1 (partita casalinga contro Trento, conclusasi fra l’altro ai supplementari), quando invece fa segnare alle avversarie più di 72 punti ne perde 6 e ne vince 2 (sul neutro di Codogno contro Castelletto Ticino e in casa contro Osimo).

Il famigerato terzo quarto…

Ormai è la nemesi biancorossa, quella maledetta terza frazione di abulìa cestistica che ha indirizzato spesso negativamente il corso degli eventi: quando infatti la squadra è riuscita a portare a casa il parziale della terza frazione, ha vinto alla fine 3 partite su 3, quando invece ha pareggiato o perso il bilancio è di 1 vinta (contro Osimo in casa) e ben 6 perse!

La battaglia sotto canestro, decisiva quando è vinta

Decisamente influente è la battaglia sotto canestro per i rimbalzi, quando i biancorossi hanno vinto la sfida delle carambole, 4 sono state le vittorie e 2 sole le sconfitte (contro Fidenza alla terza di campionato e contro Trento senza il lungo Michele Benfatto). Questo anche a perorare la causa della squadra di Bernardi che per più di qualche domenica ha dovuto fare a meno di Benfatto, con conseguenti sconfitte contro Trento e Verona.

Raffaele Baldini (www.cinquealto.blogspot.com)

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...e sul Piccolo di oggi intervista a Moruzzi:

Moruzzi: Trieste mi è rimasta nel cuore

La guardia goriziana torna domenica con la sua Treviglio: l’Acegas, una squadra forte

TRIESTE «Sono tre anni e mezzo che manco dal palaTrieste. Domenica ritroverò tanti amici: sarà una grande emozione». Alfredo Moruzzi, la guardia goriziana per tre anni in biancorosso durante la gestione Steffè, si appresta a tornare a Trieste nella sfida che opporrà la formazione di Massimo Bernardi alla Co.Mark Treviglio.

Allora Moruzzi è pronto per questo grande ritorno?

Sono molto contento di tornare perché per l’esperienza che ho vissuto, Trieste è per me un posto speciale. I ricordi, soprattutto quelli belli, non si cancellano.

Come si trova a Treviglio?

Società seria e ambiente tranquillo: a Treviglio sto bene. Devo dire che non siamo partiti forte perchè, complice un calendario che ci ha proposto le trasferte di Forlì, Ozzano e Bologna abbiamo fatto fatica a ingranare. Adesso ci stiamo riprendendo e la vittoria di domenica a Trento può essere una conferma importante in questo senso.

L’Acegas, invece, arriva a questa partita reduce da tre sconfitte consecutive. Per voi un problema in più?

Trieste vorrà tornare a vincere a tutti i costi, su questo non ci sono dubbi. Noi però stiamo cercando continuità di risultati e riuscire a portare a casa i due punti sarebbe importante.

Che idea si è fatto dell’Acegas?

Non abbiamo ancora fatto video ma conosco le caratteristiche dei giocatori per cui so che è una squadra giovane e atletica che non possiamo permetterci di sottovalutare. Squadra forte, ambiente caldo, non sarà una trasferta facile.

Ambiente caldo per modo di dire. Tra società e tifosi è in atto una polemica e anche domenica non ci sarà tifo…

Davvero? Egoisticamente, meglio per noi ma devo dire che mi dispiace.

Tornando a lei qualche anno fa aveva avuto la possibilità di sbarcare in Legadue. Pentito di aver lasciato scappare quel treno?

Avevo avuto dei contatti con Scafati e Pavia ma alla fine non se ne fece nulla. Avrei avuto poco spazio, chiuso nel ruolo dalla presenza degli americani. Ho preferito restare a Trieste e poi passare a Lumezzane. È stato meglio così, se tornassi indietro rifarei quella scelta.

Un’ultima battuta sulla sua Gorizia mestamente scivolata in serie C. Sensazioni?

Cosa devo dire? Che mi dispiace. Non ho seguito molto, quello che mi ha colpito nel corso della scorsa estate è stata l’indifferenza e il silenzio che ha accompagnato l’ennesimo scivolone all’indietro della squadra.

