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Pacificazione: Slovenia gela Italia e Croazia


Guest Andrea

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Pacificazione: Slovenia gela Italia e Croazia (Il Piccolo 09 gen)

venerdì 09 gennaio 2009

di ALESSIO RADOSSI

TRIESTE La Slovenia dice no alla riconciliazione con l’Italia e la Croazia. Il presidente Danilo Turk ieri ha rotto il silenzio di Lubiana che sull’argomento durava ormai da quasi una settimana, dopo che il presidente croato Stjepan Mesic, in un’intervista rilasciata sabato scorso al Piccolo, aveva rilanciato l’iniziativa di un vertice «a tre» da tenersi a Trieste, nel corso del quale si sarebbero visitati i luoghi della memoria come la Risiera di San Sabba e la Foiba di Basovizza, per rendere omaggio alle vittime del periodo bellico e post-bellico. Ma poneva anche una condizione: fascismo e antifascismo non vanno messi sullo stesso piano. La risposta della diplomazia italiana era giunta 24 ore dopo, con il ministro degli Esteri Franco Frattini che, sempre al Piccolo, definiva la «pacificazione possibile» precisando tuttavia che «il fascismo era male assoluto», ma anche che «Tito fece stragi orribili». Lubiana, invece, sembrava non voler intervenire sull’argomento.

Ieri, invece, Turk ha rivolto un affondo non solo alla proposta Mesic, definendola «non utile in questo momento», ma soprattutto all’Italia, accusando la politica di «deficit etico» sulla memoria del fascismo. Secondo Turk, le cui dichiarazioni sono state riportate dal principale quotidiano sloveno «Delo», in Italia persiste «un deficit etico» sulle colpe del passato. Colpe rispetto alle quali non sarebbe maturata ancora la «necessaria catarsi», precondizione indispensabile - secondo il leader sloveno - per poter affrontare nelle giusta prospettiva anche le violenze contro gli italiani di Istria, Fiume e Trieste compiute successivamente dal regime comunista jugoslavo di Tito.

Di qui la convinzione che il vertice tripartito di riconciliazione, prospettato fin dai tempi della presidenza Ciampi, «non sia utile in questo momento».

Turk sostiene quindi che la riconciliazione storica si può inserire solo «in una dimensione etica». Dimensione che - a suo parere - richiede da parte dell'Italia «un più chiaro confronto con i crimini del fascismo, che fu il primo totalitarismo in questa parte d'Europa e la fonte di innumerevoli mali» subiti da «larga parte del popolo sloveno, come anche da molti italiani». Turk - affermando di concordare con le opinioni espresse di recente in materia dallo scrittore triestino Boris Pahor e dal procuratore militare italiano Antonino Intellisano - sottolinea come dal punto di vista sloveno (e croato) non possano essere dimenticati «i molti crimini fascisti (contro le popolazioni slave) rimasti impuniti durante l'occupazione italiana». E contesta ad «alcuni alti esponenti della politica italiana» di voler «mettere sullo stesso piano i fascisti e coloro che li combatterono».

Il leader di Lubiana d'altronde aggiunge che, in senso politico, esiste già «un elevato livello di riconciliazione» fra Roma e Lubiana, poiché «Italia e Slovenia fanno parte dell'Ue, che rappresenta il progetto di riconciliazione più rilevante e di maggior successo nella storia del continente». Mentre sostiene che tra Croazia e Slovenia «non esiste un retaggio storico che richieda ulteriori gesti» di pacificazione.

TRIESTE «Sotto il profilo etico, quelle di Turk sono parole vergognose, figlie di una sub-cultura che non sa fare i conti con la storia». È durissima la replica del Sottosegretario italiano all’ambiente, Roberto Menia, alle dichiarazioni del presidente sloveno. «Il suo è giustificazionismo - attacca il politico triestino -, la forma attenuata del negazionismo, ovvero la tendenza con cui qualcuno nega il dramma di Auschwitz e altri quello delle foibe».

