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La rassegna stampa sandrina di martedì 25 ottobre 2016


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LA RASSEGNA STAMPA SANDRINA DI MARTEDI' 25 OTTOBRE 2016

Da Il Piccolo di Trieste

Triestina, l’attacco “rapina” e Andreucci difende il bottino
L’Unione ad Arzignano è venuta a capo di una partita tutt’altro che semplice
grazie alle sue punte ma anche alla capacità del tecnico di cambiare in corsa

di Ciro Esposito

Ventidue punti e testa della classifica da oltre un mese, sette vittorie in otto partite, nessuna sconfitta, en-plein di successi in trasferta. E si potrebbe andare avanti con i numeri che sono la fotografia di un avvio della stagione della Triestina da tutti sognato ma francamente sorprendente per una squadra nata da zero. Al di là delle cifre c’è la realtà che ha molte sfaccettature. Ogni partita ha una sua vita o meglio una sua storia. I tecnici spesso abusano di questo alibi. Ma c’è un fondo di verità. E la verità che consegna ad Andreucci e il suo staff, ai tifosi e agli addetti ai lavori, la tappa di Arzignano è quella di un’Unione sempre più matura e capace di districarsi anche nelle situazioni più delicate. Perché la vittoria per 3-1 al Del Molin, al termine di una gara con alcuni momenti di sofferenza, ha una valenza particolare.

GLI AVVERSARI L’Arzignano ha un’ossatura ben costruita e plasmata con sapienza dal tecnico Beggio. In casa fino a domenica aveva vinto due volte (più un pareggio) e non aveva subito gol. La Triestina invece è passata tre volte nonostante la presenza mentale e fisica degli avversari. Anzi nel primo terzo della ripresa i vicentini hanno messo alle corde gli alabardati.

LA NOVITÀ Era successo così anche a Legnago e ad Este ma in quel caso i ragazzi di Andreucci avevano già in tasca il risultato. Domenica invece una rete subita in quella frazione di tempo poteva complicare e non di poco la storia del match per la Triestina. E invece Voltolini ha salvato la porta in due occasioni, il tandem Serafini-França si è inventato il gol del 2-1 e Andreucci ha avuto la lucidità per ridefinire l’equilibrio della squadra in modo tale da anestetizzare le sortite offensive dei padroni di casa. Tre elementi che saranno fondamentali nel prosieguo del torneo alabardato.

IL PORTIERE Il portiere, che è un under, finora è sembrato ai più un po’ impacciato. Per un estremo difensore giovane trovarsi in una squadra che concede agli avversari poche conclusioni in porta non è facile. Del resto le qualità dei difensori sono un plus delle grandi squadre. Domenica (ma era già successo in qualche altra occasione) il ragazzo ha risposto presente anche se dovrà migliorare in esperienza e coraggio e qualche errore lo farà.

LE PUNTE Poi c’è l’attacco che non è una novità. Con Serafini a fare da regista avanzato, bravo nelle sponde e capace di trovare la via della rete se collocato in fase più avanzata, e França che si conferma bomber da trenta reti e passa a stagione e senza mai dare punti di riferimento alla difesa, la Triestina può sbloccare il risultato anche in situazioni di apnea. E poi c’è Dos Santos che con la sua fisicità rappresenta un ottima alternativa e Bajic che si inserisce e di testa è molto abile anche a indirizzare la palla nello specchio della porta. IL TECNICO E poi c’è Andreucci che ha già dato un gioco alla squadra e che soprattutto non perde la calma nei momenti cruciali. Cambia alcune pedine all’inizio avendo il coraggio di tenere dentro il gruppo anche quelli che giocano di meno. Ma il tecnico finora sbaglia poco e anzi azzecca molto nei cambi in corsa. Insomma sa difendere senza chiudere la squadra il tesoretto che i suoi attaccanti spesso gli consegnano.

IL TIFO I tifosi sono presenti ed entusiasti anche in trasferta. Ora non hanno motivo per non concedersi un paio di ore pomeridiane al Rocco. L’Unione oltre quota tremila è già da LegaPro. Ma Trieste può fare di più. 

