SandroWeb Posted January 13, 2021 Report Share Posted January 13, 2021 MERCOLEDÌ 13 GENNAIO 2021 Non accostate la parola sorpresa a questa Allianz. O, almeno, non fatelo in presenza di Eugenio Dalmasson. Lo scrive oggi Roberto Degrassi su "Il Piccolo": il coach biancorosso da qualche settimana si è affezionato, semmai, a un'altra parola. Continuità. Quella che mancava prima, quella che si sta trovando adesso.Ma in casa Allianz, anche dopo la qualificazione alle final eight della Coppa Italia di metà febbraio, resta il cartello "lavori in corso".Come ha fatto Trieste a rinascere in un paio di settimane? "È successo quello che aspettavamo. Abbiamo ripreso a lavorare in condizioni migliori. Stiamo tornando a fare quello che è la normalità per altre squadre che non hanno dovuto affrontare l'emergenza Covid. Quando abbiamo ripreso non è stato come riavere in palestra giocatori non allenati. Erano atleti in convalescenza da una malattia. Gente che ha perso chili in pochi giorni, qualcun altro con problemi respiratori. Gli specialisti mi hanno detto che uno sportivo non dovrebbe riposare più di 48 ore per non perdere il tono atletico. Beh, noi siamo stati fermi 50 giorni...Quando dicevo che non c'è stata equità sportiva, lo pensavo davvero e non è che ora ho cambiato idea perchè le cose vanno bene. Abbiamo lamentato problemi noi, hanno avuto disagi anche altre società con tanti giocatori positivi come Cantù, Cremona, Reggio Emilia, Venezia..." Adesso l'Allianz a che punto è? "Siamo ancora in una fase disomogenea tra i vari giocatori. C'è chi ha recuperato una buona condizione, chi invece è indietro, chi psicologicamente sta reagendo con più difficoltà e subisce la frustrazione di non riuscire a dare quanto vorrebbe perchè se non stai bene giocare ogni tre giorni rappresenta uno stress. I risultati ci stanno dando morale, ci serve". Tre vittorie di fila. Figlie di...... "Figlie della coerenza. Nelle difficoltà la squadra non si è disunita e ha voluto riprendere un discorso che aveva già iniziato. Non siamo nati adesso. Questa formazione ha mostrato qualità già nel corso della Supercoppa, ha vinto le prime due partite di campionato, ha combattuto nelle altre dimostrando di poter competere con tutti. Un'Allianz diversa da quella di dodici mesi fa che era la meno "dalmassoniana" tra tutte le edizioni che ha allenato a Trieste. "E invece io rimango delle mia idea: mi sarebbe piaciuto poter concludere lo scorso campionato perchè quella squadra, dopo i correttivi in corso d'opera, avrebbe fatto bene. Magari il mio sistema richiede un po' di tempo, magari è più semplice l'integrazione con un gruppo di giocatori di 27-28 anni anzichè con rookie come certi dell'anno scorso". D'accordo ma fa impressione vedere Alviti arrivato cinque mesi fa tanto calato nello spirito biancorosso al punto che non lo si distingue dai "veterani". "Per i giocatori italiani è più facile acquisire l'identità di un gruppo. Il problema è con gli stranieri". A proposito, Upson da lungo fuori dalle rotazioni a rivelazione. "Se prima giocava poco era anche perchè stava dando poco. Anche se un elemento Usa ha esperienza di campionati europei non significa che automaticamente si abituerà facilmente alla nostra serie A. Ci ha messo tempo, lavorando seriamente in palestra. La crescita del collettivo inoltre dà sicurezza a tutti, è più semplice progredire quando non vieni lasciato solo". Non ci sono più aggettivi per Daniele Cavaliero. "Mi ripeto: con la serenità della normalità diventa tutto più facile. Si vede che Daniele si diverte e di conseguenza fa divertire. Con l'esperienza e la classe che ha non sarò certo io a meravigliarmi dei sei assist..." Ritorniamo alla carica. A che punto è allora questa Allianz? "Non abbiamo ancora