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VENERDÌ 12 DICEMBRE 2025 - Un regalo di Natale è arrivato ieri sera a sorpresa durante la tradizionale festa degli auguri natalizi del Centro coordinamento Triestina Club. Lo scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo": per capire se il regalo sarà davvero bello, bisognerà attendere e avere pazienza, sta di fatto però che dopo un lungo periodo di silenzio la proprietà della Triestina è arrivata in città e appena sbarcata è andata subito a parlare con i tifosi. E questo è certamente un buon segnale. Come lo è il fatto che per oggi è stata indetta una conferenza stampa del board dirigenziale. Ma parecchio in realtà è stato detto già ieri. A parlare è stato Adam Rothstein, uomo d'affari e uno dei principali investitori a capo della società alabardata. Con lui il nuovo amministratore delegato della Triestina, ovvero Piero Zangarini, italiano che da vent'anni vive negli States, ma che con questa nuova veste promette di essere presente a Trieste due settimane al mese. Insieme a loro altri tra familiari e forse investitori, non c'era invece Margiotta che è però arrivato anche lui in città. Rothstein ha tenuto a rassicurare i tifosi che il progetto è a lungo termine, che andrà avanti anche in caso di serie D ma che comunque non si lascerà nulla di intentato per puntare alla salvezza. «Quando siamo arrivati qui la situazione era disastrosa - ha detto Rothstein - con 23 punti di penalizzazione e tanti debiti, ma noi abbiamo visto un'opportunità in questa stupenda città. Il progetto è a lungo termine e durerà tanti anni, siamo qui per riportare la Triestina alla stabilità economica e darle una normalità che in questi anni non c'è stata, con tante situazioni per le quali i tifosi hanno sofferto. Per questo chiediamo tempo, anche perché ogni giorno ci arriva qualche regalino spiacevole dalla vecchia proprietà. Noi comunque vogliamo investire sui giovani, il ritorno del settori giovanile è una priorità perché da li inizia tutto». La seconda rassicurazione arriva da Rothstein in modo perentorio: cosa succede se l'Unione retrocede in serie D, come purtroppo è probabile che accada? «Se andiamo giù - spiega - si lavora per tornare subito su: siamo consapevoli di avere le forze per farlo, economicamente e mentalmente. Ma abbiamo bisogno del supporto di tutti, non possiamo guardare al passato ma avanti. Ne possiamo uscire tutti assieme, Trieste lo merita». Rothstein del resto con il mondo del calcio ha già a che fare, infatti è nella proprietà che gestisce la squadra spagnola del Sabadell, tanto che la cita come esempio: «Dopo due mesi che siamo arrivati alla guida del Sabadell la squadra è andata in serie D, ma l'anno dopo siamo tornati subito in C e ora siamo terzi. Qui sappiamo che la situazione non è facile, ma ci vuole tempo». Questo non significa abbandonare le speranze di salvezza, anzi. «Dobbiamo essere pratici e realisti - affermano Rothstein e Zangarini - vedere dove siamo a gennaio e in base a quello decidere: se ci mancano 2-3 elementi per salvarci, li prenderemo, se invece il gap sarà troppo grande, dovremo già pensare a mettere le basi per tornare subito in C il prossimo anno». - Un crocevia del suo campionato, l'ennesimo di questa stagione, contro una Unahotels Reggio Emilia più che mai determinata a invertire il trend negativo. Come scrive oggi Lorenzo Gatto, per la Pallacanestro Trieste la sfida in programma domani alle 18.15, sul parquet del PalaRubini, arriva in un momento di forte pressione: dopo lo scivolone in trasferta a Sassari, non è più concesso alcun passo falso. Se Trieste non può permettersi di sbagliare, è altrettanto vero che affronterà un'avversaria letteralmente affamata di vittoria. La Unahotels, infatti, è reduce da una striscia pesantissima di sette sconfitte consecutive, un fardello che la formazione di coach Priftis vuole assolutamente scrollarsi di dosso. L'aria che si respira nel roster emiliano è quella della riscossa, un sentimento che ha trovato conferma nel recente impegno di Fiba Europe Cup a Zagabria. È proprio