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Bonicciolli andato


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Qua sarà bel veder come vegnerà condotte le robe...una "piccola" gestion a livello societario devi comunque mantenerla, visti gli impegni presi sta estate. Anche se qualchedun dovarà rimpiazzarlo, adesso (magari non subito, ma nel medio termine assolutamente sì)

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Sarà contenti i tifosi de Avellino, visto le scuse che el gà trovado quando el xè andado via :p ...cmq l'importante xè che el continui a tignir de ocio la Pall.Ts ... certo che metti a a Trieste sia un giogador sai forte i lo lassa qua o i ghe lo consiglia a Bologna?

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Sarà contenti i tifosi de Avellino, visto le scuse che el gà trovado quando el xè andado via :p ...cmq l'importante xè che el continui a tignir de ocio la Pall.Ts ... certo che metti a a Trieste sia un giogador sai forte i lo lassa qua o i ghe lo consiglia a Bologna?

ci sono 4 categorie di differenza forse il target dei giocatori interessanti e' diverso... riguardo alla famiglia ha detto che Bologna e' una piazza ideale per far crescere i figli e che da venerdi a domenica potranno venire assieme alla moglie a Bologna a vedere la aprtita cosa che ad Avellino era impossibile. Da Ts a Bologna sono 3 orette...

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L'articolo del Baldo su Basketnet:

Boniciolli alle Vu nere, e Trieste a chi?

Boniciolli alla Virus Bologna: comincia l’era della Pallacanestro Trieste 2004…a distanza

Lunedì 10 Novembre 2008, comincia il secondo campionato dell’Acegas Trieste, quello non riferito al calendario della B Dilettanti, bensì quello della gestione di Matteo Boniciolli dalla sacra sede virtussina a Bologna, come head coach della società di Sabatini, e consulente operativo per la Pallacanestro Trieste 2004. In un oretta di conferenza stampa, Boniciolli ha tenuto a rimarcare come il nuovo contratto con Bologna (due anni più opzione per il terzo) era condizionato dalla volontà di mantenere la collaborazione con la società del Presidente Dipiazza, un progetto quindi che non subirà modifiche nella sua essenza. Ora però è legittimo, dopo essersi rallegrati per cotanto premio alla carriera per il coach dell’anno, da parte giuliana domandarsi quale futuro si prospetta con questo cambiamento alla radice, i presupposti da domani e le problematiche oggettive da affrontare…

Presenza, figura professionale di rilievo e gestione “a distanza”

Premesso che il sottoscritto, per questione di coerenza, non crede alle “adozioni a distanza”, avendo molte volte posto l’accento sulla passata gestione assente (o latente) in termini di “presenza sul campo”, quel segnale primo da far arrivare a giocatori, staff, dirigenza. Matteo Boniciolli per capirci, è stato un consulente operativo regolarmente presente in palestra agli allenamenti, alle partite sia in casa che in trasferta, ogni singolo componente sotto il nome Pallacanestro Trieste 2004 aveva un riferimento immediato e di cotanto spessore.

Le domande quindi legittime sono: esiste una figura tramite fra Boniciolli e la società triestina carismatica a tal punto di non far pesare il “vuoto” gestionale lasciato? I giocatori avranno lo stesso approccio negli allenamenti e in partita senza la supervisione dell’allenatore dell’anno? I vertici societari riusciranno a legittimare in egual maniera l’ambiente senza interferire per governare il gruppo?

Su una risposta siamo certi: i giocatori sono stati e saranno sempre motivati al 100%, semplicemente perché a timoniere della barca Acegas c’è un uomo di assoluto livello come Massimo Bernardi. Difficile pensare che l’indole pignola del coach, sempre attento ai particolari, soffra questioni relative a mancanza di supporto dal consulente operativo.

Diverso è il discorso vertici societari: l’estate e questo inizio stagione hanno decretato in calce l’assoluta convinzione nella figura professionale di Boniciolli da parte di Paniccia e soci, a tal punto da porsi silenziosamente in secondo piano senza interferire in questioni tattico, tecniche, gestionali, come era stato fatto nelle passate stagioni. Ora però c’è il rischio effettivo che un involontaria delegittimazione di chi governa (?), sul posto, la creatura, porti alle ennesime situazioni di anarchia o ancor peggio di correnti incrociate di pensiero, senza una credibile operatività.