«L’Italia ha fatto i conti al cento per cento con il fascismo, ripudiando ciò che c’era da ripudiare - prosegue Menia -. Dall’altra parte, invece, lo stesso non si fa con il comunismo, che i fatti dicono essere stato la grande tragedia di queste terre: i morti nelle foibe e l’esodo più grande verificatosi nella storia italiana, qualcosa che invece non è mai successo agli sloveni ed ai croati. Non è possibile si giustifichino questi fatti con le violenze fasciste. Queste non si possono comparare allo sterminio etnico esercitato nei confronti degli italiani». Menia ritiene che Turk «non abbia fatto i conti nemmeno con il presente. La Slovenia è entrata gratis nell’Unione europea, quando l’Italia avrebbe dovuto cogliere l’occasione per risolvere il contenzioso che è ancora in piedi. Una riconciliazione su queste basi sarebbe solo un’inutile parata».

Per il presidente dell’Unione degli istriani, Massimiliano Lacota, «Lubiana dimostra la grande immaturità della sua classe politica, a cui manca il coraggio morale di affrontare le responsabilità del comunismo sloveno».

«Attendiamo che il ministro degli Esteri risponda alle insolenze del presidente sloveno sulla tragedia delle foibe. Pretendiamo rispetto per una Nazione che si è dotata di una legge dello Stato per onorare i martiri massacrati da Tito». Ha dichiarato invece Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra.

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Turk ga dito quel che pensava.. poso no concordar con certe parole, ma el mesagio general lo condivido.

Certe sparade de Berlusconi, Ciampi, Napolitano. Per no parlar de certi politici locali, tra cui l'intervistado sotosegretario. El modo unilateral in cui vien ricordade le tragedie dele foibe.

Queste xe robe che in un paese controlado al 100% dai media de massa la gente no riconossi, o dimentica subito. Le passa in sordina, senza nianche far rumor.

Chi che vol però se le ricorda perfetamente, e questo me par el caso de Turk, e in general dei sloveni.

La Slovenia sta gavendo un modo arrogante de far politica, che no me piasi. E sicuro no porta avanti niente de utile per nisun.

Però el fatto che in Italia esisti leggi de tutela dele minoranze no aplicade, quando lori lo fa ben e regolarmente, xe un segno de ciacole vs. fatti.

Fazo indovinar chi ciacola e no fa gnente e chi fa, ogni tanto sbagliando e ogni tanto no, e ciacola poco.

--

A parte questo, con la Croazia i ga ben altri contenziosi verti: la mossa de Zagabria, senza gaver risolto quei dei confini, efetivamente xe sospetta de voler sviar l'atenzion.

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El modo unilateral in cui vien ricordade le tragedie dele foibe.

Queste xe robe che in un paese controlado al 100% dai media de massa la gente no riconossi, o dimentica subito. Le passa in sordina, senza nianche far rumor.

Te poderia chiarir el tuo pensiero? No rivo a seguirte.

Però el fatto che in Italia esisti leggi de tutela dele minoranze no aplicade, quando lori lo fa ben e regolarmente, xe un segno de ciacole vs. fatti.

Fazo indovinar chi ciacola e no fa gnente e chi fa, ogni tanto sbagliando e ogni tanto no, e ciacola poco.

Qua invece me sfuggi el nesso tra i morti delle stragi fasciste e slave da una parte e la tutela della minoranze dall'altra.

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E non dimentichiamoci di Ciarrapico. E di molte affermazioni della Lega.

Concordo sul fatto che non mi paice la politica slovena, troppo arroganti, da quando sono entrati un UE parlano come se non dovessero nulla a nessuno.

A parte questo le sue motivazioni non sono prive di senso. Il governo italiano ha vari esponenti dichiaramente fascisti (come il citato Ciarrapico) o dichiaratamente xenofobi... poco credibile e molto ipocrita la cosa. Non so se nel governo sloveno ci siano persone dichiaratamente Titine... ma se non ci sono allora e vero che in quel agomento son ben davanti a noi.

Noi il passato lo rievochiamo spesso con nostaglia di qualcosa che non abbiamo nemmeno vissuto, loro ci hanno dato un taglio.

