SandroWeb Posted September 10, 2024 Report Posted September 10, 2024 MARTEDÌ 10 SETTEMBRE 2024 Splendida contro la Reyer Venezia, capace di offrire una prestazione di livello contro una delle formazioni più accreditate del prossimo campionato, incerta e balbettante neppure ventiquattro ore dopo, sconfitta senza attenuanti da una Reggio Emilia apparsa oggettivamente superiore. Come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", la Pallacanestro Trieste esce dal Memorial Silvestrin al termine di due match giocati in maniera molto diversa, prestazioni altalentanti che hanno lasciato impressioni positive ma anche qualche dubbio su rendimento e potenzialità di un gruppo ancora tutto da scoprire. Dopo tre partite in crescendo contro Cremona, Treviso e Venezia, la formazione di Jamion Christian ha avuto un improvviso e inatteso stop subendo una sconfitta che andrà analizzata. Nessun allarme, comunque, nelle parole di Michael Arcieri raccolte al termine della kermesse disputata dalla squadra a Jesolo. «Il precampionato? Ci serve per testarci di fronte alle difficoltà - sottolinea il giemme biancorosso-. Sapevamo che giocare quattro partite in otto giorni, alla lunga, ci avrebbe penalizzato ma se vogliamo crescere dobbiamo adattarci anche a queste situazioni. Contro Reggio Emilia non abbiamo giocato bene anche se non tutto quello che si è visto sul parquet è stato negativo». La stanchezza di un gruppo reso più fragile dalle assenze di Reyes, Bossi e Brown può aver senza dubbio pesato anche se la componente fisica ha influito solo in maniera parziale. Contro la Reyer Venezia, nella semifinale giocata sabato sera, si è vista una squadra equilibrata, capace di giocare una pallacanestro efficace sui due lati del campo. Talento e personalità coniugate in un match cha ha messo a dura prova la resistenza di Venezia. Una squadra capace di dominare per un tempo, soffrire nella seconda parte di gara ma uscire alla distanza riacciuffando i supplementari per poi arrendersi anche a qualche rivedibile decisione arbitrale. Match che ha dato segnali positivi anche a livello individuale, restituendo a Trieste la leadership di un Colbey Ross che sta trovando una buona condizione ed è decisamente salito di colpi. Molto diverso il match giocato a nemmeno ventiquattr'ore di distanza contro la Unahotels Reggio Emilia. Una partita nella quale Trieste ha retto sostanzialmente solo nel primo quarto e grazie alle iniziative di Valentine e Uthoff, con il passare dei minuti la Unahotels ha preso in mano l'inerzia della sfida chiudendola di fatto già alla fine del primo tempo. Dominando il confronto grazie alla capacità di presidiare l'area, Reggio Emilia ha saputo mettere a nudo i limiti di un'avversaria che sotto canestro ha faticato e concesso troppo. Trovare alternative nel pitturato, magari utilizzando maggiormente due ali forti come Uthoff e Brooks contro avversari meno potenti ma più dinamici e cercare equilibrio nella rotazione degli esterni con i rientri di Brown e Reyes rappresenta la chiave per affrontare le prossime sfide amichevoli e presentarsi pronta all'esordio in campionato che proporrà ai biancorossi la sfida ai campioni d'Italia dell'Armani Milano. Match che, come ha comunicato l a Lega nei giorni scorsi, si giocherà regolarmente domenica 29 settembre ma in anticipo con diretta su Dazn ed Eurosport a partire dalle 12 - Al Rocco il percorso della Triestina di Santoni è incappato nel terzo stop di misura su quattro partite ufficiali (c'è anche quella di Coppa con il Trento). E come scrive Ciro Esposito sul quotidiano locale, non è un gran viatico specie per il morale del gruppo e dei tifosi che legittimamente sono indispettiti. Ma perdere una partita come quella di domenica, seppur in casa e contro una neopromossa, non è la fine del mondo specie al terzo impegno di campionato e in una gara che, per il gioco espresso, di solito si vince o si pareggia. Il -6 da Padova e Renate fa impressione ma il tempo per rimediare c'è. Purché la squadra e lo staff facciano tesoro di errori che vanno limati il prima possibile. Un aspetto è l'approccio troppo morbido che può e deve essere corretto. La mancanza di incisività davanti può essere rettificata ma non è semplice risolverla con gli attaccanti messi dalla società a disposizione di Santoni. LA PRESUNZIONE Tutti hanno potuto constatare, sia a Legnago che al Rocco con il Caldiero, un atteggiamento poco reattivo in avvio di gara. È prima di tutto un atteggiamento mentale. È come se i giocatori entrassero in campo con la presunzione di avere il tempo per dominare la gara. E invece, specie le squadre meno attrezzate tecnicamente, corrono all'inizio ed entrano come nelburro nella difesa alabardata. Difesa che non è d'acciaio anzi e senza Frare (ma si sapeva al momento dell'acquisto che doveva smaltire un infortunio) e con Vallocchia terzino sinistro improvvisato per necessità, lo è ancor di più. Il gol di Marras è stato spettacolare ma gli avversari hanno affondato altre due volte (era successo anche con la Clodiense). I centrocampisti devono stare più accorti e non perdere palloni. IL CENTROCAMPO La Triestina, grazie ai centrocampisti e davanti soprattutto a El Azrak e D'Urso, contro il Caldiero ha cominciato a macinare gioco. Ha dominato l'avversario con una rete di passaggi bassi (e non solo con costanti cross) e di inserimenti che hanno messo alle corde l'organizzazione di mister Soave. E questo è un aspetto indubbiamente positivo del lavoro che sta svolgendo Santoni. I DUBBI Il fatto di far giocare assieme Braima, Voca e Correia ha dato peso alla mediana anche se le caratteristiche dell'ex Porto sembrano piuttosto sovrapponibili a quelle di Correia (del resto era stato preso anche in previsione di una possibile sostituzione del franco-senegalese). Il miglior talento della squadra che tutti pensavano se ne andasse quest'estate non sembra riuscire a esprimere tutte le sue potenzialità giocando più avanti. ATTACCO DEBOLE Posto che le assenze degli esterni ha condizionato la prestazione soprattutto nei cambi e quindi nel rendimento della squadra nella ripresa, D'Urso ha illuminato il gioco per una mezz'ora. Si sa che l'ex Cosenza ha un'autonomia limitata accentuata dal fatto di giocare da esterno anzichè da sotto punta. El Azrak fa sempre il suo ed è un giocatore di sicuro affidamento. Le punte invece non hanno le caratteristiche del bomber. Vertainen ha qualità atletiche e tecniche di rango ma tende a decentrarsi mentre Krollis è tutto da scoprire. Entrambi comunque nelle ultime stagioni hanno giocato pochino e si sa quanto conti essere utilizzati con continuità. Non a caso Menta sul mercato aveva cercato una punta abituata alla C come Bortolussi che infatti a Padova segna. Olivieri ha potenzialità e potrà dare una mano ma anche lui è reduce da una stagione di scarso utilizzo e non è un bomber. Quando una squadra fa decine di cross (a Legnago), corner a grappoli e una decina di palle-gol senza segnare c'è un problema. Il digiuno da reti è letale. E la soluzione non è dietro l'angolo. Quote
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