Per evitare tutto questo esiste una figura carismatica che può assurgere a vice-Boniciolli? Assolutamente no, gli unici due tecnici dalle capacità caratteriali e di competenza sono coach Bernardi e coach Comuzzo, ora e sempre giustamente presi dal dover allenare per sdoppiarsi in ruoli non consueti. Boniciolli che farà? Sceglierà una persona fidata o lascerà all’attuale organico dello staff tale ruolo?

Come reagirà l’ambiente

La sindrome della sedotta e abbandonata…… Trieste pur con le rassicurazioni del caso fatte da Boniciolli, registra una vox populi dal tenore non proprio idilliaco. C’è poco da fare, l’onda d’entusiasmo che aveva coinvolto gli appassionati di basket in città aveva un nome ed un cognome: Matteo Boniciolli.

Tutti erano ben consci che potesse lasciare per altri lidi a stagione inoltrata, ma la speranza era quella di vederlo operativo in quel di Trieste, non solo per un fine a breve termine, quello neanche troppo nascosto del ritorno in A Dilettanti, bensì per tutto quello che il progetto si portava dietro.

Infatti se c’è un allineamento totale riferito alla fiducia nel coach e nel gruppo di quest’anno per lottare all’obiettivo sopra citato, quello che viene inconsciamente a cadere è l’ottimismo sul reale coinvolgimento nelle questioni di più largo raggio ma di fondamentale importanza riferite a procacciare nuove realtà imprenditoriali nella Pallacanestro Trieste 2004, nel monitorare tutto e nel garantire una visibilità nazionale al basket cittadino grazie alla sola presenza al Palatrieste.

Chiunque mastichi sufficientemente di basket sa che essere allenatore alla Virus Bologna significa avere forse qualche oretta per dormire, e l’unica eventuale “evasione a tinte biancorosse” potrebbe essere il pensierino notturno prima di dormire o andando a seguire le vicende della prima squadra sul sito ufficiale (sempre che parta la trasmissione “time out”..).

Però la gente di Trieste non è mai stata avida, l’orgoglio per la nuova mansione avuta da Matteo Boniciolli è superiore, al momento, a forme di egoistica possessività, esattamente come è stato fatto con Cavaliero a suo tempo. L’in bocca al lupo di una piazza (e del sottoscritto) è sincero, come la convinzione che i 2500 del Palatrieste non abbandoneranno la squadra e la società, speranzosi di veder proseguire quella che a tutti gli effetti era ed è considerata la luce in fondo al tunnel….

Raffaele Baldini

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Dal Piccolo di oggi:

«Anche a Bologna lavorerò per l’Acegas»

Boniciolli: «Ora Trieste ha un canale privilegiato con uno dei migliori club d’Europa»

Il tecnico triestino tranquillizza tutti: la Pallacanestro saprà fare da sola

Fra un allenamento e l’altro continua a fare operazioni per i biancorossi

Un’ottima chance per apprendere il modo di gestire una società di vertice

di MATTEO CONTESSA

TRIESTE Boniciolli, la domanda che si fanno tutti adesso è: sarà in grado l’Acegas di camminare senza Boniciolli?

Assolutamente sì. Non lo dico per piaggeria verso le persone che ho scelto in estate per fare funzionare la società, ma perchè ne ho avuto le prove anche in questi due primi giorni bolognesi: ho continuato a lavorare per l’Acegas, attraverso il telefono, consultando i dirigenti e prendendo decisioni operative. L’unica cosa che mancherà, da oggi in avanti, sarà la mia presenza fisica. Ma pensare che solo l’esserci possa innalzare la qualità del lavoro sarebbe offensivo nei confronti di tutti quelli che all’Acegas stanno lavorando e anche molto bene, vista la qualità complessiva già raggiunta da società e squadra. Per tre mesi ho lavorato a fondo perchè la società potesse avere una sua continuità senza essere vincolata alla presenza di una persona o dell’altra.

Il timore, però, è che senza l’architetto padre del progetto, l’unico ad avere quindi la visione globale della situazione, la crescita della Pallacanestro Trieste 2004 possa subire un rallentamento.

Guardi, la proposta di Bologna, giunta assolutamente a sorpresa, l’ho accettata per due motivi: primo, perchè alla Virtus non si può dire di no; secondo, perchè è una grande chance per imparare come si crea e si gestisce una grande società. Posso farmi quindi un grande bagaglio di conoscenza ed esperienza da riversare poi nell’Acegas, visto che l’obiettivo finale è farla diventare una grande realtà.