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Guest Andrea

mah ... de estremisti ghe ne xe de ambo le parti ... cosa dovesimo dir che in ambito locale gavemo el consiglier comunale Iztok Furlanic che xe stado pizzigado ad esser iscritto al gruppo «Trst je naš».

e "l'oro ci hanno dato un taglio" .... ma sei fuori ????? .. va va a farte un giretto in slovenia o leggite qualche suo giornal un poco meno politicamente corretto .. te vederà che taglio .... ahhahah

Edited by Andrea
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El modo unilateral in cui vien ricordade le tragedie dele foibe.

Queste xe robe che in un paese controlado al 100% dai media de massa la gente no riconossi, o dimentica subito. Le passa in sordina, senza nianche far rumor.

Te poderia chiarir el tuo pensiero? No rivo a seguirte.

Come no.

Esempio de Napolitano:

Dichiarazioni che, in un giorno che la logica diria da condivider coi vicini in intenti (memoria dele foibe), proprio per rivar a una memoria condivisa (notoriamente l'unico modo de otignir una pacificazion definitiva) va nela direzion diametralmente oposta. I nostri TG: "bel bravo". Quei dei altri: "I talijani no sa imparar dala storia"

"dobbiamo tuttavia ripetere con forza che dovunque, in seno al popolo italiano come nei rapporti tra i popoli, parte della riconciliazione, che fermamente vogliamo, è la verità. È quello del Giorno del Ricordo è precisamente un solenne impegno di ristabilimento della verità"

Menia (che deso xe rapresentante del governo, quindi una vose uficial): "Le vittime dei comunisti titini venivano condotte, dopo atroci sevizie, nei pressi della foiba; qui gli aguzzini, non paghi dei maltrattamenti già inflitti, bloccavano i polsi e i piedi tramite filo di ferro ad ogni singola persona con l’ausilio di pinze e, successivamente, legavano gli uni agli altri sempre tramite il fil di ferro. I massacratori si divertivano, nella maggior parte dei casi, a sparare al primo malcapitato del gruppo che ruzzolava rovinosamente nella foiba spingendo con sé gli altri. "

o "Credo che con lo stesso spirito di obiettività storica si possa e debba valutare il ‘900 italiano, uscendo dalla vulgata resistenziale secondo cui tutta l’esperienza del ventennio fascista fu solo male. E’ giusto condannare la compressione delle libertà, l’autoritarismo, la guerra, ma non credo si possano cancellare le realizzazioni sociali o le bonifiche e le grandi opere pubbliche. Per ciò che riguarda il comunismo, si è dimostrato un’ideologia liberticida che ha oppresso mezza Europa fino alla caduta dell’impero sovietico. I popoli dell’est stanno tuttora uscendo a fatica dalle macerie che ha lasciato… "

Xe indiferente chi che ga ragion, cossa xe giusto o sbaglià, eccetera. No intendo entrar nel merito nè xe questa la sede adatta.

Quel che intendo dir, xe che vien fate dichiarazioni unilaterali, scabrose, del tipi "gavemo sbagliado, ma" volte a no conciliar per niente.

No xe un parlar serio: xe una question de ategiamento.

Però el fatto che in Italia esisti leggi de tutela dele minoranze no aplicade, quando lori lo fa ben e regolarmente, xe un segno de ciacole vs. fatti.

Fazo indovinar chi ciacola e no fa gnente e chi fa, ogni tanto sbagliando e ogni tanto no, e ciacola poco.

Qua invece me sfuggi el nesso tra i morti delle stragi fasciste e slave da una parte e la tutela della minoranze dall'altra.

L'ategiamento no se lo vedi solo con le ciacole ma, sopratuto, coi fatti.

I fatti reali xe che i risultati de sti anni de longhi se li vedi in come xe tratade le minoranze nel presente. El passato conta, ma xe el presente a plasmar el futuro.

- in Italia, come dele enclavi, con i sui soldi e atività de paese, per far in modo che no le se fazi notar tropo che xe meio cusì

- in Croazia, con la croatizazion totale dele isole, e la mal-soportazion del bilinguismo in Istria, che però resta perchè voludo anche dai croatofoni locali (al contrario dei dalmati che ga cedudo)

- in Slovenia, ametendo che le minoranze ungheresi e italiane xe autoctone e parte integrante dela cultura del paese, fazendo legi de tutela, rispetandole in ogni virgola.

