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Inviato

Da "Il Piccolo" odierno:

SERIE B. DUE FORMAZIONI IN SALUTE E DI FRONTE DUE TECNICI CHE SI STIMANO

«Empoli-Triestina, sfida da play-off»

Maran: «È una gran persona, il primo a credere in me». Baldini: «Merita una grande carriera»

di GIULIANO RICCIO

TRIESTE Piacere di esserci: è questo il motto di Rolando Maran per la sfida di Empoli che vale una stagione. La gara del Castellani stuzzica il tecnico alabardato anche per il confronto con Silvio Baldini, uomo e allenatore che il tecnico alabardato stima in maniera particolare.

Maran quella di Empoli è la partita che vale una stagione?

«Purtroppo il finale di campionato ha riservato questo incrocio, una partita che è già una sfida play-off. Meglio così, vuol dire che vedremo subito se abbiamo la stoffa per giocarci sino in fondo un obiettivo così importante».

Qual'è la squadra più in forma tra quelle impegnate nel lotto dei play-off?

«Non lo dico perchè ci giochiamo contro, ma sicuramente l'Empoli in questo momento sta dimostrando di stare meglio. A Mantova ha giocato una buona partita mettendo in mostra tutte le sue qualità. Il bello è che anche noi siamo in crescita è questo aumenta le nostre potenzialità per la gara».

Cosa teme della squadra di Baldini?

«Mi preoccupa sopratutto il suo stato di forma, la condizione fisica messa in mostra in queste partite, è una squadra organizzata con un potenziale offensivo incredibile, un organico di prima qualità, basti pensare ai vari Lodi, Saudati, Pozzi, Flachi, Buscè o Corvia, che sopratutto con il gran caldo di questi giorni potrebbe fare la differenza».

Ma secondo lei qual'è l'uomo più pericoloso dei toscani, almeno in questo momento?

«Credo che sia uno tra Pozzi, Buscè o Flachi possa incidere davvero tanto, tuttavia ad esempio ho visto a Mantova anche Corvia fare una grande partita, direi che è difficile inquadrarne solo uno visto l'organizzazione è la qualità generale espressa e amalgamata da un'ottimo allenatore».

Di Baldini cosa pensa?

«Innanzitutto penso sia una grande persona cui sarò riconoscente perchè è stato il primo a credere in me. Ancora da giocatore mi fece la promessa che non appena sarebbe riuscito ad allenare in B mi avrebbe chiamato come suo secondo, così fece per cui è una persona a cui devo molto e a cui sono legato aldilà del calcio».

di ANTONELLO RODIO

TRIESTE Silvio Baldini, 50 anni, toscano di Massa, non pensava di incontrare tante difficoltà in questa stagione con l’Empoli. Per lui si trattava di un grande ritorno, dopo i successi conquistati su quella panchina dal 1999 al 2003. Da quell’anno, però, soprattutto tante amarezze: gli esoneri di Palermo, Parma e Lecce, le dimissioni di Catania, e lo spiacevole episodio del famoso calcio nel sedere rifilato a Di Carlo. Sabato, Baldini si troverà di fronte l’amico Maran in un match decisivo nella corsa ai play-off.

Baldini, cosa teme di più della Triestina?

«Noi non dobbiamo temere nulla, nel senso che se si va in campo con la paura si è fritti. La Triestina è una buonissima squadra, ma ognuno deve pensare soprattutto a se stesso, e nessuno può dire prima di giocare dove può arrivare. Credo che nessuno lì a Trieste credeva di rientrare nei giochi vincendo a Livorno, eppure è successo. Il calcio è un gioco imponderabile».

Se potesse, quali singoli vorrebbe togliere alla squadra alabardata?

«No, non mi piacciono questi giochini. Anche perché ripeto, sono sempre abituato a guardare in casa mia e ai miei problemi».

Cosa pensa di Maran?

«Una brava persona a cui voglio molto bene, ma soprattutto un bravo allenatore a cui auguro una grande carriera perché se la merita. Lo conosco molto bene: prima l’ho avuto come giocatore alla Carrarese, stiamo parlando di metà anni Novanta, e poi è stato il mio secondo in panchina al Chievo e al Brescia. E so quali sono le sue qualità».

A inizio campionato dove pensava potesse arrivare la Triestina?

«Pensavo che potesse andare lontano, questo è sicuro. Sia considerando i giocatori che ha, ma soprattutto perché in panchina c’è Maran. E che sia bravo mi sembra di averlo già detto».

Che tipo di partita prevede nel big-match di sabato?

«Una partita difficile, non è un mistero che per entrambi vale molto. Certo noi giochiamo in casa e quindi dobbiamo cercare in tutti i modi di sfruttare almeno il fattore campo».

Quale la squadra che l’ha sorpresa di più in questo campionato?