Lorenzo Gatto

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Da "Il Piccolo":

BASKET. I BIANCOROSSI ULTIMANO OGGI LA PREPARAZIONE PER IL RITORNO SUL PARQUET

Benfatto e Cigliani ok, l’Acegas è pronta

Treviglio è molto ermetica, Benevelli e soci dovranno essere efficaci soprattutto in attacco

di MATTEO CONTESSA

TRIESTE Passata la domenica di riposo, l’Acegas è impaziente di tornare sul parquet domani sera per affrontare Treviglio. Dopo il richiamo atletico della scorsa settimana, condotto dal preparatore atletico Paoli in collaborazione con Sussi prima e Boniciolli poi, vuisto che coach Bernardi era a letto con la febbre, in questi giorni il lavoro al PalaTrieste è stato dedicato interamente alla preparaazione per la sfida con i bergamaschi.

La settimana di riposo ha permesso il recupero definitivo di Michele Benfatto e ha permesso un’ulteriore progressione dello stato di forma di Andrea Cigliani, che saranno entrambi pienamente utilizzabili domani sera. Per gli altri la possibilità di qualche giorno di stacco, soprattutto con la testa, non ha potuto che fare bene. Tutti a posto, dunque, e pronti per la sfida con Treviglio. Ieri pomeriggio Bernardi ha lavorato sui giochi dei lombardi, per introdurre così i suoi giocatori al tipo di partita che dovranno condurre domani. Questa mattina in via Locchi verranno invece provati i giochi che l’Acegas dovrà praticare per mettere alla berlina gli ospiti.

La partita di domani è forse la più abbordabile, dando a questo termine un significato molto riduttivo, fra le 4 che mancano ancora per concludere il girone d’andata della stagione regolare. Treviglio ha 2 punti più dei biancorossi, non segna molto, però subisce ancora meno: ha la terza difesa del girone, ma Trento e Verona che la precedono hanno giocato una partita in meno.

Dunque la parte più difficile del lavoro, per Benevelli e compagni, sarà quella offensiva: la muraglia bergamasca è molto resistente, per abbatterla Bernardi e i suoi giocatori dovranno bombardarla da lontano e martellarla quando l’avranno a tiro ravvicinato.

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Ultime note prima della partita contro Treviglio, da "Il Piccolo":

I BIANCOROSSI AL PALATRIESTE CON L’INTERO ROSTER DISPONIBILE. INIZIO ALLE 18

L’Acegas forza 10 sfida Treviglio

La chiave della partita saranno i duelli fra i lunghi delle due squadre

di MATTEO CONTESSA

TRIESTE Con 10 giocatori 10 a disposizione, l’Acegas aspetta con impazienza di incrociare le armi sul parquet del PaalaTrieste con la Co.Mark Treviglio (palla a due alle 18). Il turno di riposo ha permesso alla squadra di tirare il fiato e riorganizzare le idee. Ma il recupero di Benfatto e Cigliani («nessuno dei due è ancora al cento per cento - puntualizza coach Bernardi - ma stanno meglio rispetto a Brescia») ha fatto di questa sosta forzata un primo spartiacque della stagione biancorossa.

Perchè da oggi in poi, infortuni permettendo, l’Acegas potrà disporre in campo della squadra che aveva pensato e costruito per questa stagione. Cioè una formazione lunga, con 10 giocatori da inserire tutti nelle rotazioni per dare al tecnico la possibilità di variare l’assetto tattico in tempo reale ogni volta che ce ne sia bisogno e tenere sempre alto il ritmo e l’intensità di gara. Una squadra completa in tutti i ruoli, insomma; con tutti utili, ma nessuno indispensabile.

Con queste premesse i biancorossi vanno allo scontro con Treviglio, squadra forte ed esperta. «È fatta per le prime posizioni - conferma Bernardi - ha diversi giocatori esperti come Demartini, Degli Agosti, Moruzzi e Minessi e giovani interessanti con Reati in prima linea. Hanno lunghi atipici ed esterni, soprattutto Minessi, molto bravi in area anche con le spalle a canestro. E poi Treviglio è una squadra quadrata che difende molto bene. Qualcosa abbiamo studiato per sorprenderla, ma più che ai nostri avversari - afferma il coach - dobbiamo pensare a noi, guardare ai nostri miglioramenti».

L’intero roster a disposizione fa facilmente intuire che il primo elemento per battere i lombardi sarà l’intensità costante, grazie alle rotazioni continue che Bernardi potrà fare per non abbassare il ritmo e soprattutto per tenere sotto pressione e aprire la difesa avversaria, di fatto la migliore dell’intero girone A. Ma il punto chiave. come lo stesso Bernardi sottolinea, sarà la battaglia fra i titani «Determinante dovrà essere chi marcherà Minessi e gli altri lunghi aticipi di cui Treviglio dispone». Vale a dire che la partita di oggi ruoterà intorno ai duelli fra Benevelli, Colli, Benfatto e Crotta da un lato e Degli Agosti, Zanella, De Min, Da Ros e Minessi dall’altro. «Dovremo pareggiare lo scontro fra i nostri e i loro lunghi - spiega il coach biancorosso - facendo in modo che siano loro a preoccuparsi di noi e non viceversa».

