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La rassegna stampa sandrina di lunedì 17 ottobre 2016


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LA RASSEGNA STAMPA SANDRINA DI LUNEDI' 17 OTTOBRE 2016

Da City Sport

Nel segno di "Euge"
Chieti superata
Alma prima vittoria


di Alessandro Asta

Una vittoria per Eugenio Rossetti. E non poteva essere altrimenti in casa Alma: con il cuore a pezzi per quanto accaduto al sedicenne del baskeTrieste, i biancorossi si scrollano di dosso la scimmia dello “0-2” delle prime due giornate, convincendo contro una Chieti che perde per 78-52 mai entrando in partita a Valmaura.

Fuori Parks dal quintetto iniziale per Trieste, con Green da “2” e il duo Da Ros-Pipitone a presenziare in area. Parte bene l’Alma, subito sull’8-0 con il sottomano di Bossi e una tripla a testa per Green e Da Ros: Chieti subisce un ulteriore strappo giuliano con un Pipitone formato-extra sotto le plance, prima di riuscire a bruciare la retìna per la prima volta con Allegretti. La prima metà di quarto è però nelle mani dei padroni di casa (14-4 al 5’) mentre su sponda Proger è Sergio a punire qualche disattenzione di Trieste in area. C’è poco altro per gli ospiti, poiché il gap in favore dell’Alma si spalanca ulteriormente negli ultimi due minuti che precedono la prima sirena: con il 7-0 di break firmato Parks, Da Ros e Baldasso, i padroni di casa volano a +15 sul 23-8 del 10’.

I biancorossi di casa si dimostrano “pigri” in difesa sotto i tabelloni qualche istante più tardi, con qualche secondo possesso di troppo concesso alla Proger. Trieste fa fatica a segnare, con quasi cinque minuti di polveri bagnate: è il neo entrato Simioni - su assist di Prandin - a rimettere in marcia l’Alma sul 25-13. I giuliani riprendono rapidamente colore, ben ispirati da Da Ros, Green e Prandin nel segnare e subire fallo a due passi dal ferro. Il punteggio continua a sorridere per i padroni di casa (31-17 al 16’) che imbucano un ulteriore 4-0 di parziale con il piazzato di Da Ros e l’appoggio in contropiede di “Bobo”: Chieti, come accaduto nel primo quarto, va fuori giri nel finale di periodo, subendo la “bomba” frontale di Simioni e un altro lay-up di un incontenibile Da Ros da 16 punti nei primi 20 minuti.

Trieste “doppia” la Proger a metà gara sul 42-21, riprendendo con particolare feeling anche gli istanti iniziali di terzo quarto: nonostante un abbozzo di difesa a zona chiamata da coach Galli, l’Alma mette in cascina punti importanti con Simioni e Green. Il mal di testa della compagine abruzzese tende a non affievolirsi sul 48-24 del 23’, con una successiva tripla di Bossi per il +25: Trieste vede il canestro avversario come una vasca da bagno e tracima ulteriormente sul trentello di vantaggio imbucato da Green (58-28). E’ l’inizio di un garbage-time di tredici minuti filati, per l’Alma che chiude a +28 il terzo quarto e si prende il lusso di dare tanti minuti ai suoi giovanissimi: da rimarcare la splendida dedica di Gobbato, dopo un canestro, che indica lo striscione “#PerEuge” appeso sopra una delle tribunette a bordo campo. Perché sì, questa è una vittoria nel suo segno.

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Eugenio Dalmasson: “Un bel modo per salutare un amico”

“La più bella risposta che potevamo dare sul campo per salutare un nostro amico e compagno”: parte così l’analisi al match da parte di coach Dalmasson al fine gara. “Giocare una partita di questo tipo, con una prestazione di grande qualità, è stata la chiusura più bella di una sfida che rischiava di essere difficile, sicuramente per tutta la commozione che ci siamo portati dietro in questi giorni”. In ambito tecnico, pochi dubbi nelle parole dell’allenatore biancorosso: “Con un maggiore equilibrio di squadra siamo riusciti a trovare la prima vittoria in campionato, segno che abbiamo davvero bisogno del contributo di tutti per fare punti in classifica. Parks? E’ in un momento di difficoltà, lui in passato ci ha dato tante volte una mano, ora siamo noi a tendere la mano a lui”.

In sala stampa c’è spazio anche per un intervento del presidente biancorosso Giovanni Marzini: “Siamo arrivati a questa partita dopo una settimana non facile per giocatori e noi dirigenti. Voglio ringraziare il nostro pubblico per la compostezza con la quale ha voluto ricordare Eugenio durante il minuto di raccoglimento: come società intendiamo continuare a restare vicini alla sua famiglia, in un momento così difficile”. (A.A.)