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Bajic: «Io, goleador e terzino per caso»
Il montenegrino è un difensore centrale ma si è adattato pur di stare con l’Unione
 
di Guido Roberti
 
Chi l'avrebbe mai detto che un giovane terzino potesse entrare in modo determinante in ben tre azioni da gol - a lieto fine - della Triestina? Un aspetto che non può più considerarsi una sorpresa per l'allenatore Andreucci e per Mauro Milanese, il primo che lo ha voluto a Trieste con l'intento di spostarlo in fascia destra. Parliamo di Stefan Bajic, classe '97, professione "ex" difensore centrale. Ad Arzignano un gol (il secondo stagionale), un traversone che ha aperto l'azione del secondo gol, lo stacco aereo incocciato sulla traversa e corretto in gol da França. Bajic siamo sicuri che lei sia un difensore? Il montenegrino ci scherza su. «Il mio ruolo è sempre stato difensore centrale, quest'anno mi è stato chiesto di fare il terzino, ciò mi consente di spingere di più sulla fascia ed è chiaro che quando arriva anche il gol è sempre una bella emozione. Segnare e festeggiare una vittoria è bello».
 
Il modo migliore di festeggiare la convocazione con la Nazionale U21 del suo Paese. «La convocazione con la Nazionale mi dà molti stimoli, spero di continuare così. Ben venga se dovessero arrivare altri miei gol, ma l’importante è che la Triestina possa vincere e giocare un buon calcio». Tornando alla partita, tre punti che valgono molto, l'Arzignano si è dimostrata ottima squadra. «Tutti bravi i giocatori dell'Arzignano, abituati a giocare su un campo che sicuramente non è il Rocco, anche se quando un campo è brutto lo è per entrambe le squadre. Eravamo partiti per fare il nostro gioco e portare a casa il risultato, ci siamo riusciti». Ci sono stati momenti in cui vi siete sentiti realmente in difficoltà? «Sì, proprio perché non siamo abituati a questi campi e dobbiamo cercare di adattarci per non snaturare il nostro gioco. Dopo il secondo gol ci eravamo un po' spenti ma siamo stati bravi a riprendere in fretta le redini della gara». In queste situazioni chi è che dà la carica? «I giocatori con maggior esperienza, che aiutano noi giovani ad uscire da eventuali momenti bui». Bajic raggiungerà l'11 novembre il ritiro dell’U21 montenegrina impegnata nell'incontro molto sentito contro la Serbia, e pertanto salterà la trasferta della Triestina a Vigasio il 13. Per un giovane che cavalca il sogno di continuare con la sua Nazionale, si proporrà l'occasione ad un altro giovane di tornare a mostrare le sue qualità, Luca Crosato sostituto naturale di Bajic, classe '97 alla pari del montenegrino. 
 
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Alma sconfitta ma senza stress
Mauro: «Rinforzi? Sì se servono»
Lo sponsor con la squadra a Verona: «Siamo vivi e possiamo rilanciarci. Sono disponibile a fare
uno sforzo economico ma solo per elementi di qualità adatti al nostro progetto. Ora non ci sono»

di Raffaele Baldini

Istruzioni per l'uso: le argomentazioni trattate in questo articolo devo essere maneggiate con cura, onde creare interpretazioni distorte del messaggio. Gianluca Mauro è una presenza che a Verona non è passata inosservata; il suo trasporto per la squadra non conosce confini territoriali, la vicinanza è un segnale forte ai giocatori e allo staff. Il prossimo azionista di maggioranza dell'Alma Pallacanestro Trieste (l'incontro per le firme davanti al notaio è previsto per domani, ndr) è l'immagine della serenità a fine partita, nonostante la sconfitta e un bilancio che per ora vede la squadra biancorossa con un successo a fronte di tre sconfitte.

