SandroWeb Posted May 7, 2023 Report Share Posted May 7, 2023 DOMENICA 7 MAGGIO 2023 - Tutto in quaranta minuti. La permanenza in paradiso o la discesa all'inferno. Come scrive oggi Roberto Degrassi su "Il Piccolo", la Pallacanestro Trieste si gioca tutto a Brindisi. Palla a due alle 18. Battendo Verona domenica scorsa, la squadra di Legovich si è ripresa la possibilità di essere padrona del proprio destino anche se per vincere al PalaPentassuglia dovrà andare oltre i propri limiti.Trieste dovrà giocare come se non ci fosse un domani perchè non resterà spazio per eventuali rimpianti. Questa è una partita dove ogni pallone vagante va rincorso, dove non sono concesse pause nè cali di intensità, dove bisogna solamente lottare, difendere, sudare. E ancora lottare, difendere, sudare.Trieste deve essere animo, corpo e soprattutto testa sul parquet di Brindisi senza aspettarsi favori da nessuno dagli altri tre campi che vedono impegnate le dirette concorrenti per non retrocedere.L'Happycasa è una signora squadra, ha stranieri di talento mentre Marco Legovich ne ha tre e mezzo e forse ancora meno (Spencer convive con i problemi di fascite plantare da un mese, Bartley ha avuto una settimana complicata) e si gioca su un parquet tradizionalmente indigesto. La forza di carattere del gruppo, la rabbia e l'orgoglio devono essere la chiave per annullare un innegabile gap tecnico.Oggi si deve dare tutto, domani non servirà più. Da domani il gruppo tornerà individualità, ognuno penserà al proseguimento della propria storia, chi ancora a Trieste, chi altrove, chi (Terry) subito in team di A2 (Udine) come rinforzo per i play-off grazie a un regolamento perlomeno bizzarro.Al PalaPentassuglia a sostenere i biancorossi ci sarà una rappresentanza nutrita della Curva Nord ma l'incoraggiamento arriverà dai tantissimi triestini che questo pomeriggio, dalle 17.15, prenderanno posto all'Allianz Dome per seguire la diretta dell'incontro sul maxischermo.La società ha accolto le molte richieste giunte da parte dei tifosi subito dopo il successo su Verona. L'ingresso sarà ovviamente gratuito e i posti disponibili saranno quelli del primo anello. Un modo per far sentire anche se a distanza la passione del pubblico triestino.Nell'analisi prepartita l'assistent coach Andrea Vicenzutto ricorda: «La squadra arriva a questa trasferta non nelle migliori condizioni, purtroppo abbiamo avuto una settimana di allenamento molto complessa a causa di vari acciacchi fisici. Alla fine possiamo dire che Deangeli al 99% non sarà della partita. Ci aspettiamo di trovare una Brindisi molto competitiva - continua Vicenzutto - perché nonostante arrivi da un periodo non esattamente brillante è una squadra che in casa può fare grandissime partite. Starà dunque a noi giocare una partita concentrata, attenta ai nostri errori per limitare quello che sono le loro folate in transizione come primo dettaglio e assicurarsi di essere competitivi».Non dovesse arrivare la vittoria, Trieste dovrà sperare in una congiunzione favorevole dei risultati dagli altri campi. Tutte le gare si giocano in contemporanea alle 18 per garantire la massima regolarità per i diversi verdetti che dovrà formulare l'ultima giornata di campionato. - Come venti giorni fa, la sfida contro il Sangiuliano City finisce senza reti. E come scrive Antonello Rodio oggi sul quotidiano locale odierno, l'argomento principale con mister Gentilini, anche per questa gara di andata dei play-out non può che essere la cronica difficoltà ad andare in rete. Anche se a dire il vero la Triestina ci ha provato seriamente solo nella seconda parte di gara, dopo una prima frazione sotto ritmo. Il tecnico alabardato prova a spiegare il perché. «Il primo tempo sotto ritmo può dipendere da tante situazioni, ad esempio la tensione. Al contrario degli avversari che avevano in campo più giocatori di esperienza, molti dei nostri ragazzi non sono abituati a queste partite da dentro o fuori. Ma non cerco alibi, è vero che non siamo riusciti ad alzare i ritmi: loro ci aspettavano lì, hanno creato solo un paio di situazioni su ripartenze e su palle lunghe con spizzata». Detto questo, l'Unione nella ripresa le occasioni le ha avute, ma come troppo spesso è accaduto in questo campionato, la zampata finale è venuta a mancare.«Il problema rimane sempre lo stesso, il calcio purtroppo è fatto così: quando crei, e anche stavolta abbiamo avuto almeno cinque palle gol importanti, poi bisogna metterla dentro. Altrimenti siamo qui a fare sempre gli stessi discorsi. Ma l'importante è che siamo vivi, sapevamo già prima che avremmo dovuto fare un'altra finale. E siamo pronti per un'altra battaglia». È anche vero che nel finale, quando Gentilini ha messo dentro quattro attaccanti, si è creato di più ma si è rischiata qualche ripartenza letale. Il tecnico pertanto torna a sottolineare quanto sia fondamentale mantenere l'equilibrio.«La squadra deve conservarlo sempre, al di là di chi gioca. E come ho già detto non è il numero di attaccanti che determina le occasioni da rete, ma come si attaccano gli spazi e come si riempie l'area avversaria. Normale però che bisogna stare attenti. Soprattutto in questa partita abbiamo dovuto mantenere un certo equilibrio anche se l'intento come sempre era anche quello di fare gol. E io in base agli elementi che ho, devo valutare bene ogni dettaglio e situazione che alla fine può fare la differenza. Ma anche vincendo 1-0 non cambiava nulla, ora abbiamo un'altra finale, 50 possibilità noi e 50 loro». Di certo, la squadra ha dimostrato di essere concentrata sul pezzo nonostante tutte le voci che in questa settimana hanno dominato la scena. «Noi abbiamo l'obbligo, io per primo, di pensare solo al rettangolo di gioco per il resto c'è il presidente e la società che pensano alle altre situazioni. Noi dobbiamo pensare solo a portare a casa il risultato, con l'aiuto di tutti». E a questo proposito, il tecnico conferma l'importanza dei tifosi.«Il risultato dobbiamo ottenerlo insieme a loro. C'è stata una bellissima cornice di tifosi e mi auguro che in tanti siano con noi anche sabato a Seregno per lottare assieme. I ragazzi ci mettono anima, cuore e passione. Poi il calcio, se non fai risultato, ti penalizza e condiziona i giudizi. Ma noi dobbiamo essere cattivi, determinati e convinti di fare risultato. Ci siamo già riusciti in trasferta: per noi in casa o fuori non cambia nulla». Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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