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  1. MERCOLEDÌ 3 SETTEMBRE 2025 - Si alza il sipario sulla nuova Pallacanestro Trieste che questa sera alle 19 scenderà in campo a Lonato del Garda per affrontare la Dolomiti Energia Trento nella prima amichevole del suo precampionato. Come scrive Lorenzo Gatto oggi su "Il Piccolo", a dieci giorni dall'inizio della preparazione e in attesa dell'arrivo di Jahmi'us Ramsey, l'occasione per vedere all'opera il gruppo che coach Israel Gonzalez sta cominciando a plasmare in vista della prossima stagione. Una prima presa di contatto utile per ricavare indicazioni sulla nuova squadra. «Sono molto contento di come i ragazzi hanno lavorato in questi primi dieci giorni di allenamento – le prime parole di coach Gonzalez in fase di preparazione del match –. Si stanno impegnando con concentrazione e serietà. È chiaro che ci sono tante cose nuove da assimilare, per questo dobbiamo andare passo dopo passo, senza avere fretta: siamo ancora nelle prime fasi di questa preseason». I quaranta minuti di questa sera, contro un'Aquila Trento più rodata (sabato scorso ha affrontato e battuto la Vanoli Cremona), serviranno a Gonzalez per fare il punto della situazione sulla bontà del lavoro svolto fino a oggi. «Il primo obiettivo, nel contesto di una partita nella quale ci saranno dei fisiologici errori, sarà valutare lo spirito di adattamento e la capacità dei ragazzi di iniziare a creare delle abitudini di gioco – continua il tecnico spagnolo –. Sono curioso di vedere con quale spirito scenderemo in campo e capire dove siamo, dove vogliamo andare, cosa dobbiamo migliorare, adattare o sviluppare. Allo stesso tempo – conclude –, questa fase serve per sperimentare combinazioni e rotazioni, capire su cosa mettere enfasi in base alle caratteristiche dei nostri giocatori, soprattutto quelli nuovi, e questa rappresenta un'ottima occasione sia per conoscerli meglio, sia per permettere di conoscersi tra loro». Quella di questa sera contro Trento sarà la prima occasione per vedere all'opera i nuovi arrivati, da Mady Sissoko a Pietro Iannuzzi, da Davide Moretti a Juan Toscano-Anderson. Ci vorrà ancora un po' di pazienza, invece, per l'arrivo a Trieste di Jahmi'us Ramsey che, messa al collo la medaglia di bronzo con Team Usa alla Fiba AmeriCup conclusa domenica scorsa in Nicaragua è in procinto di arrivare. L'obiettivo è consentirgli di raggiungere i compagni in vista della presentazione ufficiale della squadra programmata domenica alle 20 all'interno del Castello di San Giusto. Non dovesse farcela, appuntamento rimandato per la prossima amichevole in programma mercoledì 10 settembre, al PalaRubini, contro l'Illiria Lubiana - E adesso come fa a segnare (e a vincere) la Triestina? Come scrive Antonello Rodio sul quotidiano locale, è la domanda che si sono fatti un po' tutti lunedì sera, quando è suonato il gong del calciomercato. Perché la necessità primaria dell'Unione era rinforzare un attacco che ha un'oggettiva carenza numerica, eppure non si è riusciti a far niente. Molte delle speranze di rimonta potrebbero essersi infrante in quel ritardo con cui si è depositato il contatto di Riccardo Tonin, un buonissimo attaccante che stava arrivando dal Pescara, ma pare che la società abruzzese abbia tentennato troppo prima di dare l'ok. E comunque stava alla Triestina risolvere prima una questione così fondamentale. OCCHIO AGLI SVINCOLATI Ora però non tutto è finito: la Triestina può, anzi deve, ricorrere al mercato degli svincolati. Certo c'è un motivo se una punta si trova al momento senza società, ma qualche jolly potrebbe essere comunque pescato. E in ogni caso qualcuno deve per forza arrivare, anche non di primo piano, perché affrontare un girone di andata (poi si potrà agire nel mercato invernale, ma potrebbe essere troppo tardi) con il solo Vertainen attaccante di ruolo è impossibile. SEGNARE PER VINCERE Non a caso, alla fine della gara con il Lecco il tecnico Geppino Marino ha sottolineato come finora abbia pensato soprattutto a dare equilibrio e compattezza, ma ha anche ribadito come stia cercando di trasmettere alla squadra la mentalità di riempire di più l'area e buttarsi dentro con maggior convinzione. Anche perché la Triestina deve recuperare tanti punti e le vittorie sono necessarie. Ma se non si segna, vincere diventa un'impresa titanica. SOLO VERTAINEN Ma bisogna fare i conti anche col materiale a disposizione: l'unico attaccante è appunto Vertainen, che fra l'altro non è proprio una prima punta e fa grande fatica giocare spalle alla porta. In appoggio al finlandese sabato c'era D'Urso, che le punte dovrebbe innescarle e invece si è trovato (per fortuna) lui a fare gol contro il Lecco. Insomma il problema della rete non è risolto e rischia di essere il macigno tombale alle speranze di salvezza. Tralasciando per il momento la grave situazione in attacco, per il resto invece, considerate le condizioni in cui si è fatto mercato, il bilancio può essere accettabile. Sono rimasti Ionita, D'Urso, Moretti e Tonetto che a più riprese erano considerati in uscita. A centrocampo via Braima è arrivato Alessandro Louani, un profilo sicuramente valido. DIFESA RINFORZATA La retroguardia invece si è rinforzata: è arrivato Tommaso Silvestri, uno dei principali artefici della salvezza della scorsa stagione, che porta esperienza e personalità al reparto; c'è un portiere come Filippo Neri che può giocarsi il posto con Matosevic; e possono dare una mano (anche come possibili quinti) l'esterno sinistro Francesco D'Amore (che può giocare anche centrale) e Alessandro Silvestro, laterale destro per il quale ieri, come avevamo anticipato, è arrivata l'ufficialità con un accordo biennale. Silvestro è un classe 2002 che ha frequentato le giovanili di Romulea e Inter (24 presenze l'anno dello scudetto Primavera 2021/22 sotto la guida di Cristian Chivu), poi in serie C ha giocato con Pro Vercelli, Montevarchi, Fiorenzuola e Foggia. Da registrare la partenza in prestito al Venezia del giovane classe 2008 Matteo Izzo
  2. MARTEDÌ 2 SETTEMBRE 2025 - La premessa è che fare mercato in poche ore (lo sblocco è arrivato solo ieri) e portare giocatori in una situazione piuttosto complicata come quella della Triestina fra penalizzazioni in classifica e incertezza societaria, oggettivamente è molto difficile. Ma è una condizione in cui la Triestina si è messa da sola, per cui c'è poco da recriminare. Difficile arrivare a colpi grossi. Come scrive Antonello Rodio oggi su "Il Piccolo", Ci sono stati comunque 5 arrivi (un veterano e quattro giovani ma già con esperienza della categoria) e 2 partenze (una già nota), anche se per ora è difficile valutare se questo sarà sufficiente per rimontare e lottare per la salvezza. Si può dire che alla fine la difesa è rinforzata ma per l'attacco al momento non è arrivato nulla perché l'obiettivo è sfumato per un soffio. Ma nei prossimi giorni saranno possibili altri affari nel mondo degli svincolati, tra cui appunto qualche punta. Nella casella degli arrivi ci sono Tommaso Silvestri a titolo definitivo (biennale), poi in prestito il portiere Filippo Neri, Francesco D'Amore, Alessandro Louati (gli ultimi due in prestito dalla Juve Stabia) e quasi certamente Alessandro Silvestro (qui manca ancora l'ufficialità), mentre hanno fatto le valige Braima e ovviamente Correia. Rinforzi come si diceva in difesa: per Silvestri, 33 anni, è un ritorno, visto che la scorsa stagione è stato un puntello decisivo per la salvezza alabardata e quindi riporta esperienza, leadership e personalità. Ma utile alla retroguardia sarà anche Francesco D'Amore, 21 anni, laterale sinistro che può giocare a tutta fascia sia in difesa che a centrocampo, e che ha giocato anche da difensore centrale: per lui possibile ruolo come braccetto mancino della difesa a tre. Conosce già bene la serie C, lo scorso anno si è diviso fra Legnago e Ascoli, giocando sempre da titolare e raccogliendo in tutto 23 presenze. In precedenza ha vestito le maglie in D della Cavese e in C della Juve Stabia. Ma per la difesa è arrivato in prestito dal Venezia anche il portiere Filippo Neri, 22 anni, che ha già giocato in serie C con Campobasso e Vis Pesaro. Se la giocherà con Matosevic. A centrocampo, a sostituire Braima ci sarà Alessandro Louati, italo-tunisino, 22 anni, giovane ma già da quattro stagioni in serie C con la Pro Vercelli, l'ultima delle quali da protagonista e da titolare nella prima parte di campionato, prima di andare nel mercato invernale in serie B proprio alla Juve Stabia, raccogliendo 6 presenze e qualche minuto in campo. È un centrocampista mancino che sa fare entrambe le fasi e predilige giocare a due. Dovrebbe praticamente essere fatto anche Silvestro, laterale destro, 23 anni, lo scorso anno 24 presenze al Foggia, prima ha giocato con Montevarchi e Fiorenzuola. Per quanto riguarda l'attacco è sfumato invece sul filo di lana l'arrivo di Riccardo Tonin del Pescara che sarebbe servito come il pane: pare che il contratto sia stato depositato dopo il gong. E visto che nemmeno per Nicolò Turco, 21enne che dopo un ottimo percorso nelle giovanili della Juve ha fatto poco nel Milan Futuro, poi non se n è fatto nulla, ora biso gnerà cercare qualche punta tra gli svincolati perché solo con Vertainen non si può certo restare. Durante la giornata erano emerse anche le possibili partenze di Moretti al Cosenza e D'Urso all'Ascoli, ma poi i due giocatori sono rimasti con la Triestina. - «Ho seguito con grande interesse il mercato, Trieste ha fatto un ulteriore e