«Il Bari, che però in realtà non è una vera sorpresa perché ero sicuro che avrebbe fatto bene. Come del resto il Parma».

e

Dieci gol nel test contro il San Daniele

TRIESTE Si può vedere un presidente fare la spola fra le due panchine durante una partita? Sì, è possibile, se il presidente si chiama Stefano Fantinel e le squadre in campo sono Triestina e San Daniele.

A parte il curioso siparietto del patron delle due società, l’amichevole di ieri pomeriggio al Rocco ha regalato anche molte reti: è finita 10-0 per la Triestina, mentre il San Daniele si è dovuto accontentare di un palo, colto proprio nei primi minuti.

Nel primo tempo doppietta di Testini e reti di Antonelli e Granoche. Nella ripresa invece tre reti di Ardemagni, due di Tabbiani e una molto bella di Della Rocca in slalom.

Maran, come consueto in queste partite amichevoli, ha mischiato un po’ le carte. Nel primo tempo la Triestina è scesa in campo con Dei, Milani, Petras, Minelli, Rullo, Antonelli, Gorgone, Princivalli, Cia, Testini e Granoche. Nella ripresa invece hanno giocato Agazzi, Petras, Lima, Cottafava, Cacciatore (prima terzino sinistro e poi schierato da centrocampista centrale), Milani, Princivalli (rilevato da Ligi), Pani, Tabbiani, Ardemagni e Della Rocca.

Hanno lavorato a parte invece gli acciaccati Allegretti, Stankovic e Figoli.

Oggi nel primo pomeriggio ancora allenamento al Rocco e poi immediata partenza per Empoli, dove la squadra svolgerà domani l’ultima rifinitura.

Per quanto riguarda la tifoseria, le adesioni per fare il secondo pullman del centro di coordinamento ci sono, ma non si riesce a trovare un mezzo disponibile. Stamattina verranno effettuati gli ultimi tentativi. (a.r.)

Ospite brunotto
Inviato

Manca Stankovic...........!!! Allora......

riproporrei il duo dei sogni.........

Della con Grano.........

solo se vinciamo si va ai Play-off al 75 %

con il pareggio si scende al 15 %

forse anche meno

GIOCHIAMOCELA !!!

:aaaaaatttillla::bandieraalabarda::aaaaaatttillla:

Inviato

Da "Il Piccolo" di venerdi 22 maggio:

TRIESTINA GIÀ PARTITA PER LA TRASFERTA DI EMPOLI

Unione, Maran torna all’undici di Livorno

Testini destinato a far coppia con Della Rocca in attacco. Arbitrerà Trefoloni

di ANTONELLO RODIO

TRIESTE Se il termometro di una squadra si misura anche dal buonumore, allora si può dire la Triestina ha iniziato col piede giusto la trasferta che la porterà al big-match di domani a Empoli. Non che questo significhi mancanza di tensione o superficialità nell’approccio all’appuntamento, anzi, è un sollievo che gli alabardati non si stiano avvicinando alla partita con le facce stanche e tirate viste nel periodo più buio. Che i musi lunghi e tesi di un paio di settimane fa abbiano lasciato spazio a sorrisi, scherzi e battute, quindi, va interpretato al momento come un segnale positivo. Subito dopo l’allenamento di ieri pomeriggio allo stadio Rocco, quando i giocatori si sono rifocillati con una veloce merenda a base di frutta in sala stampa prima della partenza in pullman per Empoli, c’è stata perfino qualche goliardata verso chi si sottoponeva alle interviste pre-partita. Neppure il successo del Grosseto nel posticipo con il Brescia, che costringe l’Unione ad andare a vincere a Empoli, ha tolto quindi il sorriso all’Alabarda. Tutto bene, quindi. Basta che domani al «Castellani» si faccia sul serio. Per quanto riguarda invece la formazione, Maran come di consueto non ha svelato nulla, ma le prove tattiche sul tappeto verde del «Rocco» fanno pensare che ben difficilmente il tecnico trentino abbandonerà lo schieramento che gli ha dato le ultime due vittorie. Rispetto a sette giorni fa, però, si ritorna all’undici di Livorno: Testini infatti è pienamente recuperato dopo i problemi muscolari che l’avevano costretto al forfait contro l’Ancona, si è allenato tutta la settimana a pieno ritmo ed è pronto per tornare a far coppia in attacco con Della Rocca. Quest’ultimo resta certamente favorito su Granoche: El Diablo nell’ultimo impegno è apparso in ripresa, ma questo non vuol dire avere già nelle gambe i novanta minuti. Dovrebbe quindi partire ancora una volta dalla panchina, pronto comunque alla staffetta e a subentrare a partita in corso. Per il resto Maran dovrebbe confermare lo stesso schieramento di sabato scorso. Un piccolo dubbio c’è, e riguarda il giocatore da affiancare a Gorgone a centrocampo. Viste le ultime prove, comunque, Pani resta decisamente favorito su Princivalli. Per il resto gli esterni di centrocampo saranno Tabbiani a sinistra e Antonelli a destra, mentre in difesa davanti ad Agazzi la coppia centrale sarà formata da Minelli e Cottafava, con Cacciatore e Rullo guardiani delle rispettive fasce. In extremis è stato convocato anche il recuperato Stankovic, ma il maggior candidato a sedersi in tribuna è proprio lui, visto che in settimana si è allenato poco dopo la botta al costato rimediata contro l’Ancona. La panchina quindi dovrebbe essere occupata da Dei, Petras, Milani, Princivalli, Cia, Granoche e Ardemagni. Oggi pomeriggio la rifinitura. Ad arbitrare il match del «Castellani» è stato chiamato un arbitro toscano, Trefoloni di Siena. Solo due i precedenti con l’Unione, risalenti peraltro a una decina di anni fa in C2: il bilancio è di una vittoria e una sconfitta.