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pessima partita da parte dei boys di Bernardi e sacrosanta sconfitta.

L'attacco farraginoso ed asfittico cozza contro il baluardo di Treviglio,onesta (ma soprattutto) SQUADRA di basket di serie a dilettanti.Trieste e' ancora in bacino di carenaggio in questo aspetto e se e' rimasta in partita sino all'ultimo lo deve all'estemporaneita' di certe individualita'.

Palleggi ossessionanti,entrata forzate,tiri che a malapena prendevano il ferro.spesso l'attacco di Trieste era caratterizzato da cio'.Inutile aggiungere che i lunghi di palle pulite ne han viste pochine.ma questa e' una caratteristica gia' esibita dall'Acegas.

Anche Bernardi non e' sembrato lucido come in altre occasioni,specialmente con i cambi.forse ha insistito troppo con Marisi e Cigliani,non ha messo in campo nel momento cruciale un enigmatico,ma comunque fino a quel momento tra i piu produttivi offensivamente parlando, Scarponi.Non ha rischiato Colli.Probabilmente nulla sarebbe cambiato.L'inerzia era nelle mani dei lombardi,lo si vedeva in modo netto,pero' in generale non e' piaciuta ne' la gestione degli uomini,ne' la costruzione tattica della partita.

Pagelle presto fatte.insufficienza per tutti tranne che per Crotta.secondo il mio modesto parere.quasi sufficienza per Bocchini e Scarponi(con la grande macchia di quei 2 sottomano sbagliati).il resto nebbia in val Padana..

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Fodamentalmente quoto Alvin. Bruttissima partida dei nostri, in particolar modo dei play che no ga fatto girar la bala come se devi (palleggiar 15 secondi per poi tirar velocemente no xe el massimo della vita). E poi troppe palle perse, troppi tiri sbaiadi, pochi servizi ai lunghi....So che iera difficile visto che gavevimo de fronte un giogador da NBA come Moro :wub::p però con un minimo de sforzo in più podevimo vinzer, IMHO

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Cronaca pronta:

http://www.elsitodesandro.it/invboard/inde...showtopic=10362

Per mi va dada la sufficienza anche a Benevelli che, pur essendo servido pochissime volte, el suo contributo lo porta sempre (e el 19 de valutazion parla da solo). Per el resto semo ancora MOLTO anonimi: gavemo recuperado Spanghero (bravo Marco!) e in parte Crotta, ma latitemo completamente sulla gestione del zogo. Xe evidente che soffrimo molto sul lato-playmaker e questo porta a palle perse da suicidio collettivo :D E poi...ancora troppo prevedibili in attacco. Almeno beccassimo boni tiri...mi go contado una decina de conclusioni dalla media completamente fuori logica, senza nisun a rimbalzo.

Infine: secondo el mio modo de veder, no semo mai stadi sufficientemente convinti de vinzer sta partida: lo go dito ai miei vicini de posto, za da metà del primo quarto gavemo avudo un atteggiamento sbagliado sul parquet. De lavor da far ne xe ancora parecchio, credo che non prima de gennaio-febbraio se vederà qualcosa de meio...magari son troppo pessimista, però xe questo ciò che penso :)

P.S. son stado veramente felice de riveder e saludar Alessandro Muzio al PalaTrieste :) grande Sandrokan!

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La cronaca del Baldo da Basketnet.it:

Trieste: Treviglio continua la risalita, l'Acegas la discesa...