deciso salto di qualità: sarà, a pieno titolo, tra le grandi protagoniste della prossima Serie A». Stefano Bossi (intervistato da Lorenzo Gatto), playmaker della Blu Basket Bergamo, racconta così le sue sensazioni alla vigilia della stagione nella quale la Pallacanestro Trieste celebrerà il cinquantesimo anniversario della sua storia. Per un anniversario speciale, serviva una squadra speciale: la passione e l'ambizione del presidente Paul Matiasic unite alla competente energia garantita da Michael Arcieri e il suo staff hanno costruito un roster all'altezza delle aspettative. «Penso sia opinione comune e diffusa che, rispetto allo scorso anno, in termini di talento e valore assoluto Trieste sia più forte – continua Bossi –. Le conferme hanno dato una base di partenza importante e grande solidità, gli ulteriori innesti hanno poi completato un gruppo che non sembra avere punti deboli. L'unica incognita può essere rappresentata dalla Champions League, giocare una coppa europea porta via risorse in termini di energia e attenzione, in certi momenti della stagione si sposta il focus e questo può costare punti preziosi in campionato». In questo senso la scelta e l'arrivo a Trieste di Israel Gonzalez dovrebbe essere una garanzia. «Personalmente non lo conosco, certo il curriculum parla per lui – sottolinea Stefano –. Ha allenato in Bundesliga, ha guidato l'Alba Berlino in Eurolega, la capacità di gestire il doppio impegno potrà essere importante così come importante sarà la presenza di Francesco Nanni e Francesco Taccetti, due coach che aiuteranno Gonzalez a gestire i diversi momenti della stagione e creare quell'unità in un gruppo che dovrà metabolizzare la partenza di Jamion Christian». Trieste tra le protagoniste della prossima stagione in una Serie A che, come succede ormai da qualche stagione, ha fatto un ulteriore salto di qualità. «Sarà un campionato divertente con tante squadre attrezzate per disputare una grande stagione – conferma Stefano –. In prima fascia vedo Venezia, Trapani e Trieste. Tre squadre che si sono rinnovate tanto e sono riuscite a diminuire il gap che le separava da Milano e Virtus Bologna, le regine di Eurolega che restano come ogni anno le naturali favorite della Serie A. In seconda fascia vedo Brescia, Reggio Emilia, Tortona e, nonostante abbia rivoluzionato il suo organico perdendo tutti i protagonisti della passata stagione, anche Trento. In terza fascia Napoli, Treviso, Varese, Cantù e Udine, in ultima fascia, almeno a oggi, Sassari e Cremona». Una Serie A che Bossi, in questa stagione nuovo capitano della Blu Basket Bergamo, cercherà di raggiungere alla fine di un torneo che si preannuncia estremamente combattuto. «Ho lasciato Trieste lo scorso gennaio proprio per l'ambizione di una società che vuole crescere e centrare la promozione. Ci siamo spostati a Bergamo per rincorrere questo obiettivo – conclude Stefano –. Sappiamo che non sarà facile perché la concorrenza con il calcio qui è fortissima ma contiamo di inserirci nel tessuto di questa cit tà per ricevere il supporto e la spinta fondamentale per ottenere risultati importanti ».
  3. LUNEDÌ 1° SETTEMBRE 2025 - La prima serata della nuova stagione al Rocco tiene accesa una fiammella in mezzo alle macerie. Come scrive Ciro Esposito su "Il Piccolo", la prestazione positiva della squadra fa da contraltare alla diserzione del pubblico e del tifo organizzato. Il Rocco mai come sabato ha assunto le sembianze della cattedrale nel deserto. Spalti vuoti, tifo solo per il Lecco, assenza di panel pubblicitari e di spot sui megaschermi. Questo è il risultato di mesi di apnea finanziaria, mascherati soltanto fino al match con il Caldiero dalla spinta verso il gruppo riaggiustato da Delli Carri e condotto da Tesser. I soldi per andare avanti sono arrivati e questo è un fatto importante per i dipendenti e tutti coloro che, dopo aver lavorato, certamente saranno saldati. La capacità di attrarre capitali in extremis (8 milioni da giugno a oggi) non è poco, anzi è tantissimo, ma non basta. Non è ancora chiaro come cambierà l'asset, il board societario, quali saranno gli obiettivi a breve e medio termine. L'unica certezza è che chiunque si metta al comando dovrà fare i conti con una Triestina senza Trieste, senza il pubblico, senza la città. Riconquistare la fiducia di una comunità ferita è possibile ma non sarà semplice. Serviranno chiarezza, trasparenza, buona comunicazione, leadership e competenza dirigenziale, attenzione per un vivaio azzerato, puntualità negli adempimenti e soprattutto risultati. E ci vorrà tempo. Servono azioni che sono agli antipodi di quanto successo nella sciagurata gestione dell'era Rosenzweig. Nel frattempo Alex Menta, il dirigente sotto la cui direzione nessun obiettivo sportivo è stato centrato a fronte di budget mostruosi per la categoria, da oggi farà mercato assieme al ds Michele Franco. C'è da alleggerire la rosa di alcuni contratti pesanti (dallo stesso dg avallati), e trovare dei giocatori in grado di dare una logica alla squadra. E' evidente come manchino due-tre elementi in difesa (meglio anche un portiere), e altrettanti in attacco. Non scommesse esotiche ma giocatori pronti a incidere nel più breve tempo possibile. Marino e i giocatori stanno facendo un lavoro ottimo viste le condizioni date, ma sarà ancora lui il tecnico? La squadra, pur con tanti deficit in alcuni ruoli, finora ha retto per meriti propri ma anche perché le avversarie sono in rodaggio. Per tentare la salvezza impossibile l'Unione strapenalizzata dovrà vincere 13-14 partite in stagione e questa squadra non è in grado di farlo. Vedremo cosa la coppia Menta-Franco saprà pescare oggi dal cilindro mentre Correia si è già praticamente accasato alla Juve Stabia. E nei prossimi giorni si comincerà anche a capire quale indirizzo prenderà la società. Se quello del tirare a campare (a un costo altissimo) tra lotte intestine e giochi di potere, con obiettivi che sfuggono agli umani, oppure quello di abbozzare un progetto sportivo almeno credibile da spendere per cominciare un lavoro di ricucitura con la piazza. Senza tifo e pubblico mancano ricavi da biglietti e sponsor, rapporti con le istituzioni e quella passione che sono elementi trainanti in questa categoria. I signori dei denari facciano i loro giochi, ma facciano presto e soprattutto qualcosa di comprensibile. - Chiuso il mercato e alla vigilia delle prime amichevoli del precampionato, Paul Matiasic (intervistato da Lorenzo Gatto) fa il punto della sItuazione a poco più di un mese dall'inizio della nuova stagione. C'è grande attesa per quello che sarà il cinquantesimo anno della società, in cui la Pallacanestro Trieste si dividerà tra campionato e Basketball Champions League. Allora presidente, gli addetti ai lavori considerano la Pallacanestro Trieste una delle squadre più interessanti in vista della prossima stagione. C'è più orgoglio nel vedere riconosciuto l'eccellente lavoro svolto nella costruzione della squadra, o preoccupazione che troppe aspettative possano essere un peso per la squadra? «Siamo molto orgogliosi della squadra che abbiamo costruito per la prossima stagione, non solo per le eccezionali capacità tecniche dei giocatori selezionati, ma anche per la forza caratteriale di coloro che ora indossano i colori biancorossi. Il fatto che altri membri della comunità del basket riconoscano il nostro lavoro è gratificante, ma in definitiva i riconoscimenti non si assegnano in estate: quelli dovranno arrivare dalle vittorie sul campo a partire da ottobre. Non nascondiamo la nostra ambizione e la nostra determinazione a essere competitivi, e nessuna aspettativa esterna potrebbe superare quelle che noi stessi ci poniamo». Squadra costruita esattamente come avevate in mente o ritiene di aver perso qualche opportunità? «Il mercato è sempre molto interessante, sia per i tifosi che per le società. Il ritmo con cui abbiamo condotto le nostre operazioni di mercato nasce dalla consapevolezza della fluidità e della dinamicità del mercato stesso, e la pazienza è spesso una virtù. Il roster è il culmine di un lavoro molto duro svolto da tante persone (Michael, Daniele, Tobia e io stesso) e ognuno di noi ha valutato in modo approfondito ogni singola opportunità. All'interno del nostro club abbiamo un ambiente e un dialogo aperti che ci permettono di sfidare le convenzioni, sia nella costruzione dell'organizzazione interna al club che della squadra. Per questo, sono certo che abbiamo vagliato ogni singola possibilità per migliorare il nostro club. Sebbene non ci siano garanzie di risultato per il lavoro svolto in estate, se il processo viene condotto nel modo giusto, si può iniziare la stagione con fiducia». L'arrivo di Toscano Anderson può essere considerato la ciliegina sulla torta per una squadra che ha il giusto mix di gioventù ed esperienza. È un giocatore che conosce bene, avendolo visto vincere un titolo a Golden State. Cosa si aspetti da lui la prossima stagione? «Conosco molto bene il gioco di Juan e ho avuto il piacere di osservare da vicino la sua maturazione come giocatore e come leader della comunità. La mia familiarità con lui e con i Warriors ha reso il giocatore ancora più interessante. È curioso notare che, proprio il giorno in cui stavo illustrando la mia valutazione del suo gioco al nostro gruppo di lavoro, elogiando le sue doti, come la capacità di cambiare e marcare le posizioni dalla 2 alla 5, il passaggio d'élite e la finalizzazione al ferro, per una felice coincidenza, Juan è apparso al telegiornale locale nel