SandroWeb Posted December 20, 2022 Report Share Posted December 20, 2022 MARTEDÌ 20 DICEMBRE 2022 - E se la Triestina ripercorresse le orme della Pro Sesto? Lo scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo" odierno: detta così, senza spiegazioni, potrebbe sembrare un'ipotesi bizzarra e strampalata. Descrivendone i motivi, però, si capisce perché i tifosi alabardati dovrebbero mettere la firma per un destino del genere. Tutto parte dall'analisi per verificare come sia andata nel recente passato alle squadre che hanno chiuso il girone di andata a 15 punti, come ha appena fatto la Triestina. È una quota che dà ancora chance di salvezza diretta? O bisogna per forza passare dai play-out? Ebbene la statistica, limitandoci ai gironi in cui ha militato l'Unione dal suo ritorno in serie C, dicono che girando la boa a 15 punti ci si può benissimo salvare, quasi sempre attraverso i play-out, ma talvolta addirittura direttamente. Ma perché, così per gioco, abbiamo tirato in ballo la Pro Sesto affermando che c'è da sperare di avere lo stesso destino? Ebbene lo scorso anno ad arrivare a 15 punti alla fine del girone di andata fu proprio la compagine lombarda ora allenata da Andreoletti. La salvezza a dire il vero fu un po' tribolata: la Pro Sesto fece un buon girone di ritorno con 23 punti e chiuse complessivamente a 38, quota che le valse il quartultimo posto in classifica. I due match di play-out contro il Seregno finirono con due pareggi e tanto bastò alla Pro Sesto per salvarsi. Adesso quella squadra si trova sorprendentemente in testa alla classifica, nonostante un budget che di fronte a corazzate come Vicenza e Pordenone, ma anche rispetto alla stessa Triestina, è davvero poca cosa. Ecco perché ripercorrere una strada del genere, e vedere tra un anno non solo la Triestina saldamente in serie C, ma addirittura chiudere il girone di andata al comando, non sarebbe affatto un brutto futuro. Meglio sarebbe, però, evitare i patemi dei play-out e salvarsi direttamente. Lo scorso anno ad esempio bisognava arrivare a 42 per evitare il pericolo degli spareggi, mentre due anni prima fu 41 la quota magica. In precedenza però ci fu anche una salvezza diretta a 38. Fatto sta che la Triestina per poter solamente iniziare a pensare a quel traguardo ancora più ambito, deve dare una netta accelerazione e fare un girone di ritorno da almeno 25-26 punti. Ma tornando all'analisi di chi ha fatto male nel girone di andata nelle ultime stagioni, le speranze di salvezza aumentano. Due anni fa, furono Imolese e Fano a girare a 15 punti, ebbene poi si scontrarono ai play-out con i romagnoli salvi grazie a due pareggi. Decisamente anomala la stagione 2019/20 interrotta dal covid, però a livello d statistica va registrato che il Gubbio, che aveva chiuso a 15 punti il girone di andata, nei pochi turni giocati nel ritorno prima dello stop ai campionati, riuscì addirittura ad aggrapparsi fino al sestultimo posto e a guadagnarsi la salvezza diretta. Poco leggibile la stagione 2018/19 visto che il fanalino di coda aveva ben 17 punti, mentre la stagione ancora precedente, quella del ritorno in serie C della Triestina, ci fu il Fano che chiuse l'andata addirittura a 13 punti e poi arrivando a 38 nella classifica finale, si guadagnò la salvezza diretta. Esempi che fanno ben sperare, a patto che l'Unione cambi davvero marcia. - Passi avanti sul piano del gioco e dell'atteggiamento, non della classifica per una Pallacanestro Trieste punita a Masnago oltre i suoi demeriti. Come scrive Lorenzo Gatto, è stata una partita giocata con personalità, carattere e grande determinazione dalla formazione di Marco Legovich che ha ritrovato in Lombardia quell'animus pugnandi completamente mancato nel match casalingo contro Brindisi. Non è bastato per uscire imbattuta dal campo perchè nel finale gli episodi hanno sorriso alla formazione varesina, resta la convinzione che mettendo sul parquet la stessa voglia mostrata nei minuti finali del match, Trieste possa lottare per centrare la salvezza e guadagnarsi un posto nella A del prossimo anno. RISVEGLIO TARDIVO: Tre quarti di gara a inseguire, complice anche una difesa che non sempre ha saputo rispettare il piano partita consentendo a Varese di esprimersi sui ritmi desiderati, poi la rimonta coincisa con il risveglio di Bartley. Cinque punti segnati nei primi trenta minuti prima del finale di gara esplosivo che ha ribadito quanto la guardia nativa di Baton Rouge possa fare la differenza in un campionato che lo vede primo nella classifica dei marcatori e secondo nell'indice di valutazione generale dietro solo al pesarese Abdur-Rahman. Assieme a Bartley, a reggere il peso dell'attacco sono stati Davis e Gaines: gli esterni americani hanno combinato per 69 punti totali confermando l'impressione che se i tre tenori biancorossi non steccano, le possibilità di Trieste di portare a casa i due punti aumentano sensibilmente. CRESCITA: Nel prossimo match casalingo contro Trento (pessimo cliente che ha appena fermato la corsa dell'Armani Milano ed è in grande fiducia) servirà però l'apporto di tutto il gruppo. A Varese, Lever a parte, gli altri hanno faticato. Spencer è partito bene poi si è perso tornando a palesare le consuete lacune, Ruzzier, Deangeli e Vildera hanno segnato 6 punti in tre, Campogrande non ha cancellato la virgola dal suo tabellino tirando una sola volta nei 16' in cui è rimasto sul parquet. Discorso a parte merita Pacher, autore di un solo punto in 30' di impiego ma la cui partita va ben oltre i numeri. Dieci rimbalzi catturati, 2 assist, tanta difesa e un + 11 di plus/minus che testimonia l'importanza di un giocatore il cui apporto va valutato non fermandosi alle statistiche. Chiosa finale per Bossi, giocatore che ha ribadito la volontà di restare a Trieste per giocarsi fino in fondo le sue chance in questo primo anno in A1. Fa specie il "non entrato" di domenica, anche alla luce della presa di posizione della società che ha visto il presidente Ghiacci e il tecnico Legovich rifiutare l'offerta arrivata da Cento. Dichiararlo incedibile per poi lasciarlo un'intera partita in panchina sembra un po' un controsenso. FATTORE CAMPO: Masnago al gran completo ha dimostrato quanto un ambiente caldo possa incidere. Per trascinare la squadra di casa e, in alcuni casi, per condizionare le scelte arbitrali. Aspetto non secondario in una stagione così equilibrata. In questo senso l'Allianz Dome fatica a essere un fattore e deve crescere per una Trieste che, sul suo campo, dovrà andare a caccia dei successi fondamentali per centrare l'obiettivo stagionale. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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