Le parole sono calibrate, senza barocchismi o eccessi di politichese: «È stata una partita di alti e bassi. Abbiamo sbagliato abbastanza all'inizio, quando si poteva incanalare il match a nostro favore. Siamo vivi comunque, e attendiamo il rientro di una pedina fondamentale come Pecile per rilanciarci in campionato. L'obiettivo rimane la salvezza per quest'anno, anche perché non vado a spendere tanti soldi per andare al piano di sotto (si parla di 500 mila euro per questa stagione, ndr)». Ma la parte più interessante riguarda il possibile intervento sul mercato, cui Mauro dà la moderata importanza: «Al mio allenatore è da qualche settimana che chiedo se c'è bisogno di un rinforzo. Ogni giorno mi faccio fare un report con i giocatori sul mercato papabili, sono disponibile a fare questo sforzo ma sono se il gioco vale la candela. E, ad oggi, materiale umano in grado di sposare il nostro progetto e di far fare il salto di qualità al gruppo, non ce n'è».

Un concetto dannatamente chiaro, che riconduce inevitabilmente all'altro interlocutore decisivo in questo ambito, coach Eugenio Dalmasson. Allineato con la proprietà, l'allenatore chiarisce quali sono i presupposti di un eventuale intervento. Le parole sono di qualche giorno fa, giusto per chiarire che non sono figlie della sconfitta di Verona: «L'errore più grande che possiamo fare è farci prendere dall'isteria, come hanno fatto diverse società in A2, abbiamo un obiettivo che deve essere letto a medio-lungo termine con questo gruppo. Non possiamo nè vogliamo forzarlo con interventi fatti giusto per riempire l'album di figurine. I giocatori oggi in circolazione (teoricamente disponibili Carraretto, Mordente, Marconato, ndr) sono tutti ottimi cestisti ma che non si sposano con una filosofia che da anni portiamo avanti a Trieste. Giocare per questa maglia vuol dire accettare una logica territoriale e dispendiosa in termini di energie, chi arriva da voi deve essere votato al sacrificio». Ma se qualcuno giocasse con il toto-ruolo per l'eventuale pedina da inserire nel roster, Dalmasson semplifica le cose: «In che ruolo vorrei un eventuale innesto? Non faccio una questione di ruoli ma di qualità. Per cui non è una questione di guardia o di lungo, tutto verte sulle potenzialità del nuovo arrivato di elevare il livello del gruppo, senza snaturarlo». E tutto questo per ribadire che c'è l'assoluta convinzione che l'attuale gruppo possa raggiungere tutti gli obiettivi prefissato con il sano principio del lavoro in palestra. Senza additivi. 

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Si rivede il vero Parks sotto gli occhi di “Pec” spettatore

di Lorenzo Gatto

Una sconfitta, tante sfaccettature nel 75-70 con cui la Tezenis ha regolato l'Alma centrando il suo primo successo casalingo della stagione. Ci ha provato, la squadra di Dalmasson, pagando gli errori commessi in un terzo quarto tutto da cancellare. La rimonta, veemente, non è bastata per portare a casa i due punti ma è servita a mitigare la delusione per un inizio di stagione nella quale, trasferta di Roseto a parte, Trieste nelle sconfitte ha sempre giocato alla pari con avversarie sulla carta anche più attrezzate.

IL REBUS FRAZIER: Dopo aver esaltato le caratteristiche di Smith, l'Alma ha subìto la prova stellare dell'Usa di Verona. Immarcabile per larghi tratti della partita, con i 33 punti segnati, Frazier ha letteralmente trascinato la sua Tezenis. Nella staffetta difensiva organizzata per fermarlo l'unico a brillare è stato Coronica: con il capitano in campo l'impatto dell'americano di Frates è stato almeno in parte limitato.

PECILE AL PALO: L'ecografia all'inizio della settimana aveva dato esito positivo. Pecile, gradatamente, ha ripreso a lavorare con i compagni e negli allenamenti di giovedì e venerdì aveva chiaramente dato l'impressione di stare bene e di poter spendere almeno qualche minuto sul parquet. Domenica si è scaldato a lungo a bordo panchina poi, quando ha capito che non sarebbe entrato, si è seduto facendo il tifo per i compagni e prodigandosi in consigli. Avrebbe potuto giovare un suo ingresso? Alla fine del secondo tempo contro la zona proposta da Frates e nei difficili minuti del terzo quarto in cui Verona ha costruito la vittoria certamente si. Parlare con il senno di poi è sempre esercizio retorico ma l'esperienza di Andrea avrebbe fatto comodo.

