SandroWeb Posted September 6, 2024 Report Posted September 6, 2024 VENERDÌ 6 SETTEMBRE 2024 - In attesa del weekend a Jesolo, dove nella semifinale del Memorial Silvestrin affronterà la Reyer Venezia (si gioca domani sera alle 20.45), Trieste si gode il momento positivo dopo il convincente successo ottenuto a Monfalcone contro la Nutribullet Treviso. Lo scrive Lorenzo Gatto oggi su "Il Piccolo": il 91-84 strappato alla formazione di Frank Vitucci porta con se l'evidente crescita di un gruppo che a poco più di due settimane dall'inizio della preparazione sta già trovando una sua precisa identità di gioco. Squadra con gerarchie ed equilibri che si stanno formando nel quale, al netto della duttilità di un roster che apre la strada a quintetti e rotazioni decisamente allargate, ci sono già punti di riferimento importanti. Aspettando la crescita di Colbey Ross, forse l'uomo più in ritardo di condizione in questo avvio di preseason, Trieste ha trovato in Markel Brown e Jarrod Uthoff i suoi leader. I margini di crescita, comunque, non mancano cosa che, a più di tre settimane dall'esordio in campionato contro i campioni d'Italia dell'Armani Milano (si giocherà domenica 29 settembre, da definire solo l'orario), appare abbastanza normale. «Non vogliamo dare troppi significati a una vittoria ottenuta ai primi di settembre – sottolinea il general manager Michael Arcieri – ma certo abitarci a vincere è senza dubbio una cosa importante per creare nel gruppo la giusta mentalità. Abbiamo tanto lavoro davanti a noi, la cosa positiva è che come già nella prima amichevole contro Cremona, si è visto sul parquet il giusto spirito di squadra. Il gruppo lavora e lavora bene assieme, i ragazzi si cercano e anche contro Treviso hanno mosso bene la palla creando le giuste soluzioni offensive. In difesa possiamo e dobbiamo fare meglio, dobbiamo concentrarci su ogni singolo possesso e questo è il lavoro che ci aspetta da qui all'inizio del campionato». Archiviata la sfida contro Treviso, la Pallacanestro Trieste è tornata ad allenarsi alla Bonifika Arena di Capodistria in attesa che i lavori sul parquet del PalaTrieste arrivino a conclusione. Prossimo impegno per i biancorossi la terza edizione di Basketball in Jesolo – memorial Luca Silvestrin – manifestazione che si giocherà al PalaCornaro di Jesolo e coinvolgerà oltre alla Pallacanestro Trieste anche Unahotels Reggio Emilia, Nutribullet Treviso e Umana Reyer Venezia. Un pacchetto di avversarie decisamente interessante per la formazione di Jamion Christian e una prima sfida che alzerà il livello di difficoltà tecnica e fisica rispetto alle prime due uscite di questo precampionato. Rispetto al match di mercoledì sera, da valutare la situazione di Justin Reyes, tenuto precauzionalmente a riposo contro Treviso. Semifinali in programma domani, alle 18 in campo Unahotels Re–Nutribullet Treviso mentre dalle 20.45 la formazione di Jamion Christian sfiderà la Reyer. Domenica, sempre a partire dalle 18, via alle finali. Biglietti giornalieri al prezzo di 12 euro, prevendita attiva sul circuito Vivaticket - Marco Olivieri è stato l'ultimo arrivo del mercato alabardato e anche se non facilmente inquadrabile tatticamente nel sistema di Santoni, la Triestina conta molto su di lui per rinforzare la fase offensiva. Del resto, come scrive Antonello Rodio, il curriculum dimostra che l'attaccante classe 1999 ha le carte in regola per fare la differenza in serie C. Cresciuto nei settori giovanili di Ascoli, Siena ed Empoli, nel 2017 venne acquistato dalla Juventus prima per la Primavera e poi per l'U23 in C (54 presenze e 5 reti). Nel 2020 arrivarono anche tre presenze in A e l'esordio in Champions League, sostituendo Dybala nel finale degli ottavi contro l'Olympique Lione. Poi una serie di prestiti in B: con Empoli e Lecce viene promosso in A, poi va a Perugia quindi a Venezia per conquistare un'altra promozione. In tutto per lui fra i Cadetti 118 presenze e 14 gol. Olivieri, lei viene da alcuni anni di serie B e in precedenza da esperienze ancora più prestigiose: cosa l'ha convinta a scendere in C con la Triestina? «Il fatto che è una società seria, in una piazza con grandi ambizioni di puntare in alto e vincere il campionato. Diciamo che ho fatto un passo indietro per farne poi due avanti con questa società». Rispetto agli anni precedenti e dopo tanti prestiti, arriva alla Triestina a titolo definitivo con un contratto triennale: che effetto fa? «Questo aspetto secondo me è fondamentale per un giocatore, perché dà una stabilità mentale importante, oltre a tranquillità e serenità. Per anni ogni estate la Juve mi mandava di qua e di là. Ora questo mi farà bene a livello di testa». Prima della B, aveva già giocato in C con la Juve U23: quali le differenze fra le categorie? «La serie B è diversa, si gioca di più a calcio, in serie C ricordo un calcio più fisico con squadre molto più chiuse. Non credo che nel frattempo sia cambiato qualcosa». Dopo il debutto in Champions, pensava a uno sviluppo diverso della sua carriera? «È vero che poi sono sceso di categoria, però in B ho fatto comunque tre campionati vincenti. Anche adesso avevo proposte nella categoria che però non mi convincevano: preferisco scendere e arrivare in una società che mi prende per essere protagonista». Quindi nessun rimpianto? «No, solo nei due anni a Perugia non stavo bene fisicamente. E comunque ogni mister fa le sue scelte: se fai gol e poi comunque non ti fa giocare, vuol dire che è difficile cambi idea. Ma nel calcio alla fine tutto torna». Lei vanta tre promozioni dalla B alla A: qual è la ricetta per una stagione vincente? «Serve il giusto equilibrio e soprattutto tanta fortuna. Ma la realtà è che vincere non è mai facile, ora spero di farlo per la prima volta in serie C. Ma credo che in Lega Pro sia ancora più difficile, perché nei play-off di B viene promossa una squadra su otto, in C invece una su 27. Devi fare un miracolo». Santoni ha detto che la vede come una punta, ma considerando l'organico potrebbe servire anche da esterno: quale ruolo le piace di più? «Dico la verità, in serie B ho sempre fatto la seconda punta a fianco di una prima, poi ovviamente mi adatto alle esigenze della squadra, qualsiasi esse siano. Non ci sono problemi». Si è già fatto un'idea del livello di questa Triestina? «Francamente è troppo presto, sono appena arrivato. Ovviamente mi auguro che si possa lottare per il vertice». Ha visto la sconfitta con la Clodiense? Come se la spiega? «L'ho vista. In serie C ogni campo è difficile, soprattutto quando vai sotto nel punteggio e l'avversario si chiude e si mette con tutti dietro: poi è davvero difficile fare gol». L'arma in più adesso potrebbe essere lei? «Lo spero, ma questo lo potrà dire solo il campo, non lo posso dire certo io». La sua condizione fisica attuale? «A Torino ero fuori rosa, ovviamente mi allenavo ma non è certo come farlo in gruppo. Diciamo che sono un po' indietro, spero di fare presto, poi sarà il mister a decidere quando sarò pronto per giocare». Quote
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