Ospite brunotto
Inviato

MA vi pare giusto che arbitri un toscano, che non è un sigaro !!! :DDDD

Assurdo !!! :incazzado:

Sandrone-web ti risultano corriere al seguito......cacchio dovrebbero partire a frotte ma non mi pare...... eppure è la partita della vita !? :unsure:

W MULONAZZI SEMPRE W

Inviato

So che stavano organizzando qualcosa quelli del CCTC, poi non saprei :)

Dal Piccolo odierno:

Triestina, a Empoli sfida senza appello

La squadra cerca i tre punti che la lancerebbero verso i play-off. Toscani in grande forma

Gli alabardati oggi affrontano la gara più importante della stagione

I padroni di casa sono reduci da una striscia di 9 risultati positivi

In attacco torna la coppia formata da Testini e Della Rocca Milani ha la febbre

di CIRO ESPOSITO

TRIESTE La partita chiave del campionato è arrivata. Oggi al Castellani la Triestina affronta l’Empoli. Una sconfitta la metterebbe fuori dai giochi play-off e probabilmente anche un pareggio (ma dipende dal risultato di Sassuolo-Brescia e del Grosseto). «Noi dobbiamo cercare di vincere» dicono in coro Maran e i giocatori, consapevoli della posta in palio in Toscana.

L’Unione si presenta all’appuntamento con le carte in regola per fare la sua partita (anche se due punticini in classifica mancano all’appello): rinfrancata da due vittorie consecutive ma soprattutto da due prestazioni di buon livello. L’Empoli ha dalla sua un organico tecnicamente più forte di quello dell’Unione e una condizione ritrovata che ha portato in dote alla squadra di Baldini una striscia positiva di nove risultati. L’Empoli potrebbe anche giocare la carta del pari visto che ha due punti in più degli alabardati. Ma c’è da scommettere che non lo farà. La Triestina non ha comunque niente da perdere. Una situazione psicologica molto simile a quella di Livorno. E proprio dalla formazione schierata al «Picchi» sembra voler ripartire Maran. Il tecnico alabardato è intenzionato a puntare ancora in avanti su Testini (anche per l’indisponibilità di Stankovic), finora redditizio soprattutto in trasferta. al fianco del cannoniere Gigi Della Rocca. Difesa e centrocampo sono quelle viste sabato scorso al Rocco con l’Ancona. Ma, come spesso sottolinea Maran, i match si giocano in quattordici. A centrocampo il tecnico può giocarsi Princivalli (o Cia), in attacco Granoche (o Ardemagni). Il solo Milani potrebbe non essere della gara perché vittima di un improvviso stato febbrile. Per continuare la corsa play-off oggi serve la miglior Triestina formato trasferta. Anzi con una vittoria il traguardo sarebbe vicinissimo. Le analisi comunque si faranno dopo il triplice fischio di Trefoloni.

e

Cottafava: «Giocheremo senza frenesia»

«Fuori casa rendiamo di più, l’Empoli doveva andare subito in A»

«Cosa riusciremo a fare è difficile da pronosticare ma adesso stiamo bene»

Il regista della difesa

TRIESTE E’ arrivato il momento decisivo per le sorti dell’Unione. E’ l’ora in cui tocca agli uomini di maggior esperienza guidare la squadra alla ricerca dell’impresa in quel di Empoli. Uno di questi è certamente Marcello Cottafava, il comandante della difesa alabardata, che di incontri importanti nella sua carriera ne ha già giocati tanti.

Cottafava, la Triestina vista nelle ultime due settimane può vincere a Empoli?

«Difficile da dire alla vigilia. Quello che è certo, è che dal punto di vista psicofisico ora siamo in netta ripresa, dopo un calo che secondo me è normalissimo capiti durante una stagione: peccato che sia venuto in un momento dove poi si ha poco tempo per recuperare. Ora però stiamo meglio e abbiamo trovato due vittorie che ci hanno rimesso dentro la lotta play-off».

Con che atteggiamento dovrete affrontare questa partita?