ALMA DA CORSA: Si corre, tanto, nel corso della settimana. Gli allenamenti dell'Alma sono da sempre all'insegna del gioco in velocità. Domenica a Verona, però, di transizioni se ne sono viste pochine. Merito della Tezenis, indubbiamente, ma colpa anche di un atteggiamento rinunciatario di un'Alma che in qualche circostanza ha preferito frenarsi per giocare a difesa schierata. La paura di sbagliare (e di finire conseguentemente in panchina) a volte costituisce la miglior difesa per gli avversari.

DA ROS-PARKS: Nel gioco del "chi sale, chi scende" questa settimana scende Da Ros, protagonista mancato della sfida mentre entra ufficialmente con la testa nella stagione Parks. Partita solida e caratterizzata da situazioni che hanno ricordato molto da vicino le prestazioni della parte finale dello scorso campionato. Bentornato Jordan.

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Pallanuoto, arma-Vukcevic da sfruttare
Piccardo: «Può fare la differenza, dobbiamo migliorare ancora»

di Riccardo Tosques

Ottima prestazione, ma nessun punto in classifica. La Pallanuoto Trieste è tornata da Busto Arsizio con una sconfitta di misura (8-7) sul campo della corazzata Sport Management. E sono molti i rimpianti legati alla seconda giornata della serie A1. «Sono abituato a guardare il bicchiere mezzo vuoto - spiega a mente fredda l'allenatore della Pallanuoto Trieste Stefano Piccardo - abbiamo lottato per quattro tempi contro una squadra fortissima, spendendo tante energie, ma alla fine abbiamo perso». In effetti la partita tra i "mastini" di Baldineti e la squadra sponsorizzata Samer & Co. Shipping può essere analizzata secondo diverse chiavi di lettura.

Se di negativo c'è ovviamente il risultato, di positivo a Busto Arsizio la Pallanuoto Trieste ha fatto vedere tante cose. «La prestazione nel complesso - analizza Piccardo - è stata buona. Loro hanno tanta qualità, anche se erano un po' stanchi dopo aver giocato la Champions e il recupero della prima giornata. Li abbiamo messi in difficoltà ma non è bastato. Tatticamente abbiamo ancora qualche pecca, dovremo lavorare per un rimedio». In una gara molto fisica, a Trieste è mancata a volte la lucidità per appoggiare i palloni verso il centroboa. «Vukcevic è davvero in grado di fare la differenza - spiega l'allenatore - però ancora non riusciamo a servirlo a dovere. Su questo aspetto dobbiamo migliorare. Poi se vogliamo battere avversari così forti, bisogna fare meglio anche nelle situazioni di inferiorità numerica». Centroboa da sfruttare e difesa con l'uomo in meno da registrare. Su questo di certo lavorerà Piccardo nella settimana che porterà al delicato match casalingo (sabato alle 18) con la neopromossa Quinto. I liguri tra l'altro non sono partiti bene. Dopo la netta sconfitta nel recupero con il Posillipo (19-7), la squadra di Paganuzzi ha alzato bandiera bianca in casa con un'altra napoletana, l'Acquachiara di Porzio (8-11). Cambia poco comunque, c'è da scommettere che il Quinto si presenterà alla "Bianchi" con tanta voglia di riscatto. Per quanto riguarda gli altri risultati, batosta anche per l'altra neopromossa Torino 81, superata dall'Ortigia con un netto 16-8. Negli altri match tutto da pronostico con le vittorie di Pro Recco sul Savona, Brescia sul Posillipo e la Canottieri Napoli sulla Lazio. Festival del gol tra Roma Vis Nova e Bogliasco, successo capitolino per 16-13. 

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