Da sto punto de vista, i se ga espresso anche lori in modi per niente concilianti.. però quei più avanzadi, nei fatti, xe lori.

Finchè a Trieste veder una scrita in sloven parerà imposibile, e gaver corsi de lingue slave a scola ancora de più.. beh, per mi sarà prove che i nostri limiti mentali del 900 no xe pasadi de moda.

Me chiedo: come "bataglia de civiltà", perchè inveze de far a gara a chi ga fato meno danni nel 900 no i fa la gara a chi ga rimediado meio nei 2000?

Ghe guadagnasimo tuti, anche tanti no lo pensa.

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anche questi secondo te hanno hanno vissuto quell'epoca ? http://www.mladina.si/mladina/200234/clane...st6_display.jpg

I zurli de cui sora. Xe come se ciapassimo i ultras coi ciondoli de Mussolini come esempio del popolo italian.

No me par sensado.

per arlon.... e se i politici non segui sta linea .... allora me se spieghi perche el presidente sloveno rifiuta qualsiasi passo verso la pacificazion ?

Lo go spiegado 3 post fa..

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Quoto arlon.

Hanno fatto bene a non dare corda all'ipocrisia del governo Italiano.

Non si può cancellare con una dichiaraizione di oggi una di ieri. Il sistema di raccontare ad ogni palatea una verità differente per accontente tutti ti fa prender voti in italia ma non in europa.

Che senso ha andare ad un incontro in cui sai che il tuo intelocutore ti dira bugie di convenienza per far contenti i giornalisti che si rimangera completamente al primo comizio politico che fara?

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Turk - affermando di concordare con le opinioni espresse di recente in materia dallo scrittore triestino Boris Pahor e dal procuratore militare italiano Antonino Intellisano - sottolinea come dal punto di vista sloveno (e croato) non possano essere dimenticati «i molti crimini fascisti (contro le popolazioni slave) rimasti impuniti durante l'occupazione italiana». E contesta ad «alcuni alti esponenti della politica italiana» di voler «mettere sullo stesso piano i fascisti e coloro che li combatterono».

Concordo che questo no xe el posto per affrontar l'argomento nella sua complessità, per cui confermo l'intenzion de limitarme all'oggetto. E allora commentemo l'uscita de Turk.

A mi la parte del discorso che go quotado no me par differente per nulla rispetto alle robe che ga dito Menia o altri. Me par che per lui i crimini che i Sloveni ga dovudo subir per man dei fascisti xe più gravi de quei che xe stadi commessi durante i fatidici 40 giorni.

Leggo, rileggo e leggo ancora con + attenzion ma non vedo niente de conciliante. Napolitano vol che vegni fora la verità? No me par giusto chiederla ai Triestini o ai Sloveni ...... Son d'accordo con Ghost sul fatto che xe un atteggiamento ipocrita. La realtà xe che tutti ga sofferto parecchio e ghe resterà a lungo se non per sempre un forte senso de rivlasa.

Bisogna gaver el coraggio de superar antichi rancori attraverso una posizion chiara e specialmente senza pretese.

No se pol pretender de conoser la verità (che poi la savemo za tutti) nè se pol discriminar tra i morti de un color e quei dell'altro.

Le due posizioni, Menia e Turk, me par esattamente uguali! Giuste dal loro punto de vista, ma "sbaiade" nell'ottica de una riconciliazion.

L'ategiamento no se lo vedi solo con le ciacole ma, sopratuto, coi fatti.

I fatti reali xe che i risultati de sti anni de longhi se li vedi in come xe tratade le minoranze nel presente. El passato conta, ma xe el presente a plasmar el futuro.

Che poi ghe sia una diversità de base tra le minoranze Italiane in Slovenia o Croazia e quelle Slovene a TS me par un discorso che esula totalmente dall'oggetto della discussion.

Te poderà anche gaver ragion, ma se ghe fossi el bilinguismo perfetto a Trieste con (ad esempio) insegnamento obbligatorio del Sloven nelle scole, finanziamenti a UFO per le attività slovene, garanzie de seggi a livello comunale-provinciale per la minoranza, allora in Slovenia i doveria pagar i danni de guerra alle vittime delle foibe? Ma te par?