Insomma, ha scelto la Virtus per sé, ma anche per l’Acegas. Giusto?

In un certo senso, sì. Oggi (ieri, ndr) ho avuto un incontro col il nostro general manager Andrea Lucchi per stabilire i programmi di lavoro: se per le esigenze della Virtus questa è stata una normale riunione di lavoro, per me è stata un’ora di master su come si gestisce una società di alto livello. Da questo punto di vista ho moltissimo da imparare e da due giorni mi trovo in un club con un’organizzazione da Nba. Un’esperienza assolutamente formativa. Ma vorrei fare anche un’altra considerazione...

Prego...

Il mio arrivo a Bologna crea di fatto per l’Acegas un rapporto previlegiato di collaborazione con una delle cinque migliori società d’Europa. Ad esempio: se la Virtus, che ha un ottimo settore giovanile, avesse bisogno di mandare qualche giovane a maturare, è chiaro che potremmo farlo venire a Trieste, piuttosto che mandarlo altrove. E così per qualsiasi altra opportunità dovesse emergere. Mi pare sia una cosa importante.

Ma lei a Bologna è andato anche e soprattutto per allenare la Virtus, una squadra ambiziosa che l’assorbirà quasi del tutto. Di fatto, come e quando troverà il tempo per pensare all’Acegas?

Guardi, qui a Bologna la mia giornata comincia alle 7 di mattina e finisce a mezzanotte. Ed è interamente lavorativa. A parte allenamenti e partite, quando lo tengo spento, per il resto del tempo il mio telefono è sempre acceso. E ogni momento è dunque buono per lavorare per l’Acegas.

e

«Ce la caveremo anche senza Matteo»

La squadra era pronta da tempo alla partenza del consulente tecnico

Un coro all’unisono: «Ci mancherà, ma siamo felici per lui»

Parlano il tecnico e i giocatori

TRIESTE Era solo una questione di tempo. In casa Acegas, il pensiero comune dopo l’approdo di Boniciolli sulla panchina della Virtus è questo. Nessuna sorpresa, nessun senso di abbandono, solo la felicità per l’opportunità professionale capitata a Matteo oltre alla consapevolezza che la sua partenza per Bologna non cambierà il destino del club.

Di questo parla Massimo Bernardi, il coach scelto personalmente da Boniciolli per prendere in mano e guidare la nuova Pallacanestro Trieste. «Sono molto contento di saperlo alla Virtus e spero che faccia bene. Ci mancherà, a me personalmente sia dal punto di vista umano per il tipo di rapporto che avevamo instaurato sia professionale, perché con un tecnico preparato come lui le occasioni di confronto erano continue e proficue. Sapevamo che prima o poi ci avrebbe lasciati e dunque eravamo preparati a una soluzione del genere. Matteo continuerà a occuparsi della sua creatura, ci sentiremo comunque al telefono per cui penso di poter dire che in fin dei conti con la sua partenza non cambierà molto».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche i giocatori. «Devo dire che mi sorprendeva molto vedere fermo ai box un tecnico preparato come Boniciolli - il commento di capitan Denis Bocchini -. Dopo ciò che è riuscito a raggiungere nel corso dell’ultima stagione ad Avellino era normale che un suo ritorno su una panchina della massima serie fosse solamente una questione di tempo. Cosa cambierà dopo la sua partenza? A livello societario non lo so e non dico nulla, perché non è un argomento di mia competenza. Quello che è certo è che all’interno della squadra tutto resterà come prima. Questo è un gruppo formato da ragazzi intelligenti che sanno ciò che la società e il tecnico vogliono e lavorano con impegno e professionalità giorno dopo giorno. Non avremo più Matteo alle nostre partite, ma posso assicurarvi che i 2.500 del palaTrieste sono il miglior stimolo che un giocatore può avere per allenarsi e vincere».

