SandroWeb Posted August 24, 2017 Report Posted August 24, 2017 LA RASSEGNA STAMPA SANDRINA DI GIOVEDI' 24 AGOSTO 2017 Da Il Piccolo di Trieste Unione, vendetta sul Mestre Quattro gol e avanti in Coppa Spettacolo nel match del Rocco. Segnano Petrella, Arma, Aquaro e Troiani di Ciro Esposito Tre gol alabardati al Rocco poco più di un anno fa contro il Mestre di Zironelli non erano bastati a fare nemmeno un punto. Loro ne avevano fatti quattro. E quattro stavolta li ha messi a segno l'Unione. E il Mestre è rimasto a zero (con un rigore parato da Perisan). E quando il Mestre giocoliero di Zironelli non fa almeno un paio di gol son dolori per i veneti. La vendetta della Triestina si è consumata al Rocco. È arrivata dopo una stagione ad inseguire in D e dopo un inizio con gli ospiti più pimpanti ma molto imprecisi negli ultimi venti metri davanti a Perisan. Una vittoria che porta al passaggio di turno in Coppa Italia di C ma conta poco dal punto di vista numerico. Perché i risultati prima dell'inizio del campionato hanno solo un valore simbolico. Così valeva per la sconfitta di Bolzano e così è per lo splendido successo di ieri. Ma la prestazione, la grinta, l'efficacia delle manovre contano. Così come conta, e non poco, il feeling con uno stadio popolato da mille persone che hanno sfidato un mercoledì pomeriggio estivo e le lunghe code ai botteghini per la prima volta alle prese con i biglietti nominali. Alla fine applausi a scena aperta e più che meritati dai ragazzi di Sannino. Ma cosa è cambiato rispetto alla prestazione poco brillante di quattro giorni or sono in alto Adige? L'atteggiamento degli alabardati e anche quello degli avversari più propensi alla manovra rispetto agli altoatesini. E poi al fianco di Arma Sannino ha giocato la carta Petrella, punta più mobile e frizzante (anche per la struttura fisica) di França. Non è un caso che sia stato l'abruzzese tascabile a spaccare la partita segnando il gol d'apertura nel primo tempo (con la complicità del portiere Favaro) e sia stato sempre lui a mettere lo zampino nell'azione precedente al rigore poi siglato da Arma. Ma al di là dei singoli la Triestina ha convinto e il Mestre è tutto da rivedere. Sannino mette in campo il consueto 4-4-2 con la novità El Hasni al centro della difesa Castiglia a centrocampo e Petrella al fianco della prima punta Arma. Zironelli non tradisce il suo 4-3-3 affidandosi grosso modo alla pattuglia dell'anno scorso con gli innesti di Casarotto e Neto Pereira al centro dell'attacco e il triestino Bussi sulla fascia destra. E il tecnico mestrino non trasdisce nemmeno la sua fama di forgiatore di squadre d'attacco. Nella prima mezz'ora gli ospiti sono più incisivi nella manovra davanti ma l'unica conclusione nello specchio della porta è di Neto in bocca a Perisan (32'). Sull'altro fronte la Triestina ringhia e cerca di fuggire sulla linea del fuorigioco con la difesa mestrina come sempre molto alta. Ma per passare ci vuole una giocata da vero attaccante di Petrella. Castiglia serve un buon pallone centrale alla punta che salta un avversario e fa partire un sinistro secco verso l'angolino, il rimbalzo tradisce il goffo Favaro. L'1-0 dà forza all'Unine e prima Arma e poi Petrella sfiorano il raddoppio. Nella ripresa scatta subito la fiammata dei padroni di casa. Petrella fugge a sinistra, serve il pallone ad Arma che arriva in ritardo ma Bariti la mette al limite per Meduri. La gran botta finisce su un braccio di Perna. Arma realizza (3') con palla che sbatte sulla traversa interna. Gritti e compagni cercano la reazione e un destro di Sottovia al 15' mette in evidenza la reattività di Perisan. Entra Spagnoli e un suo pallonetto