I suntini sandrini di mercoledì 17 novembre 2021

[SandroWeb]

MERCOLEDÌ 17 NOVEMBRE 2021

- Senza Beppe De Luca non si vince. Lo afferma Antonello Rodio oggi su "Il Piccolo": se si deve trovare finora il giocatore che è stato più decisivo per la Triestina in questa prima parte di campionato, la risposta è fin troppo facile. Sia per quello che "la zanzara" ha fatto quando è stato in campo, sia per quello che ha fatto l'Unione quando invece lui non c'era. Perché il primo dato che balza all'occhio, infatti, è che nelle quattro partite giocate senza De Luca, la squadra alabardata non ha mai vinto. Nella prima giornata, contro il Seregno, l'attaccante era stato espulso e aveva rimediato ben tre giornate di squalifica: di conseguenza, l'Unione ha giocato senza di lui la partite in casa con il Piacenza (2-2), quella a Padova (2-0 per la squadra di Pavanel) e poi la trasferta ad Alessandria (2-1 per la Juve U23). Domenica scorsa invece De Luca ha saltato la partita con il Trento per la squalifica dovuta al raggiungimento delle cinque ammonizioni e come è finita lo sanno tutti, con l'1-1 frutto del pareggio in extremis di Litteri. Insomma senza "la zanzara" la Triestina ha totalizzato in tutto due pareggi e due sconfitte. Questo significa che con De Luca la squadra alabardata viaggia con una media di 1,8 punti a partita, senza l'attaccante invece precipita a 0,5 punti a match. Ma poi c'è soprattutto quello che dà De Luca quando è in campo. Tanto per iniziare, l'attaccante varesino è l'attuale capocannoniere della squadra con i suoi tre gol e spicca decisamente in una rosa che finora ha distribuito le sue reti tra ben undici giocatori. Inoltre è anche il giocatore offensivo di maggior movimento, quello che rappresenta non solo una spalla ideale per qualsiasi altra prima punta e trasmette verve e inventiva in fase d'attacco, ma che è anche un inesauribile portatore di pressing sui difensori avversari: non a caso il suo soprannome zanzara deriva proprio da questa capacità di dare fastidio ai giocatori che ha di fronte con una corsa costante, oltre che veloce. Inoltre va sottolineato che pur essendo arrivato a preparazione iniziata (è giusto a Ravascletto solo per la seconda parte del ritiro), ha scontato solo nelle prime uscite un ritardo di condizione, poi quando è rientrato dalla prima squalifica ha girato subito a mille e fortunatamente, al contrario di tutti gli altri componenti del reparto offensivo, non ha avuto problemi fisici. Insomma se c'è un giocatore di cui Bucchi non può proprio fare a meno, quello è proprio De Luca. Ed è proprio lui il giocatore che potrebbe anche far cambiare faccia alla Triestina, magari con un modulo più offensivo in certe partite. De Luca come seconda punta di fianco a Gomez o Trotta o Litteri va benissimo, come detto è una spalla ideale per questo tipo di attaccanti, ma c'è anche la curiosità di vederlo eventualmente nel ruolo di trequartista in appoggio a due punte. Con due attaccanti tra Gomez, Trotta e Litteri, ovviamente in salute e in buona condizione, la tentazione di schierare la zanzara dietro a supporto è affascinante. Certo, alcuni equilibri a centrocampo andrebbero rivisti, ma il fatto di avere un pacchetto offensivo con questo potenziale, è un'ipotesi suggestiva da considerare

- Smaltita la delusione per una sconfitta che lascia l'amaro retrogusto della grande occasione persa, l'Allianz riparte in campionato in vista del derby al Taliercio contro la Reyer Venezia. I due punti contro Varese avrebbero potuto lanciare Trieste al secondo posto della classifica dietro Milano, il passo falso rimediato contro l'Openjobmetis, però, non ridimensiona del tutto la formazione di Franco Ciani che resta protagonista di un buon inizio di stagione. Ne abbiamo parlato con Alessandro De Pol, che domenica sera ha commentato il match su RaiSport. «Una sconfitta senza attenuanti- sottolinea De Pol - maturata al termine di quaranta minuti nei quali la squadra non è mai riuscita a entrare in partita. Grinta e atteggiamento dicono che la squadra non è arrivata pronta al match, è mancata la maturità per capire che c'era la possibilità di fare un salto di qualità». Una sconfitta figlia di un pizzico di presunzione contro un'avversaria che, al contrario, ha saputo gettare il cuore oltre l'ostacolo venendo a capo delle numerose assenze con cui si era presentata all'Allianz Dome. «Varese è stata brava - continua De Pol - decisa e compatta, ha giocato con e per il suo allenatore eseguendo alla perfezione il piano partita. Con la zona ha trovato la chiave per mettere in difficoltà i tiratori di Trieste e ha difeso molto bene sul pick & roll impedendo i rifornimenti al lungo. Quando, alla fine del terzo quarto, è stata prima raggiunta e poi superata avrebbe potuto disunirsi e invece ha avuto la forza mentale di ricominciare da zero e ha saputo dare la spallata decisiva al match». Tanti gli errori commessi dall'Allianz nell'arco dei quaranta minuti. Difficoltà alle quali la squadra non ha saputo trovare rimedio nell'arco del match. «Premetto che al lunedì fanno tutti tredici: parlare con il senno di poi è la cosa più facile del mondo. Detto questo non ha pagato la scelta di marcare individualmente Gentile così come hanno pesato l'incapacità di attaccare la zona e di trovare vantaggi utilizzando i lunghi sotto ai tabelloni. Konate non ha trovato il giusto feeling con il match ma, c'è da dire, non è stato l'unico a vivere una serata negativa perchè a parte la coppia argentina Fernandez- Delia e in parte Grazulis, gli altri hanno fatto fatica». Archiviato il passo falso nel posticipo di domenica, l'Allianz guarda al futuro con giustificato ottimismo. «Ed è giusto sia così- conclude De Pol- in fondo erano reduci dalla splendida vittoria di Sassari e, alla vigilia, chiunque avrebbe firmato con il sangue all'idea di avere un record di 5 vinte e 3 perse dopo otto giornate. Sei a pari punti con Treviso e Trento dietro le grandi e, attenzione, questi risultati non vanno mai considerati scontati soprattutto quando formazioni più attrezzate sono dietro di te».