nord della California per l'iniziativa che stava portando avanti (insieme a Gary Payton II dei Warriors) per donare zaini pieni di materiale scolastico ai giovani dei quartieri più disagiati di Oakland. Lo menziono perché è un leader in campo, nello spogliatoio e nella comunità. Porterà nel nostro palazzetto un atletismo di altissimo livello, uno stile di gioco entusiasmante e uno spessore umano che arricchirà la nostra società e la nostra comunità». Completa tra gli esterni, Trieste potrebbe pagare qualcosa sotto canestro, soprattutto considerando la giovane età di Sissoko e il fatto che questa è la sua prima esperienza europea? «Siamo molto soddisfatti del roster così come è stato costruito, anche sotto canestro. Abbiamo la fortuna di avere diversi giocatori di ritorno che hanno giocato la maggior parte dei minuti nelle posizioni di ala grande e centro, e crediamo che questa continuità sarà per noi un valore inestimabile all'inizio della nuova stagione». Cosa vi è piaciuto di Sissoko e quanto potrebbe essere importante per le sorti di Trieste la sua crescita con uno staff tecnico che lavorerà su di lui? «Ci sono moltissime qualità da apprezzare in Mady, a cominciare dalla sua forza interiore, dimostrata dalla sua capacità di adattarsi ed eccellere in nuovi ambienti. Ha dato prova di questa dote quando si è trasferito per la prima volta negli Stati Uniti, poi di nuovo al suo arrivo a Michigan State e ancora a Cal, dove ho potuto vedere spesso le sue partite data la vicinanza a casa mia. Crediamo che Mady abbia solo scalfito la superficie del suo notevole talento. La sua stazza e la sua fisicità sono perfette per il nostro campionato e scommetto su di lui per la sua straordinaria traiettoria di crescita. È già un giocatore di talento, ma senza dubbio osservare il suo sviluppo sarà appagante, e abbiamo lo staff tecnico giusto per aiutarlo in questo percorso». La campagna abbonamenti "Be part of it" sta ottenendo ottimi risultati. È soddisfatto della risposta dei tifosi? «Sì, moltissimo. I nostri tifosi sono assolutamente incredibili. La loro energia e il loro entusiasmo ci spingono ad andare ancora oltre, e vediamo questa energia riflessa nei risultati della campagna abbonamenti fino ad ora. Sono molto grato ai nostri tifosi. Come club, ci sfidiamo costantemente per raggiungere nuove vette, e la mia speranza è che i tifosi accettino la sfida di stabilire il record per il maggior numero di abbonamenti nella storia gloriosa di questa società». Nella sua ultima intervista a Il Piccolo , ha espresso il desiderio che la città possa apprezzare maggiormente il suo progetto cestistico. È successo qualcosa da allora? Ci sono stati segnali positivi? «Dall'ultima volta che ci siamo parlati la Pallacanestro Trieste è stata in grado di confermare la propria partecipazione a una Coppa Europea dopo oltre 20 anni, costruire un roster ambizioso per una stagione importantissima, portare la città di Trieste in tutto il mondo attraverso la collaborazione con Jordan Brand (che ci ha affiancato al più importante brand cestistico del globo). Direi che le premesse per il 50esimo anno della società sono decisamente positive. Abbiamo dimostrato la nostra capacità di pensare in modo diverso, operare in modo diverso e poter restituire un enorme valore di immagine a qualunque marchio voglia associarsi a noi. Puntiamo a una stagione straordinaria per celebrare il nostro 50° anniversario: il nostro motto, "Be Part of It" ("Sii Parte di Questo"), è una chiamata rivolta a tutti»
  4. DOMENICA 31 AGOSTO 2025 - Solo l'eco dei cori della protesta triestina fuori dalla Furlan e il tifo dei lecchesi spezzano al Rocco un'atmosfera da pandemia. E come scrive Ciro Esposito oggi su "Il Piccolo", il virus dell'indicibile mala gestione americana ha desertificato tutto. 300 triestini sugli spalti, una cinquantina di irriducibili in curva, 200 fuori dallo stadio a inveire contro il dg Menta, nessun rotore nè sponsor a bordo campo. E un silenzio che parla da solo nel quale i ragazzi di Marino hanno il merito di impegnarsi, andare sotto, reagire e tirar fuori un 1-1. Sarà un punto di partenza? Dipende molto da quale sarà il modus operandi dei nuovi yankees, quelli che hanno versato oltre 3 milioni nelle casse. Certo è che la ricostruzione sarà in salita, se mai ci sarà. Perché il Rocco non è mai stato così desolante. Nemmeno dieci anni fa in D con la presidenza Pontrelli. Si pensava di aver toccato il fondoì, allora. E invece oggi è anche peggio. LA FORZA DI SQUADRA L'unico aspetto da cui ripartire è l'impegno che Giuseppe Marino è riuscito a infondere, almeno per il momento alla squadra. Le vicende extra campo, una preparazione partita poche settimane fa, nessuna amichevole avrebbero potuto incidere e invece i timori sono stati fugati ieri, come una settimana fa. Sono dei professionisti e anche pagati finora ma non sempre u gruppo resta impermeabile. E invece, pur andando sotto, la squadra è riuscita a risalire. Chapeau. IL GIOCO AIUTA Ma il tecnico e i giocatori hanno saputo aiutarsi anche con un modo ordinato di stare in campo. Geppino è uomo di buon senso e ha una collettivo sguarnito in parecchi ruoli. Tuttavia l'utilizzo di una linea mediana densa e soprattutto l'attitudine al palleggio possono mettere in difficoltà l'avversario specie perché gran parte dei team di C non sono fenomeni. SOTTO CONTROLLO La ragnatela palleggiante dell'Unione mette sin dalle prime battute in ambasce i lombardi. I nerazzurri non riescono a creare occasioni, se non su qualche calcio piazzato, nonostante la difesa triestina sia tutt'altro che una maginot nonostante l'impegno di Moretti, Kosijer e Anzolin (questi sono). I Lecco non morde, la Triestina non può farlo con l'unica punta superstite Vertainen e con D'Urso alle sue spalle. Le percussioni a destra di Pedicillo e a sinistra di un Tonetto un po' legato, non trovano sbocchi in area di rigore. L'Unione va comunque vicina alla rete sul finale di frazione grazie a un colpo di testa del giovanissimo Kosijer a lato non di molto su corner di D'Urso. Nulla di fatto con i triestini che comunque tengono la partita sotto controllo per le loro attuali condizioni psicofisiche. IL LECCO ACCELERA A inizio ripresa gli ospiti cercano di pigiare sull'acceleratore. Non un granché ma arriva una certa superiorità territoriale. Marino dà muscoli con Braima al posto di un impalpabile Voca. Ma al 17' arriva la doccia fredda. Matosevic respinge male una conclusione, palla in area e il difensore Ferrini da due passi segna. I pochi presenti pesano a una deriva ma la Triestina ha il merito di non scomporsi davanti a un Lecco impacciato. LA RISPOSTA Ed ecco che una delle poche incursioni di Ionita fornisce a D'Urso la possibilità della stoccata: la palla colpisce il piede di Tanco e la traiettoria inganna Furlan. Ci si aspetterebbe un affondo deciso del Lecco e invece è l'Unione a controllare senza troppi impacci. La vittoria sarebbe troppo, il pareggio ci sta tutto. Servono rinforzi e non pochi se l'obiettivo è tentare la salvezza. Intanto va un applauso ai ragazzi che fanno un passetto verso lo zero (in attesa dell'altra penalizzazione). L'impresa è difficile ma lo è di più quella di sconfiggere il gelo che avvolge il Rocco. - Il rompete le righe nell'ultimo fine settimana di libertà, scandisce il conto alla rovescia in vista dell'esordio in campionato. Come scrive Lorenzo Gatto, sabato 6 settembre, sul parquet di Chiarbola, la Pallamano Trieste bagnerà il suo ritorno nella serie A Gold affrontando lo Junior Fasano. Per il presidente Federico Lanza, motore trainante e anima di una società che grazie al suo lavoro ha ritrovato progettualità e solidità economica, c'è la curiosità di vedere finalmente all'opera la sua squadra. «Le amichevoli di questa pre season ci hanno dato delle indicazioni, adesso aspettiamo la prova del campo in un torneo che rimane tutto da scoprire – l'analisi del presidente –. Quale sia il livello di questa Gold e quanto i ragazzi saranno in grado di fare in questo campionato lo scopriremo assieme, passo dopo passo. Le sensazioni sono quelle giuste, soprattutto pensando alla chimica che si è creata dall'inizio della preparazione a oggi. C'è un gruppo che si è compattato e sta bene insieme, le premesse sembrano buone». Proprio l'ultima amichevole, vinta con autorità contro un'avversaria di prestigio come il Parenzo, testimonia il buon lavoro svolto in queste settimane dal tecnico Carpanese. «Battere una squadra che sarà protagonista nella prima lega croata non era scontato – continua Lanza –. Una bella iniezione di fiducia, adesso però aspettiamo il Fasano per capire, davvero, a che punto siamo. La squadra è pronta, l'unico piccolo rammarico è legato agli infortuni che negli ultimi giorni ci hanno un po' bersagliato. Prima Garcia, adesso Bono. Speriamo di aver pagato sufficientemente dazio alla sfortuna e di poter vivere con serenità la stagione che sta per iniziare». Pallamano Trieste, dunque, che seppur da neopromossa si presenta ai nastri di partenza di questa serie A Gold con l'ambizione di ben figurare e porre le basi per un futuro vincente. «L'obiettivo, in una piazza come la nostra, deve essere questa – conferma Lanza –. Siamo Trieste, dobbiamo pensare in grande e lavorare per tornare a cucirci sulle maglie quello scudetto che manca ormai da troppi anni. Siamo tutti consapevoli di rappresentare una società che ha fatto la storia della pallamano in Italia. E questo, oltre che un motivo d'orgoglio, è anche e prima di tutto una grande responsabilità». Una responsabilità condivisa da tutte quelle realtà che nel tempo si sono avvicinate alla società pensata e voluta da Federico Lanza. «Qualcosa è stato fatto, molto è ancora da fare – conclude il presidente –. Nella mia testa la Pallamano Trieste resta un'azienda che va gestita con criteri estremamente rigorosi. Certo, l'ambito sportivo rimane prioritario, ma per raggiungere i risultati è fondamentale mantenere quell'equilibrio tra costi e ricavi che in questo momento è garantito da tutti gli sponsor che hanno creduto e credono in noi. Ci crediamo, speriamo che la città lo capisca e ci segua: ci aspettiamo che questa squadra venga seguita e abbracciata da un pubblico sempre più numeroso »