«Anche se dobbiamo vincerla, sarebbe un errore quello di sbilanciarsi subito e cercare il gol dopo cinque minuti: è una partita che invece va giocata come tutte le altre, con grande attenzione e subito col piglio giusto, ma senza farsi prendere dalla frenesia di fare gol».

Ma se il risultato non dovesse sbloccarsi?

«E’ ovvio che se negli ultimi minuti dovesse servire, perché a quel punto non saremo riusciti ancora a sbloccare la situazione, si proverà qualcosa di diverso».

Quindi si scende in campo con calma e soprattutto equilibrio?

«Esatto. La posta in palio è molto importante, ma la frenesia non serve perché come dimostrano le ultime partite la situazione può sbloccarsi in qualsiasi momento: abbiamo visto con l’Ancona che anche se abbiamo creato tante occasioni, poi la rete è arrivata su un autogol degli avversari».

Del resto il meglio della Triestina quest’anno si è visto sempre in trasferta.

«Sì, giocare fuori casa si adatta forse meglio alle nostre caratteristiche. Noi oggi dovremo essere soprattutto molto ordinati: in una partita come questa probabilmente non avremo moltissime occasioni, ma quelle poche andranno sfruttate bene. E ovviamente dovremo stare attenti a non concedere loro spazi. La nostra buona prova passa proprio per questo equilibrio».

La vittoria del Grosseto sul Brescia, però, vi costringe a ottenere i tre punti.

«Quello non è stato certamente un buon risultato per noi, ma di matematico per adesso non c’è nulla. Tutto può ancora succedere. Ora noi dobbiamo intanto cercare di vincere a Empoli, sapendo che questo ci darebbe una grande speranza in vista dell’ultima giornata di campionato, anche se ci aspetta un difficile match col Modena».

Cosa temete di più della squadra di Baldini?

«La qualità dei loro singoli è nota a tutti e sarà in ogni caso una partita difficile perché anche l’Empoli si gioca in questa partita notevoli possibilità di approdare ai play-off. Era una delle più serie pretendenti alla promozione diretta in serie A e forse non ha fatto il campionato che credeva e si aspettava. Ma ora spera di andarci attraverso i play-off. Noi però l’abbiamo preparata bene: c’è solo da giocarsela, cercare di fare punti possibile e a fine partita tireremo le somme».

Antonello Rodio

Inviato (modificato)

Oggi proprio non c'eravamo, ne con la testa ne con le gambe. Peccato.

Un GRAZIE comunque ai MULI e alla Societa' tutta, dal presidente Fantinel a tutto lo staff tecnico e non, per averci fatto sognare.

FORZA TRIESTE e FORZA UNIONE. :bandieraalabarda::bandieraalabarda:

Fabio Angeli

Stony Brook,N.Y.

Modificato da AFABIO
Inviato

Da "Il Piccolo" di domenica 24 maggio:

CALCIO SERIE B. LA TRIESTINA SCENDE DAL TRENO DEI PLAY-OFF ANCHE SE LA MATEMATICA NON LA CONDANNA

Unione, tracollo per 4-0: fine dei sogni

Alabardati molli e inconcludenti proprio nella partita che valeva una stagione. L’Empoli ringrazia

dall’inviato

CIRO ESPOSITO

EMPOLI La Triestina si schianta contro il muro di Empoli e scende dal treno dei play-off (anche se non ancora per la matematica). Troppo prevedibile e sotto-ritmo il team alabardato per scalfire una squadra più forte e con un Flachi in grande spolvero. Il risultato finale non fa una grinza anche se la squadra di Maran è andata alla deriva solo negli ultimi 15’ a partita ormai strachiusa. Ma questo conta poco, anzi nulla. È stata comunque una débâcle. L’obiettivo dichiarato dalla società negli ultimi mesi non è stato raggiunto. Un campionato giocato fino alla fine sì. Può bastare?

Nella fornace toscana i due «fratelli» di panchina Baldini e Maran chiacchierano mentre i loro giocatori si riscaldano (anzi si accaldano) a mezz’ora dall’inizio del match più importante della regular season. Nonostante la stima reciproca forse mai si sarebbero aspettati di trovarsi di fronte a 180’ dalla fine del campionato a giocarsi i play-off. E Baldini non farà i complimenti. L’Empoli è appena sceso nell’inferno della B e vuole lasciarlo subito. La Triestina ha costruito la sua classifica pezzetto per pezzetto. L’Empoli è reduce da 9 risultati utili consecutivi. L’Unione solo da due dopo una striscia di ben 3 partite in rosso. E in campo la differenza si vede.

