Jump to content

I suntini sandrini di lunedì 23 novembre 2020


Recommended Posts

LUNEDÌ 23 NOVEMBRE 2020

- Un sogno che si avvera, ma anche un meritato premio per un inizio di stagione a dir poco scintillante. Chissà quanti pensieri diversi avranno solcato la testa di Davide Alviti (intervistato dal sottoscritto per il numero odierno di City Sport), preparando durante il week-end la borsa per una destinazione non banale: quella che porta alla maglia azzurra. Fresco di convocazione in Nazionale, quello tagliato dall’ala biancorossa è un traguardo importante, ma che non svia l’attenzione del nativo di Alatri verso il percorso di crescita già iniziato.
Una chiamata in azzurro che era nell’aria: come ti sei sentito, dopo che è ufficialmente arrivata? “Soddisfatto ed emozionato, senza mezzi termini. È una cosa tutta nuova per me, di certo una maglia che un giocatore italiano sogna di indossare. In un momento così complicato come quello che stiamo vivendo, è una luce in fondo al tunnel che personalmente mi fa ben sperare”.
Per Davide Alviti la convocazione in Nazionale è un punto di arrivo o un nuovo punto di inizio? “Nel momento in cui un atleta si sente arrivato, di fatto muore dal punto di vista sportivo: ho sempre pensato a questo ed è il pensiero che faccio mio specialmente in questo momento così importante per me. Questa opportunità mi regala oltretutto la consapevolezza di quanto sia fondamentale alzare l’asticella, ogni giorno che passa”.
All’esordio di questa avventura, quali sono le tue aspettative? “Voglio vivere alla giornata, così come ho fatto nel momento in cui sono stato inserito da Sacchetti nella long-list a 24 giocatori che ha preceduto la convocazione di sabato scorso. Già quello è stato un qualcosa di importante per me, non importa se poi non sarò nei 12 per le due partite di Tallin. Naturalmente, tutto ciò che arriverà in più mi renderà ancor più felice”.
Ti sei trovato subito a tuo agio con la maglia biancorossa, in questo inizio di campionato: c’è un segreto? “Credo sia l’insieme di tanti fattori, a partire dal lavoro quotidiano sino al fatto di aver cercato di essere sempre concentrato sin dal primo momento che metto piede in campo. C’è comunque anche tanta fiducia in me da parte dello staff tecnico, un ambito che mi permette di sperimentare soluzioni di gioco nuove e di fare anche qualcosa in più rispetto a ciò che non avevo fatto in precedenza. L’allenatore mi dà la possibilità anche di sbagliare, un qualcosa che dunque mi permette di crescere come atleta”. Sei arrivato durante l’estate con la fama di specialista nel tiro da tre. Sin qui hai fatto vedere molto di più sul parquet…
“A dirla tutta, non mi piace l’idea di essere etichettato come specialista puro di qualcosa: un giocatore di basket deve avere un bagaglio tecnico buono per poter svettare. Sto lavorando intensamente proprio in questo ambito, anche dopo gli allenamenti e durante i giorni liberi. Migliorare qualche caratteristica in più, come l’andare più a rimbalzo o giocare in post basso, rappresenta il percorso che sto facendo assieme a Dalmasson, Ciani e Legovich. E anche qui c’è un discorso di fiducia che viene riposta in me, un qualcosa che lo scorso anno a Treviso invece non accadeva”.
La situazione che stiamo vivendo mette seriamente a prova l’ambito psicologico di un atleta. Tu come la vivi personalmente? “Non è facile per nessun giocatore e per nessuna squadra. Giocare ad esempio a strappi come purtroppo siamo stati costretti a fare nelle ultime settimane porta poi a dover rivedere la preparazione fisica di un’intera stagione. La testa sicuramente fa tanto, è al tempo stesso innegabile che restare sempre concentrati è una condizione necessaria ma molto difficile da perseguire in momenti come questi”.
Dopo la parentesi azzurra, la sperabile ripartenza di campionato per l’Allianz: cosa ti aspetti? “Andremo incontro a partite da giocare ogni tre o quattro giorni, causa i recuperi che dovremo disputare. Sicuramente dovremo ritrovare la lucidità giusta e un briciolo di continuità di rendimento, aspettiamo comunque di recuperare tutti i positivi che è ciò di più importante in questo momento”. Favorevole o contrario a un eventuale ridimensionamento in corso del campionato? “Sto sentendo un sacco di ipotesi, dai play-off a 16 squadre sino al blocco delle retrocessioni. La speranza principale è di giocare questa stagione sino in fondo, senza ulteriori stop”.

- Con lo squalificato Gautieri in tribuna e Coletti a guidare le operazioni, a fine partita tocca all'au Mauro Milanese. Del resto, dopo le polemiche seguite alla sconfitta di Salò e a quei primi venti minuti da incubo sulle rive del Garda, era proprio l'amministratore unico alabardato a chiedere una pronta risposta alla squadra. Una reazione che secondo Milanese è arrivata: «Sì, ho avuto dalla squadra una buona risposta, l'approccio è stato importante, anche se dobbiamo migliorare in tante cose, soprattutto nelle transizioni negative e positive: qualche volta ci allunghiamo un po' troppo, o torniamo troppo lentamente con gli attaccanti o saliamo lenti con i difensori. Ma stavolta devo dire un bravo a tutti». Anche se non tutto è filato liscio, la prestazione della Triestina ha soddisfatto Milanese: «È stata una buona partita, ben interpretata da mister Gautieri e mister Coletti. In certi attimi siamo ancora un po' leggeri, con qualche sbaglio di troppo e alcuni passaggi forzati, ma nell'arco della partita abbiamo fatto bene, siamo stati quasi sempre pericolosi, abbiamo attaccato la profondità e in questo Mensah è stato fondamentale. Poi come ho detto c'è stato un buon approccio, abbiamo segnato subito ma poi abbiamo continuato a spingere per fare il secondo gol e il terzo». Un tasto questo particolarmente caro a Milanese, perché in effetti poi le partite si possono sempre riaprire all'improvviso: «Già, perché poi come succede - spiega l'amministratore unico - un gol degli avversari può arrivare e si riapre la partita, e magari prendi paura. Quindi bene aver continuato ad attaccare per il secondo gol e ottima la pronta reazione una volta arrivata la loro rete». Naturalmente dopo questa vittoria sarà fondamentale trovare continuità nelle due trasferte di Gubbio e Carpi che aspettano l'Unione in pochi giorni. «Intanto le vittorie danno fiducia - sottolinea Milanese - ma è chiaro che mercoledì a Gubbio noi dobbiamo andare per vincere, altrimenti cancelleremmo questa bella vittoria». Purtroppo ci saranno nuovamente delle assenze: «Credo che sia Petrella che Calvano debbano fare i conti con una distorsione a una caviglia. Puntiamo invece a recuperare Capela, che ha avuto qualche punto di sutura nella zona del sopracciglio sinistro». 

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Loading...
  • Recently Browsing   0 members

    No registered users viewing this page.

×
×
  • Create New...
×
Il Forum di Elsitodesandro
Home
Activities
Sign In

Sign In



Search
More
×