si spegne sulla parte superiore della traversa al 26'. La Triestina sempre più attenta e padrona del centrocampo si scuote ancora con Petrella la cui conclusione viene deviata in angolo con un grande intervento da Favaro. Ma proprio sul corner arriva la terza rete. La testa di Arma pesca libero Aquaro il cui piattone non dà scampo. Resta ancora il tempo al 36' per il poker firmato dal terzino Troiani e per un rigore che Sodinha si fa parare da Perisan. Rocco in festa e Mestre a testa bassa. In campionato si vedrà. Sarà un'altra storia. -- Il protagonista: «Siamo solo all'inizio» La punta abruzzese: «Cerco sempre di prendere il tempo all'avversario e calciare» di Guido Roberti L'Unione riprende da dove aveva lasciato, con un gol sotto la Trevisan. E' il 32' minuto del primo tempo, il mancino velenoso di Mirco Petrella, con la complicità evidente del numero 1 mestrino Favaro, sblocca l'incontro e apre le danze dell'Unione. Il primo gol con una nuova maglia lascia sempre sensazioni particolari, tanto più per un ragazzo alla prima esperienza fuori dalla propria terra. Petrella, da Pratola Peligna nell'aquilano, commenta così il primo gol in alabardato.«Siamo solamente all'inizio, la stagione deve ancora iniziare ma l'importante è partire bene». Non era facile conquistare la qualificazione ma è evidente che ci credevate...«Il nostro obiettivo era quello di superare il turno, consapevoli che sarebbe stato molto difficile. Ma c'era anche la consapevolezza che impegnandosi al massimo avremmo raggiunto l'obiettivo. E' accaduto, oltre alla vittoria è stata una grande partita».Il primo impatto col Rocco, il terreno, gli spazi?«Il giorno prima avevamo fatto al Rocco la rifinitura, poi la partita è tutta un'altra cosa. E' un campo molto grande ma direi che ci siamo adattati bene. Lo stadio poi è bellissimo e il calore del pubblico si sente tutto».Dunque l'ideale per le sue caratteristiche?«Io cerco sempre di prendere il tempo all'avversario, è una mia caratteristica, sfruttare la velocità e calciare in porta. In ogni caso dovunque ci sarà bisogno in campo, sarò a disposizione del mister e della squadra». In attacco si è vista una grande intesa con Arma.«Mi sono trovato molto bene con Rachid, se poi siamo bravi nel raccogliere i tanti palloni che lui riesce a spizzare, ancora meglio, vado a nozze».Cosa le è piaciuto in particolare della squadra?«Siamo assieme da una decina di giorni, abbiamo ancora ampi margini di miglioramento. C'è da lavorare molto, questa era la seconda partita di coppa e le partite vere inizieranno tra dieci giorni. Sarà lì che dovremo farci trovare pronti» -- Sannino: «Dobbiamo piacere E questo è solo il primo passo» Il tecnico: «Volevamo essere belli nell'esordio davanti al nostro pubblico Lo spirito giusto c'è stato ma non montiamoci la testa. C'è tanto lavoro da fare» di Antonello Rodio La metafora utilizzata da mister Sannino per descrivere l'importanza della prima volta della nuova Triestina allo stadio Rocco è azzeccatissima: serviva conquistare subito i tifosi con una prova convincente, lasciare subito una sensazione positiva, di quelle che fanno innamorare. Al di là del risultato, per il tecnico sotto questo aspetto la missione è compiuta: «Per noi questo impatto con i tifosi era importante. Quando si incontra una donna per la prima volta, il primo impatto ci fa dire se è bella o brutta: e noi dovevamo far vedere che siamo una bella ragazza. I triestini sono seri e saggi, vengono da tanti anni di sofferenza, non possiamo illuderli e parlare di cose pompose, ma ai ragazzi ho detto che la prima uscita è sempre quella che fa dare un'impressione di te in un certo modo. E sotto