  5. L'intervista che abbiamo realizzato su CitySport nel numero speciale estivo, con Federico Lanza
  6. SABATO 30 AGOSTO 2025 - La Triestina scende in campo oggi contro il Lecco (inizio ore 18, arbitra Aloise di Voghera), ma come scrive Antonello Rodio oggi su "Il Piccolo" è molto probabile che ci saranno molti più tifosi alabardati fuori a protestare contro la società che quelli sugli spalti di Tribuna Pasinati e Curva Furlan, unici settori aperti (oltre a quello riservato agli ospiti). È questo l'inevitabile scenario surreale conseguenza di un'estate pazzesca, fatta di iscrizioni in extremis, pagamenti saltati e altri arrivati solo sul filo di lana, comunicazioni azzerate e misteri societari che ora hanno portato a significativi sviluppi (ne parliamo a parte). LA PROTESTA DEI TIFOSI La partita col Lecco, fra l'altro, è rimasta in forse a lungo perché l'apertura dello stadio Rocco comportava tutta una serie di adempimenti che solo l'arrivo in extremis di altro denaro ha permesso di portare a termine. L'ennesimo episodio che ha alimentato ulteriormente i malumori dei tifosi verso la società. In ogni caso, già da tempo il tifo organizzato, dal Centro di coordinamento ai vari Triestina Club, fino ai vari gruppi della curva, hanno annunciato che diserteranno lo stadio in segno di protesta. Da qui l'iniziativa prevista fuori dalla Curva Furlan in concomitanza della partita. C'è quindi la possibilità che quelli fuori a manifestare siano di più di quelli sugli spalti del Rocco. FIDUCIA E AUTOSTIMA Ma questo non deve far dimenticare che sul terreno di gioco appena ricucito e rizollato giocherà una Triestina vogliosa di rifarsi dopo l'immeritata sconfitta contro l'Alcione. Geppino Marino assicura che le confortanti prove in Coppa con l'Arzignano e in campionato con l'Alcione, pur perdenti, hanno in qualche modo trasmesso fiducia alla squadra. «Autostima e convinzione – spiega il tecnico –, sono cose che arrivano prestazione dopo prestazione. Se ci ricordiamo come siamo partiti, ora il gruppo è consapevole che nonostante le difficoltà possiamo dire la nostra. La cosa importante è ripetere le prestazioni e migliorarle partita dopo partita, quella con l'Alcione in questo senso è stata la conferma di una crescita rispetto alla precedente con l'Arzignano. Se ha pesato l'incertezza sulla gara? No, in settimana nel gruppo non c'è stata mai incertezza sulla disputa della partita, quindi si è lavorato con una settimana tipo». I DUBBI SULLA FORMAZIONE L'assetto presentato contro l'Alcione aveva funzionato. Nel 3-5-2 il terzetto di difesa era composto da Moretti, Kosijer e Anzolin, poi in mezzo al campo Jonsson play con Ionita (ieri voci di mercato su di lui, lo vuole il Livorno) e Braima mezzali, quindi Pedicillo e Tonetto esterni con in attacco Vertainen e Attys. Però Marino non svela le carte e dice che potrebbe ripetere l'undici come anche inserire qualche novità, anche se le opzioni non è che siano numerose (lo scorso sabato entrarono D'Urso, Moises, Vicario e Gunduz). E Correia non è convocato in ottica mercato. «Non ci sono acciacchi – afferma Marino –. Chiaramente le singole condizioni vanno gestite perché siamo in una situazione di rincorsa, ma la stanno affrontando tutti in maniera ottimale. Non mi piace avere un undici basico, preferisco valutare il lavoro in settimana e premiare la predisposizione di tutti. Non c'è quindi la certezza di confermare l'undici della precedente partita, potrebbe essere un'ipotesi ma valuto anche la possibilità di qualche cambio» . - Intanto, dopo l'arrivo venerdì dei soldi necessari alla disputa della partita di oggi con il Lecco, ieri sera è arrivata dagli Stati Uniti anche la parte più sostanziosa del denaro atteso, ovvero poco più di tre milioni di euro. Una prima robusta iniezione di denaro che ha segnato in pratica un passaggio di consegne in seno a LBK. Oggi dopo la partita Ben Rosenzweig dovrebbe rassegnare le dimissioni anche se forse rimarrà con una parte minoritaria: paga in pratica lo sforzo personale fatto a giugno per iscrivere la squadra in serie C, quando sperava in scenari diversi che però non si sono verificati. Ora in pratica LBK è in mano a più persone, un gruppo composto da chi ha prestato soldi con in pegno la stessa società e altri nuovi investitori: pare che il leader di questo gruppo sia Adam Rothstein, oltre 20 anni di esperienza nel settore degli investimenti e attualmente nei cda di diverse società tecnologiche. Ma il nuovo presidente della Triestina, che sarà eletto nei prossimi giorni dopo la nomina del cda, non dovrebbe essere lui, bensì un altro del gruppo. Quanto ai soldi arrivati, con la prima somma sono stati pagati Vigili del fuoco, steward, ambulanza, tornelli e quant'altro serve a un'apertura del Rocco, oltre alla parte dei dipendenti più operativi, in maniera da poter disputare la gara di oggi. Gli oltre tre milioni invece servono, oltre a effettuare altri pagamenti, a rientrare dagli indici di liquidità: un'operazione lampo che secondo la società permetterà lunedì di sbloccare il mercato e poter agire nelle poche ore prima del gong finale della sessione (ore 20), dando il via libera a qualche operazione che è solo in attesa del semaforo verde. Per il canone della concessione annuale dello stadio, invece, c'è tempo fino a fine settembre (60 giorni dalla scadenza del 31 luglio) .
  7. VENERDÌ 29 AGOSTO 2025 - Nel tanto atteso D-day dell'iniezione di denaro necessaria a mantenere in vita la Triestina, a ieri sera pare sia arrivata solo una boccata d'ossigeno appena sufficiente per giocare la partita di domani contro il Lecco. Il resto della somma però, anzi il grosso, assicurano in società che è già partita e quindi è prevista in arrivo per stamattina nelle casse alabardate. Alla fine, dunque, come scrive Antonello Rodio oggi su "Il Piccolo", magari come al solito in extremis, l'operazione dei 3,5 milioni di euro dovrebbe andare in porto. OK PER LA GARA Per la precisione, la prima tranche che pare sia già arrivata è di 500mila euro: grazie a questa potranno essere completati tutti i pagamenti necessari all'apertura dello stadio per la partita di domani contro il Lecco (inizio ore 18). Ieri mattina infatti il Gos ha dato il via libera per la disputa della gara, ma restava il dilemma sulle porte chiuse o aperte al pubblico. I Vigili del fuoco infatti attendono giustamente il pagamento degli insoluti risalenti alla scorsa stagione, e solo se oggi gli arretrati saranno saldati, allora assicureranno il servizio per la partita. Ma sotto questo aspetto, assicurano in società, sarebbero pronti i pagamenti non solo per i Vigili del fuoco, ma anche per servizio sanitario, steward e quant'altro. Naturalmente il condizionale è d'obbligo e solo oggi se ne avrà la certezza. SBLOCCO DEL MERCATO Ma, come detto, la dirigenza alabardata assicura che anche il resto della somma è partito e sarà nelle casse stamane. Se i soldi arriveranno davvero, oltre che per pagare i dipendenti, i tre milioni saranno necessari a rientrare negli indici di liquidità e sbloccare finalmente il mercato. In società sono già pronti per le comunicazioni alla Covisoc, in modo da avere il via libera il prima possibile e poter agire negli ultimissimi giorni di mercato che restano. Anzi ci sarebbero delle operazioni già pronte, come il ritorno del difensore centrale Silvestri, che attendono solamente l'ultimo ok. PASSAGGIO CRUCIALE Sulla questione di chi avrebbe inviato questi soldi, sembra che stavolta sia davvero in atto un passaggio cruciale e un cambio di passo in seno a LBK: chi aveva dato in precedenza un prestito con la società in pegno in caso di mancata restituzione della cifra investita, potrebbe ora farsi più deciso, forse addirittura prendere il controllo. Magari assieme a nuovi investitori. Ma gli assetti in realtà sono tutti da decidere. Di certo questo scenario non prevederebbe più Ben Rosenzweig alla guida della Triestina. Anche perché poi la società va alimentata e portata avanti. C'è chi dice che attorno al 20 settembre è prevista un'altra grossa somma, quella necessaria a fare tutta la stagione, chi sostiene che per quanto riguarda l'assetto societario bisognerà aspettare un paio di mesi perché cambino davvero le carte in tavola. Fatto sta che l'unica certezza, anzi al momento quasi certezza perché la prudenza non è mai troppa, è quella della disputa della gara di domani contro il Lecco. Che al 99 per cento sarà anche a porte aperte, anche se sugli spalti saranno in pochi - Prima presa di contatto con Mady Sissoko (intervistato da Lorenzo Gatto), il centro nativo del Mali scelto dalla Pallacanestro Trieste per dare l'assalto alla prossima stagione. Un giocatore che, nonostante abbia appena 24 anni, ha alle spalle una storia tutta da raccontare: avremo modo, nel corso delle prossime settimane, di conoscerlo e di apprezzare