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Park San Giusto


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Ed ecco un altro lavor fermo!

Dal Piccolo de oggi: lavori per el novo parcheggio sotto el colle de San Giusto fermo per colpa dell'ex distretto militare.

Sta caserma xe chiusa de anni no ghe xe più niente e i rompi per la proprietà del sottosuolo , mi sinceramente me fa un poco rider.

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Ed ecco un altro lavor fermo!

Dal Piccolo de oggi: lavori per el novo parcheggio sotto el colle de San Giusto fermo per colpa dell'ex distretto militare.

Sta caserma xe chiusa de anni no ghe xe più niente e i rompi per la proprietà del sottosuolo , mi sinceramente me fa un poco rider.

prima de incominciar i lavori normalmente xe se devi informar de chi se i terreni, xe se qualche vincolo...... o normalmente cosi fa i comuni cittadini se no i pol becar qualche multa......

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Normale sì, ma la proprietà del sottosuolo me sembra ridicolo. :disgust:

In realtà anche no :D

No me ricordo esattamente, ma ti quando te son proprietario de un terren te son proprietario non solo della superficie ma anche de un tot sottoterra, ma no me ricordo ben i particolari.

Perchè se trovi qualcossa de prezioso sottoterra se no come se fa? De chi xe? :D

El problema xe proprio che i gavesi dovudo saver come funzia le robe e gaver i permessi de tuto e de tuti...

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Paron fino a un certo punto! :aracheroba:

Se te te trovi reperti no te pol tegnirte gnente e se non te dichiari xe grane a non finir, e come gavemo visto sul colle sorgeva la romana tergestum e se trova spesso qualcosa.

I cartelloni che avvisa dei futuri scavi per la realizzazion del parcheggio i xe fora da mesi e gnanca far apposta come inizia i lavori, taaac, nasi qualcosa.

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  • 1 mese dopo...

In italia la propietà si estende all'infinito nel sottosuolo e anche nel spazio sovrastante, però non te se pol oppor a robe che sucedi a tale profondità o a tale altezza che non te rechi danno. Per dir, non te se pol oppor a un aereo che passa a 10000m sora la tua casa, anche se tecnicamente el passa per la tua propietà :p. Sicuramente però per robe militari gaverà qualche legge particolare.

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Si avranno leggi particolari, tipo non costruire un parcheggio sotto un possibile obbiettivo militare (che è il primo bombardato in caso di guerra)...

Oppure non scavare le fondamenta dei bunker.

La cosa che mi lascia perplesso quando succedono queste cose e che prima di scavare si fa un progetto... non dovrebbero stare attenti a queste cose?

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  • 1 anno dopo...

Dal Piccolo de oggi:

Park San Giusto nelle mani dei costruttori

DA 724 POSTI AUTO

Il Comune esce dalla società che realizzerà l’opera. Riccesi: «Pronti all’acquisto»

IL PROGETTO

La giunta ridefinisce l’operazione Rovis: così sarà vero project financing

di PIETRO COMELLI

Il Comune esce dalla società impegnata a realizzare il progetto di un parcheggio sotto il Colle di San Giusto. Restano la valenza strategica e l’interesse pubblico rivestito dall’opera (724 posti auto) che potrà comunque contare su un sostanzioso contributo pubblico (8 milioni di euro fra Stato, Regione e lo stesso Comune).

LA DELIBERA. Davanti a un mutato quadro economico per la costruzione del parcheggio, salito dai 21 milioni iniziali agli attuali 26 milioni di euro, la giunta Dipiazza ha dato mandato all’Agenzia per la mobilità territoriale, controllata all’87,4 per cento dal Comune, di offrire agli altri soci della Park San Giusto spa l’acquisto della partecipazione.

LA QUOTA. La soluzione proposta nella delibera, illustrata ieri dall’assessore Paolo Rovis con delega ai project financing, prevede la cessione del 75,5 per cento delle quote, per un valore superiore al milione di euro, che saranno interamente proposte ai costruttori (Riccesi, Celsa, Mecasol, Fedrigo, Carena, Arm enginering di Padova).

