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I suntini sandrini di giovedì 6 ottobre 2022


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GIOVEDÌ 6 OTTOBRE 2022

- Consapevoli e preoccupati per una sconfitta che, nella forma oltre che nella sostanza, è stato un autentico pugno nello stomaco. Come scrive Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", ripartita dopo il ko subito dalla Carpegna nell'esordio casalingo disputato all'Allianz Dome, la Pallacanestro Trieste ha ripreso a lavorare in vista della prossima sfida che domenica a Bologna la vedrà in campo contro la Segafredo di Sergio Scariolo. C'è bisogno di una immediata reazione, da un punto di vista caratteriale prima ancora che tecnico, per dimostrare che la lezione marchigiana è stata assimilata. «Il match di domenica- l'analisi del presidente Mario Ghiacci- ha purtroppo messo in evidenza tutte le nostre attuali difficoltà. I nostri punti di forza, se non per un piccolo momento della partita, non si sono visti, la forza dei nostri avversari ha invece amplificato quelli che sono i nostri punti deboli. La serie A1 di quest'anno è questa, un torneo estremamente competitivo, ma detto questo credo sia profondamente sbagliato dare sentenze assolute dopo una giornata di campionato». La preoccupazione per una squadra che domenica è apparsa tecnicamente inadeguata e caratterialmente debole, però, rimane.«Nessuno vuole sottovalutare la situazione, quello che chiediamo all'ambiente è solamente equilibrio- continua Ghiacci-. Siamo una squadra che ha un coaching staff nuovo, molto rinnovata nel roster, che ha dovuto fare i conti con un precampionato ricco di contrattempi e che, in questo primo mese, si troverà a fare i conti con un calendario estremamente severo. Nelle prossime giornate affronteremo Virtus Bologna, Reyer Venezia e Tortona, tre delle squadre più quotate del campionato: non ci nascondiamo le difficoltà e ci vorrà tempo per trovare la quadra. Ma anche nel caso in cui non dovessero arrivare punti, sarà importante non perdere la calma. Dobbiamo tenere la barra dritta e lavorare sul gruppo per farlo crescere e mettere i giocatori nella condizione di rendere al meglio». Con la speranza di vedere in campo una squadra capace di mostrare un atteggiamento più battagliero di quella che, contro Pesaro, nell'ultimo quarto si è arresa consegnandosi alla sua avversaria di turno. «Su questo non ci devono essere dubbi- conclude Ghiacci- ma sono convinto che sarà così. In questo senso, le parole di Corey Davis al termine del match di domenica sono state una sorta di promessa che la squadra ha voluto fare ai tifosi. Non possiamo prescindere da quelle qualità che coach Legovich ha indicato all'inizio della preparazione e che devono essere la base del nostro campionato. Sarà una stagione dura e difficile, la sconfitta nella gara d'esordio ci ha fatto prendere coscienza di questo ed è stata una lezione di cui faremo tesoro».

- Bissare la vittoria ottenuta contro la Virtus Verona sarebbe stato un segnale forte. Perché vincere aiuta a vincere. Come scrive Ciro Esposito sul quotidiano locale odierno, i tempi evidentemente non sono maturi e l'Arzignano è passato al Rocco. Uscire dalla Coppa Italia di C non è un male irreparabile. Da una parte poteva essere una vetrina per una proprietà nuova perché in palio c'è pur sempre un trofeo che ti apre l'accesso ai play-off dalla porta principale (cioè chi vince va alla fase nazionale). Dall'altra però il passaggio del turno avrebbe costretto Bonatti a turni infrasettimanali che possono fare a pugni con le esigenze di campionato. Comunque la sconfitta resta tale e non ha fatto bene nemmeno a quei quattrocento indomiti che hanno pagato il biglietto. Peccato, anche perché l'Unione soprattutto nel primo tempo, così come nel finale di gara, ha giocato la sua partita. Forse anche sfruttando i ritmi e l'agonismo non eccessivo, gli alabardati hanno fatto vedere buone trame nella prima parte della gara. E a conti fatti la sconfitta non è meritata ma tant'è. Il calo di tensione nella prima parte della ripresa c'è stato ed è stato fatale per prendere il solito golletto. E non sempre si può rimediare nel finale. Questa è una spia che resta accesa e che Bonatti dovrà cercare di spegnere al più presto.Il tecnico bresciano non ha fatto un turnover eccessivo dando comunque spazio a chi ha giocato di meno, e lo stesso è stato scelto sulla sponda vicentina.Al centro della difesa si è visto per la prima volta Rocchi con Di Gennaro, Ciofani finalmente a destra, Lollo (solo per 20' prima dell'infortunio) in mediana con Pezzella, Felici a destra e Adorante con Minesso davanti. Straordinari per Furlan capace ancora una volta di essere il più costante e continuo degli alabardati. Nella prima parte della gara l'Unione è stata capace di domare l'avversario con un Felici molto ispirato e con Pezzella in grado di far giostrare con ordine i compagni. Minesso purtroppoè stato ancora avulso dal gioco a parte una conclusione dalla distanza al 9'. Un tanto è bastato comunque alla Triestina per rispondere con parecchie palle-gol all'unica occasione ospite conclusa da Tardivo sull'esterno rete. Si sono viste manovre articolate degli alabardati capaci di liberare al tiro Felici (34') e Adorante (38') e di mandare in gol Di Gennaro con annullamento per un fuorigioco molto dubbio. A centrocampo finalmente si è visto un Lovisa (entrato per Lollo) che ci sa fare pur non essendo un mediano.Nella ripresa, ingresso di Rocchetti a sinistra per Sarzi, poi una mezz'ora da dimenticare per gli uomini di Bonatti, culminata con il gol al 25' grazie all'incornata di Antoniazzi appena entrato.Solo a quel punto, anche con l'ingresso di Petrelli (girata troppo precipitosa al 33') e Ganz, l'Unione ha saputo darsi una scrollata. E proprio il bomber è andato in un paio di occasioni vicino alla rete che avrebbe quantomeno portato la sfida ai supplementari ed eventualmente ai rigori. E invece è finita con la soddisfazione della neopromossa Arzignano che ha quell'entusiasmo che la Triestina sta ancora cercando. Il patrimonio emotivo trovato nella vittoria di domenica non va disperso. A cominciare dalla trasferta di domenica a Sesto San Giovanni.

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