Terza vittoria di fila per la Co.Mark Treviglio che espugna il Palatrieste, azionando il più semplice “copia e incolla” delle recenti uscite caaslinghe di Trieste contro Trento e Verona, aspettando che la partita venga a se e gestendo un vantaggio minimo contro gli sprovveduti giovani in maglia giuliana. Quintetto base Acegas Trieste con Marisi, Scarponi, Bocchini, Benevelli, Benfatto, la Co.Mark Treviglio con Demartini, Minessi, Reati, De Min e Zanella; buon inizio degli ospiti che attaccano l’area giuliana senza troppa opposizione difensiva, Reati il più incisivo, 5-8 dopo poco più di tre minuti di contesa. Un Crotta “microonde” entra in partita in un amen e in pochi istanti insacca 6 punti su felici scarichi degli esterni, con conseguente vantaggio interno sul 12-8, time out coach Morandi. Quarto che scorre con attacchi fluidi e difese complici, Spanghero crea gioco per i triestini ma è la Co.Mark a comandare il match alla fine dei 10 minuti sul 18-19. Entra in partita capitan Bocchini (8 punti di fila), Treviglio ha sempre un preciso Reati che colpisce dalla distanza, seppur non c’è evidenza di una padrona reale della partita: 23-27 dopo tre minuti della seconda frazione. Da Ros per Treviglio scava il primo, minimo break a favore dei suoi, un +7 (28-35) e pubblico del Palatrieste spazientito con i primi fischi stagionali; terzo fallo di capitan Bocchini, la Co.Mark allunga con un Da Ros ispirato e l’ex Moruzzi che castiga Trieste costringendola all’intervallo sotto di 8 sul 39-47. Inizio pessimo consueto per l’Acegas, condito da un banale antisportivo a Lenardon, non capitalizzato da Demartini e soci; confusione e imprecisi attacchi caratterizzano la prima metà della frazione, errori a ripetizione rotti da una tripla di Reati: 49-54 a 4 minuti dal termine. L’Acegas si affida alle solite conclusioni personali, forzature che non impegnano la difesa di Treviglio che, senza incantare, eccetto Da Ros che incanta eccome (28 di valutazione in tre quarti di gioco), mantiene il vantaggio prima dei 10 minuti finali: 52-61. Il più giovane dei padroni di casa, ma anche il più estroso, Marco Spanghero, prova a dare la scossa ai suoi a inizio frazione, 5 punti di fila e -6 (57-63) e due antisportivi a favore; una schiacciata siderale di Benfatto, i primi due punti della partita e Palatrieste che si rianima sembrano lanciare Lenardon e soci, 60-63 a 7 minuti dal termine con la Co.Mark che continua a perdere palloni inopinatamente. Finale noto per Trieste, l’incapacità di sferrare il break decisivo per il sorpasso regala possessi agli avversari, che, dotati del minimo sindacale di esperienza in più, Moruzzi in primis, continuano a comandare le danze: 64-68 a 3 e 22 dalla fine. Attacchi senza idee dei giuliani, la Co.Mark beneficia dei due alleati principali di una squadra in vantaggio, i tiri liberi a bonus speso e il tempo che scorre: finale 68-77, quarta sconfitta di fila per l’Acegas Trieste, una Treviglio invece in rampa di lancio, in salute e ora con una classifica più consona al valore della squadra.

Arbitri: i sig.ri CERATTO Mauro e DEL GRECO Stefano, voto: 6

Arbitraggio sufficiente della coppia in grigio, qualche disattenzione in certi contatti ma tutto sommato precisi e puntuali nell’applicare il regolamento, antisportivi compresi.

Il migliore: Matteo Da Ros (Co.Mark Treviglio)

28 di valutazione e una prestazione in tre quarti praticamente perfetta, in tutte e due le metà campo; un lungo capace poi di mettere quattro triple su sei tentativi è un bel affare….

Il peggiore: Stefano Marisi (Acegas Trieste)

Purtroppo in questa categoria il fosforo non basta, il control-game che lo caratterizza in A Dilettanti lo fa diventare un arma spuntata nell’attacco Acegas, urge maggior produttività.

Raffaele Baldini (www.cinquealto.blogspot.com)

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...e l'articolo di Contessa da "Il Piccolo":

QUARTA SCONFITTA CONSECUTIVA DEI BIANCOROSSI E PRIMI FISCHI AL PALATRIESTE

L’Acegas spuntata si arrende al Treviglio

La buona difesa vanificata dall’insufficiente rendimento offensivo di Bocchini e compagni

ACEGAS TRIESTE 68

CO.MARK TREVIGLIO 77

(18-19; 39-47; 52-61)

ACEGAS: Lenardon 2, Marisi, Cigliani, Spanghero 13, Bocchini 13, Benevelli 10, Colli 4, Benfatto 4, Scarponi 12, Crotta 10. All. Bernardi.

CO.MARK: Minessi 2, Planezio 1, Degli Agosti 2, Reati 19, Milani 4, Moruzzi 12, Demartini 12, Zanella 8, De Min 1, Da Ros 16. All. Morandi.

ARBITRI: Ceratto e Del greco.