L’ACQUISTO. In subordine il documento, che mercoledì approderà in Commissione per essere votato lunedì prossimo in Consiglio comunale, prevede lo scioglimento della spa nel caso non venisse accettata l’offerta proposta dalla Amt ai costruttori. Un’ipotesi a quanto pare molto lontana perché la controparte che detiene il 18,5 per cento (il 5 per cento è della Ssm spa di Udine e l’1 per cento dell’Acupark srl del gruppo Aci, entrambe a capitale pubblico) è disponibile ad acquistare il pacchetto di quote di Amt. Quanto meno una parte piuttosto consistente di quel 75,5 per cento.

I COSTRUTTORI. Ecco che l’attuale assetto societario molto presto si rovescerà. «Siamo pronti ad acquistare la maggioranza delle quote - conferma Donato Riccesi - perché non vogliamo fare la parte di chi non vuole rischiare. Credo però che Amt non possa uscire del tutto da questa operazione». Il rischio d’impresa rappresenta il punto centrale di Park San Giusto che per dirla con le parole dell’assessore Rovis «diventa un project financing vero». Un trasferimento di rischio al settore privato: gli oltre 120mila metri cubi di scavi sotto il Colle di San Giusto, infatti, possono riservare delle brutte sorprese. Nonostante la Valutazione d’impatto ambientale già in tasca e il progetto esecutivo alle porte.

LA PARTECIPATA. Accanto all’aumento del costo di costruzione, però, il Comune si è trovato ad affrontare un’altra problematica che riguarda le società in house come Amt, che attualmente possono beneficiare di un affidamento diretto. Non sarà più così. La Finanziaria 2008 stabilisce che al 31 dicembre 2010 per l’affidamento dei servizi bisognerà procedere a una gara pubblica.

LA SOLUZIONE. Ecco quindi la soluzione prospettata dal Comune che, di fatto, modifica le vecchie convenzioni e piace anche alla controllata Amt. «Convengo con la decisione presa dalla giunta, proseguire con questo assetto societario - dice Rocco Lobianco, presidente della spa - esporrebbe a un rischio eccessivo il pubblico».

IL PROGETTO. Nell’attesa dell’approvazione della delibera in Consiglio comunale prima di Natale l’iter del park comunque non si ferma. In ballo c’è ancora l’acquisizione di tutte le aree del sottosuolo a partire da quelle in corrispondenza dell’ex distretto militare, di competenza del demanio, prima di mettere in azione le ruspe.

IL CANTIERE. Resta da capire quando effettivamente potranno partire i lavori di un’opera unica in Italia che, oltre a realizzare 724 posti auto, consentirà di collegare con un ascensore via del Teatro romano, dov’è prevista l’entrata e l’uscita del parcheggio, con il Colle di San Giusto. A due passi dalla cattedrale e dal castello. «Park San Giusto è un aereo in pista, stiamo rollando e abbiamo speso dei soldi - spiega Riccesi - Adesso non possiamo che decollare, l’alternativa è schiantarsi».

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  • 11 mesi dopo...

Da Il Piccolo de oggi:

Park San Giusto ai privati, taglio del nastro nel 2014

Da qui a Natale si gioca il destino di Park San Giusto, il garage di cinque piani e 718 posti che l’omonima Spa conta di realizzare con la formula del project financing dentro la pancia del colle, alle spalle del Teatro Romano

Un tour de force di due settimane per chiudere un decennio di equivoci, frenate e retromarce. E per immaginare, già all’inizio del 2014, il taglio del nastro di un’opera così complessa da esser sembrata, a più riprese, praticamente impossibile. Da qui a Natale si gioca infatti il destino di Park San Giusto, il garage di cinque piani e 718 posti che l’omonima spa conta di realizzare con la formula del project financing dentro la pancia del colle, alle spalle del Teatro Romano, con accesso pedonale garantito da due ascensori di 60 metri che spunterebbero a due passi dal piazzale della Cattedrale. Una partita colossale che funge da premessa a tutte le possibili rivoluzioni del futuro Piano del traffico.