questo aspetto ci siamo presentati bene al pubblico. Per dirla in triestino, c'era un mulo in campo che ha fatto vedere di avere tanta voglia di arrivare all'obiettivo, nonostante la fatica. Quindi mai molar». Naturalmente, oltre a dimostrarsi brillante nelle metafore romantiche, Sannino passa poi ad analizzare la partita e i progressi dimostrati rispetto a Bolzano, senza lasciarsi andare però a facili entusiasmi per il roboante 4-0: «È stato un passo avanti importante sotto l'aspetto dello spirito - afferma il tecnico alabardato - poi non bisogna farsi prendere dal risultato, perché noi non siamo quelli di Bolzano e neanche quelli della vittoria sul Mestre. Non mi va di parlare in modo molto entusiasmante adesso, mi auguro di farlo dopo aver fatto un bel percorso in campionato. Abbiamo fatto ottime cose ma ce ne sono anche tante da mettere a posto. Però la cosa più importante e bella anche per la gente, è proprio lo spirito della squadra, quello di non mollare mai. Ecco, vogliamo coniare proprio questo motto perché la gente sappia che finché ne abbiamo, noi correremo fino all'ultimo secondo. Però non mi faccio prendere dal 4-0, ma dalle cose belle fatte e dalle cose da migliorare. Siamo una squadra partita da zero, abbiamo fatto grandi passi in avanti, ma per essere una squadra che può davvero essere guardata da tutti con rispetto, c'è ancora tanto da fare». Sollecitato a commentare la vivace prestazione di Petrella, Sannino afferma che preferisce parlare del gruppo, anche se non risparmia parole di elogio per l'attaccante: «Io non mi faccio prendere dal gol o dai singoli, ma da come si muovono tutti e stavolta ci siamo mossi come un gruppo che sa che deve battagliare e soffrire, ma con qualità importanti. Qualità che dobbiamo far emergere in un contesto di squadra che gioca. Quanto a Petrella, ha doti tecniche importanti, però dobbiamo sempre valutare sotto l'aspetto fisico fin quanto mi può dare, ma certamente ha le qualità per essere pericoloso contro squadre chiuse». -- Festa dell'orgoglio alabardato oggi la squadra in passerella Oggi parte la tre giorni della Festa dell'orgoglio alabardato, la manifestazione organizzata da Centro di coordinamento e Curva Furlan in collaborazione con la Triestina e il Comune, che durerà fino a sabato nella consueta cornice del piazzale della Tribuna Pasinati. La manifestazione, che è a ingresso libero con entrate da via Valmaura e da Piazzale Atleti Azzurri d'Italia, oltre che da animazione, musica e varie iniziative, sarà ovviamente caratterizzata dalla costante presenza di chioschi gastronomici. E proprio stasera ci sarà subito il grande clou dell'intera kermesse, ovvero l'attesa presentazione della prima squadra della Triestina che parteciperà alla serie C e dello staff tecnico capitanato da Sannino. Ma andiamo con ordine, perché la festa sarà ufficialmente aperta alle ore 17, con musica e animazione. Dalle 18.30 entrerà in scena il Dj Set Mauro Manni Show, poi alle 20 seguirà un momento di solidarietà e beneficenza con la presentazione del libro "Angeli e Gradinate" dedicato ai pazienti del reparto di geriatria dell'Ospedale Maggiore. Per l'occasione interverranno anche Denis Godeas e l'ex tecnico alabardato Fabio Rossitto. Poi partirà la grande serata delle presentazioni. A partire dalle 21 ci sarà quella della formazione Berretti, subito a seguire la passerella della prima squadra alabardata con le vecchie conoscenze dello scorso anno e i tanti nuovi arrivati, che riceveranno il primo abbraccio dei tifosi alabardati. Sono previste le incursioni a sorpresa dell'imitatore Luca Zaratin. A chiudere la serata ancora Dj Set Mauro Manni Show.La festa proseguirà