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Massimo Galli: “Troppo supponenti, prestazione orribile”

E’ un coach Galli estremamente deluso, quello che si presenta in sala stampa del PalaTrieste dopo il -26 rimediato contro l’Alma all’interno di una partita alquanto mediocre da parte di Chieti: “C’è poco da dire, è stata una partita orribile” (sebbene il tecnico utilizzi un termine più colorito, per cercare di spiegare la pessima giornata della Proger). “E’ davvero difficile riuscire a fare considerazioni dopo questi quaranta minuti: avevo cercato di impartire tutta una serie di accorgimenti alla mia squadra durante la settimana appena trascorsa, focalizzando l’attenzione su che tipo di partita avrebbe potuto fare Trieste. Di fatto, abbiamo sbagliato completamente l’atteggiamento sul parquet, risultando troppo supponenti: al di là della tecnica e della tattica, mi vergogno della prestazione che abbiamo fatto e mi scuso con i nostri tifosi. La nostra non è una squadra di grandi stelle e non possiamo permetterci partite di questo tipo: tutto questo non toglie i meriti a Trieste, che ha ampiamente meritato la vittoria. Per quanto ci riguarda – conclude il tecnico - abbiamo l’obbligo di farci perdonare questa magra figura: già domenica in casa contro Jesi avremo la possibilità di rifarci”. (A.A.)

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Poker biancorosso
Anici scatenato, Cassano Magnago ko

di Alessandro Asta

“No Cosic, no party”? Macchè: la Pallamano Trieste targata Principe si fa beffe della sfortuna (oltre all’assenza forzata dello sloveno causa febbre alta, va aggiunta quella di Di Nardo) e trova la quarta vittoria di fila di fronte a una rognosissima Cassano Magnago che ha dato tantissimo filo da torcere al team allenato da Vlado Hrvatin.

La difesa 6-0 giuliana fa il proprio dovere in avvio di match, con Trieste avanti di +2 al 7’ grazie a Oveglia. C’è lo zampino di Postogna (rigore parato sessanta secondi più tardi) a mantenere intatta l’inerzia nelle mani della Principe che, pur non brillando, rimane avanti di due gol al 12’ sulla rasoiata di Anici (4-2). Il lampo del Cassano Magnago si materializza a metà tempo col break di 2-0 firmato Rokvic e Scisci, mentre è il capitano Visintin a ridare il provvisorio vantaggio giuliano (5-4). Con rotazioni ampie per coach Hrvatin (dalla panchina escono anche i giovanissimi Muran e Sandrin) e qualche innesto efficace in ala per Bellomo, la musica sembra poter cambiare: sono tre i gol di vantaggio per Trieste a cinque minuti dalla metà gara, anche se il buon momento dei padroni di casa viene azzerato nel giro di 120 secondi. Brakocevic, Moretti e anche il portiere Monciardini dalla lunghissima distanza rimettono in scia Cassano sul 9-9, parità che permane sino all’11-11 del 30’.

Sale in cattedra ancora Brakocevic con due reti consecutive e gli ospiti vanno sul +2 in apertura di secondo tempo (12-14): la Principe sistema le cose in poco meno di tre minuti (Anici, poi due volte Radojkovic dai sei metri) ma la difesa di casa non sempre è impeccabile. C’è un Monciardini-super tra i pali del Cassano, sul fronte opposto Trieste è costretta a fare a meno anche di Bellomo (espulso). In tale ambito i lombardi si portano nuovamente sul doppio vantaggio al 12’ (16-18) mentre è Radojkovic su sponda giuliana a prendere per mano la squadra nel momento più difficile del match. La doppietta di Decio del 20-22 a dieci dalla fine sembra poter spingere gli ospiti verso la vittoria, ma Trieste dimostra di avere sette vite come i gatti: prima le belle parate di Postogna, poi il provvidenziale gol del 23-23 di Carpanese. E’ un arrivo in volata in quel di Chiarbola, tutto racchiuso negli ultimi tre minuti: la rete di Pernic per il +1 Principe, i conti pareggiati da La Mendola, sino alla gioia biancorossa con la fucilata di Anici a 10’’ dal termine che mantiene Trieste in vetta al girone.