Nessuna sorpresa rispetto agli schieramenti «intuiti» alla vigilia. Maran non azzarda lo schieramento con due punte di ruolo e ripropone la stessa formazione che ha battuto Livorno e Ancona con la variante di Testini che rientra al fianco di Della Rocca fin dal primo minuto anche per l’assenza di Stankovic (infortunato). Ad agire sulla sinistra l’asse Rullo-Tabbiani, sulla fascia opposta il tandem Cacciatore-Antonelli. Le manovre centrali del centrocampo sono affidate a Pani e Gorgone. Baldini risponde con il 4-1-3-2 sperimentato con ottimi risultati nelle ultime partite. La novità è l’inserimento del talentuoso e prolifico Lodi alle spalle di Pozzi e Flachi.

Al fischio d’avvio di Trefoloni si sentono più i tifosi dell’Unione: due-trecento coraggiosi per aver affrontato il lungo viaggio e due ore di solleone in curva. Alla fine nonostante il 4 a 0 se ne andranno senza contestazioni. Rassegnati.

La prima conclusione è della Triestina al 3’: Testini porge una palla al limite per Tabbiani conclusione alta. L’Unione appare più fluida degli avversari. All’8’ si fanno vivi i padroni di casa con un’inziativa che crossa dalla destra ma l’incornata di Moro è bloccata da Agazzi. Nel primo quarto d’ora l’Unione non rischia nulla e i dribbling di Testini infastidiscono i toscani costretti più volte al fallo sull’alabardato. Ma al 16’ arriva la fiammata dell’Empoli: Pozzi vede l’inserimento di Musacci che poco dentro l’area batte con un gran tocco Agazzi in uscita. La Triestina soffre soprattutto l’esperienza e il talento di Flachi che crea scompiglio davanti alla difesa triestina. E al 28’ l’Empoli può raddoppiare con un fulmineo contropiede che Buscè, decentrato sulla destra, conclude contro un attento Agazzi. L’Unione è ancora viva ma l’Empoli controlla. Al 35’ ci prova da fuori Antonelli ma la conclusione è centrale.

La Triestina tiene il campo ma non riesce a verticalizzare la manovra. L’Empoli ne approfitta per chiudere il conto al 44’. Invenzione di Flachi che dà una palla al bacio per Pozzi scappato sul filo del fuorigioco (con più di qualche sospetto) e diagonale imparabile. Vantaggio legittimo per i padroni di casa ma punteggio troppo pesante per la Triestina.

Maran tenta il tutto per tutto togliendo Rullo e inserendo Granoche: Tabbiani va a fare il terzino destro e Cacciatore passa a sinistra. Dopo soli 5’ anche Pani va negli spogliatoi per fare posto a Princivalli. L’Unione spinge un po’ di più, l’Empoli può permettersi di gestire il match comunque su ritmi bassi. Al 14’ arriva l’unica occasione per la Triestina ma sul traversone dalla destra di Tabbiani, Bassi è bravo a mettere in angolo l’incornata di Della Rocca. Tre minuti più tardi la resa: combinazione sula sinistra Falchi-Pozzi-Flachi e tiro a botta sicura del fantasista empolese. È il 3-0 della resa. Baldini fa uscire i suoi gioielli Pozzi e Flachi che si prendono una standing ovation. Entra anche Cia (24’) per Testini

Alla Triestina non resta che attendere il triplice fischio raccogliendo in rete il quarto gol firmato da Saudati. Il tempo per pensare non tanto a questa sconfitta pur pesantissima, ma a tutte le occasioni gettate per strada. Ma questo è un altro discorso.

e

Tabbiani: «Erano troppo forti, ora non abbiamo più speranze»

Rassegnazione nello spogliatoio

TRIESTE «Erano davvero troppo forti». Le parole di Luca Tabbiani esprimono in modo chiaro ed inequivocabile il quadro della pesante sconfitta dell’Unione a Empoli. Lui come sempre ha provato a erigere qualche barriera sulla fascia, ma ieri ha dovuto arrendersi più volte agli avversari.

Tabbiani, l’ha impressionata questo Empoli?

Tanto, dopo Bari e Parma è la squadra più forte. Certo, noi potevamo fare meglio, ma loro hanno giocatori di qualità, che fra l’altro stanno attraversando un buon momento. Se li incontravamo in un altro periodo sarebbe stato meglio, e poi è arrivato quel gol dopo un quarto d’ora a rendere tutto più difficile.

Anche il caldo può aver influito in qualche modo sulla partita?

Purtroppo è ovvio che giocando a ritmi bassi, loro sono stati molto avvantaggiati perché tecnicamente superiori. Avremmo dovuto tenere sempre il ritmo alto, ma francamente col caldo che c’era non era affatto una cosa facile. E infatti non ci siamo riusciti. È stato bello venirsi a giocare la partita della vita a Empoli, ma avrei preferito giocarla altrove e con un altro avversario.

La vera mazzata però è arrivata sul secondo gol allo scadere del primo tempo: concordi?