in terra croata, nel 94-90 strappato mercoledì sera al Cedevita, che è emersa con forza la coppia chiamata a trascinare la Reggiana fuori dalle secche: Barford e Williams. I due americani hanno dimostrato di avere nelle mani e nelle gambe il potenziale per essere il motore offensivo della Unahotels e sono gli osservati speciali per la difesa triestina. A rendere il compito ancora più arduo per Trieste è il rientro di un altro elemento fondamentale: Cheathem. Il suo recupero aggiunge profondità, talento e opzioni tattiche al coach della Unahotels, rendendo la Reggiana una minaccia ben più strutturata e completa rispetto alle precedenti uscite. In casa triestina si conta sul recupero di Ross e Brooks, che in settimana hanno lavorato con la squadra e si sono allenati regolarmente e che, dunque, tornano a disposizione di coach Israel Gonzalez. Innesti preziosi per dare profondità al roster e dare sostanza alle rotazioni biancorosse. LANZARINI A TRIESTE: Designazione che non passa inosservata quella che riporta Saverio Lanzarini sul parquet del PalaRubini. Un ritorno che, inevitabilmente, porta con sè l'ombra di un precedente pesante e riaccende i riflettori su quella che è stata una delle pagine più spiacevoli della gestione Matiasic. La squalifica del campo per due giornate seguita alla durissima contestazione nel match dello scorso aprile contro Trento che, alla luce del severo referto arbitrale, costò alla Pallacanestro Trieste ben due giornate di squalifica del campo. L'eco di quel lancio di bottiglietta risuona ancora oggi come un monito. Ma se il passato è storia, il presente è una responsabilità per i 6.000 tifosi che affolleranno il palazzo. L'imperativo per la platea triestina è chiaro: dimostrare una maturità da grande piazza. L'arma migliore per i tifosi, in presenza di un arbitro che ama sentirsi protagonista, non è la protesta urlata o l'atto sconsiderato. L'arma vincente è l'indifferenza assoluta.
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Mi pare lo avesse detto anche Giacomini. Ora ci manca solo la parte sul centro sportivo. Probabilmente lo introdurranno nella conferenza stampa odierna.
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Io sono totalmente d'accordo. Equilibrio e incertezza assoluti, pochi stranieri e molti italiani. E non concordo che lo spettacolo sia osceno, proprio per nulla.
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Se ho fatto bene i conti, siamo ancora terzi a breve distanza dai tedeschi secondi. Per noi in questo turno cinque vittorie e due sconfitte, per loro tre vittorie, tre pari e una persa, recuperiamo terreno ma non basta ancora. Se passa il turno il Napoli il sorpasso è garantito, perché in Champions la Germania perderà certamente l'Eintracht. E la Spagna, che già ci è dietro, sicuramente perde il Villareal e ha l'Athletic Bilbao a pesante rischio In EL e Conference dovrebbero passare tutte, sia nostre che delle altre. Scontato il nove su nove inglese, ma per avere cinque squadre l'anno prossimo basta essere secondi, dunque il Napoli dovrebbe essere l'ago della bilancia, almeno in questa prima fase.
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Da LungomareNatisone · Inviato
Però posso dir una roba? Ma chi se ne ciava del Caldiero, con tutto el rispetto. Quando avevo 10 anni ci è stato negato il sogno di vedere la Triestina giocare contro Kakà, Del Piero, Baggio, Vieri, Totti e Maldini perché un'associazione a delinquere pilotava l'intero calcio professionistico italiano, e nessuno è venuto a consolarci e a scusarsi con noi. Quando ne avevo invece 18 siamo retrocessi dalla Serie B, e alcune delle squadre coinvolte nella lotta salvezza - Ascoli su tutte - si sono salvate grazie a partite diciamo "particolari" finite poi nell'inchiesta sul calcioscommesse. E anche lì nessuno è venuto a consolarci e scusarsi con noi, che nel frattempo eravamo finiti in C2 sul campo e in Eccellenza dopo il fallimento. Caldiero rimane comunque un grazioso paesotto, con uno stadietto davvero carino.
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