poi domani e sabato. Domani gli appuntamenti clou sono la presentazione di tutto il settore giovanile alabardato e della squadra femminile, oltre al concerto dei "Magazzino Commerciale", mentre sabato ci sarà al mattino l'iniziativa "Pitturiamoci il muro della Curva Furlan", e nel pomeriggio il torneo di calcio balilla e il primo "Rock Fest Alabardato". Da oggi ovviamente la sede torna a essere aperta con gli orari normali (9-13 e 15-19) per le pratiche riguardanti Tessera del tifoso e abbonamenti. (a.r.) -- Alma, da lunedì anche Green Il 10 del "Pec" senza padrone Basket: domani primo test a Codroipo. Il primo settembre torneo a Lignano Ufficializzata la numerazione delle maglie: dallo 0 di Coronica al 55 di "Citta" di Lorenzo Gatto Dallo zero di Andrea Coronica al 55 di Alessandro CIttadini. L'Alma dà i numeri e presenta le casacche ufficiali del roster della prossima stagione. Rispetto allo scorso campionato, le novità riguardano il 4 di Juan Fernandez (gentilmente ceduto dal capitano a titolo gratuito), il 14 di Giga Janelidze, il 21 di Laurence Bowers e il 31 di Federico Loschi. Mancano due casacche rimaste nel cuore dei tifosi: il numero 2 di Jordan Parks, passato in estate alle truppe teutoniche e il 10 di Andrea Pecile rimasto, sorprendentemente, senza un proprietario.La 10 è da sempre numero pesante ma pensavamo che Daniele Cavaliero potesse impossessarsene dopo un anno disputato con un anonimo 18. D'altra parte, se alla Juve Dybala ha scelto di indossare la maglia di Del Piero....La spiegazione la dà proprio Andrea Pecile. «Daniele non poteva - sottolinea il Pec - non mi ha mai battuto in uno contro uno». Aldilà delle battute, Pecile ha apprezzato la scelta della squadra di non prendere la sua maglia. «Sono cose alle quali non ho mai badato troppo - racconta - ma non posso negare che mi ha fatto piacere». Detto della numerazione con cui l'Alma affronterà la prossima stagione, penultima giornata di ritiro dalle parti di Forni di Sopra. Si lavora (molto), si sbuffa (poco) ci si prepara all'amichevole che domani sera, alle 19.30, a Codroipo vedrà i ragazzi di Dalmasson in campo contro la Codroipese. Prima occasione per valutare la squadra e tastare con mano il lavoro fatto in questa prima settimana di preparazione. Al test in terra friulana seguiranno due giorni di riposo quindi, da lunedì, tutti di nuovo a Trieste per proseguire l'avvicinamento al campionato sul parquet dell'Alma Arena.Tutti? Sì, proprio tutti. Perchè per questa domenica è previsto il ritorno a casa di Javonte Green il quale, terminato il lavoro con Boscia Tanjevic e la nazionale montenegrina è pronto a rimettersi a disposizione della squadra. Green svolgerà lunedì mattina le rituali visite mediche quindi, dal pomeriggio, si unirà ai compagni per lavorare in vista del primo torneo ufficiale della stagione. Cinque giorni di lavoro quindi spazio al primo torneo ufficiale della stagione che porterà l'Alma a Lignano. La "Alfiero Bettarini Cup" vedrà Treviso e Trieste sfidarsi nella prima semifinale in programma venerdì primo settembre, alle 19, nel palasport di Viale Europa. A seguire i campioni d'Italia della Reyer Venezia affronteranno la Gsa Udine.Il costo del biglietto unico giornaliero sarà di 5 euro senza distinzione tra tagliandi interi e ridotti. La vendita direttamente al palasport nei giorni della gara. -- Divise storiche: dal 13 di McRae al 7 dei Tonut La maglia numero 10 del "Pec" resterà senza padrone. Una sorta di omaggio virtuale ad Andrea che, anche se non gioca più, è rimasto nella famiglia biancorossa. Non si tratta comunque del ritiro della maglia, un'abitudine - frequentissima altrove, soprattutto nella