I suntini sandrini di domenica 27 ottobre 2024

[SandroWeb]

DOMENICA 27 OTTOBRE 2024

- Capolavoro di Trieste sul parquet del Palaverde. Lo scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo": cuore, anima e cervello di una squadra capace di soffrire, stringere i denti e venire fuori alla distanza trascinata dal carattere di un gruppo davvero infinito.

Senza Valentine, assente a sorpresa, la formazione di Jamion Christian ha trovato dentro la prestazione monstre del rientrante Colbey Ross la spinta per fermare una Nutribullet a caccia di un successo scacciacrisi. Quel successo che i biancorossi si sono portati a casa correndo a 100 all'ora e facendo sprofondare nella disperazione la formazione di Vitucci. Dentro Ross fuori Valentine in un quintetto tutto americano completato da Brown, Reyes, Uthoff e Johnson. Treviso parte con Mascolo, Harrison, Mezzanotte, Olisevcius e Alston. C'è la firma di Alston sul buon inizio della Nutribullet. Canestro in avvio e tripla a segno per il parziale di 7-2 che firma il primo allungo trevigiano. Trieste risponde appoggiando palla sotto i tabelloni, prima Uthoff e poi Johnson accorciano, la tripla di Reyes e la schiacciata ancora di Johnson per il pareggio a quota 11 dopo 3' e 30" di primo quarto.

Ritmo vorticoso e percentuali decisamente alte, Christian propone subito il primo cambio con Ruzzier a dare fiato a Reyes. Triple di Olisevicius, Mascolo e Harrison per il 22-13 del 6'. Trieste inserisce Candussi per Johnson ma non si ritrova costringendo la panchina al time-out. Cinque punti consecutivi di Ross riaprono il match, dentro Campogrande e Brooks per allungare le rotazioni biancorosse, ancora le triple di un eccellente Ross (13 punti nel solo primo quarto con l'83% dal campo) a tenere Trieste nella partita in un primo quarto che si chiude 29-27. Un libero di Reyes e la tripla di Ruzzier, l'avvio di secondo quarto è biancorosso con il sorpasso sul 29-31. Con Ross a rifiatare in panchina, squadra nelle mani di Ruzzier che continua a colpire con continuità: con la seconda tripla e il successivo libero sale a 9 punti regalando il 33-37 alla sua squadra. Treviso abbozza ma reagisce, la tripla di un caldissimo Olisevicius (18 punti all'intervallo) la riporta avanti sul 44-43 con 3'38" da giocare. Finale di tempo con un ottimo Campogrande protagonista. Canestro su splendida imbeccata di Ruzzier poi recupero difensivo e libero per il nuovo pareggio a quota 48. Ultimissimi minuti nel segno della Nutribullet, il parziale di 9-4 manda la formazione trevigiana negli spogliatoi avanti 57-52.

Trieste riparte con il quintetto che ha iniziato il match, Reyes risponde ad Alston poi, dopo gli errori di Uthoff e Ross è ancora Olisevicius a colpire da tre per il 62-54. Brown e Ross ricuciono con un mini break di 5-0, le triple di Uthoff (due consecutive) firmano il nuovo sorpasso biancorosso sul 64-65 con 4'35" sul cronometro del terzo quarto. Trieste riprende in mano il comando delle operazioni e chiude il terzo quarto subendo solo 12 punti sul 69-74. Ruzzier illumina il PalaVerde con l'assist per il 69-76 di Johnson poi ancora il centro americano a segno con la schiacciata del 72-79 e 8' sul cronometro. La tripla di Torresani ridà fiato ai padroni di casa, le due bombe consecutive di Harrison chiudono il contro parziale dell'82-81 con 6' da giocare. Time-out immediato, Ross e Brown a segno per l'82-85, Uthoff in post basso e Brooks per l'84-89. Sembra finita sulla tripla del 86-95 di Ross e invece, come a Tortona, Trieste prova a complicarsi la vita. Treviso risale fino al 91-95 ci pensano Ross con il trentesimo punto della sua partita e Brown a mettere la parola fine sul match

- Nemmeno la medicina più antica, scontata e antipatica del calcio funziona con questa Triestina. Lo scrive Ciro Esposito: cambi la guida tecnica, cambiano alcuni dei protagonisti, cambia anche il modulo ma niente da fare. Il risultato è sempre lo stesso: altra sconfitta e siamo a otto, quattro punti in classifica e ultimo posto con distacco già tosto dalla penultima. E anche l'andamento delle partite si sviluppa sullo stesso spartito, o almeno in linea con quello del post Santoni. La squadra sta in campo con baldanza, per almeno un'ora è padrona del gioco ma non riesce a segnare e prende il gol alla prima (o quasi) incursione avversaria). Clotet sta cercando di portare una dose di positività ma anche a Crema va in scena la stessa avvilente rappresentazione.

