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I suntini sandrini di giovedì 9 maggio 2019


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GIOVEDI' 9 MAGGIO 2019

- «Il nostro obiettivo? Arrivare a toccare le quattromila tessere entro la fine di giugno». Alessandro Martelli, intervistato da Lorenzo Gatto per il Piccolo odierno e anima di "SiAMO Trieste" il nuovo soggetto giuridico chiamato a supportare economicamente presente e futuro del basket cittadino, fa il punto della situazione a poco più di due settimane dal lancio di un'iniziativa presentata ai tifosi lo scorso 24 aprile. «I lavori per dare operatività al progetto proseguono a ritmo serrato- spiega Martelli- entro la settimana sarà definita la forma giuridica più appropriata al modello. Nel frattempo si registrano quasi 2500 tessere richieste e una pre-registrazione di circa 300 aziende alle quali si stanno per unire alcuni colossi della grande distribuzione che potrebbero costituire un'ossatura già ben definita al momento della partenza dell'operazione a oggi programmata per il primo giugno». Un progetto che è stato esposto nei minimi dettagli ai vertici della società. «In questi giorni- continua Martelli- abbiamo presentato il frutto delle nostre fatiche al consiglio di amministrazione della Pallacanestro Trieste e al consorzio ottenendo risposte molto positive e manifestazioni di consenso e supporto da parte di tutti i soggetti in causa. Dalla prossima settimana saremo in grado di definire giuridicamente i contratti di affiliazione delle attività alla nostra rete con l'obiettivo di dare ai tifosi la più ampia gamma possibile di categorie di consumi in strutture che siano geolocalizzate in modo tale da garantire una comoda fruizione del servizio a tutti». L'iniziativa, lo ricordiamo, vuole essere una interpretazione di alcuni modelli europei esistenti che si svincolano dalla figura di un imprenditore sponsor ma che vuole creare una base grazie alla quale reperire risorse. Un modello di autofinanziamento per privati e aziende che si fonda su un adeguato indirizzamento dei consumi verso realtà commerciali aderenti al sistema che accettano di "retrocedere" una parte di quanto incassato a favore della Pallacanestro Trieste. Una scommessa che si basa sulla volontà delle persone di modificare almeno in parte le loro abitudini. «Se c'è un momento in cui questo progetto può decollare- conclude Martelli- visto il legame che si è creato tra la società e la città, è proprio questo».

- Cinque pullman riempiti nel giro di un paio di giorni, quattro organizzati dalla curva, l'ultimo dal club "Bar Politeama" di via Rossetti pronto a dare man forte a una spedizione che in questa stagione tocca numeri da record: sarà forte la partecipazione dei tifosi della Pallacanestro Trieste alla volta di Milano, domenica alle 20.45. L'ultimo esodo biancorosso quasi un anno fa quando, era gara-tre della finale promozione, giunsero a Casale Monferrato più di 500 tifosi pronti a celebrare il ritorno di Trieste nella massima serie. Mobilitazione di massa che, visto anche l'alto numero di macchine pronte a mettersi in marcia verso Milano, potrebbe rappresentare una spinta importante per la squadra in una partita decisiva nella rincorsa alla post season. Quanto il calore dello spicchio alabardato potrà incidere in una cattedrale meneghina da oltre 12mila spettatori dipenderà dal modo in cui la tifoseria milanese preparerà la sfida contro la formazione di Dalmasson. Un match che, visto il primo posto già conquistato al termine della stagione regolare, potrebbe non rappresentare uno stimolo particolare per un pubblico sempre troppo ben abituato. Al di là di quella che sarà la risposta milanese al match di domenica sera, Trieste crede nell'impresa. Vincere al Forum significherebbe staccare il biglietto per i play-off senza dover attendere i risultati dagli altri campi. L'obiettivo, dunque, è entrare nella post season dalla porta principale, senza aspettare favori da nessuno. L'esodo biancorosso nella città che, anche mediaticamente, rappresenta un punto di riferimento per il basket nazionale ha anche un assoluto valore simbolico. Quello di ribadire cosa rappresenta la pallacanestro nella città di Trieste. Dando ulteriore forza al messaggio che, nell'ultima sfida casalinga contro Sassari, è passato in tutta Italia grazie al megafono delle telecamere della Rai. "4478 abbonati, 5770 spettatori di media. AAA Pubblico da serie A cerca proprietà per continuare a sognare". Un appello rivolto agli imprenditori locali ma anche a chi, fuori dalle mura cittadine, possa trovare nel veicolo basket uno strumento in grado di far funzionare il business. Domenica contro Sassari qualcosa ha cominciato a muoversi. Indipendentemente da quello che sarà il futuro della squadra e dalla capacità degli uomini di Dalmasson di centrare i play-off è chiaro che la vera partita, nelle prossime settimane, si giocherà lontano dai parquet. 