Tranquillo per quanto riguarda il futuro anche uno degli uomini di fiducia di Boniciolli, il «caporale» Andrea Cigliani. «Sono contentissimo per Matteo - il suo pensiero - perché è un grande allenatore e si meritava una panchina di prestigio come quella della Virtus Bologna. Felice per lui, un po’ meno per me, perché egoisticamente averlo qui con noi era qualcosa di speciale. Detto questo, sono convinto che continuerà a seguirci e resterà in contatto quotidiano con la società, per cui in termini pratici avrà certamente meno tempo a disposizione, ma non per questo si dimenticherà della sua squadra. Ci mancherà non vederlo in via Locchi? Sinceramente dico che il lavoro è talmente intenso - conclude scherzando Andrea - che il più delle volte non sono in grado di capire chi è presente agli allenamenti. E comunque con coach Bernardi non ci saranno problemi: se qualcuno sgarra ci penserà lui».

Lorenzo Gatto

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Un paio di spunti di riflessione da Basketnet e dal solito Baldo:

Trieste: "Attila Frizzo" in ..... Quo Vadis Matteo?

“Attila Frizzo”: “Matteo, vinci e convinci a Bologna, ma nessuno ha vinto su due fronti”

E’ l’argomento del giorno, di questi ultimi due giorni, l’approdo alla Virtus Bologna di Matteo Boniciolli è di quelle notizie da prima pagina, e chi se non “Attila Frizzo” poteva pungere l’amico Matteo, dire (in)direttamente i pensieri e i ragionamenti a voce alta, provando a dare una personalissima (come di consueto) visione d’insieme del progetto sottoscritto in estate e giunto alle “clausole” scritte in piccolo in basso a destra, con tutto quello che ne conseguirà per il movimento.

“Attila”, il Presidente Di piazza, Matteo Boniciolli e l’entourage della Pallacanestro Trieste 2004 non sembrano scomporsi all’idea di Matteo Boniciolli sulla panchina delle Vu nere, quindi tutto previsto?

Assolutamente nulla come tutto previsto, il piano di Matteo e lo ribadirò fino alla nausea, era quello di acquisire i diritti di Legadue (ed era praticamente certo), creare una società di Legadue….

Il ripiego del “grande stratega” è nobile ma alquanto poco appagante (vedi serie B Dilettanti), seppure fatto ottimamente come in questa prima fase, potendo anche così rimanere a fianco dei “suoi cari”.

Cosa è successo? Il richiamo della grassa Bologna è di quelli irrinunciabili, per cui il buon Matteo è stato costretto, asseritamente, ad abbandonare la ridente Trieste.

Quali scenari adesso si possono prefigurare nel futuro dell’Acegas Trieste con questo importante vuoto da colmare?

Matteo Boniciolli a Bologna con l’espertissimo, bravissimo Zorzi, un futuro carico di lavoro sotto Sabatini e la convinzione (e/o presunzione) di gestire la situazione triestina a distanza. La realtà è una sola: fino a che la presenza del grande capo era garantita in città tutti sono stati buoni, adesso il rischio che si cominci con la litigiosa convivenza…

o addirittura che il Presidente Dipiazza si metta direttamente alla guida!

L’erede designato dovrebbe essere Sergio Dalla Costa, valente e fidato uomo di Matteo, anche se dalle caratteristiche non prettamente allineate con il ruolo da ricoprire, come il Richelieu Maurizio Modolo, uomo “burocratico” se ce n’è uno, ma niente di più.

La questione è che nessuno al mondo è riuscito a vincere su due fronti distanti, nemmeno Napoleone, che sia la volta buona per Matteo? Direi di no, a meno che non si parli del primo obiettivo prefissato, la serie A Dilettanti, per cui penso che Bernardi e compagnia non avrà problemi a raggiungere.

Scettico sul governo da Bologna della Pallacanestro Trieste 2004, esistono secondo lei situazioni tampone o persone di fiducia da inserire come “uomini ombra” di Boniciolli?

Oggi come oggi no, in “casa” non vedo uomini carismatici a tal punto da assurgere in tutto e per tutto ai compiti ben svolti da Boniciolli.

Se dovessi pensare a qualcuno da mettere in società, andrei a pescare fra uomini dal passato remoto che non si sono “macchiati” dalle ultime vicende del basket in città, per capirci dal fallimento della serie A, uomini come per esempio Paolo Zini, d’esperienza e dal capello bianco accomodante; oppure addirittura scomoderei dai campi di tennis (operazione improba) il mai dimenticato Ettore Zalateo, straordinario personaggio dalle mille risorse, capace assieme ad altri valenti colleghi di portare il basket dalla serie C alla serie A, soprattutto cucinando la minestra senza avere gli ingredienti!

