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La rassegna stampa sandrina di martedì 5 settembre 2017


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LA RASSEGNA STAMPA SANDRINA DI MARTEDI' 5 SETTEMBRE 2017

Da Il Piccolo di Trieste

Federica, stakanovista della ginnastica
La Macrì, a 27 anni, pronta per la sua 57.ma gara in A1. E non pensa a smettere
 
Il 16 settembre a Eboli affronterà la sua 57.ma gara nella serie A1 di ginnastica artistica, l'ultimo appuntamento del campionato 2017. Un record. E a 27 anni non pensa ancora di smettere. Anzi, è più combattiva che mai e con un fisico perfetto, in gran forma, pronta ad affrontare nuovamente corpo libero e attrezzi. È stata un'estate di allenamenti e preparazione attenta per Federica Macrì, dell'Artistica '81 Trieste, per anni colonna portante della nazionale italiana e al momento l'unica atleta che da 15 anni partecipa, senza alcuna pausa, alla massima serie italiana della disciplina.Tra parti acrobatiche, potenziamento e altri esercizi, la palestra di via Vespucci a San Giacomo è da tempo la sua seconda casa.
 
«Niente vacanze quest'anno: è stata un'estate di allenamenti, sia come ginnasta sia come insegnante - spiega -. Mattina e pomeriggio sono dedicati in parte alla mia preparazione fisica, in parte seguo le ragazze più giovani, come faccio anche durante il resto dell'anno. Per la prima volta la gara conclusiva di A1 è stata fissata dopo l'estate, quindi era inevitabile concentrarsi sull'obiettivo anche durante il canonico periodo di ferie».Federica punta a competere al corpo libero, la sua specialità, e poi a volteggio e trave. «Nonostante piccoli acciacchi, mi spinge la grandissima passione per questo sport e il fatto che a ogni gara rappresento un esempio per le ginnaste più giovani, sento molto calore, molto affetto quando vengono a parlarmi, mi chiedono consigli o semplicemente mi fanno i complimenti. E in tanti si stupiscono di come sia ancora qui, perché non è facile continuare a questa età in una disciplina che richiede un notevole impegno a livello fisico».
 
Ma se altre atlete sono più giovani, dalla sua parte gioca un ruolo fondamentale il bagaglio di esperienze alle spalle, tra campionai italiani, europei, mondiali e le olimpiadi. «Prima di salire in pedana o sugli attrezzi c'è sempre adrenalina e forte emozione, ma so controllarla, mascherarla, dando coraggio alle mie compagne di squadra. L'ho imparato sul campo, anno dopo anno, e adesso si rivela un fattore molto importante».Nei prossimi giorni gli allenamenti si faranno più intensi, in vista dell'appuntamento conclusivo della serie A1, per affinare gli ultimi elementi prima della prova finale. Anche quest'anno Federica si è rivelata determinante nel gruppo, vera trascinatrice della squadra. C'è solo una cosa, al momento, che la mette in difficoltà: «Viste le tante soddisfazioni già ottenute e l'età, c'è chi mi chiede se penso di smettere e quando lo farò. Non so rispondere. Non so mai cosa dire. Sono felice così e la ginnastica per ora mi regala ancora grande felicità».
 
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Unione e Rocco, il feeling c'è

di Ciro Esposito

Ancora una volta il popolo alabardato ha risposto presente. Nonostante le delusioni mitigate l'anno scorso da un ottimo campionato e dall'arrivo della coppia Milanese-Biasin, nonostante le difficoltà ad abbonarsi con l'ostacolo tessera del tifoso e malgrado le code per fare i biglietti non in prevendita, in cinquemila hanno voluto salutare il ritorno della Triestina tra i professionisti. E hanno creato al Rocco un'atmosfera positiva. Cinquemila tifosi per la prima partita con la Reggiana sono un capitale sul quale costruire una stagione che cancelli definitivamente il passato. Senza proclami ma con i fatti. E su questo piano anche la squadra ha risposto a quelle che possono essere le esigenze della platea .

Si è vista una Triestina che, almeno in questo momento, è inferiore alla Reggiana. Il fatto di giocare in superiorità numerica per oltre un'ora non è indifferente. Ma si è vista anche una Triestina in grado per una mezz'ora di giocare con ottime trame, costruire palle-gol e segnare. Insomma gli applausi scroscianti al termine del primo tempo sono l'incipit di un possibile feeling tra gli alabardati e i loro supporter. È vero che i risultati sono il sale del successo ma la scelta della società, che non promette sfracelli o promozioni al momento non programmate, di allestire una squadra generosa e votata al gioco divertente sta diventando una realtà. Il mercato è andato in quella direzione, la scelta del tecnico e il suo lavoro anche, lo spirito dei ragazzi finora accompagna le intenzioni di chi li ha scelti e li "accudisce". Contro la Reggiana in dieci si poteva fare di più non forse sul piano del risultato ma nell'atteggiamento un po' timido degli alabardati nella ripresa. La differenza al momento tra le due contendenti è che la Reggiana è squadra compatta, fisicamente forte e sa gestire anche i momenti difficili (dopo l'imbarcata che ha portato al pari di Arma) da compagine reduce da campionati di livello nella categoria e con ambizioni di salire tra i cadetti.