L'aspetto più grave

Questo è l'aspetto più grave: al Voltini la modesta Pergolettese indirizza due palloni nello specchio della porta di Roos e Arini trova la stoccata da tre punti. All'Unione non bastano almeno tre nitide occasioni, dodici corner e una traversa (Krollis) per cominciare l'era Clotet con almeno un punticino. Il pari ci stava, sarebbe servito a poco ma avrebbe instillato un pizzico di fiducia a giocatori e tifosi. E invece si torna a casa con le pive nel sacco e si pensa a un'altra gara crocevia, mercoledì al Rocco con l'Albinoleffe. C'è da dire però che la mancanza di un bomber e la difesa ballerina non si inventano. Di quello c'è bisogno ma non può arrivare fino gennaio. E allora saranno mesi duri. Anzi durissimi.

Pep Clotet, dopo aver avuto il gruppo sotto controllo per quasi una settimana a Veronello, se la sente di tornare alla difesa a quattro (mai usasta da Santoni) ad azzardare un trequartista (Kiyine) e una mezzala offensiva come Attys alle spalle delle due punte. Voler giocarsi la partita in avanti per un tecnico appena arrivato è buon segno non confortato poi dal risultato.

L'approccio centrato

La Triestina approccia la gara in modo corretto, come sta facendo da un mesetto. I gialloblù, che sono squadra modesta tecnicamente, vanno subito in difficoltà. O meglio sarebbe dire che preferiscono aspettare come fanno tutte le antagoniste di C o quasi. L'Unione invece gioca, con Kyine che si muove bene tra le linee. Mobili anche davanti Krollis e Olivieri. Quest'ultimo offre a Braima l'invito per una stangata che fa grdare al gol in apertura ma la palla è fuori. Ci prova da lontano anche Correia ma la conclusione non è brillante. Comunque l'Unione gioca decisamente più dell'avversario.

La migliore occasione arriva sul piede di un Krollis in decisa crescita ma la parabola è deviata da Cordaro sulla traversa. Nei momenti-no la dea bendata ci mette sempre lo zampino. La Pergo risponde al 43' (unica occasione) con Albertini ma Ross è pronto.

Vantaggio vicino

La ripresa si apre con l'occassione più ghiotta per l'Unione: Olivieri si smarca in verticale, batte al volo ma Cordaro risponde. La Triestina macina e non punge ed è un presentimento funesto. Clotet chiama i tre cambi (dentro Moretti, D'Urso e Jonsson) prima di una punizione sulla trequarti regalata. Cerasani batte, panico in area e Arini trova la rete. Piazzato ancora fatale. Purtroppo è un film già visto. La trama finale vede protagonista la Triestina a spingere in un assalto finale fatto di traversone non raccolti da nessuno e di calci d'angolo battuti a manetta senza la capacità di trasformare.

Il film è un horror

La Pergolettese imbastisce una maginot finale com'è giusto che sia per chi punta alla salvezza. Palle in tribuna, perdite di tempo e Unione comunque ormai stanca anche se indomita. Finisce senza sussulti, senza reti e senza punti. Non finisce l'incubo per i tifosi che ieri hanno sostenuto la squadra senza contestazioni. Il film horror non si interrompe ed è di gran lunga il peggior visto da anni. Alla società c'è da dire molto per quanto non costruito e per la gestione, alla squadra molto meno per l'impegno che non manca, a Clotet nulla. Ma ora tocca a lui e ai ragazzi tentare la metamorfosi difficilissima da squadra con l'obiettivo quartieri alti, a squadretta ultimissima in classifica che deve fare qualche punto per non dire addio alla categoria prima della primavera. Non tutto è perduto. Però la classifica non può più attendere. Mercoledì c'è una chance unica. Guai a non coglierla.