Nba - praticata di rado dalle nostre parti. Ed è un peccato perchè se i Palasport celebrano il passato dei loro club appendendo le coccarde dei trofei vinti o le maglie dei campioni più amati si trasformano in un tempio del tifo. Un ricordo permanente delle pagine più belle della propria squadra. Non sappiamo se l'idea di ospitare un museo del basket all'Alma Arena sarà realizzata ma riaccendere la suggestione di certe maglie storiche sarebbe un bel modo per ribadire l'orgoglio biancorosso. Dopo la morte del povero Conrard McRae venne ritirato il 13. Ma, dopo la nascita della Pallacanestro Trieste 2004, riapparve addosso a Innocenzo Ferraro. "Mangiafuoco" è stato forse dimenticato troppo in fretta. Peccato, le sue schiacciate erano un gioioso esplosivo inno al basket.Il numero più glorioso? Il 7. Alberto Tonut. Fucka. Stefano Tonut. Ce n'è abbastanza per ritirarlo. E - ci perdoni Gregor - consegnarlo alla storia come il ricordo di una dinasti triestina finita in Nazionale. (r.d.) -- E a Udine si sente già aria di derby... Lardo: «Alma tra le favorite». E gli ex Benevelli e Raspino sognano i confronti diretti di Edi Fabris Lavori in corso nel ritiro pedemontano di Gemona per l'Apu Gsa che si completerà domani con il rientro del play Rain Veideman dall'impegno di pre-qualificazione mondiale con la nazionale estone.Dodici i giocatori attualmente a disposizione dell'allenatore Lino Lardo: Ferrari, nuovo capitano, Pinton, Nobile, Benevelli, Raspino, Pellegrino, Ousmane Diop, la coppia americana Dykes-Mortellaro, Chiti e i giovani del Feletto Visintini e Badou Diop.«Stiamo mettendo carburante in corpo, lavorando per assemblare al meglio i vecchi e i nuovi - spiega il tecnico -. Dai prossimi impegni non aspettiamoci perciò, vista la preparazione piuttosto dura, risultati eclatanti. Sarà comunque per noi prestigioso affrontare il primo settembre nel torneo di Lignano i campioni d'Italia della Reyer Venezia e confrontarci successivamente con avversari tosti come Trieste e Treviso».In campionato è inutile porsi obiettivi, sottolinea Lardo: «Chiaro che puntiamo ad alzare l'asticella rispetto alla passata stagione, provando ad agguantare i play-off. Al momento posso comunque dichiararmi soddisfatto di un organico costruito in maniera equilibrata e di averlo a disposizione sin dall'inizio, differentemente dall'anno scorso, quando sostituimmo nell'immediato gli americani e molti furono in seguito i cambiamenti nel roster». Americani dei quali Lardo dice invece ora un gran bene: «Dykes è una duttile guardia mancina mentre Mortellaro è un lungo di esperienza, lo scorso campionato a Chieti e quindi già conoscitore della A2. In generale penso che la squadra sia in grado di dire la sua in un campionato dove vedo Treviso, Fortitudo Bologna e Trieste prime candidate a giocarsi la promozione».E poi il caso-Mastrangelo, non confermato dopo la positiva parte di stagione dell'esterno disputata con l'Apu: «Abbiamo dovuto operare una scelta - giustifica Lardo - e non potevamo certo tagliare un punto fermo come Pinton o giovani in cui crediamo, come Nobile e Diop». Nel roster bianconero anche due ex della Pallacanestro Trieste, Benevelli e Raspino, concordi nel ricordare piacevolmente l'esperienza giuliana e nell'attendere ansiosamente l'appuntamento clou del campionato, il derby. «Una partita particolare, da preparare bene», sorride Benevelli, mentre Raspino sottolinea il buon lavoro svolto a Trieste con Eugenio Dalmasson: «Mi ha fatto maturare molto e anche la crescita costante della squadra triestina testimonia che è un tecnico di qualità».Il derby è già iniziato. Quote
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