SandroWeb Posted August 25, 2024 Report Posted August 25, 2024 DOMENICA 25 AGOSTO 2024 - Tre lampi per cancellare un tabù di cinque anni. Tanto è durata l'astinenza di una vittoria alabardata alla prima di campionato e al Rocco. E finisce anche l'astinenza del presidente Rosenzweig che mai aveva visto dal vivo vincere la sua squadra. Come scrive oggi Ciro Esposito, sono suggestioni che nel calcio contano perché fanno breccia nell'emotività di chi lo segue. Sul campo invece le suggestioni contano poco. Lì conta la tecnica, il fisico, la tenacia e gli episodi. E la Triestina è stata capace ieri di mettere assieme quei fattori che portano a un risultato positivo o comunque ad avere il sopravvento sull'avversario. L'Arzignano Valchiampo ha fatto la sua partita, stando accorto e spolmonandosi fino a quando l'Unione non ha trovato il primo gol con Correia nella ripresa. Dopo tre minuti la perla di Vertainen ha fatto sciogliere i vicentini e il rigore di Attys li ha ammazzati. L'equilibrio iniziale Santoni ha il suo bel da fare per far quadrare i conti nello schieramento iniziale. Oltre a Bijleveld a sinistra perde prima dell'incontro anche Voca. Situazione non certa ideale per una formazione in pieno rodaggio e per di più nei 32 gradi del Rocco. Il tecnico si inventa Vallocchia terzino sinistro, El Azrak esterno destro d'attacco, Braima a duettare con Correia in mediana (quello è il suo ruolo). Sull'altro fronte l'Arzignano piazza un centrocampista in più rispetto al suo assetto standard con la chiara intenzione di avere superiorità numerica nella zona cruciale del campo. Ma l'Unione mostra subito di non voler strafare anche se qualcuno tra il pubblico rumoreggia Solidità e pazienza Santoni sa che andare sotto su una ripartenza potrebbe essere deleterio. Al centro Struna e Rizzo non sono dei razzi e vanno protetti. Così la manovra non è certo vertiginosa anche se la squadra alabardata tiene il possesso del pallone e tenta qualche verticalizzazione con D'Urso che gestisce tanti palloni. L'unica vera occasione arriva al 20' ma sull'ottimo suggerimento dalla destra Krollis calcia al volo in bocca al portiere ospite. Chanche sciupata per indirizzare la partita. Il fatto positivo è che comunque l'Arzignano, a parte qualche sortita a sinistra del bravo Cariolato non fa male. Merito anche della Triestina e questa per molti è una sorpresa. La ripresa pirotecnica L'Unione entra subito in campo con una maggiore aggressività. Soprattutto Germano e Vallocchia, i due terzini-centrocampisti, si alzano di qualche metro. Così tutta la squadra riesce a stare più addosso ai vicentini che cominciano a perdere le misure. Rizzo però di testa spreca una buona occasione La mitragliata decisiva Il tecnico della Triestina cambia con l'inserimento di Vicario per El Azrak e di Vertainen per un Krollis non convincente. Il là all'azione della rete lo dà la classe di D'Urso. Il trequartista a sinistra sventaglia una traiettoria morbida per la testa di Attys, il portiere non trattiene e Correia è pronta è deciso a insaccare di destro. Dopo 59' è la svolta. Passano 3', i tifosi stanno ancora applaudendo quando Vertainen li spedisce in paradiso. L'attaccante controlla palla sulla trequarti, fa fuori due difensori, entra in area e con un destro micidiale rende impossibile l'intervento di Baseggia. Davvero un gol di ottima fattura quello del finlandese. Il Rocco è su di giri come la Triestina. Rizzo si fa atterrare in area e arriva così il rigore sacrosanto. Attys è spietato nell'esecuzione. Tris in 8'. Il finale ballerino L'Arzignano ha orgoglio. L'Unione, ma sta nelle cose si disunisce anche se potrebbe farne altro due con Vertainen e Vicario (appena entrato). L'Arzignano vorrebbe segnare ma per tre volte Roos fa vedere di essere portiere di altra categoria. Anche questo aspetto non è irrilevante. Non aver preso reti per Santoni è una notizia buona quanto averne fatti tre. La strada è appena cominciata e la squadra non è ancora completata. Chissà chi arriverà e dove l'Unione potrà arrivare. - Primo allenamento al gran completo per la Pallacanestro Trieste, prime impressioni legate alla squadra che coach Jamion Christian dovrà condurre nella prossima stagione. Lo scrive Lorenzo Gatto oggi sul quotidiano locale: con il general manager Michael Arcieri a fare gli onori di casa, le sensazioni sono state decisamente buone. Non tanto per il lavoro svolto (siamo all'inizio e più di un canonico cinque contro zero non si è visto) quanto per il clima che si è respirato a bordo campo. Insieme dall'inizio alla fine dell'allenamento, tra pacche sulle spalle e tanti sorrisi, dando l'impressione di una squadra unita, capace di lavorare con serietà ma anche di divertirsi parecchio. Gruppo coeso e compatto che ha trovato sin dal primo giorno la capacità e il piacere di vivere assieme la quotidianità. «Ce l'hanno confermato sia Colbey Ross che Markel Brown - racconta capitan Lodovico Deangeli. Qui a Trieste hanno trovato una famiglia che è stata capace sin dal primo giorno di prendersi cura di loro. Dalle cose importanti alle piccole necessità: banalmente il fatto di andare a prenderli a casa e portarli all'allenamento o a cena per conoscere un po' la città e farli ambientare è qualcosa che stanno apprezzando molto e a cui non erano abituati». Sul concetto di gruppo fa leva anche il general manager biancorosso Michael Arcieri. «Non abbiamo un leader designato, qui importante è la squadra e questo è davvero un gruppo di talento nel quale ognuno può diventare protagonista. In questa prima settimana di lavoro stiamo cercando di trovare l'intesa e la chimica giusta. Abbiamo la fortuna di poter contare sulla continuità di un lavoro cominciato lo scorso anno e costruito con i giocatori italiani, il coach e lo staff. Inserire in questo contesto il gruppo americano non sarà un problema». Ieri seduta di lavoro divisa in due blocchi con una parte dei giocatori a lavorare con la palla sul parquet agli ordini di coach Jamion Christian e l'altra nella palestra di sfogo a sudare con il preparatore atletico Luca Bonetta. Tanto cinque contro zero, movimenti offensivi e prime regole inserite per dare una prima infarinatura al gruppo. Nella prima parte della seduta hanno lavorato con la palla Ross, Bossi, Valentine, Reyes, Brooks e Candussi alternatisi poi con Ruzzier, Brown, Campogrande, Deangeli, Uthoff e Johnson. Alla fine, con Michael Arcieri in campo a scambiare battute e impressioni, i giocatori hanno approfittato del tempo a loro disposizione per tirare a canestro e prendere confidenza con i ferri del PalaTrieste. Ancora vuoto e silenzioso, tra poco più di un mese, per l'esordio casalingo contro i campioni d'Italia dell'Armani Milano, l'ambiente sarà decisamente differente. Quote
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