Purtroppo una caratteristica costante del nostro ultimo periodo è stata quella di prendere sempre gol nei momenti cruciali della partita. Fra l’altro era una rete quasi certamente in fuorigioco. Andare negli spogliatoi sotto di una sola rete avrebbe cambiato le cose, ma va anche riconosciuto che non è una sconfitta dovuta a singoli episodi, bensì a una superiorità generale.

Forse non era a Empoli che bisognava giocarsi i play-off.

Il punto è proprio questo. Noi siamo venuti a Empoli a giocarci la partita, ma avremmo dovuto fare prima i punti necessari per i play-off. Comunque avremmo dovuto vincere e ci sarebbe voluta un’impresa, avremmo dovuto tirare avanti il più possibile sullo zero a zero e poi sperare di sfruttare qualche giocata. Certo piange il cuore ripensare a certe occasioni perse, su tutte la partita di Treviso. Francamente le possibilità ora non esistono più: nemmeno pensare che il Grosseto perda col Frosinone e che il Sassuolo non batta il Parma. Ci abbiamo sperato dopo le ultime prove, ma ora è finita.

Il bilancio della stagione resta buono?

Certamente. Una partita non deve rovinare una buona annata. Se a inizio campionato qualcuno avesse detto che alla penultima giornata ci saremmo andati a giocare i play-off a Empoli, probabilmente sarebbe stato preso per pazzo. Quindi la stagione è positiva e vogliamo anche finirla bene sabato prossimo, con una bella figura in casa davanti al nostro pubblico.

Antonello Rodio

e infine

Maran: ci abbiamo provato

«Sempre in zona promozione, devo ringraziare i ragazzi per quanto fatto»

di GIULIANO RICCIO

EMPOLI Adesso alla Triestina non resta che puntare a regalare un'ultima soddisfazione ai suoi tifosi battendo nell'ultimo incontro stagionale il Modena. Dopo sarà solo il tempo di dare appuntamento a tutti alla prossima stagione tra i cadetti sognando l'incontro con il neopromosso Gallipoli. La sfida con i salentini neopromossi in B non scuoterà i sogni di gloria degli alabardati, ma la battuta, lanciata nella sala stampa del Castellani, fa sorridere Rolando Maran.

L'allenatore alabardato accetta il segno di resa dei suoi analizzando la partita: «È andata storta, già era un partita difficile, dopo il primo gol è diventata complicata visto che ci ha costretto a modificare i piani per la gara. Stavamo facendo anche discretamente, approcciando bene la trequarti, ma non riuscendo ad essere pericolosi. Purtroppo il gol che ci ha tagliato le gambe è stato quello di Pozzi: rientrare, con questo caldo, sotto di due reti, è stato davvero difficile. Mi è piaciuta comunque la reazione che ci ha portati ad un passo dal riaprire la partita. In quel frangente abbiamo buttato sul campo tutte le energie che erano rimaste, energie che il terzo gol ha spento, ma quella rete di Flachi avrebbe abbattuto anche un muro».

L'analisi dell'allenatore non fa una grinza e dipinge perfettamente il match non nascondendo tutto il rammarico per aver perso il grande traguardo dei play-off: «Per assurdo non siamo ancora matematicamente fuori, ma aldilà di questo posso solo ringraziare i ragazzi per quanto hanno fatto in questo campionato. Siamo rimasti dal primo giorno all'ultimo in zona play-off, questo credo che non fosse preventivato, nè cosa facile da fare. Noi ci siamo riusciti, dispiace per come sono sfumate le ultime speranze, però resta l'orgoglio per aver giocato una partita così importante a 90’ dalla fine».

Quella piccola possibilità rimasta andrà sostenuta da una spinta psicologica che non sarà facile azionare in settimana, situazione che però non preoccupa Maran: «Credo che anche in campo sul 2-0 ci sia stata sempre la consapevolezza di dover fare tutto il possibile per riuscire a farcela, peraltro contro un'ottima squadra in grande forma. Eppure ci abbiamo provato sempre, cercando di essere propositivi per accorciare le distanze. Nel gruppo c'è insomma delusione ma anche consapevolezza di averci provato sino in fondo».

Il rammarico principale è tutto per i punti persi nell'arco del campionato, punti che ora avrebbero fatto la differenza: «Purtroppo nell'arco di un campionato sono situazioni che possono capitare, per ben due volte ci sono capitati turni infrasettimanali in trasferta, però il fatto che tutte le squadre siano arrivate in fondo a stretto contatto dimostra come il male sia stato comune. Siamo stati bravi ad andare oltre in questo finale, anche se nessuno avrebbe scommesso nulla, purtroppo il calendario non ci ha favorito. Delle volte anche al fortuna di deve aiutare, andare a giocare oggi a Vicenza sarebbe stato indubbiamente diverso».

