SandroWeb Posted February 20, 2023 Report Share Posted February 20, 2023 LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2023 - Nuovi pensieri da affrontare e nuovi equilibri da ricreare: che la prima stagione da head coach di Marco Legovich (intervistato dal sottoscritto nel nuovo numero di CitySport) potesse essere particolarmente intensa, lo si sapeva già in partenza. Ma che diventasse un ottovolante semi-impazzito – al netto di un’attuale situazione classifica buona ma tutt’altro che tranquilla – lo si evince da un’ultima settimana complicata, dalla brutta prova contro Tortona sino alla “fuga” di Frank Gaines in Francia. Ripartiamo dagli ultimi quaranta minuti giocati, un passo indietro dopo tante buone partite… “Il merito è stato di Tortona, che ha giocato con un assetto di squadra più scomodo di quello usuale. Non siamo stati bravi ad attuare le situazioni che avevamo ipotizzato, ci hanno punito per tutti gli errori che abbiamo commesso ma ricordiamoci sempre della loro forza e del fatto che sono ormai una big consolidata del campionato”. Alla fine, questa pausa arriva nel momento giusto? “Assolutamente sì, anche perché la squadra ha speso tantissimo nell’ultimo mese e mezzo, infilando vittorie importanti e consistenti anche su parquet particolarmente caldi. Anche contro Milano i ragazzi hanno dato il massimo sul fronte delle energie nervose, di fatto a Casale Monferrato abbiamo pagato per la poca lucidità. Ciò non vuole essere una scusante, ma un punto di ripartenza per ripresentarci il 5 marzo contro Treviso ricaricati e ricentrati sul nostro obiettivo”. Inevitabilmente, tra partenze e arrivi dell’ultimo periodo, siete alla costante ricerca di una nuova quadra in campo. Come avete speso gli ultimi giorni in palestra? “Cercando di lavorare per perfezionare l’ambito offensivo e difensivo: siamo tornati sul parquet dopo appena tre giorni di riposo, a differenza magari di altre squadre che hanno approfittato per fermarsi un po’ di più prima di riprendere gli allenamenti. Ho visto nei miei giocatori la voglia di tornare in campo con spirito rinnovato, cercando di migliorare le piccole cose che nella parte finale del campionato potranno fare la differenza. Ad ogni modo non c’è solo l’inserimento di Terry da perfezionare: in una pausa importante come questa vogliamo mettere la giusta attenzione a livello tattico e di squadra”. Quale è l’identikit del sostituto di Gaines? “Dovrà essere un giocatore esperto che conosca già il basket europeo, che possa dare il giusto impatto anche a livello di personalità e che abbia la capacità di giocare in pick&roll aprendo maggiormente il campo. Abbiamo le idee chiare su chi puntare”. - È evidente che produce frustrazione veder sfumare una vittoria meritata a una manciata di minuti dal termine del derby, peraltro su un errore. Come scrive Ciro Esposito oggi su "Il Piccolo", il pari fa male ancor di più ai tifosi che da mesi vedono la loro Triestina seduta all'ultimo posto che oggi, dopo il match dell'Euganeo, poteva essere lasciato al Piacenza. Ma nessuno e men che meno la squadra deve lasciarsi sopraffare dall'ansia. Il tempo per la rimonta si restringe ma la fretta non deve prendere il sopravvento. Contro il Padova non sono arrivati i tre punti a bissare il successo di Bergamo per gli errori commessi dalla squadra di Gentilini all'interno di un match giocato in modo quasi impeccabile. D'accordo Matosevic ha fatto un errore di valutazione ma i portieri sbagliano come ha sbagliato in precedenza il compagno Germano e in parte Mbakogu quando hanno avuto la possibilità di raddoppiare. Non serve mettere in croce il portiere, finora sempre sicuro, così come i compagni. Nel calcio gli errori si commettono, figuriamoci quando una squadra è ultima in classifica. In fondo però se l'Unione deve fare il mea culpa significa che sabato è stata artefice del proprio destino. Fino a un mese (o anche meno) una prova così continua per intensità, concentrazione e lettura tattica non si era vista. Gli errori che a Bergamo non erano stati fatali (ricordiamoci il palo interno di Manconi) lo sono stati all'Euganeo. Allargando un po' l'orizzonte dunque i quattro punti nelle due trasferte sono un buon bottino. Non solo, ma questa Triestina già in ripresa con Pavanel per esempio nel match con il Novara, da Verona dimostra un costante crescendo e la sconfitta dieci uomini con la Pro Sesto è stato solo un episodio. La crescita costante va ascritta a tutto il gruppo (che perderà per lungo tempo Malomo per l'infortunio, probabile rottura del timpano) ma soprattutto ai giocatori arrivati a gennaio con il mercato fatto dal dg Romairone e alla serenità portata da Augusto Gentilini. L'unico tassello colmato in parte era ed è quello dell'attaccante e la difficoltà di segnare è palese nonostante la presenza di Mbakogu si faccia sentire.Basterà questa evoluzione della squadra per acciuffare in extremis i play-out? L'impresa resta molto difficile ma le basi tecniche, tattiche e soprattutto di atteggiamento ci sono e non c'erano. Gentilini fa bene a concentrarsi su ogni singola partita ma il calendario delle ultime dieci giornate ha il suo peso. L'Unione dovrà affrontare le quattro squadre che la precedono in classifica due in casa (Piacenza e San Giuliano) e due fuori (Mantova e Pergolettese). Le possi bilità di recupero passano prioritariamente per gli scontri diretti. Ma, visto che si deve limare a meno di 8 punti l'handicap dalla quint'ultima, gli alabardati dovranno battere anche qualche altro colpetto qua e là. Pensare al passato non serve a nulla, questa Triestina è una squadra nuova che deve giocarsi un minicampionato di tre mesi scarsi. Non si doveva arrivare a questo punto ma tant'è. I tifosi, lo si è visto anche nell'atteggiamento degli otre 150 arrivati all'Euganeo, nonostante la delusione stanno riavvicinandosi alla squadra. Insomma qualcosa nell'ambiente è cambiato ma solo la continuità di risultati sarà in grado di imprimere una vera svolta. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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