SandroWeb Posted December 19, 2022 Report Share Posted December 19, 2022 LUNEDÌ 19 DICEMBRE 2022 - Con un misto di amarezza per il risultato finale e orgoglio per la prestazione della sua squadra, Marco Legovich commenta la sfida persa a Masnago nel dopo partita. «Abbiamo giocato un primo tempo difensivamente al di sotto delle aspettative nel quale non abbiamo messo in pratica le cose che avevamo preparato- le parole del coach triestino-. Ai ragazzi, però, ho detto che sono fiero della loro partitia, perché dopo due spallate di Varese siamo rimasti comunque nel match. Siamo rientrati da un -14, con grande mentalità e ci siamo ritrovati. La cosa più frustrante è ovviamente perdere la partita avendo inseguito per tutti i quattro quarti e ritrovandosi alla fine con la palla della vittoria in mano e non riuscendo a vincerla per un soffio. Al supplementare intervengono poi gli episodi, che nuovamente di hanno condannato». La chiave del recupero, nella parte finale dei regolamentari, grazie alla zona. «Abbiamo provato a rallentare il ritmo della gara subendo però alcuni mismatch- continua Legovich- ma ci ha comunque aiutato a recuperare 14 punti a Varese. La chiave per rientrare è stato il tenere forte negli uno contro uno, per non dare la possibilità di creare tiri aperti. Lo ripeto, sono orgoglioso dei ragazzi e sono stufo di fare i complimenti senza portare a casa i due punti. E' frustrante per me, per la società e per i giocatori stessi. Dovremo essere in grado magari di non meritare complimenti, ma di portare a casa i due punti» - Tre vittorie in quattro mesi. Come scrive oggi Ciro Esposito su "Il Piccolo", questo è stato il ruolino di marcia della Triestina nell'intero girone d'andata. È lo specchio che qualcosa anzi tanto non ha funzionato e che la strada per risalire oltre la fatidica zona playout è tutt'altro che agevole. Ma ogni vittoria ha la sua storia e il suo perché. E quella che Pavanel e i suoi ragazzi hanno conquistato sabato pomeriggio al Rocco ha un significato diverso dalle misere altre due volte. Non c'è nulla di esaltante ma un passo in avanti è stato fatto. Quella contro la Pergolettese era una sfida con tanti ostacoli sia dal punto di vista psicologico che tecnico. L'Unione veniva da una sconfitta bruciante e pesante nello scontro diretto con il San Giuliano City e con un fardello di pessimismo nell'ambiente della tifoseria ormai diffuso e non solo limitato alla Furlan. E il migliaio di presenze allo stadio dimostra quanta delusione serpeggi tra i supporter alabardati. Non solo ma la Triestina doveva affrontare una squadra che quasi certamente dovrà impegnarsi a fondo e fino in fondo per evitare la roulette dei playout. Sul piano tecnico poi le assenze erano davvero tante e tutte concentrate su difesa e centrocampo. Assenze che, tra infortuni e squalifiche sono normali quando si arriva a metà stagione, ma che indirizzano l'andamento di una sfida soprattutto per chi, come l'Unione, è costretto a vincerla. Ebbene Pavanel è riuscito a superare le forche caudine cremasche senza intaccare le sue convinzioni tattiche nonostante i diversi interpreti. E questi hanno dimostrato come con la capacità di concentrazione per tutta la gara si possono ovviare anche i deficit tecnici che emergono nell'arco di una stagione. Ciofani e Gori hanno tirato fuori quella personalità che serve a fare coraggio e compattare i compagni. Non sono ancora dei leader ma siamo sulla strada giusta. E davanti quella stessa caratteristica è stata mostrata da Minesso non tanto nella prestazione, vogliosa ma ancora altalenante, ma con un colpo risolutore che poi è quello che tutti da mesi si aspettavano. Per la prima volta in questa drammatica stagione il gruppo ha dimostrato maturità nella conduzione della gara sapendo gestire senza troppi affanni il risicato vantaggio. Il merito va ascritto all'applicazione dei protagonisti (non è successo in troppe altre partite) ma anche al mantenimento del sistema di gioco, fatta eccezione per il finale, che è da sempre nel calcio uno strumento per dare certezze a chi va in campo. Certo l'atteggiamento e la capacità di concentrazione devono ora avere quella continuità finora quasi sconosciuta ma questa squadra ha dimostrato in casa di poter competere con molte protagoniste di questo girone molto equilibrato. Il risultato, la prestazione, il recupero di Crimi, la prima rete di Minesso sono dei puntelli sui quali costruire la seconda parte della stagione. A gennaio alcuni se ne andranno, altri (Maistrello, Steffè, Mensah?) arriveranno ma quello che conta di più è l'identità del gruppo mancata in questi primi quattro mesi. Per avere una riprova che qualcosa è veramente cambiato c'è subito il derby giovedì a Lignano contro il Pordenone. I punti servono come il pane ma vedere soprattutto una squadra viva sarà ancora più importante. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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