il carattere di chi, lasciata casa giovanissimo, ha avuto la forza interiore per superare tanti momenti difficili e imporsi negli Stati Uniti in un mondo completamente diverso da quello in cui aveva vissuto. Difficoltà che hanno forgiato il carattere di un ragazzo che quando parla sa coinvolgerti con la sua spontaneità e la sua simpatia. A pochi giorni dal suo arrivo, gli abbiamo chiesto i motivi che lo hanno spinto a scegliere Trieste e le sue prime sensazioni in biancorosso. Quali fattori hanno influenzato la sua decisione di unirsi a Trieste? Come si è sviluppata la trattativa? «Per la mia prima esperienza da professionista cercavo un'occasione speciale e un posto che mi regalasse le sensazioni giuste. Quando ho iniziato a parlare con il mio agente circa la possibilità di venire a giocare a Trieste, quelle sensazioni le ho percepite. C'è stata la ferma volontà di Michael Arcieri di portarmi qui, ho sentito che scegliere questa società per poter giocare lo sport che amo sarebbe stata la decisione più giusta per la mia carriera». Prima di arrivare, conosceva già Trieste o il basket italiano in generale? «Devo essere sincero, non conoscevo Trieste e neppure il livello del basket italiano. Quando però si è manifestata la possibilità di arrivare qui ho iniziato a cercare su Google tutto ciò che riguardava la città e la squadra. Devo dire che sono rimasto piacevolmente colpito dalla qualità del gioco espresso nella scorsa stagione, mi sono sembrate partite divertenti. E aldilà della squadra, mi è piaciuto molto il contorno nel quale si gioca a Trieste. Ho visto un palazzetto pieno e tifosi molto coinvolti, un aspetto che per noi giocatori rende tutto più piacevole e stimolante». Quali sono le sue prime impressioni sulla città? «È bellissima (lo dice sgranando gli occhi, ndr ), davvero bellissima. Il primo approccio arrivando dall'aeroporto era già stato d'impatto, ora sto cominciando a girarla per conoscerla. Edifici splendidi e molto eleganti e poi c'è il mare, che adoro. Ottimo l'impatto con la città ma anche con la gente. Mi è piaciuto molto il fatto che le persone mi hanno accolto molto bene, facendomi sentire in una sorta di grande comunità. Ed era successo già prima che io arrivassi perché, dopo l'annuncio dell'accordo, in tanti mi avevano scritto augurandomi buona fortuna. È una cosa che per me significa molto». Quali sono le sue prime impressioni sulla squadra dopo questi primi giorni? «Squadra, staff e società, tutti sono molto accoglienti. I ragazzi che sono qui da tempo mi aiutano dicendomi cosa fare sul parquet e cosa aspettarmi fuori dal campo. Mi ha colpito il fatto che tutti mi hanno detto di non preoccuparmi, perché a Trieste mi troverò bene. Parlando di basket la squadra mi piace, credo che ci siano le basi per fare bene». Secondo lei, fino a che punto può arrivare la Pallacanestro Trieste in questa stagione? «Ovviamente questo è il mio primo anno, quindi non conosco ancora bene tante cose. Però credo che, con i giocatori e tutto quello che abbiamo qui, possiamo puntare in alto. Questo è il mio obiettivo, ed è anche quello della squadra: arrivare lontano. Questa è la nostra missione». Quali sono le sue aspettative personali per questa stagione? «Sono venuto qui per migliorare il mio gioco. Continuo a lavorare per crescere sempre di più e, ovviamente, la mia aspettativa personale è vincere il campionato. Questo è il mio obiettivo personale, e se la squadra vince, vinciamo tutti. Quindi sì, la mia aspettativa è crescere come giocatore e, allo stesso tempo, puntare al massimo traguardo »
  8. GIOVEDÌ 28 AGOSTO 2025 - Nella situazione di totale incertezza e mistero che avvolge la Triestina, l'unica cosa certa al momento è che è stata risolta la situazione del terreno di gioco. Tutto il dovuto per finire il lavoro della cucitura delle zolle è stato saldato e ieri il lavoro è stato ultimato. Il campo dunque è a posto e dovrebbe passare l'esame della ricognizione della Lega per l'omologazione di inizio stagione. Ma questa, come detto, è l'unica cosa che ha trovato per ora una soluzione. Come scrive Antonello Rodio oggi su "Il Piccolo", l'ormai famosa robusta iniezione di denaro volta a proseguire l'attività, pagare i dipendenti, rientrare nell'indice di liquidità e saldare tutte le necessità contingenti all'apertura dello stadio Rocco per la partita di sabato contro il Lecco (inizio ore 18), a ieri sera non era ancora arrivata. Ma in società si continua a giurare che i soldi arriveranno stamane, tanto che si è dato appuntamento ai dipendenti proprio per stamattina per tutte le operazioni del caso. Da dove dovrebbe arrivare il denaro, di chi sia la regia dell'operazione, chi siano i nuovi investitori e le trame di questo passaggio, tutto questo continua a restare un vero enigma. Si vocifera di trasformazioni di LBK, di nuovo presidente e di prossime evoluzioni italiane della proprietà, ma arrivano rumors anche di altro verso, pertanto è davvero complicato capirci qualcosa. L'unico dato convergente sono i soldi che dovrebbero arrivare, ovvero 3,5 milioni di euro. Una somma sufficiente a fare i pagamenti citati prima, proseguire l'attività, pagare anche il canone di concessione annuale dello stadio Rocco e soprattutto rientrare negli indici di liquidità (pare che per questo servano 3,2 milioni). Quest'ultima operazione permetterebbe di sbloccare finalmente il mercato e dare il via a quelle operazioni di rinforzo che la rosa alabardata necessita per poter davvero tentare l'impresa della salvezza. Ma se i soldi non arrivassero, allora stavolta sarebbe davvero finita o quasi, perché proseguire in queste condizioni sarebbe impossibile. Se le cose si saranno sbloccate, lo si capirà probabilmente anche dal primo step cruciale, ovvero la decisione sulla disputa della partita di sabato contro il Lecco. Se per il terreno il problema è risolto, non lo è quello di tutti gli altri adempimenti da svolgere per una partita casalinga, dai vigili del fuoco al personale sanitario, dai tornelli agli steward. Stamane ci sarà comunque la decisione definitiva con la riunione del Gos, il gruppo operativo sicurezza che si incontrerà in presenza. In questa sede vengono definite tutte le misure organizzative, gli aspetti legati alla sicurezza e si capirà se i Vigili del fuoco - nei confronti dei quali ci sono degli insoluti da parte della Triestina - saranno presenti o meno. In caso contrario, il Gos definirà i provvedimenti da adottare a garanzia della sicurezza. L'ipotesi ventilata di una gara a porte chiuse sembra comunque decisamente remota, anche perché è una concessione che la Lega fa per ben altri motivi. - La Pallamano Trieste chiude con una vittoria di prestigio il suo precampionato. La formazione di Carpanese, nonostante le assenze (a quelle annunciate di Garcia, Vanoli e Pernic, si è aggiunto il forfait di Fernando Bono, il centrale italo–argentino che ha rimediato una microfrattura alla caviglia destra) si è imposta con un perentorio 23-20 a spese del quotato Parenzo, formazione che milita nella prima lega croata. A poco più di una settimana dall'esordio in campionato contro il Fasano, davvero un segnale che fa ben sperare. Parte forte la formazione di Carpanese che, trascinata dalle reti di Esparon, Parisato e Pauloni sale 3-1 dopo neppure 5' di partita. Parenzo stringe le maglie della difesa ma Trieste è concentrata e reattiva: ancora un pimpante Parisato a segno prima della doppietta di Pujol che al 12' porta il risultato sul 6-3. Mini rimonta croata sull'8-7 a metà della prima frazione poi salgono in cattedra i due portieri. Aleksic neutralizza un paio di sette metri, dall'altra parte si esalta Postogna che tiene avanti la sua squadra. Finale di primo tempo che parla francese con Esparon che prima innesca Pujol poi si mette in proprio rientrando negli spogliatoi con 5 reti a referto, gol che consentono a Trieste di condurre sul 14-12. Si segna poco in apertura di ripresa, il Parenzo ne approfitta e dopo 10' impatta la sfida sul 15-15. Trieste resta però con la testa nel match, trova buone giocate grazie alla verve di Pujol e sulla scia di un buon Urbaz torna ad allungare portandosi avanti sul 18-15. L'orgoglio croato frutta la nuova rimonta, il sette metri di Bajan firma il nuovo meno uno sul 21-20 a 8' dalla fine. È ancora Esparon, nel momento più delicato della sfida, a firmare il nuovo + 2 poi, dopo l'errore di Parenzo, ci pensa Sandrin a firmare dal pivot la rete che fissa il definitivo 23-20
  9. Trovi tutto qua (a Krsko non erano stati segnati i marcatori) https://www.citysport.news/it/notizie/pallamano-trieste/trieste-sorride-nell-ultimo-test-precampionato-a-chiarbola-vittoria-contro-parenzo.html
  10. Stasera a Chiarbola: https://www.citysport.news/it/notizie/pallamano-trieste/ultimo-test-di-lusso-per-il-trieste-1970-a-chiarbola-arriva-il-parenzo.html