- Come scrive Antonello Rodio stamane sul quotidiano locale, c'è una spina dorsale che ha rappresentato la continuità in questa bella Triestina capace di fare 68 punti e di realizzare 60 gol. E lo si vede dall'analisi del minutaggio, tradizionale termometro per capire chi è stato imprenscindibile nella stagione, ma anche per scovare qualche sorpresa, senza dimenticare che chi è stato utilizzato meno ha avuto comunque una grande importanza in questo secondo posto finale. La spina dorsale di cui si diceva, comunque, è netta, attraversa il campo centralmente ed è composta da uomini di grande esperienza, quelli a cui tocca guidare la nave in qualsiasi situazione: comincia dal giocatore più utilizzato di tutti, capitan Lambrughi, che è stato in campo 3232 minuti e non ci sarebbe mai uscito senza i due stop per squalifica e la celeberrima espulsione col Teramo. Prosegue con Coletti, perno di centrocampo, secondo per utilizzo con i suoi 2907 minuti. Si rafforza con Malomo, tradizionale compagno di reparto del capitano che si guadagna il terzo gradino del podio per minutaggio toccando quota 2888. E si chiude con il terminale offensivo, il capocannoniere del girone Pablo Granoche, quarto con i suoi 2457 minuti nonostante vari problemi fisici e due giornate di squalifica. Sono questi idealmente i quattro moschettieri dell'Unione di Pavanel, attorno ai quali comunque in tanti si sono guadagnati uno spazio importante. A partire da Maracchi, quinto per utilizzo con i suoi 2102 minuti nonostante una lunga assenza per infortunio e le "sole" 29 presenze, a testimonianza della sua importanza. Al sesto una grande sorpresa della stagione, Procaccio, che con 2094 minuti si è guadagnato uno spazio inaspettato a inizio campionato, per lui che proveniva dalla serie D ed era forse l'ultimo nel ranking offensivo della squadra. Ma Procaccio si aggiudica un altro record: è l'unico con 38 presenze, il solo ad aver messo piede in campo in ogni partita di campionato (in questa classifica precede Lambrughi e Steffè che ne hanno 36, Coletti con 35 e Malomo e Petrella con 34). Dietro di lui Formiconi (2044) e Beccaro (2006), che chiudono la schiera degli over 2000 minuti. A seguire, inframmezzate a dir la verità da Sabatino (che ha giocato ben 1898 minuti prima dell'addio) altre due pedine fondamentali per l'attacco, quelle capaci di spezzare la partita anche in corso d'opera, ovvero Petrella (1914) e Mensah (1856), che hanno portato in dote anche una buona dose di gol. Discorso a parte per Steffè, che come minutaggio è a 1786, ma vanta ben 36 presenze perché oltre a far bene quando è stato titolare, è stato fondamentale quasi in ogni partita entrando in corso d'opera. Poi i portieri Valentini (1611 minuti prima di andar via), Offredi (1260), il sempre prezioso e puntuale Libutti (1223) e Frascatore, che ha acumulato ben 1189 minuti giocando solo da gennaio in poi. Buono, rispetto alle premesse iniziali, lo spazio che si è ricavato Bariti (1010), poi Costantino (696 nel solo finale di stagione), Codromaz (678), Hidalgo (490), Boccanera (458), Bolis (391) e Pizzul (313). Inoltre, a completare il plotone di 31 elementi utilizzata da Pavanel, i giovani con pochi minuti: Matosevic (90), Messina (82), Gubellini (37), Pedrazzini (24), Marzola (8), Venco (8) e De Panfilis (7).

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