Posto che è difficile rincorrere nomi di questo tipo, per svariate ragioni, l’altra alternativa soluzione potrebbe essere quella del pool di addetti ai lavori, equilibrati e senza sbilanciamenti di personalità, che formino un comitato dirigenziale ad hoc.

Diviso fra l’essere amico di Matteo Boniciolli e l’essere triestino che ha a cuore le sorti del basket giuliano, quale augurio si sente di far arrivare al coach dell’anno, quello di riuscire alla grande con la Virtus o che torni quanto prima a Trieste per proseguire quanto seminato?

Con assoluta convinzione auguro a Matteo di far non bene, strabene e di convincere nella “grassa” Bologna, città che cestisticamente regala sensazioni uniche, anche perché a Trieste sarà lotta dura….

Raffaele Baldini

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Oltretutto...negli ultimi giorni xe venuda fora una feroce polemica su Boniciolli da sponda irpina...leggè qua (sempre tratto da Basketnet):

Matteo Boniciolli: Ad Avellino giocavo in una caverna e non potevo crescere i miei figli (fonte Luca Bertelli - basketcase.blogosfere.it)

Sembra ieri che Matteo Boniciolli, osannato da un'intera piazza che stava vivendo un sogno, portava Avellino prima alla vittoria in Coppa Italia e poi alle semifinali scudetto con la conseguente Eurolega raggiunta. Il grande amore è finito nel momento in cui il nuovo tecnico della Virtus Bologna ha firmato il contratto con le V nere. Anzi, meglio: da quando, nella conferenza stampa di presentazione, Boniciolli ha detto esplicitamente: ''Ad Avellino giocavo in una caverna e non potevo crescere i miei figli...''.

In Irpinia, comprensibile, è scattato lo sfogo dei tifosi dell'Air che, sui vari forum, stanno lasciando messaggi di questo tipo: ''La qualità della vità di Avellino? La migliore della Campania; siamo la quintultima città italiana, secondo uno studio del Sole 24 Ore, per percentuale di criminalità in rapporto agli abitanti. Matteo se la poteva confezionare meglio...''.

E poi ancora: ''Il signor Boniciolli aveva prima chiesto e poi firmato un'estensione contrattuale di 3 anni a cifre quasi raddoppiate. Non aveva ben in mente il problema-figli in quel momento? Gli è balenato in testa la mattina dopo la conquista dell'Eurolega?''.

Ed altri: ''Senza prenderci in giro, lui se ne è andato essenzialmente perchè: 1) non credeva avremmo fatto l'Eurolega; 2) non credeva sarebbe stata ristrutturata la ''caverna''; 3) non credeva sarebbe stato costruito un roster nuovamente competitivo. Ma questo ci sta anche, ci sta meno denigrare un posto dove hai vissuto due anni, dove ti hanno sopportato due anni (e questo lo può sapere solo chi ci ha lavorato insieme fidati); mi fa specie che ha trovato il tempo di parlare di noi come città dove non portare i figli oppure della nostra caverna, e non ha trovato 30 secondi per ringraziare almeno Ercolino che lo ha letteralmente raccattato dalla strada nell'estate in cui, in modo direi quasi comico, lui elemosinava una panchina e nessuno lo ascoltava...''.

Un amore finito male, non c'è che dire, proprio nel giorno in cui peraltro Tonino Zorzi, il santone del basket italiano ed il vice portato da Boniciolli a Bologna dopo l'avventura comune ad Avellino, ha dichiarato a 'La Gazzetta dello Sport': ''Io e Matteo siamo due persone schiette: ci diciamo in faccia quello che pensiamo magari ci arrabbiamo ma poi troviamo un punto di incontro. Io sono qui per aiutarlo a raggiungere gli obiettivi che la società si è data: arrivare in finale di Coppa Italia, arrivare nella finale della Coppa Europea e provare ad andare in finale scudetto. Partita dopo partita come abbiamo fatto ad Avellino''.

