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DOMENICA 25 AGOSTO 2019

- Riparte quest'oggi l'assalto della Triestina verso la serie B, con l'Unione che debutta al Rocco contro il Gubbio (inizio ore 16.30, arbitra Cudini di Fermo). Come scrive Antonello Rodio, la squadra di Pavanel se la vede con una compagine che lo scorso anno si è rivelata una mezza bestia nera: due pareggi infatti per la Triestina contro il Gubbio nello scorso campionato, entrambi per 2-2 e sempre con affannose rimonte finali. La compagine umbra comunque è cambiata parecchio e in panchina al posto di Galderisi c'è Federico Guidi. La Triestina dunque deve dimostrare subito di avere quel quid in più rispetto allo scorso anno, aggredendo ancora di più le avversarie e facendo ben presente chi comanda. Cosa che del resto lo scorso anno al Rocco è avvenuta molto spesso, mentre talvolta questo atteggiamento era un po' mancato in trasferta, soprattutto nella prima parte di stagione. Ma adesso la Triestina è stata rinforzata proprio per colmare le lacune, avere più ricambi di valore per tenere un ritmo alto dall'inizio alla fine, avere maggior brillantezza a centrocampo e più armi a disposizione in attacco. Tutti valori aggiunti che saranno utili fin da oggi, visto che Pavanel deve fare i conti con l'assenza dei difensori Lambrughi e Formiconi, entrambi squalificati, e con la partenza di Coletti (che era il maggior candidato a sostituire Lambrughi), diretto verso Cerignola. Ma ci sono le risorse per sopperire alle assenze. Davanti a Offredi, sarà dunque Codromaz ad affiancare Malomo, con terzini Scrugli a destra e Frascatore a sinistra. A centrocampo il perno è Giorico, e accanto a lui c'è la tentazione di far giocare subito Paulinho per dare maggior qualità e velocità al giro palla, mentre in corso d'opera c'è poi eventualmente la garanzia dei due triestini doc Maracchi e Steffè. Sugli esterni Procaccio è certo del posto, mentre sull'altra fascia Mensah è in vantaggio su Gatto. In avanti partirà la coppia Granoche-Costantino, poi c'è sempre tempo per le giocate di qualità di Ferretti

- «I miei nuovi compagni? Mi sono piaciuti. Credo che in pre season il risultato non sia così importante, quello che conta è la voglia che metti in campo. Da questo punto di vista l'atteggiamento del gruppo è stato super. Ed è su questa base che una squadra costruisce la sua stagione».Kodi Justice parla già da leader nel giorno della sua presentazione. Arrivato venerdì a Trieste, la guardia statunitense ha raggiunto e conosciuto i suoi nuovi compagni a Cervignano assistendo alla sfida giocata e persa contro la De' Longhi Treviso. Da oggi è pronto a scendere sul parquet sfruttando la settimana di ritiro a Lasko per una full immersion destinata a fargli recuperare il tempo perduto.«Arrivo con due settimane di ritardo - spiega - ma sono pronto a mettermi in pari con gli altri. Sono in buone condizioni, ho lavorato molto negli Stati Uniti per cui da un punto di vista fisico sono sicuramente a posto. Devo riprendere confidenza con la palla, devo muovermi sul campo assieme ai compagni: sono qui per questo, da oggi lavoreremo in quella direzione».Ha conosciuto l'Europa nella passata stagione, un'esperienza in Russia che gli ha fatto conoscere un mondo totalmente diverso da quello a cui era abituato. «Usi e costumi molto differenti - sottolinea Justice - a partire ovviamente dalla lingua. Penso di potermi trovare meglio qui in Italia: in Arizona si parla lo spagnolo, l'italiano non è poi così diverso. A livello di stile di vita e di comprensione della lingua credo che mi troverò bene».Nel frattempo sta cominciando a guardarsi attorno. Una passeggiata in centro, la possibilità di apprezzare il lungomare al tramonto, la gioia di scambiare già qualche battuta con i tifosi. «So che qui a Trieste il pubblico è una componente importante della squadra - sottolinea -. La cosa mi piace, trovare i giusti stimoli in campo per me è importante soprattutto in una stagione che vorrei mi consentisse di lavorare e crescere. Non so quale sarà il mio futuro, so che mi alleno per fare in modo che sia il più importante possibile. Quando ho ricevuto la proposta della società ho pensato che sì, Trieste è il posto giusto per me».Ma cosa può portare Kodi Justice alla sua nuova squadra? «Sono un buon tiratore ma non mi limito ovviamente a questo. Mi piace definirmi un collante, l'esperienza dello scorso anno mi consentirà di aiutare i compagni più giovani e in generale la squadra»

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