NOTE: Tiri liberi Acegas 10/12, Treviglio 12/20; tiri da tre Acegas 8/24, Treviglio 9/21; tiri da 2 Acegas 17/37, Treviglio 19/38; rimbalzi Acegas 35, Treviglio 36. Uscito per 5 falli Marisi.

di MATTEO CONTESSA

TRIESTE L’Acegas fa poker, ma in negativo. Rimedia la quarta sconfitta consecutiva perdendo male contro Treviglio (68-77), subisce i primi fischi dai propri tifosi dopo la sirena finale e si avvicina al trittico conclusivo del girone d’andata con un ruolino da brividi. La striscia negativa si allunga, ricompare lo spettro dello 0-7 dell’anno scorso di questi tempi. Bisognava almeno pareggiare lo scontro con i lunghi lombardi, la sfida è stata invece persa a tutto campo: sotto canestro, all’esterno, nel gioco, nella determinazione. Treviglio ha vinto perchè è stata più squadra, in tutti i settori. È più forte dell’Acegas e si sapeva. E ieri sera non ha mancato di mettere a nudo tutti i limiti, essenzialmente offensivi, dei biancorossi mettendoli in affanno per quasi tutta la gara. Ha difeso abbastanza bene, la squadra di Bernardi. Ma contro la retroguardia meno battuta del girone (e tutti al PalaTrieste, guardandola ieri, abbiamo capito il perchè) avrebbe dovuto fare cose straordinarie. E invece Lenardon e soci non hanno fatto nemmeno l’ordinario e così il grande sforzo difensivo si è risolto solo in uno sfiancamento inutile. Domani visita a Omegna nel turno infrasettimanale: il meteo pare buttare a pioggia e allora meglio portare gli ombrelli, potrebbero servire anche per altro.

È un inizio ad handicap per l’Acegas: il tempo di applaudire la tripla d’apertura di Scarponi e in appena 2 minuti Benfatto ha già 2 falli e la squadra 4. Bernardi è così costretto a iniziare già le rotazioni: fuori il pivot, Bocchini e Benevelli, dentro Crotta, Spanghero e Colli. Cambi azzeccatissimi: Crotta sfrutta il pick ’n roll e segna due volte da sotto, poi porta il blocco a Spanghero per la tripla del 7-0 e a metà parziale siamo 12-8. Treviglio reagisce, piazza un paio di zampate in entrata con Demartini e recupera, poi sfrutta la sua esperienza per guadagnare falli e far camminare lo score dalla lunetta.

Dall’altra parte è proprio il baby asse play-pivot (Spanghero-Crotta) a tenere la squadra incollata agli avversari. Treviglio prova a scappare in avvio di secondo quarto con una tripla di Demartini e un appoggio in solitudine di Degli Agosti (18-24), ma Bocchini pensa che così non si fa e subito rende pan per focaccia riportando Trieste a -1. Di nuovo Treviglio tenta la fuga, mettendola sul piano fisico, e arriva a +8 (32-40 al 7’). L’acegas è in difficoltà, non riesce a trovare le contromisure e subisce da tutte le posizioni. E ci si mettono anche i due fischietti, inflessibili con i biancorossi e di manica larga con i bergamaschi. Ma non sono loro a fare la differenza. Sono invece i rimbalzi e le palle recuperate dagli ospiti e il bombardamento a tappeto dalla linea dei 6,25 al quale partecipano un po’ tutti. L’Acegas invece non segna né da dentro, né da fuori e Treviglio arriva fino a un vantaggio di 13 punti (32-45). Con una reazione d’orgoglio i padroni di casa recuperano un paio di palloni e riducono la forbice, ma di poco: si va al riposo sul 39-47. L’Acegas aumenta l’intensità difensiva subito dopo il riposo e Treviglio ha difficoltà a trovare il canestro. Così i biancorossi riescono a procurarsi tante opportunità di tiro, ma ne sbagliano un’infinità, soprattutto da sotto. E allora la distanza si riduce, ma non si annulla del tutto: a metà frazione il punteggio è di 46-51, ma ci si sfianca inutilmente e a Treviglio basta aspettare l’occasione giusta per colpire. Due canestri facili facili di Zanella e Da Ros e una tripla di quest’ultima riportano il divario a 11 punti (50-61) al 9’.