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Da Il Piccolo di Trieste

L’Unione va
Serve un rigore di Serafini
per scardinare il...Fortin
La Triestina batte di misura al Rocco il Calvi Noale che si difende bene attorno
al suo esperto portiere paratutto. Quarto successo di fila per tenere il primo posto

di Ciro Esposito

Quando una squadra costruisce almeno sette palle gol (contro mezza) e si procura undici corner (a uno), di solito vince e con merito. Ma ci sono partite nelle quali i tre punti non arrivano nonostante gli sforzi. Al Rocco contro il Calvi Noale poteva succedere così e invece la Triestina è stata capace di non farsi fermare. Le ha provate tutte la squadra di Andreucci ma vuoi per imprecisione e soprattutto per la verve dell’intramontabile portiere ospite Fortin (42 anni con tanta esperienza in serie B) è venuta a capo del match grazie a un rigore. Un penalty (primo stagionale) cercato e realizzato con esperienza da Serafini entrato da poco in campo. Un gol arrivato proprio nel momento in cui l’Unione dava l’impressione di cominciare a sentire la fatica sul piano fisico e morale dopo uno sfrozo intenso. Le squadre di rango vincono anche così e l’Unione sta imparando a farlo. Sul piano del gioco superiorità schiacciante quella degli alabardati, specie nella prima parte della gara e in avvio di ripresa. Ma Calvi Noale davvero tonico e inesauribile nella corsa. Nella prima fase i veneti sono stati capaci di pressare i padroni di casa a tutto campo e nel finale hanno avuto ancora energie per tentare una reazione disperata. Una capacità di corsa e di copertura degli spazi che comunnque non ha imbrigliato più di tanto l’Unione pronta comunque a creare seri grattacapi a Fortin. Andreucci nell’occasione rinuncia a sorpresa a Serafini (leggera indisposizione prima del match) e inserisce Dos Santos, mentre si affida a Carraro a centrocampo facendo rifiatare Turea. Minuto di silenzio e striscione della curva in memoria di Eugenio Rossetti e lutto al braccio. Applausi scroscianti da tutto il Rocco.

Si parte con l’Unione che si fa subito sorprendere a destra dal vivace Fiorica ma Voltolini è pronto a respingere. Poi in attacco si vede solo l’Alabarda. E si vede anche Fortin che comincia il suo personale show: prima devia sulla traversa una bomba di Dos Santos (10’), poi respinge una botta ravvicinata di Aquaro (32’) e ancora toglie dall’angolino destro un velenoso colpo dalla distanza di França. Ci prova anche Corteggiano che da sinistra cerca di imbeccare Dos Santos che non arriva sul pallone per un niente. La sensazione è che l’Unione sia in grado di passare in qualunque momento nonostante l’ottima resistenza del Calvi. E nella ripresa Bradaschia insiste a sinistra ma Fortin dice ancora di non dopo soli due minuti, e poi Dos Santos tocca un pallone filtrante in area leggermente lungo per il compagno brasiliano. Andreucci mescola le carte. Dentro Turea per Carraro e il ritemprato Serafini per Dos Santos. França si decentra di più a destra e Bradaschia sull’altro fronte. È il jolly che decide il match. Perché su un traversone da acrobata da destra di França, l’ex del Venezia costringe d’esperienza Toso a tirarlo giù in area (35’). L’esecuzione di Serafini è fredda e precisa con la palla che si infila quasi nel sette dove nemmeno “superman” Fortin può arrivare. La curva esplode anche perché si rende conto che senza un episodio così sarebbe stato difficile infilare una squadra tanto indietro in classifica quanto organizzata. Nel finale il Calvi ci prova con l’infaticabile centravanti Fantinato ma non riesce a rimontare. Per l’Unione è il quarto successo di fila, le vittorie sono sei (più un pari), la vetta è salva davanti al Mestre che continua a vincere. La squadra va forte ma non è una passeggiata. Meglio così. 

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Andreucci: «Siamo venuti a capo
di un avversario che voleva il pari»
Il tecnico alabardato: «Loro bravi a chiudere gli spazi e a giocare con gran ritmo nel primo tempo
Noi abbiamo costruito molto senza perdere la pazienza. Serafini? Un problemino prima del match»

