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I suntini sandrini di sabato 17 giugno 2023


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SABATO 17 GIUGNO 2023

- L'indagine della Procura federale su quanto successo nei giorni della vigilia di Pergolettese-Triestina si è conclusa. Lo scrive oggi Ciro Esposito su "Il Piccolo": Dopo l'attività istruttoria, la Procura ha comunicato che non chiederà l'archiviazione ma proporrà il deferimento dei club interessati e dei tesserati coinvolti. I club sono la Triestina e il Piacenza, chiamati in causa per responsabilità oggettiva, mentre i tesserati sono un dirigente (non apicale e senza deleghe e rappresentanza) della Triestina e un giocatore del Piacenza. La comunicazione di chiusura indagine è stata notificata alle parti il 12 giugno scorso. Tra i coinvolti nella vicenda ci sono anche tre giocatori della Pergolettese, ma al momento non è chiaro se questi siano oggetto di deferimento o meno. Secondo la Procura i comportamenti tenuti dai tesserati di Triestina e Piacenza configurerebbero la violazione dei principi di lealtà, correttezza e probità di cui all'art. 4 comma 2 del codice di giustizia sportiva. Insomma la Procura fa riferimento a una violazione non ascrivibile all'illecito sportivo (art. 30 del Codice), ben più pesante come capo d'accusa.
LE SOCIETÀ Le società e gli interessati avranno 15 giorni per poter presentare memorie e chiedere di essere sentiti (nelle settimane scorse i commissari nel corso dell'indagine avevano già interrogato i tesserati coinvolti nella vicenda, dei quali omettiamo i nomi per rispetto della privacy e del procedimento). Scadute le due settimane, la Procura procederà verso l'udienza al Tribunale federale. La società alabardata si dice pronta ad affrontare la questione forte "della sua estraneità" e ha dato mandato al suo studio legale di allestire la difesa. Potrà anche scegliere se optare per un patteggiamento prima dell'udienza oppure se affrontare il giudizio di primo grado che può essere anche di assoluzione.
LE SANZIONI Dalla conclusione dell'indagine emerge un elemento di valutazione sull'entità e la natura della sanzione nella quale potrebbe, qualora condannata dal tribunale, incorrere la Triestina. L'istruttoria infatti esclude l'illecito sportivo, ovvero "il compimento, con qualsiasi mezzo, di atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara o di una competizione". Le sanzioni correlate all'art. 4 sono: ammonizione, diffida, ammenda e come sanzione più pesante la penalizzazione di uno o più punti. La società alabardata confida di avere elementi sufficienti per subire al massimo un'ammenda. E in effetti a interpretare i fatti, anche quelli forniti dalla Procura, la situazione appare imbarazzante ma non grave.
LA RICOSTRUZIONE È passato oltre un mese e mezzo dalla rocambolesca vittoria di Crema (2-1 con rimonta alabardata nel finale). Ma cosa è successo? Sabato 22 aprile si gioca l'ultima gara di regular season decisiva per la salvezza di una delle due contendenti (la Triestina), importante per i play-off per l'altra (Pergolettese), decisiva anche per una terza squadra, il Piacenza, che rischia la retrocessione (poi avvenuta). Una triangolazione pericolosa. La situazione suggerisce la massima attenzione a non avere contatti promiscui che possano accendere sospetti su possibili combine. E invece un dirigente della Triestina si mette a contattare per poi incontrare il mercoledì per un aperitivo nel centro commerciale Famila di Crema un giocatore della Pergolettese, suo amico di lunga data. Il centro commerciale non si può dire sia il luogo più indicato per orchestrare un tentativo di combine e la conoscenza-amicizia pre-esistente può essere un attenuante sulle intenzioni dell'incontro. Dopo il drink il dirigente alabardato incontra casualmente nel parcheggio del centro un altro calciatore della Pergolettese che conosce. E cosa si sono detti? Dall'indagine emerge che ai due giocatori il dirigente alabardato ha chiesto informazioni sulle condizioni dei giocatori e sulle loro motivazioni riguardo i play-off. A latere un giocatore del Piacenza (per questo il club è coinvolto nell'inchiesta) inviava un messaggio vocale a un terzo giocatore della Pergolettese per capire la motivazione della squadra sul raggiungimento dei play-off. Messaggio che non riceveva risposta. Ma non basta. Vista la scarsa privacy del luogo d'incontro o per la segnalazione dei giocatori è stato il dg della Pergolettese Fogliazza (che peraltro ha attività a Piacenza) a presentare l'esposto alla Procura da cui parte l'indagine. Atto che scagiona la società cremasca dalla responsabilità oggettiva. Gli elementi a disposizione non configurano insomma il tentativo di una combine ma la vicenda nasce da un imperdonabile ingenuità del dirigente della Triestina e in parte degli altri protagonisti. Ora non resta che attendere l'esito finale di un procedimento di cui tutti, dopo una stagione tribolata sul campo, avrebbero fatto volentieri a meno.
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