Maurizio72Ts Inviato 22 Febbraio 2009 Segnala Inviato 22 Febbraio 2009 MILANO, 19 febbraio 2009 - Candido Cannavò è morto. Se ne è andato a 78 anni, vittima di una emorragia cerebrale. Lo storico direttore della Gazzetta dello Sport, oggi editorialista, ha accusato un malore nel primo pomeriggio, mentre era in redazione, ed è stato ricoverato all'ospedale Santa Rita di Milano. L'AVVOCATO - Candido Cannavò (Catania il 29 novembre 1930) è un giornalista italiano. Ogni sua biografia inizia così. Ma definirlo soltanto "giornalista" è riduttivo. E' sufficiente citare l'Avvocato Giovanni Agnelli per raccontarlo: "Candido Cannavo decise di fare il giornalista, abbandonando un destino che lo voleva medico. Non sapremo mai ciò che ha perduto la medicina, ma sappiamo quanto ci ha guadagnato lo sport, e noi con lui". Anche se Cannavò aveva dichiarato che "Il mio approccio allo sport è tuttora una sorta di mistero che mi porto dentro". LA SICILIA - Che incredibile storia quella del "Direttore", che iniziò la sua carriera all'età di 19 anni alla Sicilia, dove scriveva di sport, società e costume. Nel 1955 esordì come corrispondente della Gazzetta e il nome e il volto divennero ben presto familiari. Cannavò inviato speciale, testimone del tempo: Mondiali di calcio, 9 Olimpiadi, un incredibile numero di Giri d'Italia. "Ho collaborato per anni alla Gazzetta - raccontava -. conoscevo praticamente tutti, ci si vedeva spesso, insomma, mi sono trovato a casa". Ecco, il concetto di "casa" è stato tutto sommato il leit-motiv dell'era Cannavò. APPLAUSI - Alla Sicilia era caporedattore dal 1975. Impeccabile professionista, fu chiamato nel 1981 dalla Gazzetta che lo volle vicedirettore, poi condirettore, fino a succedere il 12 marzo 1983 a Gino Palumbo come direttore responsabile della "Rosea". La realizzazione di un sogno, tra l'altro accolto dalla redazione con applausi a scena aperta. 19 ANNI - È rimasto in carica 19 anni, fino al 12 marzo 2002, quando è stato sostituito da Pietro Calabrese. Strano il destino: esattamente diciannove anni dopo quegli applausi scroscianti. Un vero record. Quando Cannavò prese in mano il timone, La Gazzetta dello Sport era già un fenomeno sociale che si consolidò come maggiore giornale italiano. Il 13 marzo di quell'anno tornò regolarmente al lavoro, perché di andarsene in pensione non ne aveva voglia. Divenne così l'opinionista per eccellenza con le rubriche Candidamente e Fatemi capire. Continuò a seguire il Giro d'Italia e non si perse un'Olimpiade: pane quotidiano. Correndo da una tappa all'altra, ritirando premi e riconoscimenti in tutta Italia. Sempre di corsa. Da vero mastino della notizia. Fantasia fervida: nitida. Sempre al lavoro. Per scrivere Una vita in rosa, Libertà dietro le sbarre, E li chiamano disabili, Pretacci. Storie di uomini che portano il Vangelo sul marciapiede, a sottolineare che oltre allo sport esistono problemi quotidiani che graffiano il cuore. Come sottolineato nel suo ultimo appuntamento con Fatemi capire del 19 febbraio, in cui, trattando il dramma di Marassi ha scritto: "...Ora preghiamo il Cielo perché quel tifoso si salvi". fonte: gazzetta.it Cita
SandroWeb Inviato 22 Febbraio 2009 Segnala Inviato 22 Febbraio 2009 Grande Candido. Leggevo sempre con interesse i suoi editoriali sulla rosa. Ghe ne xe pochi come lui, oggi...xe proprio vero che xe sempre i migliori quei che se ne va. RIP Candido Cita
tifone Inviato 22 Febbraio 2009 Segnala Inviato 22 Febbraio 2009 Cossa che me dispiasi,a mio modesto parere uno dei migliori giornalisti sportivi che gavevimo in italia Cita
basketteam Inviato 22 Febbraio 2009 Segnala Inviato 22 Febbraio 2009 si vero... iera bravissimo RIP Candido Cita
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