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Che poi ghe sia una diversità de base tra le minoranze Italiane in Slovenia o Croazia e quelle Slovene a TS me par un discorso che esula totalmente dall'oggetto della discussion.

Te poderà anche gaver ragion, ma se ghe fossi el bilinguismo perfetto a Trieste con (ad esempio) insegnamento obbligatorio del Sloven nelle scole, finanziamenti a UFO per le attività slovene, garanzie de seggi a livello comunale-provinciale per la minoranza, allora in Slovenia i doveria pagar i danni de guerra alle vittime delle foibe? Ma te par?

A parte che parlavo de livei sai più basilari (e non forzadi, perchè andar per estremi?) de integrazion, xe due piani diversi.

Mi vedo el presente come piataforma per el futuro. Sarà differenze generazionali, no so.. però da quel credo che convegni partir. No per fotografar la situzion e basta, ma per renderse conto del prodoto de decenni de ciacole. E reagir in maniera propositiva, posibilmente.

Per el passato, come disevo ma anche come tanti studiosi trasfrontalieri pensa, l'unico modo per meterghe una piera sora xe far partir commissioni bi-trilaterali che vadi ala radise. Ma tuti ga paura de farlo, per veder cos' che salta fora, quindi meio ciacolar e spetar che una/do generazioni mori, e nel fratempo via de voti assicuradi.

Un'ultima roba: el governo italian sai, apunto, ciacola su foibe & co. me va ben zercar de ripristinar verità storiche (meio se multilaterali, come disevo).. ma me par ormai un fatto che dei risarcimenti ai esuli al governo italian no ghe interesi minimamente. Se i voleva ciapar posizioni forti e provedimenti (= fatti, no parole) i lo gavesi za fato de tanti anni, come minimo dal '91. Tipo blocar l'entrata dela Slovenia nela UE, come ga fato lori con la Croazia, per capirse. A ragion o a torto, no discuto quel. Però no i ga fato niente de utile o vincolante, che mi sapi, quando i gavesi ben che podudo.

Quel che no rivo a capir minimamente xe el hobby de triestini, (ma no solo, xe che quei li conosso bastanza ben :) ) de star a scoltar ciacole su ciacole. Senza mai veder costruido niente. E premiar la politica fondada sule ciacole.

n.b: in sto caso no xe nianche un discorso necesariamente de destra e sinistra. Però se una fa populismo e l'altra ciapa posizioni de comodo per no far fadiga.. sai vanti no se va.

Edited by arlon
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Per el passato, come disevo ma anche come tanti studiosi trasfrontalieri pensa, l'unico modo per meterghe una piera sora xe far partir commissioni bi-trilaterali che vadi ala radise. Ma tuti ga paura de farlo, per veder cos' che salta fora, quindi meio ciacolar e spetar che una/do generazioni mori, e nel fratempo via de voti assicuradi.

Za fato, in realtà:

Relazioni italo-slovene 1880-1956

Relazione della Commissione storico-culturale italo-slovena

Koper-Capodistria, 25 luglio 2000

http://www.kozina.com/premik/indexita_porocilo.htm

Chi che magari se ciolerà la briga de legerla, podesi anche trovarla interessante.

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Volevo dir solo un mio pensier, condivisibile o men, senza polemica oviamente..anzi il mio voleria eser un mesagio.

Son fio de esuli istriani e posso dir (ma comunque un se pol acorzerse da sé) che no xè certamente i media che vol ampliar le foibe rispeto a crimini italiani..semmai xè sempre stado el contrario. Xè scandaloso che pena dopo 60 e passa anni se incominci a parlar anche al de fora de Monfalcon de sto enorme genocidio in cui perirono, non dimentichemolo, sopratuto gente inocente. Una mia zia contadina de Piran, ga vudo per fradel un gerarca fascista..ma ela tra l'altro no lo vedeva quasi mai e comunque no ghe interesava nula. I titini comunque i se la ga ciapada con ela e dopo averla pestada de bruto, i la ga butada con un calcio zò per un de sti maledeti busi e bonanote!!! Bastardoni quindi senza nissun rispeto per la vita umana de un'inocente che nula ghe entrava con gli erori del fradel e che voleva solo viver tranquila la sua vita de campagna in santa pase.