LA DELIBERA A meno di cedimenti di maggioranza sempre in agguato da quando ci sono Bandelli Boys e leghisti - ma l’ idea di questo megaintervento nata nel ’99 in epoca Illy potrebbe anche trovare inediti consensi trasversali - lunedì 21 dicembre il Consiglio comunale voterà, dopo un passaggio preliminare nelle commissioni Lavori pubblici e Urbanistica in agenda la prossima settimana, il nulla osta già dato mercoledì dalla giunta Dipiazza e giovedì dalla Quarta circoscrizione alla superdelibera su Park San Giusto, costruita su indicazione dell’assessore delegato Paolo Rovis dal vicedirettore generale del Municipio Mauro Silla, dal dirigente del Servizio Grandi opere Walter Toniati e dalla referente dell’Ufficio Project financing Alice Turchetto.

Di superdelibera si tratta perché scavalca, con un unico documento, una serie di scogli burocratici che avevano frenato l’i ter. E vale al tempo stesso da progetto definitivo, variante urbanistica e convenzione per le concessioni pluriennali degli spazi che saranno gestiti dai soci della spa.

I PRIVATI Due giorni più tardi rispetto alla seduta del Consiglio comunale, quindi mercoledì 23, l’antivigilia di Natale, andrà in scena infine un’assemblea straordinaria dei soci della Park San Giusto spa, che ratificherà a sua volta quella che è la condizione numero uno contenuta nella delibera targata Rovis: l’uscita di scena di Amt - la partecipata del Comune che ne detiene l’87% delle quote - dalla stessa spa, dove l’azienda di mobilità pubblica figura socio di maggioranza con il 75% abbondante delle azioni, che oggi valgono circa 900mila euro. A quel punto - e non sarà più affare del Municipio bensì dei soci rimasti - sarà messo nero su bianco il nuovo assetto societario: Carena, Riccesi, Celsa, Fedrigo, Mecasol e Arm Engeenering di Padova compreranno buona parte delle azioni liberate da Amt, passando dal 2,74% a testa di oggi a una percentuale paritaria superiore al 10%, così da arrivare assieme alle friulane Ssm e Acu Park del gruppo Aci - che dovrebbero mantenere le quote attuali per un totale vicino all’8% - a una proprietà attorno al 70% della Park San Giusto spa.

FRIULIA E COMUNE Il resto, come già circolava voce, sarà acquisito (temporaneamente?) da Friulia, la finanziaria regionale che - oltre a sollevare di un tot di oneri immediati i costruttori per la transazione delle quote stesse - è stata l’ente estensore e certificatore del piano economico inserito nella superdelibera. Il provvedimento transitato in giunta e atteso al voto del Consiglio, cancellando Amt dalla lista dei proprietari dell’apposita spa, chiama dunque fuori il Municipio e la sua partecipata dal rischio d’ impresa. Rischio che, se così lo si può chiamare, si limita di fatto ai 9 milioni di euro già stanziati per compartecipare alle spese di un’opera di cui viene ribadita la valenza strategica a livello di utilità collettiva, in cambio di 34 stalli riservati.

IL NUOVO PROGETTO Ma quella dell’esenzione di Amt non è che la prima pedina di un effetto domino. Nella delibera, come cambiato in corso d’opera rispetto al progetto originale, il ”b uco” per l’accesso delle automobili non coincide più con il tunnel anti-aereo che incontra più in là la galleria Sandrinelli, tra la pizzeria Copacabana e la scalinata di Santa Maria Maggiore, ma per minimizzare le ricadute dei lavori si sposta davanti all’ormai ex succursale del Carli tornata sede comunale. Da qui la necessità di approvare la novità come variante urbanistica, che serve peraltro per l’apposizione di un vincolo di esproprio più rapido. L’istituto giuridico passa in effetti dalla superficie di proprietà alla «proiezione sotterranea» dalla quota di -10 metri.