di Antonello Rodio

Le partite non sono mai facili, la serie D è un campionato difficile: il concetto che mister Andreucci ha ripetuto più volte in questi mesi ha trovato ieri puntuale conferma. La Triestina, pur giocando bene e creando molto, è venuta a capo del Calvi Noale solo con un rigore. Ma per le difficoltà incontrate, il tecnico alabardato vuole innanzitutto fare gli onori agli avversari: «Ogni partita ha la sua storia e stavolta abbiamo trovato un avversario che voleva riscattare una sconfitta ed è venuto qua a giocarsela con grande coraggio - afferma Andreucci - nel primo tempo hanno imposto un ritmo importante alla partita, e noi tutto sommato siamo stati bravi a creare anche situazioni importanti da gol». Poi, nella ripresa, la Triestina ha però preso gradatamente il sopravvento e il tecnico lo dice chiaramente: «Sì, nel secondo tempo abbiamo preso in mano la gara, abbiamo spinto tantissimo per almeno mezz'ora e l'avversario era alle corde. Il gol in quei momenti non è venuto, ma è venuto dopo per un episodio. Comunque sia, una vittoria meritata contro un avversario che ha giocato un'ottima partita, e va dato loro merito di essere venuti a Trieste con quel tipo di atteggiamento. Hanno ottimi giocatori, alcuni li avevo allenati, è la dimostrazione che in questo campionato non c'è niente di facile. Ma noi non abbiamo mai mollato e siamo stati premiati. Sono partite che finché non le sblocchi sono dure, più si va avanti, più devi spingere e più sprechi energie. Se passavamo avanti nel primo tempo con le occasioni di Dos Santos e Aquaro sarebbe stato diverso, ma Fortin non lo scopro io ed è uno dei portieri migliori della categoria».

Per il resto, sia come caparbietà che come volume di gioco, Andreucci ha avuto dai suoi ragazzi altre buone risposte. E rivela il perché della panchina iniziale di Serafini: «La squadra è molto unita e i ragazzi hanno dovuto anche affrontare un cambio dell'ultimo momento: Serafini infatti ha avuto un piccolo problemino e abbiamo deciso di non farlo partire dall'inizio, poi quando è entrato ha fatto il suo dovere. Dos Santos da parte sua ha fatto un'ottima gara anche se non ha ancora probabilmente i 90 minuti». L'altra sorpresa nella formazione iniziale è stata quella di Carraro al posto di Turea: «Carraro in queste due settimane di allenamento ha fatto molto bene e si è conquistato il posto. Ci sono ragazzi che si impegnano molto e devono essere premiati. Del resto non possiamo giocare il campionato con undici giocatori, tutti sono coinvolti, ho ragazzi che sono fuori ma meritano di giocare, da Marchiori a Dos Santos, da Celestri che è un 1998 che merita di più, a Crosato che è entrato bene domenica scorsa. Sono tutti intelligenti, sentono la maglia e sono a disposizione della squadra». 

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Dos Santos: «La panchina è il nostro punto di forza»
«Pensavo di segnare ma il loro portiere è stato bravissimo. Gli ho fatto i complimenti»

di Guido Roberti

E' mancato solo il gol, non certo la prestazione a Mateus Dos Santos, il brasiliano richiamato a giocare dal primo minuto al posto di Serafini, e schierato al fianco di Franca. Un urlo di gioia rimasto soffocato dalla parata eccezionale del sempreverde Fortin, autore (complice la traversa) di un autentico miracolo sulla stoccata ravvicinata dell'attaccante alabardato nel corso del primo tempo. Dos Santos riconosce il merito del portiere veneziano: «Fortin ha fatto una grandissima parata sul mio tiro, ma la cosa importante era vincere questa partita e l'abbiamo fatto».

Una partita che si è rivelata ancora più ostica del previsto, merito di un avversario ben arroccato? «Non era affatto una partita facile, loro sono venuti qui a Trieste per pareggiare, noi però abbiamo fatto il nostro dovere e l'abbiamo vinta». Per quanto visto sin qui, può essere che la Triestina trovi maggior facilità di esprimersi in trasferta? «E' normale che tutte le squadre avversarie vengano a Trieste per non prendere gol, ma per noi è decisamente meglio giocare in casa, davanti al nostro pubblico». Come si è trovato a giocare a giocare con Bradaschia e Franca, gli altri due interpreti del tridente? «Mi sono trovato molto bene, è una soluzione che avevamo provato anche in settimana e i risultati sono stati molto buoni».

Dos Santos dribbla elegantemente la considerazione personale sullo stato fisico. «Io mi sento bene, ma non mi piace molto parlare di me, preferisco guardare alla squadra, al gruppo. Quando vado in campo penso a dare il mio contributo». La panchina si dimostra una risorsa fondamentale di questa squadra... «Questo è un nostro punto di forza, chi entra in campo nel corso del secondo tempo lo fa con la volontà, lo spirito e la testa giusta». I giovani, che pur vanno catechizzati con costanza, crescono. Senza toglier merito agli altri, Pizzul si conferma una sicurezza. Sei d'accordo? «Luca e tuti gli altri lavorano bene durante gli allenamenti, e poi riportano in partita la stessa mentalità, decisiva per vincere le partite». Triestina-Mestre, è questo il duello del campionato? «Spetta a noi fare il nostro dovere, il campionato è appena iniziato per cui adesso cerchiamo di stare attenti e mantenerci sempre in vetta». 