Bon, dito questo però mi digo...dopo sta marea de anni, primo: bisognassi che ghe fussi scuse e rispeto da una e dal'altra parte, secondo...me auguro vivamente, anca se so che rimarà un pensiero utopico, che la caduta dei confini sia l'ocasion per dimostrar veramente che le nove generazioni se incontri e se dia la man, senza dismentigar i propri morti ed erori, de una parte e de l'altra, ma ripeto, rispetandose a vicenda e volendose ben..xè tanto dificile? :ehno: Purtropo vedo co' sta iniziativa e con l'episodio vergognoso citado più sora, del consiglier Furlanic e del steso grupo Trst je nas, che ghe xè ancora teste de ... che i ga solo odio antitalian a fiumi nele vene e no ghe interesa minimamente de abater anca le frontiere mentali ed iniziar un dialogo seren senza schifose ideologie de destra o de sinistra, che no le servi a nisun, se non solo a continuar per l'eternità a scanarse razisticamente. Digo questo perché al colegio del mondo unito che frequentavo anni fa per social service, no ghe xè mai stadi pupoli ideologici tra studenti italiani e triestini co' i studenti sloveni e croati..anzi, sempre in amicizia un con l'altro, ben consapevoli dei fati storici, ma con la seria intenzion de abandonar le cativerie, le ideologie e i preconceti e vivendo de amor e d'acordo. Ma resta sempre un picio caso a sè purtropo e me dispiasi ssai anca perché mi pur esendo fio de esuli e savendo el drama che ga provà i miei parenti sula propria pele, comunque no go odi nazionalistici..zerco de vardar con serenità a una nova era de pace. Speremo..ragà volemose tuti ben, no lo digo per sentimentalismo o buonismo..spero che giunga el mio mesagio, anca a chi magari ga l'odio in corpo, de una parte o de l'altra e in sto momento dovessi leger ste mie righe, semplici semplici, dete col cuor. In fondo semo tuti omini, tuti fradei e fioi dela madre Terra.

Renè

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Sè stadi bastanza bravi senza scanarve :D Spero vadi 'vanti cusì, se no scanno mi chi de dover :D

Mi dirò solo che me par che sia solo che quel che ga dito Tuerk sia sta, come al solito, usado per butar benzina sul fogo che a Trieste (soprattutto) xe sempre acceso e sempre tropo ben ardi, per come che la vedo mi.

Quel che me fa sempre tristeza (e che go za scrito de qualche parte) xe che xe anche gente giovane che ghe va drio; gente che no ga motivi de butar benzina sul fogo, gente che dovesi vardar presente e futuro. Xe pasadi 60 ani, apunto.

E sinceramente far sto scandal per un gruppo su facebook xe el massimo me par. Finanche oggi sulle segnalazioni iera un che scriveva a tal proposito.

E po' sempre la, tuti pronti a zigarghe drio a questi ma no xe mai sta sto scandal per altre robe paragonabili che go visto in rete (tipo certi forum de gente de forza nuova o simili gruppi estremisti de destra, o un forum sull'irredentetismo dove i scrivi robe che xe ben pezo de dir "Trst je nas").

Le parole se lasa dir e i siti se lasa scriver.

I zurli xe dappertutto. Xe quei che fa più confusion e quei che fa meno confusion.

Ma me par che de fatto oramai semo nella UE e le robe xe profondamente cambiade rispetto a 60 anni fa.

Quel che devi cambiar ancora xe la mentalità de certa gente, sia "de qua" che "de la".

Quoto Romanowar che disi:

Bisogna gaver el coraggio de superar antichi rancori attraverso una posizion chiara e specialmente senza pretese.

No se pol pretender de conoser la verità (che poi la savemo za tutti) nè se pol discriminar tra i morti de un color e quei dell'altro.

Le due posizioni, Menia e Turk, me par esattamente uguali! Giuste dal loro punto de vista, ma "sbaiade" nell'ottica de una riconciliazion.

Ma fazo solo un appunto: la verità no la savemo nisun. E no la saveremo mai. Quel che xe de far xe riconoser che ghe xe bona parte de verità da ambo le parti.