La Triestina ha, per ovvi motivi, altre caratteristiche e deve adattarsi al ritmo della C. I singoli lo hanno già assaggiato in passato ma tenere la velocità di esecuzione e le distanze in gruppo è tutt'altra cosa. L'accelerazione convincente nel primo tempo è naturalmente svanita nella seconda parte della gara. Con più equilibrio e soprattutto con avversarie meno quadrate anche il risultato pieno dovrebbe venire. Comunque il punto ottenuto domenica all'esordio è tutt'altro che da buttare e la prestazione ha offerto a Sannino l'opportunità di cogliere alcuni aspetti sui quali focalizzare il lavoro di una squadra presa in mano da zero e assemblata work in progress. Sta nella logica delle cose che la vera Unione nel bene e nel male si appaleserà soltanto tra qualche settimana.Per adesso Sannino può continuare a lavorare con serenità e recuperare alcune pedine fermate da squalifiche e infortuni.

TRASFERTA Il Centro di coordinamento organizza un pullman per la trasferta di domenica prossima a Ravenna. Il costo è di 34 euro per i soci e di 36 euro per i non soci. Partenza del pullman ore 13.30 da piazza Oberdan. Le prenotazioni si raccolgono fino a giovedi nella sede di via Macelli (ore 16-19).

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Il capitano: «Lo stadio così è da brivido»
Nonostante la lunga esperienza Bracaletti è rimasto folgorato: «Bravi a reagire»

Anche se nelle ultime sette stagioni ha giocato sempre nella Feralpi Salò, a 34 anni l'esterno alabardato Andrea Bracaletti di piazze ne ha vissute tante, da Cesena a Sassuolo, da Avellino a Ferrara. Eppure nel dopo partita con la Reggiana confessava che il Rocco e i tifosi alabardati l'hanno davvero colpito. E queste sensazioni vissute da capitano, sono state ulteriormente amplificate: «Vedere lo stadio è stato un brivido e ammetto che sinceramente, grazie al tifo che c'era, poche volte ho provato un'emozione così».

Chissà, forse a causa dell'emozione, tutta la Triestina era ancora un po' imbambolata visto il gol preso dopo 29" dalla Reggiana. Ma a Bracaletti preme di più sottolineare la reazione seguente: «Dopo quel gol ho visto una reazione veemente, una squadra vogliosa di riprendere in mano la partita, spinta sempre dalla curva. L'avevamo addirittura ribaltata, ma il gol del vantaggio è stato annullato». Poi il calo tanto discusso nella ripresa, quando non è stato fatto valere l'uomo in più: «Purtroppo nel secondo tempo non siamo stati bravi a gestire la superiorità numerica. Va anche detto che davanti avevamo una squadra esperta, che anche se era in dieci si è comportata benissimo, con giocatori che conoscono a memoria la categoria e ci hanno messo in difficoltà. Da parte nostra c'è stata meno intensità. Il motivo? Potrebbe essere che abbiamo speso molto nel primo tempo per rincorrere lo svantaggio, poi dovevamo essere più bravi a girare la palla e meno frenetici nel cercare di andare a far gol, perché questo ci ha portato a commettere degli errori.».

Del resto anche Bracaletti ammette che se la squadra ha già una sua fisionomia, l'intesa non può essere ancora al massimo: «Credo si sia visto anche in questa occasione che, a parte un piccolo calo nella ripresa, l'atteggiamento della squadra è molto positivo, è quello di andare avanti, attaccare e cercare di vincere la partita: questa è l'indole che ci viene trasmessa. Quindi lavorando da due mesi su queste cose siamo avanti, poi è fisiologico che con certi giocatori ci sia meno intesa: qualcuno era arrivato da una settimana, qualcun altro da appena un giorno. L'importante è che chi arriva trovi subito un ambiente e un modo di fare ben preciso. Così si adeguano tutti in fretta e andiamo avanti sulla nostra strada. Se per me scambiare spesso fascia è un problema? No di certo, sappiamo bene a destra o sinistra cosa dobbiamo fare».

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Alma, sospiro di sollievo
Per Baldasso danni lievi
L'ecografia non ha rivelato traumi di rilievo, basteranno pochi giorni di riposo
Bowers operato, mentre Da Ros fa passi da gigante. E domani bis con Treviso

di Lorenzo Gatto

La lunga attesa poi l'esito della ecografia di controllo che ha tranquillizzato tutti. Lorenzo Baldasso esce tutto sommato senza grossi danni dal durissimo colpo rimediato a Lignano nel contatto contro l'americano della Gsa Udine, Dykes. Nessun trauma particolare ai reni, il giocatore dovrà osservare qualche giorno di riposo anche se solo oggi verranno resi noti sia i tempi di recupero della guardia torinese, sia quelli di Matteo Da Ros che ieri, nel tardo pomeriggio, ha svolto la visita di controllo al polso operato. Da Ros sta lavorando benissimo con il preparatore Paoli, sta mantenendo un'ottima condizione fisica e scalpita per rientrare. Il sogno sarebbe riuscire a riportarlo in campo per la Supercoppa di Lega in programma a Trieste venerdì 22 e sabato 23 settembre, ma ovviamente tutto dipenderà dall'esito degli esami.