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Raccolti oltre mille euro per i defibrillatori

In seguito alla morte del giovane cestista triestino Eugenio Rossetti, ieri allo stadio, in occasione della partita con il Calvi Noale, Centro di Coordinamento dei Triestina Club e Curva Furlan hanno organizzato una raccolta fondi al fine di poter contribuire all'acquisto di uno o più defibrillatori da donare alle squadre cestistiche della città: la somma raccolta è stata di 1240 euro. Ricordiamo che l'altro ieri, durante la festa "Siamo solo noi", grazie all'asta benefica di maglie erano stati raccolti 1500 euro da devolvere all'ospedale Burlo Garofolo. (a.r.) 

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Il monologo
Troppa Alma per Chieti
Biancorossi dominanti sulla Proger e primo successo della stagione: 78-52

di Lorenzo Gatto

La vittoria che voleva (e ci voleva) per cancellare il brutto avvio di stagione. L'Alma domina la Proger Chieti con una prestazione da grande squadra, ritrova d’un tratto le caratteristiche che l'hanno fatta volare lo scorso anno e guadagna i primi punti del suo campionato. Partendo da una difesa che ha tenuto a 52 punti un’avversaria corsara domenica scorsa a Ferrara e fino a ieri con la miglior valutazione di tutto il torneo, Trieste ha trovato energie per dominare dal primo minuto. Fondamentale l’apporto del gruppo, con una parola in più per Da Ros, mvp della sfida, per un incisivo Green e per un Pipitone che ha lottato come un leone a rimbalzo lavorando per i compagni. Ma è stata tutta la squadra a funzionare segno di una ritrovata compattezza che fa ben sperare in vista delle prossime difficili trasferte a Verona e Bologna sponda Fortitudo.

Complice la perdurante assenza di Pecile, Dalmasson sceglie di allungare le rotazioni tenendo Parks e Baldasso in panchina e inserendo Bossi in cabina di regia, Green e Coronica sugli esterni e la coppia Da Ros e Pipitone sotto i tabelloni. La Proger risponde con Piazza, Piccoli, Mortellaro, Golden e Davis. Vola Trieste in apertura di partita. Difesa attenta sulle penetrazioni degli abruzzesi, attacco con buona circolazione e i rimbalzi di Pipitone a regalare seconde chance ai compagni di squadra. Bossi apre le danze, Green e Da Ros segnano da tre punti confezionando l'8-0 che costringe coach Galli a chiamare immediatamente time-out. Vincenzo Pipitone mette le mani sul match. Stoppata su Mortellaro per recuperare palla e volata nell’altra area a ricevere l'assist di Da Ros per il 10-0 del 4’. Allegretti sblocca la Proger, Galli abbassa il quintetto togliendo Mortellaro e Dalmasson si adegua dando fiato a Pipitone e inserendo Parks. C’è tutta l'energia della coppia Green-Da Ros nel buon primo quarto di un Alma che domina a rimbalzo (18-9) surclassando l’avversaria anche nelle percentuali di tiro. Due schiacciate di Javonte partendo dalla linea di fondo tengono Trieste a più dieci (16-6) dopo 8’ di partita, il 2+1 di Matteo firma il gioco da tre punti che regala ai biancorossi il 20-8. Entra Baldasso per Coronica ed è nuovo massimo vantaggio con la bomba dall'angolo che chiude il primo quarto sul 23-8. Confusione sul parquet nei primi minuti di secondo quarto. Trieste litiga con il canestro restando 5' senza segnare, Mortellaro comincia a farsi sentire sotto i tabelloni con due rimbalzi d'attacco convertiti che riportano Chieti a meno 11 sul 23-12. Fuori Parks e Bossi, dentro Da Ros e Coronica per un quintetto tutto italiano completato da Prandin, Baldasso e Pipitone. Dentro Simioni per Pipitone ed è il lungo padovano a sbloccare l'Alma segnando i primi punti biancorossi del quarto. Canestro che dà la scossa, rimettendo Trieste nel match: sono ancora Green e un Da Ros immarcabile (16 punti, 6/9 da due e 1/1 da tre) a dare la spinta ai padroni di casa per il break che fa volare i padroni di casa fino al 42-21 dell’intervallo lungo. È un orologio l’Alma che comincia il terzo quarto con Bossi, Green, Coronica, Da Ros e Simioni. Armonica circolazione di palla che produce buone scelte di tiro con Da Ros, sempre lui, Simioni e Bossi a firmare il + 25 sul 51-26. La Proger si arrende, Trieste ha energie da spendere e continua a spingere sull’acceleratore con un Green debordante sui due lati del campo e il primo canestro della partita di Parks che al 28’ firma il 60-30. Si prosegue senza scosse fino al finale che vede Dalmasson dare spazio a tutta la sua panchina. Dentro Gobbato, Ferraro e De Marchi ed è festa assieme alla curva e a tutto il palazzo che ricordano il giovane Eugenio con cori e applausi. Fuor di retorica, ieri sera l'Alma ha vinto anche e soprattutto nel suo ricordo. 

