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DOMENICA 19 GENNAIO 2025

- Capolavoro Trieste al PalaBigi. Sfoderando una prestazione di assoluta qualità, la formazione di Jamion Christian comincia come meglio non avrebbe potuto il suo girone di ritorno superando la Unahotels Reggio Emilia e rovesciando anche la differenza canestri nello scontro diretto, dopo l'85-97 della gara d'andata. Come scrive Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", una prova di forza e grande maturità dei biancorossi, capaci di dominare il match prima ancora di cominciarlo. Annichilita da un avvio devastante, Reggio Emilia non ha mai trovato la forza di reagire al dominio di un'avversaria che, nel corso dei quaranta minuti, ha trovato sempre protagonisti differenti a seconda dei momenti della partita.

Inizio choc per la Unahotels che trova sulla sua strada un Uthoff inarrestabile (10 punti con due triple e senza errori) e scivola sotto 0-10 dopo neppure due minuti di partita. Priftis chiama un immediato time-out, sospinta dal suo pubblico Reggio Emilia si mette in moto e con due liberi di Winston sblocca la sua partita. Trieste però è inarrestabile, segna da tre con Ross, ancora con Uthoff e con un significativo 7/8 dal campo allunga sul 6-18 dopo i primi 4' di gara. Primo cambio per Christian, dentro Brooks per Valentine, i padroni di casa rivoluzionano il quintetto inserendo Vitali, Cheatham e Faye ma continuano a subire la personalità di un'avversaria che trova punti pesanti da Johnson e recupera palloni con Ross. Brown dalla lunetta allunga sul 6-22 a metà del primo quarto, dentro Ruzzier per Ross ma è ancora Uthoff a fare il fenomeno con il diciassettesimo punto personale (4/4 da due, 3/3 da tre punti) prima del secondo fallo e del cambio che porta in campo Reyes. Primo quarto praticamente perfetto che si chiude sul 13-30, si riparte da Candussi che schiaccia il +20 sul 15-35, poi lascia il campo assieme a Ruzzier con Christian che reinserisce Johnson e Ross. Nel momento più difficile, reazione Unahotels. Smith suona la carica con la tripla, Faye riaccende il PalaBigi con i canestri del 22-35, su cui la panchina triestina ferma il match chiamando time-out. Ci pensano Brown e Brooks, da tre punti, a fermare il buon momento reggiano, finale di primo tempo con Valentine protagonista. I canestri e gli assist di Denzel tengono Trieste sul 32-49 a poco più di 2' dall'intervallo lungo, primo tempo che si chiude sul 33-51.

Si riparte da dove Trieste aveva finito. Cambiano i protagonisti, non la sostanza. Due triple di Brown per il nuovo massimo vantaggio, 37-59 con Reggio Emilia che dimostra di capirci davvero poco. Perché ogni volta che prova a reagire, arriva un nuovo colpo da ko. Barford firma il 45-63, le triple di Valentine e Candussi scrivono ancora + 22, 47-69, sul tabellone di un PalaBigi nel quale si sentono solamente i tifosi triestini. Terzo quarto che si chiude con i liberi di Candussi che firmano il 58-76, ultimi dieci minuti di gestione con un occhio al tabellone solo per tenere sotto controllo lo scarto finale. Cinque punti consecutivi di Uglietti per il 63-76, si accendono i tifosi reggiani che a 8' dalla fine provano a spingere la Unahotels alla clamorosa rimonta. Trieste, però, ha Uthoff, e chi ha Uthoff non trema: subito stoppata su Cheatham, dall'altra parte si mette in proprio Valentine che ristabilisce il 63-81. Finale in scioltezza con il gioco da tre punti di Colbey Ross per il 71-89 a 180 secondi dalla sirena finale. Biancorossi che finiscono con il pilota automatico, con sei uomini in doppia cifra e gestendo il vantaggio con grande autorità fino al 81-96 finale 

- La Triestina attuale se la gioca apertamente con tutte. Come scrive Guido Roberti sul quotidiano locale, dopo aver battuto il Vicenza e pareggiato a Padova, la squadra di Tesser avrebbe meritato molto di più a Caravaggio. Al di là dei molti episodi contestati da squadra e pubblico, con la consueta eleganza il tecnico Tesser ha riassunto una partita stregata, dove sicuramente ci saranno aspetti da correggere ma anche altri su cui insistere. «Abbiamo avuto quattro volte le occasioni loro, anche clamorose, senza contare gli episodi molto dubbi tra cui quello che ha contribuito a sbloccare il risultato. Peccato perché abbiamo creato più occasioni delle ultime tre partite messe assieme e la sconfitta è decisamente immeritata».

Tesser trova ugualmente la lealtà sportiva di riconoscere all'Atalanta taluni meriti: «Chi vince ha sempre ragione, hanno fatto gol e magari noi non abbiamo finalizzato una decina di palle gol. Non è una consolazione la prestazione che c'è stata contro una formazione difficile da affrontare, a loro il merito ma mi conforta che ci siamo stati fino alla fine. Avrei preferito i punti chiaramente, rivedremo i nostri errori e li esamineremo. Guardiamo al Lecco, una partita che conterà». Cosa ha detto alla squadra a caldo? «Ai ragazzi ho detto bravi, perché hanno lottato fino in fondo, e un allenatore questo vuole vedere. La classifica non è bella ma dobbiamo essere consapevoli da dove siamo partiti e di quello che si è fatto. La prestazione la squadra l'ha fatta».

L'assenza di un vero attaccante stavolta è riaffiorata con più evidenza. «L'importante è creare e sono convinto che i gol li faremo, riusciremo a concretizzare più di quanto abbiamo fatto qui. Altre volte abbiamo finalizzato più creando meno». Tolti gli episodi, logicamente, alcune situazioni inviteranno al riesame nei prossimi giorni, in particolare il terzo gol che ha spento, o quasi, ogni velleità a inizio ripresa. «La cosa più importante che avevo detto nell'intervallo è stata di non subire il terzo, perché bastava niente a riaprire la partita ed è successo anche sul 3-1, dopo le occasioni sono fioccate. Abbiamo preso quel gol con troppa facilità. Anche sul primo avremmo potuto coprire meglio. Ma tre-quattro occasioni ad una squadra come l'Atalanta è normale concederle, il fatto è che noi ne abbiamo avute più di 10. Dobbiamo quindi essere più cinici ». 

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