SandroWeb Posted December 16, 2019 Report Posted December 16, 2019 LUNEDI' 16 DICEMBRE 2019 - Un'astinenza lunga (come scrive Guido Roberti oggi sul Piccolo). Troppo lunga, per un bomber del suo calibro, legato alle prestazioni e alla maglia alabardata. 22 settembre, stadio Gavagnin Nocini di Verona, la Triestina va sotto 3-0 e Pablo tenta con due rigori di avviare una rimonta mai concretizzata dalla truppa allora guidata, per l'ultima volta, da Pavanel. Praticamente tre mesi di astinenza dal gol, quello di ieri contro il Rimini però pesa molto, regala tre punti che migliorano in extremis del giro di boa il punteggio della Triestina. Pablo, un bomber soffre quando non segna, partiamo dall'aspetto emozionale personale. «Sono felice di aver ritrovato il gol, mi mancava e ha dato una mano alla squadra a fare punti, le prestazioni c'erano ed ero sereno. Questo però è un gol importante per portare a casa tre punti, in un momento del genere fa bene e speriamo di chiudere l'anno con qualche punto in più per guardare meglio la seconda parte della stagione». Sentite di aver trovato un buon equilibrio, anche al cambio di modulo in corsa? «Piano piano stiamo mettendo a posto dei tasselli, abbiamo ritrovato un po' di equilibrio che stava mancando. Siamo un po' più compatti e questo è quello che ci chiede il mister, vuole una squadra senza concedere troppo. Ripartendo dall'equilibrio cerchiamo di prenderci punti, visto che qualche episodio ci è girato contro fino ad oggi. Guardiamo avanti». Come si trova a giocare con un trequartista, che sia Procaccio, Gomez od altri, e un compagno a supporto in attacco? «Con un trequartista e un'altra punta vicino sicuramente hai più giocatori con cui dialogare davanti, magari i difensori spostano le attenzioni su altri giocatori e creano spazio in più per noi. Chiaro che l'attaccante è agevolato un po' di più». A Gubbio per trovare la continuità che serve come il pane per ritrovare un pelo d'entusiasmo. «Andiamo un passo alla volta e guardiamo domenica dopo domenica. La compattezza ci mancava e questa è la strada giusta. Non bisogna guardare a classifiche ma dobbiamo guardare a Gubbio dove troveremo una squadra ferita e in difficoltà come oggi. Seppur ultimo il Rimini ha giocato un buon calcio e a tratti ci ha messo in difficoltà, complimenti a loro, quest'anno sono tutte difficili ma a Gubbio andremo con lo stesso spirito di battaglia». - «Dobbiamo imparare a vincere, non basta perdere con onore». In questo campionato non è la prima volta che Eugenio Dalmasson deve dedicare la sua analisi del dopopartita al dannoso finale di gara. A Reggio Emilia succede come altre volte. Anzi, peggio. «Abbiamo subito 29 punti nell'ultimo quarto, dove avevamo costruito il nostro vantaggio, difendendo la nostra area, l'abbiamo poi sprecato». Più che i 29 punti in 10 minuti sono gravi soprattutto i venti negli ultimi cinque. «Vero, ancora una volta ci siamo sciolti nel finale, senza lucidità. Non siamo abituati a vincere e questo purtroppo finisce per pesare».Ma come è possibile che la squadra nell'arco della stessa partita cominci con un quarto assurdo, nei dieci minuti successivi diventi un'altra formazione rimediando a tutti gli errori e negli ultimi dieci perda di nuovo la tramontana? «Era un confronto tra due compagini che nelle ultime settimane erano mancate nella continuità. Reggio Emilia però ha più talento di noi. E noi, finiti sotto, abbiamo smarrito autostima e fiducia. Non era facile riuscire a riaprire la partita eppure ci siamo riusciti. Non era facile nemmeno fare così male nel finale...» Eppure l'Allianz ci è riuscita.Nell'ultimo quarto Fernandez è stato tenuto per diversi minuti in panchina, gli viene fatto notare. «Era rimasto fermo tre settimane, ha ripreso da poco e non ha ancora l'autonomia ottimale. Inoltre aveva lamentato un acciacco muscolare e infatti si è sottoposto alle cure del massaggiatore prima di rientrare nel finale». In occasione dell'ultimo tiro, con due secondi da giocare, non sarebbe stato il caso di avere sul parquet anche Cavaliero? «Con due secondi appena a disposizione volevamo servire il nostro uomo di maggior classe ed esperienza vicino canestro (Peric, ndr)».Cosa lascia questa partita, oltre alle mani vuote? «La sensazione che se avessimo sempre giocato così ci troveremmo in un'altra posizione di classifica». E si apre una settimana di aria pesante, sperando che la margherita per la scelta del play che prenderà il posto dell'ormai impresentabile Elmore dia il suo verdetto. Settimana delicata per la squadra e per lo stesso coach. L'unica nota lieta dovrebbe arrivare dall'annuncio di un nuovo sponsor a irrobustire le risorse della Pallacanestro Trieste, Bluenergy, nome anche stavolta "spoilerato" dal sindaco Dipiazza prima della presentazione ufficiale. Quote
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