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L’abbraccio del PalaRubini a Euge
Grande commozione nel minuto di raccoglimento in memoria del giovane

Un’atmosfera irreale, intrisa di emozione per un qualcosa che non può essere ricondotto a una semplice partita di pallacanestro. Alle 18, sotto le volte del Palatrieste si raduna una famiglia allargata, quella comunità sportiva che ha perso il proprio “figlio” Eugenio. Già in settimana tutti inevitabilmente riconducevano il loro pensiero al giovane ragazzo del BaskeTrieste tolto prematuramente alla sua adolescenza, ai suoi sogni di giocatore e di ragazzo; un moto di spontanea commozione che ha toccato tutto il mondo dello sport, anche sui campi di pallacanestro della serie A.

Nell'anticipo di Cantù infatti il minuto di raccoglimento è stato accompagnato da uno striscione della curva canturina con scritto “Ciao Eugenio!”. Un cuore gigante in mezzo al cuore ben più grande rappresentato dalla comunità allargata del BaskeTrieste, il minuto di raccoglimento intenso e gli abbracci commossi dei giocatori della prima squadra ai compagni di squadra di Eugenio Rossetti e a coach Alessandro Nocera. Lacrime e intensità vere, un lunghissimo applauso e un coro dalla curva per salutare Eugenio. Poi tutto si trasforma nell'istintiva necessità del “qui e ora” della vita, per onorare il ricordo di un loro fratello minore. (r.b.) 

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Il coach: «C’era un amico da salutare con dignità»
Su Parks: «È in difficoltà, sta a noi aiutarlo a ritrovarsi». Il presidente: «Ringrazio
tutto il pubblico».
Il tecnico avversario Galli: «Mi vergogno, chiedo scusa»

di Raffaele Baldini

Difficile disquisire di un match praticamente mai in discussione, con l'Alma Trieste a dominare dal primo minuto e con Chieti spettatrice non pagante. Il primo ad arrivare in sala stampa è l'allenatore dell'Alma Pallacanestro Trieste, Eugenio Dalmasson. Gioco forzala prima battuta è doverosamente legata a quel fil rouge che lega la prestazione con la volontà di ricordare il giovane Eugenio Rossetti: «La nostra vittoria è stata il modo migliore per salutare e onorare in campo il nostro amico e tutta Trieste penso abbia avuto piacere di essere stata vicina al ragazzo in un senso di appartenenza vero». Incanalata in modo giusto, poi è stato un crescendo... Una prova di grande qualità morale e non a caso dal ritrovato equilibrio è scaturito poi il risultato voluto; e oggi (ieri, ndr) il contributo è arrivato da tutti. E il momento così di Jordan Parks? «È un momento difficile per Jordan, sta a noi aiutarlo, dobbiamo fargli ritrovare la calibratura e la forma a cui ci ha abituati. Essere squadra vuol dire anche farlo venir fuori da questo momento complesso. Lui ci ha tirato fuori tante volte dai problemi, ora ricambiamo noi». Poi è il turno del Presidente Giovanni Marzini che chiosa: «Settimana molto difficile, ringrazio il nostro pubblico per la compostezza, per come hanno saputo ricordare Eugenio, anche nel silenzio vero durante il minuto di raccoglimento. C'erano il fratello e la sorella in tribuna, e noi come società staremo vicini a tutta la famiglia nel ricordo di Eugenio».