  11. MERCOLEDÌ 27 AGOSTO 2025 - Si può chiamarlo D-day, momento del dentro o fuori, giorno della svolta o ancora fase decisiva. E c'è perfino la possibilità che non sia nemmeno così e che sia solo l'ennesimo tira a campare verso non si capisce cosa, perché ieri dalla società non sono arrivate affatto rassicurazioni a riguardo. Come scrive Antonello Rodio su "Il Piccolo", sta di fatto che la Triestina di Rosenzweig, Menta e Stella è all'ennesimo, forse stavolta definitivo passaggio chiave di questa tormentata telenovela dell'Unione stelle a strisce. UN'OPERAZIONE MISTERIOSA Il concetto principale attorno al quale ruota tutto, tanto per cambiare, è che servono subito tanti soldi. La cifra che sarebbe necessaria per dare un minimo di parvenza di dignità al prosieguo dell'attività, ammonta a circa tre milioni e mezzo di euro. Devono arrivare oggi, al massimo domani se le operazioni che stanno dietro a tutto comporteranno qualche ora in più di lavoro. Ma è ancora molto oscura l'operazione che starebbe dietro a questa iniezione di denaro: si è parlato di stravolgimenti, di nuovi asset societari, di sette soci, di un nuovo cda, perfino di quote di proprietà in mano a italiani, ma nessuno ha davvero chiarito come stanno le cose. E c'è incertezza anche sulla regia dell'operazione: è l'ennesima risorsa in extremis di Rosenzweig, che magari relegherebbe Menta a un ruolo di secondo piano? O forse è la manovra ad ampio raggio dello stessa Menta con suoi nuovi investitori per isolare il presidente? O forse addirittura una terza via? I DUBBI SULLA GARA DI SABATO C'è poi un'urgenza imminente che è quella della partita di sabato al Rocco contro il Lecco (inizio ore 18). Tra tira e molla, trattative dai contorni grotteschi e versamenti a singhiozzo, la questione del manto erboso e della cucitura delle zolle dovrebbe essere risolta. Ma ci sono le necessità contingenti per l'apertura dello stadio e la disputa regolare della partita. Ci sono i Vigili del Fuoco che stanno ancora attendendo gli arretrati (e senza di loro ci sarebbe anche la possibilità di una gara a porte chiuse), ci sono da pagare gli steward e i dipendenti per garantire l'operatività. Tralasciando per il momento la concessione dello stadio, perché il canone annuale con scadenza 31 luglio non è stato ancora pagato, anche se da contratto la risoluzione immediata è prevista solo in caso di ritardo superiore a 60 giorni. E pertanto il limite sarebbe fine settembre. MERCATO: PRONTO SILVESTRI? Ma al di là della partita di sabato, per avere davvero un minimo di futuro, i tre milioni e mezzo sarebbero necessari soprattutto per rientrare nell'indice di liquidità e poter finalmente sbloccare il mercato. Questa squadra ha dimostrato che con rinforzi adeguati potrebbe giocarsela per la salvezza. Anzi, in caso di effettivo sblocco, sarebbero in cantiere già alcune operazioni, come il ritorno di Tommaso Silvestri, stavolta a titolo definitivo, e il prestito dell'attaccante classe 2005 Simone Leonardi (ultimi mesi a Rimini), che arriverebbe dal Catania una volta che i siciliani perfezioneranno l'acquisto del giocatore dalla Sampdoria. Affari che potrebbero però concretizzarsi solo se tutto si risolverà per il meglio. Ed è un Se davvero grande come una casa. - La potenza strabordante di Mady Sissoko e la simpatia contagiosa di Juan Toscano-Anderson. Come scrive Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", si sono presentati così, un po' a sorpresa visto che erano attesi a Trieste solo tra qualche giorno, gli ultimi arrivati in casa Pallacanestro Trieste. Portando presso la Pineta del Carso del Policlinico Triestino, dove hanno sostenuto le visite mediche di rito, tutta la loro voglia di cominciare questa avventura in biancorossa. Toscano-Anderson più guascone, presentatosi con zaino in spalla e cappellino da baseball sul capo, Sissoko decisamente più timido e riservato. Ha fatto davvero un certo effetto osservare questo ragazzone che non finisce più, schernirsi di fronte al cellulare che voleva immortalare le sue prime parole da giocatore della Pallacanestro Trieste. Poco male visto che poi, in campo, quel ragazzo solo apparentemente timido ha saputo sprigionare tutta la sua potenza in un allenamento che ha lasciato intravedere cose interessanti. E così, prende forma la nuova Pallacanestro Trieste che, con l'arrivo a Trieste di Mady Sissoko e Juan Toscano- Anderson mette a disposizione di coach Israel Gonzalez quasi l'intero roster. In attesa dell'arrivo di Jahmi'us Ramsey, che nella notte ha giocato l'ultimo match del girone di qualificazione della Fiba AmeriCup contro il Brasile e che non sarà in città prima di settembre. Il materiale umano, però, a questo punto non manca e per lo staff tecnico l'opera di costruzione della nuova squadra può cominciare. L'obiettivo è arrivare pronti a ottobre per la gara d'esordio in programma contro Trapani, facendo passo dopo passo i miglioramenti che il lavoro in palestra e la reciproca conoscenza di un gruppo solo in parte rinnovato consentirà. I primi riscontri già tra una settimana nell'amichevole contro Trento anche se il primo test davvero attendibile sarà quello del 10 settembre quando la nuova Pallacanestro Trieste si presenterà davanti al suo pubblico nell'amichevole in programma al PalaRubini contro l'Illiria Lubiana. E a proposito della partita del prossimo 3 settembre, a Lonato del Garda, contro la Dolomiti Energia, quella contro Trento sarà già partita vera. La formazione di Cancellieri, in questi giorni in ritiro nella Val di Non, ha ormai il gruppo quasi al completo dopo gli arrivi di Mawugbe e Bayehe che dopo la conclusione dell'AfroBasket è sbarcato ieri in città. La Dolomiti Energia resta in attesa del solo Khalif Battle, la guardia americana che sta completando le ultime pratiche burocratiche e raggiungerà i compagni nei prossimi giorni.
  12. MARTEDÌ 26 AGOSTO 2025 - Il campo dello stadio Rocco sarà pronto per la partita di sabato prossimo. Come scrive Laura Tonero su "Il Piccolo", la Triestina ieri mattina è riuscita a trovare un accordo economico – sembra anticipando due terzi del dovuto – con la ditta Il Girasole per far partire la macchina cucitrice che, intervenendo sugli ultimi 2.400 metri quadrati, sta così terminando di riqualificare l'intero terreno da gioco. Gli operai, iniziando verso le 13.30, hanno poi lavorato tutta la notte e proseguiranno fino a domani, per completare l'intervento. Poi le attrezzature saranno trasferite su un altro impianto erboso. Chiuso un fronte, però, se ne apre un altro, forse più grave. La Triestina non ha versato al Comune, come stabilito da contratto entro il 31 luglio scorso, il canone da 197.713 euro più Iva della concessione annuale (partita il primo luglio) del Rocco. L'amministrazione comunale ha sollecitato il pagamento, senza ricevere risposta o spiegazioni. Ricordiamo che per l'affidamento della concessione dello stadio – necessaria alla società per poter iscrivere la squadra al campionato di serie C – è stata indetta una gara che fissa rigidi paletti, ai quali tanto il Comune quanto la Triestina si devono attenere. Nel capitolato della concessione viene indicato come, in caso di ritardo grave, superiore a 60 giorni, e ripetuto nel pagamento del canone, il Comune potrà procedere di diritto alla risoluzione immediata del contratto, con incameramento del deposito cauzionale della fideiussione assicurativa, che però si ferma a 39.500 euro. Intanto, per ogni giorno di ritardo di pagamento del canone di concessione scattano 50 euro di penale. Non è finita qui: la Triestina non sta firmando il verbale di consegna dell'impianto. Visto che il Rocco era occupato dal concerto di Robbie Williams, il Comune aveva rinviato a dopo lo show, avvenuto il 17 luglio, la firma di quel documento. E la società alabardata, sebbene usi già quell'impianto e sabato disputi la prima partita in casa di campionato con il Lecco, ha deciso fino ad oggi di non sottoscriverlo. Così la Triestina di Rosenzweig non ha provveduto neppure alla voltura dell'intestazione delle utenze di acqua, luce e gas. Adempimento al quale doveva provvedere entro 30 giorni dalla firma del verbale. «Ci stanno mettendo in seria difficoltà – ammette l'assessore con delega agli impianti sportivi Elisa Lodi – anche perché da un lato il cuore batte per l'Unione e per lo stadio Rocco, dall'altra vorremmo interfacciarci con persone con le quali collaborare in maniera proficua. Invece sembra di dover schivare dei colpi, delle mosse, e che stiano giocando una partita a scacchi». Una partita rischiosa. Dove tra l'altro la Triestina ha già perso per questo campionato la sponsorizzazione della Regione. Dalle maglie dei giocatori, infatti, è sparito il marchio "Io sono Friuli Venezia Giulia". All'orizzonte c'è un'altra grana. Riguarda il ritardo dei pagamenti di quanto dovuto dalla Triestina ai Vigili del fuoco. Che nelle partite di serie A, B e C devono essere ingaggiati a tutela della sicurezza del pubblico. Un servizio che, con tari ffe stabilite a livello nazionale, va pagato. Ci sono diversi insoluti da parte della Triestina che, malgrado il sollecito del comandante Alberto Maiolo, non sono stati saldati. I Vigili del fuoco – la cui struttura è incardinata nell'organizzazione del ministero dell'Interno e, quindi, si muove su disposizioni precise – a questo punto si presenteranno sabato al Rocco? Senza di loro non è garantita la sicurezza del pubblico, e in quel caso la partita, salvo che qualcuno non intenda prendersi la responsabilità di una decisione diversa, dovrebbe essere giocata a porte chiuse. Vedremo se anche in questo caso, come per il campo e non solo, all'ultimo minuto partiranno dei bonifici. Ultimo punto: al concessionario spetta la manutenzione ordinaria del prato, che prende il via dopo quella straordinaria post concerto. Se la Triestina non dovesse provvedere «ovviamente continueremo, come già facciamo dal primo luglio, a farlo noi per non rischiare di buttare all'aria tutti gli investimenti fatti su quel campo – anticipa Fabio Cipriani, responsabile comunale per la gestione delle strutture sportive – ma poi, come abbiamo già fatto presente, inseriremo le spese sostenute dall'inizio della concessione a carico alla