Fonte Luca Bertelli

http://basketcase.blogosfere.it/2008/11/ai...ere-i-miei.html

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Ocio Matteo...forse arriva caligo? (dal Piccolo odierno)

Avellino inguaia Boniciolli: per una scrittura privata potrebbe lasciare Bologna

Big match in B2, l’Acegas ospita Novara al PalaTrieste con l’obiettivo di tornare a vincere e conservare la vetta

TRIESTE Matteo Boniciolli questa sera sarà regolarmente sulla panchina della Virtus Bologna per la sfida caasalinga contro la Solsonica Rieti. Sarà l’esordio sulla panchina delle V nere, ma non è per niente certo che la stagione del consulente tecnico dell’Acegas possa proseguire nel capoluogo emiliano. Ma non è la consulenza con la Pallacanestro Trieste a mettere a rischio il contrattto appena firmato dall’allenatore triestino col club di Claudio Sabatini. Il problema affonda le sue radici molto più a sud: ad Avellino, dove Boniciolli aveva allenato l’anno scorso. Dall’Irpinia è spuntata infatti a sorpresa una scrittura privata che Boniciolli aveva firmato con il club e che lo vincolava fino al giugno 2010. In virtù di quell’accordo, sostiene il presidente avellinese Ercolino, Boniciolli avrebbe dovuto ottenere una liberatoria per poter essere tesserato dalla Virtus Bologna. E quindi adesso il massimo dirigente dell’Air ha fatto sapere di essere intenzionato a spedire quel documento alla Lega Basket, alla Fip e alla Fiba per fare annullare il nuovo vincolo contratto dal tecnico triestino con la Virtus.

Era stata un’annata speciale, quella scorsa, che aveva portato gli irpini al terzo posto nel campionato italiano e quindi in Eurolega, e a Boniciolli aveva fruttato il titolo di allenatore italiano dell’anno. In quell’atmosfera euforica quando Matteo, a fine stagione, aveva lasciato l’incarico per riavvicinarsi alla sua famiglia, i dirigenti irpini avevano apertamente dichiarato di comprendere la sua scelta umana e di rispettarla. Adesso, forse, passato l’entusiasmo la rispettano un po’ meno. O forse brucia che Boniciolli sia tornato in pista con una diretta concorrente. Fatto sta che il sacrosanto rientro nella massima serie italiana dell’allenatore dell’anno, a questo punto è sub judice. O si definisce un gentlemen’s agreement, oppure saranno i giudici federali a decidere. Boniciolli, che non è affatto uno sprovveduto, non ha gradito la mossa di Ercolino, ma non fa una piega: secondo lui il vincolo stabilito dalla scrittura privata in questione ha cessato nel momento esatto in cui sono state accettate dal club irpino le sue dimissioni alla fine della passata stagione. Il primo attestato di solidarietà a Boniciolli arriva naturalmente dal tecnico dell’Acegas, Massimo Bernardi: «Credo che Avellino dovrebbe regalare un monumento a Matteo per quello che è riuscito a fare lo scorso anno. Ha portato alla città una coppa Italia e la possibilità di disputare l’Eurolega. Mi sembra una cosa fuori luogo, di certo è una situazione che mi mette addosso molta tristezza».

Ma Bernardi ha le sue grane da pelare, stasera alle 18 sul parquet del PalaTrieste l’Acegas dovrà affrontare una sfida molto complicata contro Novara. Sono due squadre molto forti che arrivano entrambe da una sconfitta bruciante. Per Trieste lo stop di Moncalieri è stato il primo della stagione, quello odierno è dunque un test importante per capire se la battuta d’arresto in Piemonte ha dato la scossa, riportando al massimo la concentrazione che fatalmente aveva iniziato ad affievolirsi dopo l’inizio sprint. Novara, a sua volta battuta in casa da Trento che ne ha ridimensionato le ambizioni, arriva a Trieste priva del play titolare Leva e con il lungo Aimaretti in dubbio per un problema di natura muscolare. Solamente questa mattina verranno sciolte le riserve: probabile che Garetto lo porti in panchina per poi valutare nel corso del match la possibilità di impiegarlo. Bernardi dovrà fare un miracolo, considerando che all’assenza di Marisi si è aggiunto lo stop di Lenardon fino a giovedì scorso. Oggi il play senese sarà in campo, ma ovviamente non al top. «Il nome dell’avversaria non conta - spiega il coach - sappiamo di dover dare il 150 per cento per prenderci i due punti e cancellare la sconfitta della settimana scorsa». (l.g.)

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Da quel che so mi le scritture private non gà alcun valor a livello de Federazion o de Lega, però gavendo valor giuridico saria de andar avanti per avvocati :wacko:

Difatti...e adesso me sa che quei de Avellino ghe romperà i baloni giusto per el gusto de farlo :unsure:

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