Arriva per ultimo l’allenatore Massimo "Cedro" Galli, esplicito a dir poco nel commentare la disfatta in terra giuliana della sua Proger: «Abbiamo fatto una partita di m...a, siamo stati supponenti nonostante avessi messo in guardia i miei dopo la vittoria di Ferrara. Non siamo talentuosi, se dimentichiamo chi siamo, facciamo delle figuracce come quelle di questa sera (ieri, ndr) a Trieste». Rifugge, il coach, da qualsiasi argomentazione tecnico-tattica, anche perchè superflua di fronte all'espressione cestistica offerta dai suoi. Nel secondo quarto c’è stata però una timida possibiltà di riprendere la partita... «È vero, abbiamo tirato malissimo e in quel frangente anche peggio; ripeto senza mezze misure, mi vergogno della prestazione offerta, chiedo scusa a tutti». 

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Pallamano, fuga Principe-Pressano
Nel big-match bolzanini sconfitti. Sabato la sfida tra le due capoclassifica

di Lorenzo Gatto 

Va al Pressano il big match della quarta giornata del girone A. La formazione di Dumnic certifica il momento no del Bolzano andando a espugnare il PalaGasteiner con un significativo 17-22. Protagonista del match il portiere Sampaolo autentico baluardo giallonero: cinque rigori neutralizzati e grande continuità nei 60’ per l'azzurro che ha eretto una sorta di muro davanti agli attacchi dei padroni di casa. Primo tempo con leggera supremazia bolzanina fino al parziale di 6-1 propiziato dalle reti di Stabellini e Giongo che regalano al Pressano il + 3 (10-7) alla fine del primo tempo. Nella seconda parte di gara Bolzano prova a rientrare ma non riesce a colmare il gap nei confronti di un'avversaria che nonostante l'esclusione definitiva di Di Maggio chiude con il massimo vantaggio. Perdono terreno, dunque, i vicecampioni d'Italia con Pressano e Trieste ancora imbattute al comando della classifica.

Puntuale il calendario: sabato prossimo, al Palavis, in scena proprio lo scontro diretto tra le due regine del girone A. Successo esterno della Forst corsara a Merano. Pagano, con dieci reti, il mattatore di una sfida che ha visto Bressanone portare a casa con merito la vittoria. Trascinata dalle otto reti dell'ex Principe Dordijevic, Eppan supera Mezzocorona, primo successo stagionale per Malo che grazie alle sei reti di Pavlovic e ai cinque gol di Aragona e Bellini supera Musile. Risultati della quarta giornata: Principe Trieste-Cassano Magnago 25-24, Alperia Merano-Forst Bressanone 22-27, Pallamano Malo-Pallamano Musile 31-22, Eppan-Metallsider Mezzocorona 24-15, Loacker Volksbank Bolzano-Pressano 17-22. CLASSIFICA: Pressano e Principe Trieste 12, Loacker Volksbank Bolzano 9, Forst Bressanone, Eppan, Metallsider Mezzocorona 6, Alperia Merano, Pallamano Malo e Cassano Magnago 3, Pallamano Musile 0. Prossimo turno: Pallamano Musile- Forst Bressanone, Pressano- Principe Trieste, Metallsider Mezzocorona- Loacker Volksbank Bolzano, Pallamano Malo- Eppan, Cassano Magnago- Alperia Merano.

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Da Basketuniverso

L’Alma ritrova se stessa e stende la Proger al Pala Rubini, vittoria dedicata ad Eugenio

di Fabio Silietti

Quintetti: 

TS: Bossi, Coronica, Green, Pipitone, Da Ros

CH: Golden, Mortellaro, Piazza, Allegretti, Davis

Assenze: 

Coach Dalmasson dovrà fare a meno del veterano Andrea Pecile per questa gara, visto che il playmaker triestino è ancora alle prese con un problema muscolare. Mentre Lorenzo Baldassoe Stefano Bossi non sono al meglio della condizione ma saranno comunque della partita. Coach Galli, invece, potrà contare sul roster al completo in questa trasferta a Trieste.

Stato di forma: 

Trieste arriva a questa partita dopo aver perso le prime due gare della stagione, rispettivamente contro Treviso, in casa, e Chieti, in trasferta. Nell’arco delle due partite la squadra biancorossa si è comunque espressa su buoni livelli, ma stranamente ha concesso molto in difesa agli avversari, nonostante proprio la difesa sia uno due punti fermi di coach Dalmasson. Oggi per l’Alma c’è quindi un solo risultato: la vittoria, per togliere lo zero dalla propria classifica e dedicarla al giovane Eugenio Rossetti, venuto a mancare precocemente in settimana.