Triestina». - Il filo conduttore, lo zoccolo duro che nell'ultimo biennio ha regalato ai tifosi una promozione nella massima serie e una qualificazione alla Basketball Champions League, è rimasto lo stesso. Come scrive Lorenzo Gatto, radunatasi agli ordini del nuovo coach Israel Gonzalez, la Pallacanestro Trieste ripartirà da un gruppo affiatato, guidato da quel Lodovico Deangeli che anche in questa stagione porterà al braccio la fascia di capitano. Reduce da un'estate tormentata, nel corso della quale si è interrogato su quale fosse la scelta migliore per la sua carriera, Deangeli ha preso atto della volontà della società che lo scorso 15 giugno, non esercitando la clausola di uscita dal contratto, lo ha confermato. Sfumate a quel punto le piste che lo volevano in Serie A2, Lodovico si è calato con convinzione ed entusiasmo in questa nuova stagione consapevole dell'importanza di poter essere, ancora una volta, capitano nella sua Trieste. «Un privilegio che hanno in pochi – sottolinea Deangeli –, e che mi rende orgoglioso di essere rimasto. Da parte mia c'è e ci sarà sempre la massima applicazione quotidiana per dare a questo gruppo tutto quello che ho dentro. Parlando della squadra, è sempre bello cominciare una nuova stagione, a maggior ragione se, come succede a Trieste, puoi farlo ritrovando tanti compagni di squadra con cui hai condiviso esperienze importanti. È vero, c'è uno zoccolo duro che è stato fondamentale nei successi dello scorso biennio e che sarà fondamentale anche nella prossima stagione». Nel frattempo, in attesa dell'imminente arrivo di Sissoko e Toscano–Anderson e di quello di Ramsey che si unirà al gruppo al termine della Fiba AmeriCup, la squadra ha iniziato a lavorare spingendo sull'acceleratore. «La parola d'ordine di questa stagione – conferma Deangeli –, sarà correre. E d'altra parte direi che è normale, dobbiamo ottimizzare i tempi perché le prime amichevoli sono dietro l'angolo e il campionato comincia prima di quanto pensiamo. Già la prossima settimana saremo in campo per affrontare Trento». Una Dolomiti Energia che dopo essere stata grande protagonista lo scorso anno, con la vittoria della Coppa Italia, si candida a essere ancora una delle protagoniste del prossimo campionato. «Ci ripetiamo ormai da qualche anno che il livello continua a salire – sottolinea Lodovico –. Il prossimo campionato non fa eccezione, il mercato ha portato in Italia tanti ottimi giocatori, dietro le big ci sarà grande equilibrio, i valori come sempre li deciderà il campo». Attesa per il derby che a 21 di distanza dall'ultima volta metterà Trieste e Udine di fronte nella massima serie. Nel 2004 il piccolo Lodovico aveva 4 anni, di quelle sfide naturalmente non ricorda nulla. «Ma ho vissuto i derby in Serie A2 e sono state partite intense e molto emozionanti – conclude –. Mi immagino che la possibilità di giocarli nella massima serie amplificherà le sensazioni in campo e sugli spalti ».
  13. LUNEDÌ 25 AGOSTO 2025 - Soddisfatto di un mercato nel quale la Pallacanestro Trieste ha centrato tutti i suoi obiettivi, Michael Arcieri guarda con fiducia alla prossima stagione. Come scrive Lorenzo Gatto oggi su "Il Piccolo", saranno mesi intensi quelli che aspettano una squadra che, oltre all'impegno del campionato, dovrà onorare anche la partecipazione alla Champions League. Sfide difficili ma che non spaventano una società convinta di avere le carte in regola per fare bene ed essere competitiva. Nel rispetto delle avversarie, Arcieri sottolinea la ferma volontà della Pallacanestro Trieste di recitare da protagonista. «Le aspettative per la stagione sono le stesse dell'anno scorso e di ogni anno qui a Trieste – le parole di Arcieri –. Assicurarci che ogni singola sera che giochiamo, a prescindere dalla competizione o dall'avversario, si scenda in campo con una squadra che possa essere estremamente competitiva e mettersi in condizione di vincere. Questo è l'unico metro di paragone che abbiamo. Possiamo scendere in campo, giocare la nostra pallacanestro ed essere in posizione di vincere ogni volta? La risposta deve essere sì. Ecco, questo è il nostro obiettivo per la stagione». Obiettivo da raggiungere grazie al lavoro su un mercato che il presidente Paul Matiasic ha voluto importante. Trieste ha bussato, sono state tante le porte trovate aperte. «Siamo molto soddisfatti – continua Arcieri –, per ciascuno dei ruoli da occupare avevamo diversi giocatori nel mirino e per tutti e cinque siamo riusciti a ingaggiare il giocatore che era in cima alla nostra lista. Avevamo le idee chiare sul profilo, le loro abilità, le capacità e la loro stazza. Sono arrivate prima di tutto grandi persone e poi, riteniamo, eccellenti giocatori di pallacanestro che corrispondono specificamente al profilo e al ruolo che cercavamo. C'è di positivo – sottolinea il giemme –, che entrambe le parti sentono di aver raggiunto una situazione vantaggiosa: il club convinto di aver firmato il giocatore giusto e il giocatore che vede Trieste come la scelta giusta per la propria carriera. Questo è un segnale molto positivo, il fatto che i giocatori vogliono venire a giocare a Trieste. E quest'estate c'erano molti atleti che volevano venire a giocare per noi». Pallacanestro Trieste pronta, dunque, a giocare da protagonista in Italia e in Europa. «Mi appresto a vivere la mia quinta stagione in Italia e la Serie A, alla luce dei giocatori firmati, migliora ogni anno in termini di qualità e talento – fa notare Arcieri –. Il ritorno di piazze importanti come Cantù e Udine accenderà rivalità e passioni e credo che questo possa giovare al movimento cestistico italiano in un modo assolutamente positivo. Per quanto riguarda la Champions League – conclude il gm –, seguo da vicino la Bcl e posso dire che sta aumentando il livello di pallacanestro, competizione e intensità anno dopo anno. Esserci sarà quindi un'opportunità straordinaria per la Pallacanestro Trieste: per giocare la sua miglior pallacanestro e per portare in alto i colori di Trieste in giro per l'Europa » - Sabato a Sesto San Giovanni, la Triestina ha dimostrato di poter stare con onore sul campo. Adesso però tocca a quella fuori dal campo, alla parte societaria che di onore finora invece non ne ha dimostrato affatto. Perché stavolta, dopo averlo già annunciato in decine di occasioni, è davvero la settimana decisiva per le sorti della società alabardata. E come scrive Antonello Rodio, siamo a un passaggio cruciale, a una sorta di definitivo dentro o fuori. IN ATTESA DEL D-DAY È infatti questa la settimana, giurano in società, in cui arriveranno finalmente tanti soldi da parte di nuovi investitori. Anzi c'è addirittura il giorno: il d-day dovrebbe essere mercoledì. Di chiunque sia la regia della complessa operazione che andrà a quanto pare a stravolgere anche l'assetto societario - e su questo il mistero continua come prosegue la guerra intestina tra Alex Menta e Ben Rosenzweig - l'unica cosa certa è che una robusta iniezione di denaro è assolutamente necessaria per andare avanti e per vari motivi: bisogna ripianare la situazione debitoria per proseguire l'attività, urge sbloccare il mercato, ci sono da pagare i dipendenti e vanno soddisfatte le diverse necessità che comporta la prima partita casalinga, alla quale mancano ormai solamente cinque giorni. MATCH AL ROCCO: I DUBBI In vista del match al Rocco previsto sabato alle 18 contro il Lecco, non c'è solo il problema della scottante questione del terreno di gioco e della ricucitura delle zolle (sulla quale ieri dalla società sono filtrate delle rassicurazioni sull'immediato pagamento della quota spettante alla Triestina), ma anche tutto quello che comporta aprire lo stadio per la partita, come organizzare le casse e la biglietteria o pagare gli steward, solo per citare qualche adempimento necessario. In società comunque continuano a rassicurare che la svolta che permetterà di mettere la strada in discesa è imminente. Che ci siano poi sette soci invece che un fondo, e che continuino i misteri sui rapporti fra presidente e direttore generale, a questo punto sono questioni secondarie rispetto all'urgenza dell'entrata di risorse. I MERITI DELLA SQUADRA Chi invece ha chiaramente fatto capire di meritare fiducia, è la squadra assieme allo staff tecnico. Con l'Alcione in tanti pensavano di dover ricorrere al pallottoliere, invece si è vista una squadra ben messa in campo, con un 3-5-2 per nulla passivo e con gli esterni a spingere sulle fasce. Una Triestina che per larghi tratti ha dominato sul terreno di una compagine ambiziosa, un'Unione insomma che le ha tentate tutte fino alla fine nonostante la condizione in ritardo, anche se qualche addetto ai lavori sostiene che proprio il lavoro più leggero rispetto alle altre squadre rende la Triestina in questo momento più brillante, mentre i veri conti sul piano fisico si faranno solo tra qualche settimana. RINFORZI PER LA SALVEZZA L'impressione comunque è che con i necessari rinforzi, questa Triestina possa tentare di giocarsela per la salvezza. Il centrocampo, grazie alle convincenti prove di Jonsson da play e di Pedicillo da esterno, è sembrato sicuramente il reparto migliore. Ma vanno assolutamente puntellati difesa e attacco. Davanti c'è l'eterno problema di buttarla dentro: ora l'unico attaccante è Vertainen, che si sbatte ma non è un bomber implacabile, per cui urgono una o due punte. E anche se la difesa ieri se l'è cavata egregiamente (in particolare Moretti), è evidente che dietro servono un paio di difensori di maggior esperienza.