TEMPI E COSTI Il documento benedice poi l’ultimo business plan col timbro Friulia, che attesta come l’investimento totale sia lievitato da 26 a 34 milioni. E diventa, stringi stringi, il Vangelo per la realizzazione dell’opera: i tempi di realizzazione sono fissati a manica larga a 48 mesi. La convenzione definisce infine la durata delle concessioni alla nuova cordata di costruttori, cui si dovrebbe accodare un ulteriore socio gestore: 36 anni che diventano 90 nel caso dei box cedibili a terzi, più 138 stalli a cielo aperto a cominciare già dal primo gennaio 2011 nei dintorni dell’ingresso a valle attualmente affidati ad Amt. L’a ssetto di San Giusto, invece, a parte i due ascensori all’angolo di via della Cattedrale, non cambierà.

(12 dicembre 2009)

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E anche:

Dopo l’Epifania partono i sondaggi archeologici

Rovis: «Era un’idea in coma assistito, l’abbiamo risvegliata»

«Era un progetto in coma assistito, l’abbiamo risvegliato», si mostra ottimista l’assessore Paolo Rovis. Fu lui un anno e mezzo fa - incassata la delega ai Project financing col rimpasto di giunta nato dalle elezioni regionali - che decise di «mettere di fronte a una responsabilità precisa i soci privati. Non era ad Amt che dovevano essere attribuite le quote di maggioranza ma a loro perché il rischio d’impresa spettava a loro. E loro hanno dimostrato di credere in questo progetto, che diventa project financing puro». A questo punto la prima traccia che dirà se il progetto di Park San Giusto è davvero decollato sarà già visibile dopo le festività natalizie. I sondaggi archeologici, per verificare cosa c’è sotto, partiranno infatti nelle giornate successive all’Epifania. Sono previsti sei mesi di scavi e accurate valutazioni tecniche, per un impegno di spesa dedicato di 428mila euro. Nel frattempo maturerà, dopo quella definitiva, anche la progettazione esecutiva. Tempi e costi dipenderanno ovviamente da quali reperti saranno scovati. Venissero fuori pezzi di pregio assoluti, la proiezione di quattro anni finirebbe in discussione e la dicitura ”rischio d’impresa” tornerebbe d’attualità di prepotenza, posto che il Comune i suoi nove milioni (su 36) li ha messi. «Se gli eventuali reperti si riveleranno compatibili col procedere dei lavori, questi saranno tutelati e resi visibili altrimenti si concorderà come operare con la Soprintendenza», precisa Walter Toniati, il dirigente del Municipio attuale responsabile del servizio Project financing, che tiene anche ad assicurare chi abita sopra i futuri scavi per la realizzazione del megaparceggio: «Gli interventi verranno effettuati con le tecniche più evolute, che non prevedono esplosivi bensì macchine perforatrici e attività concomitanti di tunnelling, cioè di avanzamento e d’immediato consolidamento del segmento appena perforato». (pi.ra.)

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  • 1 mese dopo...

Da Il Piccolo del 25 gennaio:

MODIFICA AL PACCHETTO AZIONARIO. ATTESO L’INGRESSO DI FRIULIA

Park San Giusto, i privati scendono a 5 Fedrigo esce dal gruppo dei costruttori

di MATTEO UNTERWEGER

Per l’ingresso di Friulia nel pacchetto azionario bisognerà attendere ancora all’incirca un mese. Tempi tecnici della burocrazia tiranna: nessun ripensamento dunque, visto poi che la decisione è già stata deliberata.

Nell’attesa, intanto, il pacchetto azionario della Park San Giusto spa, la società che dovrà portare a termine l’infinito iter per la realizzazione del parcheggio interrato sotto l’omonimo colle, ha subìto una modifica. I sei soci privati sono diventati infatti cinque: dal gruppo dei costruttori è uscita l’impresa Fedrigo. Una variazione della quale i protagonisti hanno preso atto lo scorso 15 gennaio, all’atto di rilevare formalmente le quote dell’ex socio di maggioranza, quell’Amt (Agenzia per la mobilità territoriale) espressione del Comune di Trieste.