Inviato

come già scritto, sono i giocatori a doversi mangiare le mani (per non dire altro) per le occasioni sprecate. basta vedere la partita in casa con l'ascoli, la trasferta a treviso, la partita in casa con il grosseto ecc ecc. :incazzado:

Inviato

E' chiaro che il treno dei play-off non l'abbiamo buttato via ieri. Ci son squadre nettamente più attrezzate e con valori aggiunti maggiori rispetto a noi, giusto quindi che se la giochino loro.

Torno a ripetere: è stato COMUNQUE un campionato positivo. Certo che un'occasione così ghiotta sarà difficile che si ripeti

Inviato

ma cos vuol dire "è praticamente impossibile che il grosseto perda e il sassuolo non vinca ecc"????? visto che i giocatori sono stipendiati fino a fine anno, che la gente ieri a empoli ha quasi fatto giocare in casa l'unione, che c'è chi ha girato l'italia in lungo e in largo spendendo soldi e tempo, che devono avere una dignità... che battano il Modena, o almeno che diano il 100%... che ancora poi non succeda l'incredibile negli altir campi...

avranno fatto un buon campionato, niente da dire... ma io non mi sento di dire che la maglia è stata onorata in tutti i campi...

Inviato

Dopo il massacro di ieri a Empoli (4-0) sono finiti i sogni di gloria. A parte il secondo gol segnato in fuorigioco, l'Unione non ha alcuna attenuante e si e' visto il gioco che prepara Maran, un solo tiro in porta. Per il prossimo anno serve cambiare molto, visto che molti hanno gia' dato e non hanno ulteriori stimoli. :wacko::unsure::noghesemo:

Inviato (modificato)

Quello che pesa di più è il risultato...perdere con l'Empoli ci può anche stare, ma perdere 4 a 0 un po' meno.

Mi spiace ma non accetto i discorsi della superiorità, del caldo, delle congiunzioni astrali e della sfiga.

La superiorità dell'Empoli possiamo anche non discuterla, ma un solo tiro in porta la dice lunga, in quella che era LA PARTITA

Più onesto dire "non siamo all'altezza al momento"...perchè è vero che è stata tutto sommato una buona annata, ma è anche vero che sono state sprecate delle occasioni d'oro.

Nessuno recriminerebbe le sconfitte contro squadre come il Bari e il Parma, ma siamo riusciti ad incamerare sconfitte da squadre tecnicamente meno valide di noi, e questo pesa, perchè sono state il risultato a volte di scelte piuttosto discutibili da parte di Maran (per quanto sia facile giudicare da fuori, senza avere tutti gli strumenti di valutazione), e a volte per una svogliatezza in campo, abbinata ad imprecisione e calo fisico che faceva venire voglia di prenderli a calci, con un'energia sicuramente maggiore di quella dimostrata dalla squadra alabardata.

A me dispiace, ma resto sempre scettico quando leggo dichiarazioni sulla fatica, sul caldo, sulle condizioni avverse, perchè ad esempio se in campo ci sono 30°, ci sono per tutti i giocatori..non è che l'Empoli avesse un ventilatore sulla schiena di ogni giocatore...

.....propendo sempre per un discorso di avere o non avere gli attributi. Di crederci o non crederci...

Sono persone che del calcio fanno la loro professione, e sebbene non abbiano gli stipendi di una calciatore della serie A, non è che muoiano esattamente di fame. Allenarti e giocare è l'unica cosa che devi fare nella tua vita. Ora, se non hai le capacità tecniche, nessuno te ne farà una colpa, ma a quel punto anche la classifica parlerebbe chiaro.

Se si subiscono degli infortuni e si vien messi fuori gioco, la fortuna ti ha girato le spalle...ma se dopo aver giocato tutto sommato un buon campionato, tiri i remi in barca proprio nel momento in cui dovresti cominciare a giocare per davvero, resto perplesso.

Forse manca anche una figura che sappia motivare la squadra, e limare le loro insicurezze e l'atteggiamento verso le partite in generale.

Se i giocatori sono arrivati stanchi a questa fase di campionato, allora forse non sono stati gestiti bene dal team tecnico.

Se si sono infortunati spesso, allora forse la preparazione atletica ha qualche neo.

Se i giocatori nelle partite che contano hanno inanellato una marea di risultati negativi, anche quandi i pronostici erano a loro favore, allora forse manca la lucidità necessaria, un po' di cuore, ed una sana responsabilità dei loro doveri nei confronti della curva.

Comunque...la classifica ora dice questo:

  • Bari - 77
  • Parma - 75
  • Livorno - 65
  • Brescia - 64
  • Empoli - 64
  • Grosseto - 61
  • Sassuolo - 59
  • Triestina - 59

Le partite che per noi contano nell'ultima giornata del 30/5 alle ore 16 sono:

  • Grosseto - Frosinone
  • Triestina - Modena
  • Sassuolo - Parma

La Triestina deve assolutamente vincere per andare a 62 punti.