Spanghero guadagna due falli antisportivi, segna 6 punti di fila e riporta i suoi a -5 con più di 8 minuti ancora da giocare, poi è Benfatto a rubare palla e schiacciare di rabbia il -3 (60-63 al 2’30”). Sarebbe il momento buono, ma è proprio a quel punto che l’Acegas mostra anche tutti i suoi limiti attuali: niente gioco di squadra, ognuno prova a fare da sé finendo nella trappola di Treviglio (5 palle perse di seguito) e anche questa partita se ne va in malora.

e

Bernardi: «Troppi errori di ingenuità»

TRIESTE Sereno nonostante tutto. Nonostante la quarta sconfitta consecutiva, la terza casalinga dopo quelle contro Trento e Verona, e al di là della consapevolezza che l’Acegas contro Treviglio non ha mai dato davvero la sensazione di poter portare a casa i due punti. Massimo Bernardi resta però tranquillo, cercando di sottolineare le cose positive che i suoi ragazzi hanno fatto vedere nel corso dei quaranta minuti. «Io credo che anche questa sera abbiamo disputato una buona gara - sottolinea convinto - purtroppo ci manca ancora qualcosa per vincere queste partite. Quando siamo tornati sotto di due punti abbiamo commesso delle ingenuità facendo falli sul bonus e regalando liberi oppure perdendo qualche palla decisiva. E questo, contro una squadra scafata come Treviglio, non ti viene perdonato. Resto però convinto che siamo sulla strada giusta. Non ci manca molto, dobbiamo avere fiducia e continuare a lavorare come stiamo facendo».

Emozionato prima della palla a due, Alfredo Moruzzi si è sbloccato nel corso della partita segnando 12 punti pesanti e portando il suo importante contributo alla vittoria della Co.Mark. La guardia goriziana rivolge comunque parole d’elogio alla sua ex squadra. «L’Acegas è sicuramente un gruppo fatto da giocatori interessanti - commenta - che hanno buone potenzialità, grandi margini di miglioramento e possono disputare un buon campionato. Noi siamo in crescita e le ultime due vittorie a Trento e qui a Trieste lo stanno a dimostrare. Domani ospitiamo Castelletto, domenica andremo a Jesolo: per carità, non possiamo permetterci di sottovalutare nessuno, ma se sfruttiamo a dovere il calendario possiamo fare un bel salto di qualità».

Lorenzo Gatto

e

Scelte criptiche del tecnico

TRIESTE Ecco le pagelle dei biancorossi.

LENARDON Se in attacco va male, la cabina di regia è la prima imputata. E se il senese gioca 19 minuti e rimedia un -3 di valutazione vuol dire che non ha fatto il suo dovere. 4,5

MARISI Il concetto appena espresso va portato con lui alla massima potenza: lento, senza lampi, senza punti e un -7 di valutazione che dice tutto. 4

CIGLIANI Da lui non si può pretendere troppo, per ora. E dunque gli riconosciamo almeno le attenuanti generiche. 5

SPANGHERO Pur con qualche suo solito errore, sia in atacco che in difesa, è almeno l’unico a creare qualche lampo in cabina di regia. E va anche in doppia cifra. 6

BOCCHINI A un certo punto, nel secondo quarto era lui da solo contro Treviglio. Non una partita da incorniciare, ma almeno non si tira indietro mai. 6,5

BENEVELLI Complessivamente, il migliore dei suoi. Come sempre. E non servono altre parole. 7

COLLI Non era partito affatto male, ma Bernardi gli ha concesso solo un quarto di gara. Boh! 6

BENFATTO Dopo l’infortunio è tornato a essere quello di inizio stagione. E il coach forse ha insistito troppo a lungo su di lui. 5

SCARPONI Quattro bombe, ma anche due errori marchiani in entrata. Comunque uno dei più efficaci fra i biancorossi. 6,5

CROTTA Era stato uno dei migliori, eppure nell’ultimo quarto è rimasto seduto sempre in panchina. Perchè? 6,5

BERNARDI Stavolta il coach non l’abbiamo capito. Perchè, se doveva giocarsela innanzitutto contro la batteria dei lunghi avversari, ha congelato i vispi Colli e Crotta puntando solo su un Benfatto non all’altezza? E perchè ha insistito sullo spento Marisi quando Spanghero sembrava più in palla? 5 (ma.co.)

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Secondo me il buon Bernardi non è semplicemente in grado di gestire una rotazione a 10 giocatori(non che sia facile), perchè tende sempre a dimenticarsi qualcuno in panchina... e per il fatto che di pressing ombra ne vedo ben poco cosa che dovresti fare con continuità quando hai 10 giocatori da ruotare...

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