BOWERS L'intervento di pulizia al menisco del ginocchio sinistro è riuscito e, come informa il comunicato stampa della società, i tempi di recupero sono quelli previsti per questo tipo di operazione. Già a partire dalla prossima settimana Bowers comincerà la riabilitazione per cercare di ridurre ai minimi termini la sua assenza dal parquet e permettergli di cominciare finalmente ad allenarsi con i suoi compagni.

ARENA Domenica di riposo quindi, già ieri, tutti nuovamente in campo per riprendere la preparazione. Quasi un'oretta agli ordini del preparatore Paoli quindi sul parquet dell'Alma Arena sono ricomparsi i palloni. Lavoro a coppie nelle due metà campo, giocatori a sfidarsi in uno contro uno l'antipasto proseguito poi con il cinque contro cinque che ha visto Fernandez, Cavaliero, Loschi, Deangeli e Janelidze sfidare Schina, Prandin, Green, Coronica e Cittadini. Allenamento di ripasso degli schemi con i due quintetti che hanno lavorato prima in una sola metà campo per poi sfidarsi nelle partitelle in famiglia.

APPUNTAMENTI La rivincita della sfida giocata e vinta a Lignano contro la De' Longhi e il torneo in programma nel weekend a Monfalcone sono gli appuntamenti che attendono l'Alma in una settimana piuttosto intensa. Si parte domani sera, nel nuovo palasport di Pieve di Soligo in via Mira 5, contro Treviso. Palla a due fissata alle 20, sarà possibile acquistare i biglietti del match il giorno stesso, dalle 18.30, alla biglietteria del palasport. Tagliando intero al costo di 10 euro, gli under 14 entrano con riduzione a 2 euro. Si prosegue nel fine settimana con la versione monfalconese di Grado Basket, una delle manifestazioni precampionato più antiche del panorama nazionale che ha imperversato sull'isola d'oro dal 1994 al 2003. Il programma del torneo di quest'anno prevede la disputa delle semifinali sabato 9 settembre. Alle 18 in campo i croati dello Skrljevo contro la Gsa Udine, mentre a seguire l'Alma se la vedrà con la Moncada Agrigento di coach Franco Ciani. Domenica giornata conclusiva della manifestazione: si parte alle 18 con il terzo-quarto posto, dalle 20 spazio alla finalissima.

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Trieste si aggiudica di nuovo il Trofeo Combatti
Battute nettamente Kosina e sulla sirena finale Isola. Oggi e venerdì open day a Chiarbola

di Lorenzo Gatto

Nel segno di una tradizione che continua, successo della Principe nella sedicesima edizione del Memorial Combatti. La formazione di Giorgio Oveglia supera nell'ordine Kozina e Isola ricavando buone indicazioni sullo stato di salute della squadra a poco meno di due settimane dall'inizio della nuova stagione. Vittoria larga contro il Kozina, costruita sulle ali di un Dovgan alla miglior prestazione di sempre con la maglia biancorossa, bis nella finale contro Isola, match tiratissimo deciso proprio sulla sirena finale da una rete di Crespo Diego che ha fulminato l'estremo avversario consentendo alla sua squadra di sollevare il trofeo. «L'obiettivo principale era costruire una nuova identità partendo dai tanti cambiamenti a cui siamo andati incontro - il commento di Giorgio Oveglia - e devo dire che piano piano ci stiamo riuscendo. Sono soddisfatto del lavoro della squadra, una menzione particolare voglio spenderla per Alex Pernic che, reduce dall'operazione al ginocchio e fermo da un paio di mesi è rientrato in campo bruciando le tappe del suo recupero e disputando due incontri di qualità».

Principe Trieste-Kosina 37-29 Principe Trieste: Postogna, Modrusan, Doronzo, Visintin 4, Carpanese, Crespo Diego 9, Muran, Udovicic 5, Dovgan 12, Sandrin 4, Allia 1, Pernic 1, Di Nardo 1. Principe Trieste-Isola 23-22 Principe Trieste: Modrusan, Doronzo, Visintin 2, Carpanese 2, Muran, Di Nardo 1, Allia, Sandrin, Permic 1, Dovgan 7, Crespo Diego 6, Udovicic 4.

OPEN DAY Nel frattempo ritorna l'open day sul parquet di Chiarbola. Oggi e venerdì 8 settembre, dalle 16. 30 e fino alle 18, i tecnici della Principe saranno a disposizione di tutti i bambini (il limite è fissato ai 12 anni di età) che vorranno cimentarsi con la pallamano. Fucina di talenti, il vivaio biancorosso continua a essere un punto di riferimento nel panorama giovanile cittadino. In vista dell'esordio in campionato, nella settimana che precede la sfida contro la Forst Bressanone, presentazione ufficiale della squadra. (lo. ga.)

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