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(OT) Go visto che xe nati molti gruppi "collaterali" a quel za menzionado. Go paura che, su questa question puramente a livello de Facebook, semo solo agli inizi.

P.S. adesso el gruppo "TRST JE NAS" se descrivi con la frase "TRST JE TUDI NAS", ovverosia "Trieste è ANCHE nostra"...insomma che bel missiamento :unsure:

P.P.S. QUA el link al gruppo relativo...se vardè, xe ampi botta e risposta...de un certo livel....

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No voio entrar nel merito delle parole de Turk e de Menia, perchè xe un discorso complesso e saria tropo longo.

Preciso soltanto che la parte slovena ga più volte richiesto che tra i luoghi simbolo che i presidenti dele tre repubbliche dovessi visitar, dovessi figurar anche un luogo che nela memoria dela popolazione slovena (e croata) rappresenta el simbolo dela persecuzion e del ocupazion fascista. Se infatti la foiba xe el simbolo delle violenze dell'esercito jugoslavo, la risiera xe el simbolo della violenza perpetrata dalla germania nazista (che in quel momento no iera più un alleato dell'Italia, ma una forza de occupazion). Quindi, all'appello manca un luogo che simboleggi le violenze del regime fascista: xe stadi proposti i campi de deportazion de Gonars o de Arbe, la Gramozna jama a Ljubljana, el cippo ai quattro fucilati per sentenza del tribunale speciale (che, ironia dela sorte, xe sempre a basovizza), ma da parte dell'Italia par che no ghe sia tutta sta smania de andar anche in uno de questi posti. Forsi, in quest'ottica, el discorso del presidente sloveno pol esser interpretado anche in maniera diversa.

Dopo, me par evidente, che la question interessa soprattutto le zone confinarie dei tre stati: Venezia giulia, Primorska e Istria. E qua volesi far una picia osservazion riguardo a quel che mi considero un grosso ostacolo alla reciproca conoscenza e comprension: la lingua!

Per farla semplice semplice: mi go leto i articoli apparsi sul delo, il piccolo e sul primorski dnevnik. Go sentì entrambe le campane, per cussì dir. E cussì xe da sempre: sento e ascolto entrambe la campane da una vita, direttamente, in lingua originale, senza intermediari. Questo me ga permesso de capir la sofferenza dei esuli, per esempio, pur non condividendo certe posizioni delle organizzazioni che li rappresenta. Ecco, se anche chi che sloven no xe, gavesi i strumenti per leger el primorski dnevnik per esempio, forsi el poderia capir che anche una frase come Trst je naš pol eser interpretada e percepida in maniera diversa.

Spero de no gaver fato tropa confusion e de eser stada (più o meno) ciara. Che pa la pace sia con noi :D

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Secondo me invece ne ne parla pure troppo e non concordo con Renè.

Anche io discendo da esuli istriani. La mia famiglia da parte di padre era di Pirano.

Hanno lasciato tutto di la, ed io ho avuto modo di conoscere e di paralre con mio nonno, mia nonnae due bis-nonni che hanno vissuto sulla pelle la fuga per salvarsi la vita.

La cosa che mi ha colpito però e che loro a parlare di quelle cose non si infervorano come i loro discendeni che quelle cose non le hanno vissute.

Come mai non si riesce a chiudere quella pagina di storia? Basta sentir molti nostri politici, ma anche alcune pagine qua in questo topic. Nessuno di quelli che parlano ha rischiato la foiba, ma avanzano pretese di scuse, riconoscimento della nostra versione della storia.

Quando ho chiesto a mio la "sua verità" mi ha detto:

"C'è stata una guerra, abbiamo fatto e subito cose disumane. Prima ce ne dimentichiamo prima tornera la pace."

Sul campo di concentramento e sui tedeschi non lesinava in racconti ma riguardo alle foibe tagliava corto in questo modo. Non era un argomento su cui era saggio "chiacchierare" e rivangare vecchi e nuovi asti ed odi.

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Preciso soltanto che la parte slovena ga più volte richiesto che tra i luoghi simbolo che i presidenti dele tre repubbliche dovessi visitar, dovessi figurar anche un luogo che nela memoria dela popolazione slovena (e croata) rappresenta el simbolo dela persecuzion e del ocupazion fascista.