La ripartizione ha quindi visto coinvolti Carena, Riccesi, Celsa, Mecasol e Arm Engeenering. Ma l’assetto finale sarà un altro, a meno di aggiustamenti dell’ultima ora: i costruttori complessivamente al 58 per cento, Friulia al 35 per cento e il soggetto gestore a coprire la parte rimanente. Soggetto, questo, «che deve ancora essere individuato - spiega Donato Riccesi - e che, a lavori ultimati, rileverà le quote dei costruttori».

L’allungamento dei tempi necessari per il completamento dei passaggi formali innesca, di conseguenza, un ulteriore slittamento per l’avvio dei sondaggi archeologici, propedeutici alla successiva (teoricamente dopo sei mesi) apertura del vero e proprio cantiere. E quindi per la cosiddetta posa del primo mattone di un progetto di cui si sta discutendo ormai da una decina d’anni.

«I sondaggi archeologici? Inizieremo fra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera», aggiunge Riccesi. Ergo, indicativamente, a marzo.

Intanto, Edoardo Fedrigo, che della Park San Giusto spa è stato non solo componente del Consiglio di amministrazione ma anche amministratore delegato, spiega le ragioni dell’uscita di scena della sua impresa dal quadro societario della Park San Giusto: «Abbiamo venduto il nostro pacchetto azionario. Ci è stata fatta un’offerta e abbiamo accettato: una soluzione che ha fatto contenti noi e anche gli altri. Non si è verificato alcun problema».

Dal fronte politico, intanto, l’assessore comunale con delega ai project financing Paolo Rovis non sembra essere preoccupato per il nuovo rinvio: «La nuova versione della convenzione - dice Rovis -, dopo l’approvazione della delibera da parte del Consiglio comunale a dicembre, è stata firmata. Quanto al passaggio delle quote, siamo contenti che le procedure siano andate avanti speditamente con la cessione delle azioni di Amt. A breve Friulia rileverà una parte di quanto acquisito dai cinque soggetti privati. Così come presto sarà pronto il progetto esecutivo e, sempre fra poco, partiranno le indagini archeologiche. Lo ribadisco - conclude l’assessore -: per il Comune, il parcheggio sotto San Giusto è un’opera strategica»

.
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  • 3 mesi dopo...

Sul quotidiale odierno locale xe un articolo a proposito del Park San Giusto.

I disi che la sosta costerà 2 euro l'ora, i box 43.000 euro e per aver la proprietà de un posto auto (no in box) sarà de sborsar 35.000 euro.

Per rientar dei costi (se stima 35 milioni per la realizzazion dell'opera) xe stadi rivisti al rialzo el numero de box e posti in vendita e al ribasso el numero de stalli a rotazione.

<<Dei 718 posti auto totali distribuiti su cinque piani, 376 saranno venduti ai privati, 308, di cui parte in superficie, verranno destinati alla sosta a rotazione mentre 34 resteranno a disposizione del Comune a fronte di un contributo di oltre 9 milioni di euro.

Numeri che si discostano quindi dalle indicazioni originarie, che prevedevano di mettere sul mercato non più del 50% degli spazi a disposizione.>>

Partenza dei lavori ad autunno de quest'anno e conclusion prevista entro la fine del 2013.

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  • 1 anno dopo...

I lavori xe ormai iniziadi da un poco de tempo.

Oggi sul Piccolo xe un articolo a proposito del ritrovamento de anfore romane che, interrade za all'epoca, serviva a contener l'acqua de marea e a evitar ristagni.

Le anfore rinvenudi con gli scavi de cantiere xe stade rimosse e sarà conservade in luoghi appropriati.

Alla fine dell'articolo se cita anche una sepoltura rinvenuda nel 2010 con un'anfora contenente el corpicino de un neonato :cossaaa?:

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