Chieti, invece, arriva da una sconfitta e una vittoria, rispettivamente contro Fortitudo Bologna, in casa, e Ferrara, in trasferta. In entrambe le sfide la compagine teatina ha dimostrato solidità sia in attacco che in difesa e oggi vorrà cercare il colpaccio al Pala Rubini per arrivare a quota quattro punti in classifica.

Scelta tattica: 

Trieste si affida a Bossi in regia per cominciare la manovra d’attacco e poi cerca di smarcare sul perimetro uno tra Green e Da Ros  per un tiro facile da tre. Come altra alternativa si cerca nel pitturato il lungo Pipitone per una conclusione in post. Con Parks in campo, invece, ci si affida molto alle iniziative dell’americano e del suo connazionale Green. La difesa è come sempre molto aggressiva e si cerca costantemente di rubare palla.

Chieti si affida alla regia di Golden, che a seconda delle situazioni decide per una penetrazione o per uno scarico ai compagni. Davis e Mortellaro sono coloro che ricevono palla e cercano una soluzione da due o da tre. Con Sergio in campo ci si affida alle qualità del numero 20 per trovare un canestro facile, ma la Proger non riesce mai a rendersi troppo pericolosa neanche con Piazza e Allegretti in campo, entrati per dare la svolta.

La gara:

Primi punti del match per Trieste con Bossi, mentre Chieti prova a reagire ma non trova la via del canestro. Così Trieste sfruttando i punti di Da Ros e Green si porta facilmente sul +10 grazie ad un parziale 10-0 che non concede punti agli avversari. Dopo circa sei minuti arrivano i primi punti di Chieti con Sergio. Trieste non si scompone e controlla ancora la partita grazie alle iniziative di Parks e Green. Così il primo quarto si chiude sul +15 dopo la tripla di Baldasso. Nel secondo periodo l’Alma comincia a rilento e non segna per tutta la prima parte del quarto, così Chieti con Mortellaro e Golden rientra fino al -10, ma non riesce a rendersi troppo pericolosa e rimontare l’ampio svantaggio. Allora Trieste torna a martellare e in un battito di ciglia ritrova il +15 grazie a Da Ros e Green. Piazza e Mortellaro provano a scuotere la Proger, ma l’Alma non vuole saperne di fermarsi e allunga ancora il vantaggio. Un super Da Ros guida la squadra di casa fino al +21, che chiude il primo tempo. Punteggio sul 42-21.

Al rientro in campo Chieti segna subito da tre con Venucci, ma è un fuoco di paglia. Trieste, infatti, continua a dominare con il duo Da Ros-Green e arriva a toccare anche quota +30. Mentre alla Proger non bastano le iniziative di Piazza e Mortellaro per rientrare in partita. Tanto che il terzo quarto si chiude con l’Alma in vantaggio di otto punti in più rispetto al primo tempo. La tripla di Baldasso apre l’ultimo quarto e il canestro di Gobbato porta Trieste anche a +34. La partita non ha ormai più nulla da dire e l’Alma controlla senza problemi sfruttando l’ampio margine di vantaggio sugli avversari. La Proger con l’orgoglio cerca di rientrare in partita con i canestri di Golden e Mortellaro ma lo svantaggio è tale che recuperare diventa impossibile. La partita finisce così con la vittoria di Trieste, che si permette di schierare in campo anche i più giovani, mentre Chieti esce sconfitta dal Pala Rubini. La vittoria, la prima della stagione per i triestini, è dedicata alla memoria del giovane Eugenio Rossetti. Risultato finale 78-52.

Svolta della partita: 

Già dai primi minuti il +10 dell’Alma risulta decisivo per vincere la partita, ma è alla fine del secondo quarto che la partita si decide grazie alle iniziative di Matteo Da Ros che scavano un solco di ben 20 punti tra Trieste e Chieti. Svantaggio che la Proger non recupererà più.

Migliori in campo: 

TS: Matteo Da Ros, 21 punti, 9 rimbalzi e 5 assist; Javonte Green, 17 punti, 4 rimbalzi e 1 assist; Lorenzo Baldasso, 12 punti e 1 rimbalzo
CH: Chris Mortellaro, 14 punti, 14 rimbalzi e 2 assist; Cade Davis, 12 punti, 7 rimbazli e 1 assist; Trae Golden, 11 punti, 3 rimbalzi e 3 assist

Peggiori in campo: 

TS: Roberto Prandin, 6 punti, 0 rimbalzi e 2 assist; Jordan Parks, 5 punti, 6 rimbalzi e 2 assist
CH: Andrea Piazza, 4 punti, 4 rimbalzi e 3 assist; Mattia Veneucci, 3 punti e 2 rimbalzi

 

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