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I suntini sandrini di venerdì 26 febbraio 2021


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VENERDÌ 26 FEBBRAIO 2021

- Allianz alla ricerca del necessario equilibrio alla vigilia della sfida che domani sera, sul parquet del palaPentassuglia, la vedrà in campo contro l'HappyCasa Brindisi. Lo scrive Lorenzo Gatto: è la rivincita del match di coppa Italia giocato e perso lo scorso 12 febbraio al Mediolanum Forum di Assago, partita nella quale Trieste ha faticato a trovare i mezzi per venire a capo di un'avversaria che, priva di due punti di riferimento importanti come Harrison e Willis, ha saputo sfruttare le risorse della sua panchina per imporsi. Sfatare il tabù Vitucci (da quando è stata promossa in serie A, Trieste non ha mai vinto) darebbe all'Allianz una spinta decisa verso il raggiungimento di quei play-off che rappresentano la grande differenza tra un campionato anonimo e una buona stagione. IL MOMENTO Due settimane di allenamenti hanno permesso di staccare la spina ritrovando quel feeling con il lavoro in palestra che era mancato negli ultimi mesi. Fieno in cascina per una volata lunga più di due mesi, energie che torneranno utili nella seconda parte del girone di ritorno. Si parte da una certezza, l'assenza di Grazulis nelle prossime sfide. Il lettone mancherà sicuramente in Puglia e nel match casalingo contro Cantù poi molto dipenderà dai frutti che porterà il programma di recupero iniziato ormai da due settimane fa. A Brindisi, l'Allianz avrà bisogno del miglior Delia, troverà un Peric certamente più pronto di quello visto in coppa Italia e potrà contare su un ritrovato Da Ros, nell'ultimo periodo uno degli uomini di riferimento dell'attacco biancorosso. A Milano, nei minuti che gli sono stati concessi, ha saputo interpretare con intelligenza lo spot di ala forte cercando di farsi trovare pronto sia sotto le plance che sul perimetro. Nessun problema invece per Fernandez che sarà regolarmente della partita. Il Lobito è stato tenuto per qualche giorno precauzionalmente a riposo ma è pronto a scendere in campo nella sfida di domani. BRINDISI Happycasa in versione 3.0 quella che l'Allianz si troverà di fronte nel match di domani. In campionato, nella gara d'andata, il top scorer era stato Harrison, a Milano senza Harrison e con Willis in campo 9' la partita l'hanno decisa Gaspardo e Visconti. Domani la novità riguarda Josh Bostic, la guardia che ha lasciato Reggio Emilia per trasferirsi alla corte di Vitucci. Precedente poco tranquillizante per Trieste lo scontro diretto tra Allianz e Unahotels nel quale Bostic aveva chiuso con 20 punti in 30' colpendo con continuità dal perimetro.

- Sono passati oltre 365 giorni. Dodici mesi con gli spalti del Rocco deserti (a parte le mini-aperture di settembre-ottobre), senza l'energia emotiva del pubblico, senza visibilità per gli sponsor e con le casse vuote. Come scrive Ciro Esposito, la Triestina e il suo numero uno Mauro Milanese hanno sempre messo davanti a tutto la salute. Ma a distanza di un anno basterebbe riavvolgere il nastro di quanto detto in quel maledetto fine febbraio del 2020. Nulla è cambiato, eppure dal rubinetto finanziario dell'Unione, come quello di tutte le società calcistiche e sportive professionistiche, il denaro è continuato a sgorgare. Perché, anche se finora il sistema Paese ha fatto finta di niente o quasi, il sistema calcistico è fatto di aziende che non hanno chiuso i battenti. «Noi giochiamo prima di tutto per il pubblico - aveva detto Milanese un anno fa - È evidente che il danno economico è pesante ma, come richiesto dal presidente Ghirelli, ci aspettiamo che lo Stato ci dia una mano. Anche perché, soprattutto i club meno robusti rischiano di tirare giù le serrande».Oggi non si può dire che sul fronte dei famosi "ristori" i segnali siano stati incoraggianti. Anzi a sostenere l'attività, specie in terza serie, hanno dovuto pensarci i presidenti. Perché se nella scorsa stagione si era perso 1/3 del fatturato, in quella in corso finora sono stati cancellati i 2/3. E non si vede la luce all'orizzonte. Per i bilanci della Triestina i ricavi mancati si misurano in non meno di 3 milioni di euro su 5-6 milioni di costi annui. E poi ci sono gli oneri supplementari per i protocolli sanitari.Milanese, quanto manca il pubblico?«Il calcio, come il resto dello sport professionistico, senza pubblico non ha molto senso sia sul piano sociale che su quello economico-finanziario»Cosa si aspettano i presidenti?«Servirebbe che la politica ci fornisse indirizzi chiari. Se, in relazione alla situazione epidemiologica locale, ci sono i protocolli affinchè i cittadini in sicurezza vadano al bar, nei negozi, al ristorante o al supermercato, è sospetto che non si prenda in considerazione la possibilità di andare allo stadio dove si sta all'aperto, si può stare a distanza, ci sono i tornelli a sgranare le code. Si sta ragionando sui cinema e sui teatri, non sugli stadi. Mi sembra ci sia un pregiudizio o quantomeno una certa mancanza di attenzione».Non si sono visti ristori neanche a sostegno delle spese sanitarie?«A parte la concessione del credito di imposta per gli investimenti pubblicitari non ci sono stati rimborsi o fondi. Noi come Triestina, tra tamponi e sanificazioni abbiamo già speso oltre 100 mila euro».Sul fronte sponsor la Triestina ha trovato sensibilità nelle aziende del territorio?«Devo dire che i main sponsor ma anche quelli più piccoli ci sono stati vicini. E per questo li ringrazio. Abbiamo ovviamente perso quote nel marchandising e sugli eventi che non abbiamo potuto organizzare».Per fortuna, grazie al presidente Mario Biasin l'Unione sta in piedi. Ma quali sono le prospettive?«Noi ce la facciamo ma ogni investimento deve avere un senso e un obiettivo imprenditoriale. Moltissime società sono in difficoltà, almeno in terza serie, anche perché molti degli imprenditori che ripianano le perdite stanno affrontando le loro crisi aziendali. Non mi pare che chi ci governa abbia avuto a cuore il problema o abbia dato delle risposte».Adesso c'è un nuovo Governo forse il mondo del calcio dovrebbe farsi avanti con forza.«Tutti i presidenti dei club stanno facendo pressione sulle rispettive Leghe. Poi i nostri rappresentanti e anche il neo presidente federale Gravina sanno qual è la situazione. Mi aspetto che a breve ci sia da parte loro un'interlocuzione seria con il Governo Draghi».Ma forse sarebbe il caso anche di riformare il sistema dall'interno.«Ripeto da un anno la necessità di attuare una riforma di sistema perché dalla C in giù il calcio è insostenibile. Vista l'urgenza un passo deciso va fatto subito altrimenti moltissimi club rischiano di sparire».Cosa si sente di dire in questo momento ai tifosi alabardati?«So che ci seguono a distanza con affetto e l'obiettivo penso di tutti è quello di poter riaprire almeno a una capienza di un terzo gli stadi. Lo so che lo stiamo ripetendo da mesi, ma spero che per il finale di stagione ci sia il via libera. Perché impedire l'accesso, solo per fare un esempio, a chi ha fatto il vaccino o è risultato prima dell'evento negativo a un tampone rapido? E comunque le norme di sicurezza si possono garantire. Spero che tra qualche mese si possa rivedere un po' di pubblico al Rocco».

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