  14. DOMENICA 24 AGOSTO 2025 - Un primo tempo condotto con il piglio giusto, con buona presenza sulle seconde palle, e alcune occasioni. Al netto del gol di Pitou, di grande equilibrio. Un secondo tempo generoso, in cui non si è visto il gap fisico. Come scrive Guido Roberti su "Il Piccolo", il pareggio sarebbe stato il risultato gusto, considerate le occasioni. L'analisi di Marino lo sottolinea. «Nel primo tempo ci è mancata un po' di incisività negli ultimi metri, soprattutto le volte in cui siamo arrivati sul fondo ma non siamo riusciti ad attaccare la porta. Nel secondo abbiamo consolidato il possesso, spinto e creato di più». Diverse le occasioni non sfruttate a dovere. «Sono 12-13 palle che sono arrivate sul fondo e dobbiamo essere più bravi a riempire l'area, quando staremo meglio e la condizione sarà ottimale i ragazzi avranno la forza per farlo». Ha cambiato qualcosa sul piano tattico, con quali risultati a so avviso? «Abbiamo rinforzato il centrocampo dando così maggior possibilità a Ionita di attaccare da mezzala, siamo passati da un 3-4-3 lineare ad un 3-4-3 asimmetrico con Ionita a supporto dell'attaccante. C'è stato equilibrio e la squadra mi è piaciuta, con atteggiamento e solidità giusti, abbiamo concesso poco. Purtroppo loro hanno trovato un jolly». Di buono che il gap fisico non si è visto con gli avversari. «La squadra è in crescita, nella gestione della palla e delle energie, ma anche del lavoro in settimana, la squadra sta lavorando bene, con grande predisposizione dei ragazzi. Ci hanno messo il cuore come avevo chiesto". Pedicillo una prova di carisma. Una lieta sorpresa. "Sono tutti ragazzi che hanno bisogno di mettersi in mostra e di fiducia, siamo in una situazione particolare in cui dobbiamo utilizzare le risorse che abbiamo a disposizione. Con lui abbiamo trovato un quinto importante, ma la prova è stata di grande sacrificio da parte di tutti. C'è rammarico ma la prestazione è stata buona, dobbiamo migliorare la cattiveria e sfruttare le occasioni». - Nel frattempo, Il campo dello stadio Rocco si trova ostaggio della Triestina che, non pagando la sua quota per il rifacimento del manto erboso, lo rende di fatto impraticabile. Così 2.400 metri quadrati attendono che la società dei vari Rosenzweig, Menta, Stella - che, quando c'era da raccogliere finanziamenti pubblici e parlare di progetti mirabolanti, si facevano avanti - versi gli 80 mila euro necessari alla cucitura delle zolle. Il resto del campo è pronto. Gli organizzatori del concerto di Robbie Williams (Fvg Live e Vigna Pr) hanno versato il dovuto, ovvero 200 mila euro, e quindi la società scelta dalla stessa Triestina per sistemare il prato ha terminato quella parte di intervento. Ora i mezzi sono fermi, in attesa che la Triestina versi la sua parte, così da rendere ibrida (bisogna cucire le fibre sintetiche sulle zolle d'erba già posizionate) anche la porzione di terreno restante, quella dov'era sistemato il palco. Lì serviva una rizollatura, che è già stata effettuata, e la cucitura, il resto del campo è stato sottoposto a una rigenerazione. Quindi manca solo la cucitura di 2.400 metri quadrati. Costo circa 80 mila euro, che la Triestina non sta versando. I titolari della ditta affidataria dei lavori, la "Il Girasole" di Porcia, consci della situazione della Triestina, hanno posto una chiara condizione: i macchinari si mettono in moto se arriva il bonifico. Serve una giornata di lavoro più o meno, ma martedì quei mezzi partiranno per intervenire su un altro campo. Quindi o i soldi arrivano nelle prossime ore o il prato del Rocco si ritroverà per oltre due terzi ibrido e per meno di un terzo naturale (senza la cucitura della parte sintetica). Tra l'altro serve fare attenzione alla partita di sabato prossimo e anche a quella del 9 settembre, sempre in calendario in casa: la Lega Pro potrebbe non dare l'omologazione a un campo non omogeneo. E se anche la Triestina riuscisse a strappare un temporaneo ok dalla Lega, quelle zolle non cucite, con la pressione dei calciatori, verrebbero compromesse e poi la spesa da sostenere per risistemare quei 2.400 metri quadri lieviterebbe. L'impegno al quale la Triestina sta venendo meno era stato messo nero su bianco nell'accordo firmato prima del concerto di Robbie Willams tra la stessa Triestina, il Comune e gli organizzatori dell'evento, ovvero Fvg Live e Vigna Pr. «In nessun caso la Triestina potrà pretendere dall'organizzatore del concerto una provvista finanziaria di importo superiore a 200 mila euro – si legge nel documento – dovendo perciò la Triestina provvedere a proprie spese alla copertura degli eventuali maggiori costi». «È una situazione insostenibile – commenta amareggiata l'assessore con delega agli impianti sportivi Elisa Lodi – sono veramente delusa da questa società. Facciano delle valutazioni concrete sulla vendita della società, perché questa conduzione danneggia la storia della Triestina, danneggia i tifosi e la città. Sollecitiamo ulteriormente la società che, tra l'altro, ha in concessione (ci sono anche gli uffici del club, ndr) e gioca in uno degli stadi più b elli di Italia, ci mettessero almeno la passione». Il super consulente del Comune, l'agronomo Giovanni Castelli, si limita ad assicurare che «i lavori di ripristino fatti fino ad ora sul campo del Rocco sono stati eseguiti a regola d'arte, ma purtroppo manca la cucitura di quella parte dove c'era il palco, che è essenziale sia per ottemperare alle richieste della Lega, sia per non rovinare il campo. Altrimenti – avverte – ripiombiamo nel baratro dello scorso anno». Questa volta in soccorso non arriveranno però la Regione o il Comune, che hanno già steso tappeti rossi per la società di Rosenzweig. E la società che puntava anche a una gestione in project financing del Rocco per 99 anni – almeno questo rischio è scampato – viene lasciata al suo destino. - Reduce dal miglior campionato di una carriera che lo ha ormai consolidato giocatore affidabile e punto di riferimento sotto i tabelloni anche nella massima serie, Francesco Candussi (intervistato da Lorenzo Gatto) è pronto a cominciare il suo quinto anno con la maglia della Pallacanestro Trieste. Sportivamente, e a pieno titolo, si sente triestino a tutti gli effetti e assieme a Ruzzier e Deangeli è pronto a gettare il cuore oltre l'ostacolo per trascinare la sua squadra a una grande stagione. «Trieste è la mia prima opzione». Lo aveva detto lo scorso maggio subito dopo la chiusura della serie playoff contro la Germani Brescia ed è stato di parola nonostante le offerte, anche importanti, non siano mancate. Ha voluto restare e l'accordo con Michael Arcieri è arrivato quasi naturalmente. «Sono contento di essere rimasto – conferma Candussi –, e sono felice di farlo in un gruppo affiatato nel quale ritrovo tanti dei protagonisti della passata stagione. Lo spirito è quello giusto, lo si è visto sin dai primi giorni di allenamento. Martedì ho visto Jeff Brooks arrivare a Pineta del Carso con la maglia "100% mulo triestin" e mi sono fermato a riflettere. C'è questo nucleo di triestini e di triestini adottati tra i quali mi metto anche io che è un tesoro per questa società. C'è attaccamento – continua Francesco –, c'è tanta voglia di stare insieme e questo è importante anche per chi arriverà in corsa. Ci vorrà ancora qualche giorno ma siamo pronti ad accogliere i nuovi arrivati con lo spirito che da sempre caratterizza il nostro spogliatoio». Una stagione, questa, che avrà impresso a caratteri cubitali il marchio di Israel Gonzalez, l'ex allenatore dell'Alba Berlino che è pronto a portare i suoi concetti di basket anche nel nostro campionato. «Concetti che sono ben chiari già da questi primi giorni di allenamento – sottolinea Candu –. Corsa e grande velocità saranno gli ingredienti base di questa nuova stagione. Poi le modalità potranno cambiare, le soluzioni tattiche potranno essere differenti ma abbiamo già capito che l'impronta di coach Gonzalez è corri, tira, passatevi la palla e divertitevi. Cercheremo di farlo e, cosa più importante, cercheremo di far divertire il pubblico». In una stagione che, tra campionato e Champions League, proporrà ritmi inusuali, Trieste dovrà prepararsi adeguatamente per reggere il peso del doppio impegno. Ottobre, dall'esordio contro Trapani di domenica 5 al derby con Udine del 26, proporrà ai biancorossi un totale di 7 gare in 21 giorni. «La cosa importante in questa preseason – continua Candussi –, è lavorare ogni giorno per metabolizzare e fare nostre quelle che saranno le meccaniche della squadra e soprattutto mettere benzina nel motore per essere pronti fin da subito a questo doppio impegno. Ma sono fiducioso anche in questo senso – conclude Francesco –, perché la società ha allestito un roster profondo e di qualità e questo ci aiuterà a fronteggiare anche qualche eventuale problema fisico che si potrà presentare nell'arco della stagione»
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