completato il nostro percorso. Non siamo sempre lucidi nell'attaccare le difese avversarie, abbiamo differenti stati di forma. Possiamo progredire". - Il fatto che in questa stagione la prolificità del reparto offensivo non sia esattamente uno dei punti di forza della Triestina, è un dato finora incontrovertibile. Non a caso, l'Unione è la squadra che fra le prime dieci della classifica ha segnato di meno con appena 20 reti in 18 partite. Ma va detto che infortuni e covid hanno influito pesantemente sulla situazione proprio in attacco, che è stato il reparto più colpito, anzi da un certo momento in poi hanno fatto addirittura peggiorare un rendimento già non esaltante. Anche nella prima parte di campionato la squadra alabardata non è stata un carrarmato in attacco, ma almeno nelle prime 11 partite, avendo realizzato 14 reti, aveva mantenuto una media di 1,27 gol a match. Poi cos'è successo nelle ultime sette partite? Già da qualche settimana, all'epoca, non poteva dare più il suo apporto Litteri, messo ko dal covid dopo un esplosivo debutto con la maglia alabardata e in realtà non ancora ripresosi per i conseguenti acciacchi muscolari. Ma poi nel riscaldamento del recupero di Gubbio, era il 25 novembre, si fece male anche Guido Gomez, anch'esso non ancora tornato in campo. Ebbene in un colpo solo, alla Triestina sono venuti a mancare i due bomber principali, che non a caso sono ancora primi nella rosa per numero di reti segnate. È un'assenza di coppia che dura da un mese e mezzo, periodo nel quale gli effetti sono stati chiari: nelle ultime sette partite infatti (contro Gubbio, Carpi, Sambenedettese, Padova, Perugia, Sudtirol e Fano), la Triestina ha segnato appena 6 reti. In questo lasso di tempo, quindi, la media è scesa drasticamente a 0.85 gol a partita, decisamente insufficiente per una compagine che vuole puntare in alto. Ma non è tutto: di questi 6 gol, solamente 2 sono stati realizzati su azione, ovvero il bolide da fuori area di Boultam contro il Perugia, e lo spettacolare gol di Mensah a Bolzano. Per il resto due reti sono arrivate su rigore (Lodi a Carpi e Granoche a Bolzano) e altre due sugli sviluppi di un calcio d'angolo (Tartaglia a Carpi e Boultam contro il Perugia). Sia chiaro, riuscire a sfruttare anche le palle inattive è un pregio, ma il dato amplifica la constatazione di quanta fatica faccia la Triestina ad andare in rete su azione. Brava è stata ancora la squadra a capitalizzare al meglio i gol fatti, come dimostra l'ottimo dicembre e i successi prestigiosi con Perugia e Sudtirol. E non va certo messa la croce addosso a Mensah e Granoche, che hanno sostituito Gomez e Litteri: il primo anzi ha trovato via via un buon momento di forma, è andato in rete e ha sempre impensierito le difese avversarie, e anche El Diablo (occasioni fallite contro il Fano a parte) si è fatto valere, ritrovando pure un certo smalto fisico anche se il gol è arrivato solo dal dischetto. Ma è evidente come l'assenza contemporanea di due bomber puri si faccia sentire parecchio. La speranza è che con il graduale rientro degli attaccanti (Gomez è già andato in panchina con il Fano), la Triestina possa trovare con maggior frequenza quei gol necessari a risalire la china. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
andyball Posted January 14, 2021 Report Share Posted January 14, 2021 Il direttore del MV assume anche la direzione del Piccolo. Credevo di vedere Scherzi a parte, ma è vero... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lupo Cecoslovacco Posted January 14, 2021 Report Share Posted January 14, 2021 Con relative dimissioni o altro del Vic. Dir Alberto Bollis Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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