SandroWeb Posted January 31, 2021 Report Share Posted January 31, 2021 DOMENICA 31 GENNAIO 2021 - Provarci. Anche se di fronte c'è la squadra più forte d'Italia e tra le migliori d'Europa. Lo scrive oggi Roberto Degrassi su "Il Piccolo": anche se l'Armani Exchange ha vinto 15 delle ultime 16 partite disputate. Anche se il turnover a disposizione di Ettore Messina è illimitato. Anche se i lombardi possono risolvere una partita in tutti i modi e con tutti i ritmi. Eppure, provarci si deve.Cremona e Treviso nelle ultime settimane lo hanno dimostrato: si può far soffrire Milano, anche se non hai lo stesso talento e il distacco in classifica è robusto. E l'Allianz finora si è dimostrata più solida di Cremona e Treviso...Allianz all'esame della corazzata di Ettore Messina alle 17 al Mediolanum Forum di Assago. Eugenio Dalmasson ha tutti a disposizione per un confronto che comunque propone più motivi di stimolo che di stress. Fermare la capolista sarebbe l'impresa del mese e metterebbe i biancorossi sotto i riflettori. In casi come questi, non contano solo i contenuti tecnici ma quanto una squadra ha il gusto di vivere la sfida e inseguire una prodezza. Servono coraggio e spregiudicatezza.L'analisi dell'incontro in casa Allianz stavolta è affidata all'assistent Marco Legovich, che mette subito in chiaro lo spirito con cui viene affrontata l'avventura: «Sulla carta è un impegno proibitivo ma non deve assolutamente passare il messaggio che non abbiamo niente da perdere perchè questa rappresenta per noi una grande occasione per mettere a posto alcune debolezze che sono affiorate nel corso degli ultimi incontri».Annotazione interessante, questa di Legovich. In settimana sono stati esaminati gli errori commessi nei primi 32 minuti della partita poi vinta con larghissimo margine su Varese. Di questi tempi, ad esempio, una costante negativa dell'Allianz è la partenza soft, concedendo subito un break agli avversari. E uno squadrone come Milano non ha certo bisogno di ulteriori agevolazioni. Il vice di Dalmasson pone l'accento sull'aspetto difensivo. «Sarà prioritario. Dovremo entrare in campo con il giusto approccio, senza stare a pensare sulla possibile stanchezza di Milano dopo i dispendiosi impegni in Eurolega. Fare affidamento solo su un'eventuale flessione dei lombardi sarebbe un suicidio per noi», conclude Legovich. E del resto il livello di Milano è tale che anche la rotazione degli stranieri è imprevedibile: mai come in questo caso azzardare la probabile formazione degli avversari è un esercizio che espone a errori.All'andata Milano venne a vincere a Valmaura 65-87 mettendo subito in chiaro il divario di forze nel primo quarto (ahi, rieccolo...) 12-26, subendo la reazione triestina nel successivo e poi imponendo un devastante 9-24 nel terzo parziale. L'Allianz aveva Mussini in più ma era priva di Henry e Udanoh. Il lungo non c'è più da qualche settimana. Henry c'è ma non graffia. Magari lo stimolo del confronto impossibile potrebbe sbloccare l'ala in involuzione. Oggi servono coraggio e spregiudicatezza. Ha dimostrato di possedere entrambi, sia nella Supercoppa che nel fragoroso debutto in campionato. E oggi servirebbero tanto. - Ci pensa Mirco Petrella. Non è la prima volta che a togliere le castagne dal fuoco in casa Triestina sia l'imprendibile attaccante di Pratola Peligna, decisivo con quei due gesti atletici. Il primo, lo scatto con il quale appena dentro l'area ha bruciato Tonetto costringendolo al fallo da rigore, il secondo lo spunto in velocità trasformato magistralmente in una battuta terra-aria che ha sfondato la rete. La firma del numero 21 sui tre punti raccolti dall'Unione. «E' stata una vittoria di squadra, sono stato bravo negli episodi ma tutta la squadra ha lavorato tanto anche perché il Cesena muoveva bene la palla e non era facile. L'importante era ripartire, dopo un periodo che non meritavamo». Rigore si, rigore no. Un brivido durato trenta interminabili secondi. «Ci ho capito poco» confessa Petrella. «Ho visto l'arbitro indicare il dischetto, poi ha girato il bracco inspiegabilmente e per fortuna lo ha segnalato l'assistente». Finalmente Pillon può operare delle scelte. Posto che il modulo ormai caro è il 4-3-1-2, in quel ruolo attualmente possono destreggiarsi abilmente tanto Mirco, quanto Boultam e Procaccio, mentre Sarno pare ormai sempre più lontano dai piani tecnici. A fare da contraltare, per il tecnico, un finale da mani nei capelli. Una squadra che deve crescere innanzitutto sul piano della concentrazione mentale, e per tutti i 90 minuti, non può concedersi gli errori e le distrazioni palesate nello spicchio conclusivo. Errori tanto offensivi - il gol del 3-0 mancato in diverse situazioni, quanto difensivi nello sciagurato contropiede costato il gol cesenate. Il parere dell'autore del raddoppio, giunto a quota 3 gol in stagione. «Stiamo lavorando per evitare quei cali di tensione che ci fanno prendere gol a partita finita, episodi che possono però costare punti. Siamo consapevoli di essere una squadra forte, ma dobbiamo limitare al massimo gli errori, quelli faranno la differenza da qui alla fine». Poco tempo per ricaricare le pile, martedì si va a Modena, campo tradizionalmente ostico e teatro di casa della squadra, per distacco, più arcigna del girone. «La vittoria di oggi dà energia, ma è un punto di partenza e non possiamo avere la pancia piena, dobbiamo cercare un filotto per rientrare nelle prime posizioni». Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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