SandroWeb Posted February 14, 2022 Report Posted February 14, 2022 LUNEDÌ 14 FEBBRAIO 2022 - I pugni sul tavolo e la voce grossa non appartengono allo stile dei personaggi. Però qualche volta anche i santi perdono la pazienza. Come scrive Roberto Degrassi oggi su "Il Piccolo", insolito sentire Franco Ciani sfogarsi nel dopopartita ma nel clan biancorosso sta montando l'esasperazione e se ne fa portavoce anche il presidente dell'Allianz Mario Ghiacci. Al centro del caso il trattamento speciale riservato dalle difese avversarie a Adrian Banks nelle ultime uscite. «Non vorrei diventasse una moda» ha ironizzato Ciani a Brescia dopo che il pistolero nel secondo tempo è stato arginato con le buone ma anche con le ruvide e cattive dai difensori della Germani.Certamente è bizzarro che il tiratore principe di Trieste, protagonista di un primo quarto devastante, nel corso della partita abbia tirato un solo libero, peralro sbagliandolo. Per il cecchino designato sul fronte opposto, Amedeo Della Valle, otto liberi. Ghiacci non vuole polemizzare ma si concede qualche distinguo. «Prendiamo atto che nelle ultime tre partite si è alzato l'impatto difensivo e Banks è stato oggetto di marcature al limite. Intendiamoci, dobbiamo aspettarci una maggiore aggressività in questa fase della stagione, sappiamo che d'ora in avanti saranno sempre battaglie e non pretendiamo naturalmente di ricevere favori. Chiediamo attenzione ed equità, tutto qui. Banks e Davis hanno subito contatti che andavano sanzionati. E chiarisco che non dico questo per giustificare la sconfitta. Brescia sta vivendo un momento magico, altre sette squadre prima di noi si sono inchinate e non mi sorprenderebbe vedere la Coppa Italia prendere la strada del PalaLeonessa. Noi oggettivamente abbiamo anche qualche altro problema».Paradossalmente proprio contro i bresciani all'andata, a Valmaura, Banks aveva subito il maggior numero di falli del suo campionato: 8. Con otto liberi glacialmente realizzati. L'impatto difensivo su Banks l'altra sera si è avvertito in modo particolare perchè il pistolero (a proposito, l'irridente provocazione di ripetere il gesto dopo aver piazzato una tripla non è stato granchè elegante da parte di Laquintana che a Trieste era stato accolto bene...) era l'unico terminale attivo visto che Davis, curato con antibiotici per un ascesso, non girava e Mian era in serata no al tiro.Davis in campo per 29 minuti ma inevitabilmente con metà potenziale ha evidenziato, se mai ce ne fosse stato bisogno, il problema in regia aperto dalla partenza di Fernandez. Per Cavaliero 21 minuti, cambiando anche Banks. La coperta rimane corta, soprattutto quando gli avversari pressano e raddoppiano appena messo piede in campo. La situazione è nota. In serie A non ci sono play in uscita, Virtus e Milano si tengono stretti rispettivamente Ruzzier e Baldasso così come Pesaro non considera di lasciare Tambone. Anche i club di A2 prima di rinunciare a un giocatore vogliono coprirsi le spalle e, comunque, non c'è certezza che un play (o un combo come Bossi) incisivo al piano di sotto possa avere un impatto importante in A. Quando alla terza opzione, uno straniero passando alla formula del 6+6, rimane largamente la più onerosa rischiando inoltre di incidere sugli equilibri della squadra. Una faccenda tutt'altro che semplice - A Bergamo Bucchi ha raggiunto l'obiettivo minimo che si era prefissato. «Noi volevamo la vittoria ma siamo stati dei polli» ha dichiarato il tecnico a fine gara. Diciamo che l'importante era non perdere perché rischiava di saltare il banco ma soprattutto l'attesa era di rivedere in campo una squadra sul pezzo e non alla mercé delle iniziative avversarie come successo con la Pro Sesto. Come scrive oggi Ciro Esposito, la settimana tipo (senza cioè partite infrasettimanali) ha consentito al tecnico e alla squadra di ritrovare quello spirito che aveva sempre animato il gruppo fino a dicembre e anche nelle prime due gare post-covid. Quella capacità di restare compatti nel corso di un'intera partita, unico vero obiettivo raggiunto finora in questa stagione, si era persa nelle ultime uscite. Bucchi ha utilizzato l'ennesimo modulo diverso (un 4-4-2 con l'azzardo Ala-Myllymaki a sinistra) in questa stagione per dare ordine e semplicità alla manovra e garantire una certa densità tra mediana e difesa. Ma al di là della disposizione tattica c'è da dire che si è rivista una Triestina in stile Seregno tanto per fare un esempio, capace di fare una partita giudiziosa contro un avversario modesto ma anche sempre pronta a commettere qualche svarione difensivo e comunque non in grado di costruire un numero consistente di palle-gol. Si riparte da questo ed è poco più che partire da zero. Perché qualche certezza in più sarebbe doverosa a questo punto della stagione. Si continua a sperimentare con Galazzi terzino, il finlandese in un ruolo svolto con dedizione ma certamente che non è il suo, l'enigma irrisolto se sia il caso di far giocare qualcuno alle spalle delle punte. Lo sa anche Bucchi come contro la Pro Sesto mettendo in campo tre punte (Trotta alle spalle di Gomez e De Luca) la sua Triestina ha costruito palle-gol in più ma ha anche preso tre gol in un tempo dall'ultima della classe. Insomma lo stato di avanzamento dei lavori in casa Unione è piuttosto in ritardo a causa di assenze, giocatori fuori ruolo, cali di condizione e altro. Il tempo però per tergiversare è finito. Davanti ci sono quattro gare a tamburo battente e soprattutto l'Unione dev riprendersi una quinta posizione che non c'è più visti i risultati di ieri e i miseri 2 punti conquistati dagli alabardati nel 2022. Lecco, Juve e Piacenza ora sono appaiate all'Unione che deve cominciare a vincere qualche partita. Già ma come? La freschezza della gioventù dei nuovi innesti ha certamente giovato alla causa ma non può bastare ad alzare il passo del rendimento. La società ha comunicato a squadra e staff che sotto quella posizione non si deve scendere. È improbabile ma se si dovesse concretizzare la riforma nei prossimi mesi con questo andazzo l'Unione rischierebbe di non entrare nell'Elite e quindi di fatto di retrocedere. Insomma anche il progetto biennale non può prescindere dal risultato e dal rendimento della stagione in corso. Ora che Bucchi ha ritrovato lo spirito dei suoi servono punti e non pochi anche per tenere solo la posizione, con Renate e Feralpi ormai sopra a +14, Padova a +20 e lasciamo stare il Südtirol. Il gioco e lo spettacolo è improbabile che arrivino ma qualche buon filotto è alla portata. Almeno per rasserenare un po' gli animi dei tifosi. E non solo di quelli che da tempo protestano Quote
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