Xe quel multilateralismo, palesemente mancante, che descrivevo ieri.

Ecco, se anche chi che sloven no xe, gavesi i strumenti per leger el primorski dnevnik per esempio, forsi el poderia capir che anche una frase come Trst je naš pol eser interpretada e percepida in maniera diversa.

Infatti. Qua xe el teror de Tito che tuto acceca: "je naš!" Aiuto, i ne invadi!

No xe cusì semplice.

Lo diseva i titini per propaganda, ma lo disi i sloveni de Trieste.. semplicemente per dir che xe triestini lori come noi (e da ben più tempo de tanti de noi! - questo xe un fatto).

Tanti simpaticoni se diverti anche a negar questo.

P.S. adesso el gruppo "TRST JE NAS" se descrivi con la frase "TRST JE TUDI NAS", ovverosia "Trieste è ANCHE nostra"...insomma che bel missiamento :unsure:

Al giorno d'ogi, se no per provocazion palese (quindi saaai facilmente evitabile, se un vol), la frasetta ga quasi sempre proprio quel significato.

I paiazi su facebook oviamente no vol sentir ragioni: sciavi de merdaaaa! A posto semo, con sta gente.

sta storia de controgruppi su facebook me par una gran paiazada!

Se i controgruppi no nasesi, nisun savesi minimamente de la esistenza del grupo original.. e vivessi tuti meio. Inveze no, ghe vol vendicarse anche telematicamente con chi che no ne va ben, giusto per fomentar un poco de odio.

Tra l'altro, dei miei contatti, i unici che ghe ne fa parte, de sti gruppi "bataglieri" su facebook, xe solo quei italiani. Sarà un caso? No credo.

Una società soto el fogo incrosado dela ignoranza (informazion monodirezional) e dela litigiosità (televisiva e non), no pol che reagir in maniera inapropriada a quel minimo de libertà de pensier che internet offri. No se xe abituadi, ah.

D' altronde, anche Montanelli diseva che i italiani no sa spostarse a destra in maniera democratica, e senza el manganel.

Me inacorzo sempre de più che el gaveva ragion. Che tri(e)ste.

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Quando ho chiesto a mio la "sua verità" mi ha detto:

"C'è stata una guerra, abbiamo fatto e subito cose disumane. Prima ce ne dimentichiamo prima tornera la pace."

molto simile ai racconti dei miei genitori, che hanno vissuto l'epoca: la mamma mi disse Faccio finta che ci sia stato un bombardamento e abbia distrutto tutto. Papà mi disse ho visto le prevaricazioni da entrambe le parti: non possiamo giudicare ora. Entrambi avevano dato un taglio, ma lasciarono passare decenni prima di ripassare il confine. Dicevano che non volevano rivedere un mondo che non era più quello che avevano conosciuto. Però, ben fino a oltre il trattato di Osimo, dicevano, non so quanto seriamente " se vien qua Tito, scampemo".

Edited by babatriestina
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Quando ho chiesto a mio la "sua verità" mi ha detto:

"C'è stata una guerra, abbiamo fatto e subito cose disumane. Prima ce ne dimentichiamo prima tornera la pace."

molto simile ai racconti dei miei genitori, che hanno vissuto l'epoca: la mamma mi disse Faccio finta che ci sia stato un bombardamento e abbia distrutto tutto. Papà mi disse ho visto le prevaricazioni da entrambe le parti: non possiamo giudicare ora. Entrambi avevano dato un taglio, ma lasciarono passare decenni prima di ripassare il confine. Dicevano che non volevano rivedere un mondo che non era più quello che avevano conosciuto. Però, ben fino a oltre il trattato di Osimo, dicevano, non so quanto seriamente " se vien qua Tito, scampemo".

Idem. I miei nonni non sono più andati di la. Sarebbe servito solo a farsi venir il sangue amaro. Così facendo sono riusciti a vivere senza cedere a sentimenti anti-sloveni (o meglio anti-yugoslavi) nonostante il trascorso. E mio nonno è pure rimasto fervente appasionato dell'austria nonostante la permanenza in campi di concentramento...

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