SandroWeb Posted June 1, 2021 Report Share Posted June 1, 2021 MARTEDÌ 1 GIUGNO 2021 - Mancava solamente l'ufficializzazione. È arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, per sancire quello che ormai si sapeva e si respirava da tempo. Come scrive Roberto Degrassi oggi su "Il Piccolo", dopo 11 anni e due promozioni si dividono le strade tra l'Allianz Pallacanestro Trieste e Eugenio Dalmasson.La società biancorossa ha esercitato la clausola di uscita dal contratto entro la scadenza del 31 maggio. Si chiude un'epoca fatta anche di due play-off di serie A, di un accesso alle Final Eight di Coppa Italia e di una Supercoppa di A2, oltre alla soddisfazione personale per Dalmasson di essersi visto riconosciuto l'anno scorso il premio Reverberi come miglior coach della massima serie.Nel comunicato della Pallacanestro Trieste che annuncia il congedo dal coach mestrino il presidente Mario Ghiacci esce dall'asettica formalità delle note di fine rapporto, quelle che abbondano nello sport e in tre righe liquidano stagioni di convivenza augurando le migliori fortune.«Non è mai facile prendere queste decisioni e tantomeno lo è oggi - afferma il numero uno biancorosso - per noi che tanto abbiamo condiviso con Eugenio Dalmasson ma siamo gente di sport e sappiamo che i cicli arrivano a una fine e il nostro compito di dirigenti comprende la necessità di capire quando un ambiente ha bisogno di un ricambio alla guida».Continua Ghiacci: «Oggi prendiamo una decisione che va letta nel pieno rispetto e la stima professionale nei confronti di Eugenio, per quanto ha fatto per questa squadra e per tutta la Pallacanestro Trieste. Sarebbe riduttivo augurargli buona fortuna per il suo futuro professionale: quello che auguro a qualsiasi società che lo ingaggerà è di ottenere da lui il rapporto che qui ha saputo instaurare in una dimensione sportiva ed educativa».Per il presidente dell'Allianz «termina dopo una stagione importante il più lungo rapporto di una squadra della serie A italiana con il suo allenatore. I rapporti di lunga durata hanno sempre il compito di mostrare la consistenza e la serietà dei soggetti che li mettono in atto».Dopo l'ufficializzazione della chiusura del rapporto con Eugenio Dalmasson, tra qualche giorno - presumibilmente nel fine settimana - dovrebbe venir comunicata la nomina di Franco Ciani, nell'ultima stagione assistente, a head coach, con Marco Legovich in qualità di suo vice e successivamente inizieranno le prime operazioni di mercato contestualmente all'iter burocratico per l'iscrizione al prossimo campionato da parte della società.«Un nuovo ciclo ora è pronto a iniziare - conclude Mario Ghiacci nella sua nota - nelle prossime settimane condivideremo i nostri obiettivi e le persone che sceglieremo per raggiungerli. Guardiamo avanti con "agguerrita fiducia", pronti ad affrontare il mercato e la nuova stagione, contando in particolare sul fatto che il programma vaccinale sta dando i suoi frutti, il contesto sta mutando in positivo e i palazzetti iniziano pian piano a riaprire» - Il primo tassello per pianificare la prossima stagione della Triestina c'è. Mario Biasin ha parlato con il cugino Mauro Milanese e sostanzialmente non si è tirato indietro. Molti davano per scontata la conferma dell'impegno finanziario dell'australiano che scontato non era. Perché i milioni a grappoli investiti da Biasin sulla Triestina in cinque anni di gestione devono anche portare a dei risultati. Quelli sportivi negli ultimi due anni, caratterizzati anche dalla pandemia, non sono stati pienamente soddisfacenti per la dirigenza e deludenti per i tifosi. E questo ha scatenato nella piazza reazioni comprensibili entro certi limiti. Ma sul piano societario alcuni traguardi sono stati raggiunti. E la conclusione dell'aggiudicazione dell'area ex Ferrini per il primo Centro sportivo della storia griffato Triestina è uno di questi. «La notizia che a breve potranno essere avviati i lavori per la costruzione della casa della Triestina - spiega Milanese - è stata accolta con entusiasmo da Biasin. Ne parlavamo da anni con tanto di progetti e modifiche degli stessi e per un imprenditore abituato a confrontarsi con i ritmi anglosassoni risultano difficile da comprendere i nostri unghi iter. Lo sblocco della situazione è un punto che lo sprona a continuare ad investire sulla Triestina e sulla città». Milanese non racconta se ha parlato di budget e di programmi ma da adesso può cominciare il suo lavoro. Prima c'è da chiudere i conti con la stagione andata in archivio. Non è un argomento che magari solletica il pubblico di sportivi o tifosi ma senza la chiusura delle pendenze non si può affrontare la prossima annata . «Nel mese di giugno ci sono da saldare le ultime mensilità che noi peraltro paghiamo regolarmente, ci sono da predisporre le fidejussioni e le tasse per l'iscrizione al prossimo campionato - continua l'amministratore unico alabardato -. E poi c'è da assicurarsi il materiale tecnico per la prima squadra e per il settore giovanile. Insomma parliamo di non meno di 1,5 milioni di euro garantiti dal presidente». C'è però anche da impostare il progetto sportivo. Su questo Milanese si limita a tracciare una road-map a ritmi serrati. «In questa settimana incontrerò Pillon, poi avrò tutti gli elementi per definire l'assetto tecnico, il progetto e il budget per la nuova stagione assieme a Mario. Anche perché il progetto va condiviso da società e staff» conclude Milanese. Insomma il cantiere per la nuova Triestina, a due settimane di distanza dalla deludente uscita dai play-off contro la Virtus Verona, sta per essere aperto. Una volta confermato l'impegno di Biasin dal quale (in pochi ne dubitavano) tutto discende il primo passo è scegliere se continuare o meno il rapporto già sottoscritto con il tecnico uscente. I dubbi non mancano ma la scelta è tutta di Milanese, posto che lo stesso Pillon sembra interessato e stimolato a proseguire l'avventura. I matrimoni si fanno in due e soprattutto è meglio se sono durevoli. Perché, come dimostra il passato, i cambi in corsa creano per forza di cose alibi a tutti i protagonisti. Situazioni che poi si vedono in campo soprattutto durante le partite. Il fatto che Mario Biasin intenda proseguire il suo impegno dopo cinque anni è una garanzia per tutto il popolo alabardato. Ora spetta a Milanese il compito di ridare slancio all'Unione. E anche alla città di non cadere nell'indifferenza Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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