Il Sassuolo perdere o al massimo pareggiare. (e contro il Parma una vittoria dovrebbe essere improbabile)

Il Grosseto se perde contro il Frosinone è meglio. Nel caso pareggino andrebbero anche loro a 62 punti, ma se non sbaglio, se sia Triestina che Grosseto vanno a 62 punti, è il Grosseto che passa ai Play Off.

Ma mettiamo anche che la Triestina abbia questa botta di c**o, e vadano ai Play Off...che li vincano in queste condizioni la vedo assolutamente dura, per non dire impossibile.

Ma il calcio vive di sorprese dell'ultimo minuto....hai visto mai?

Modificato da Bonovox767
Inviato

Da "Il Piccolo" odierno:

L’ATTACCANTE ANALIZZA IL SUO CAMPIONATO PRIMA DI TRASFERIRSI AL CHIEVO

Granoche: «Non mi aspettavo tanta panchina»

«Ho sempre rispettato le scelte del tecnico. Mi spiace per la città, volevo lasciarla in serie A»

di ANTONELLO RODIO

TRIESTE «Volevo lasciare un altro segno a Trieste». Come è stato sempre abituato a fare, con poche parole Pablo Granoche va al cuore del problema e racchiude un po’ tutto quello che gli è successo nell’ultimo mese: i play-off praticamente svaniti, le tante panchine e il quasi certo saluto al pubblico triestino.

Granoche, dopo Empoli le speranze sono proprio finite?

«Direi che a questo punto c’è da sperare solo in un miracolo: l’unica cosa che ci resta è battere il Modena e sperare in altri risultati molto improbabili».

Per te, in particolare, è stato un finale di stagione particolarmente difficile: come mai?

«E’ vero, molto difficile. Sono sincero, non me l’aspettavo un finale così: a Empoli è stata la mia quinta panchina di fila. Sia chiaro, ho sempre rispettato le scelte del mister e sempre le rispetterò. Quando ho avuto la possibilità ho cercato di far bene, ma non è facile entrando a partita in corso. In questi due anni ho dato tutto quello che avevo per la Triestina, e non so se meritavo un periodo così».

Però è anche vero che ultimamente non si è visto il miglior Granoche.

«Ho sofferto perché non ho fatto la preparazione estiva, purtroppo il maledetto infortunio dello scorso anno ha condizionato tutta la mia stagione e non mi ha mai davvero lasciato in pace. Ho avuto troppi alti e bassi, non ho trovato mai la condizione giusta».

Puoi rimproverarti qualcosa?

«Forse il mio errore è stato quello di voler rientrare troppo presto: ma volevo dare una mano ai compagni, invece mi sono rifatto male. Poi appena rientrato la seconda volta ho giocato tante partite consecutive, forse farlo gradatamente era meglio. Diciamo che non ho ben gestito il rientro dal mio infortunio: mi servirà da esperienza, ma sono sicuro che se tornassi indietro farei lo stesso, perché il mio carattere è questo».

Il più grande rammarico?

«Mi dispiace soprattutto per la squadra: a un certo punto avevamo in mano i play-off, potevamo giocarci la serie A che a Trieste manca da 50 anni. La piazza se lo meritava. Peccato, è difficile che si ripeta una stagione così livellata. Era un’occasione unica».

Sabato prossimo ci sarà il tuo saluto al pubblico triestino?

«Se giocherò, cercherò di salutarlo nel modo migliore, ma purtroppo non sarà la partita che volevamo giocare, quella decisiva. Ma ci terrò a ringraziare tutti, mi dispiace non poter regalare più gol per inseguire i play-off. Volevo davvero lasciare un altro segno a Trieste».

Hai visto il Chievo ieri?

«Sì, l’ho guardato perché è il mio futuro, ma sia chiaro che io non ho mai pensato al futuro quest’anno, ma solo al presente e alla mia stagione alla Triestina».

Ritornando a Empoli, il risultato è stato troppo pesante?

«Non credo che tra le due squadre ci sia una differenza di quattro gol: bravi loro a concretizzare ogni volta che arrivavano dalle nostre parti, mentre noi non abbiamo avuto la lucidità necessaria per creare occasioni chiare. Ma non siamo mai stati messi davvero sotto pressione. Poi abbiamo tentato il tutto per tutto, era naturale rimanere scoperti al loro contropiede. E preferisco perdere così, cercando di fare gol, che non provarci».

Il primo gol ha rovinato i piani?

«Fino alla prima rete la partita era equilibrata, poi loro hanno fatto una bellissima giocata. A noi il pari serviva poco, quindi la partita è stata subito in salita. La seconda rete era in sicuro fuorigioco, ma non possiamo aggrapparci a queste scuse».

Probabilmente non era a Empoli che dovevate cercare i punti decisivi.

«Infatti i playoff non li abbiamo persi a Empoli, ma perdendo punti decisivi per strada, soprattutto nella partita col Grosseto: abbiamo tenuto in vita una squadra che era già fuori, e che invece ora andrà ai play-off. Quel pari sarebbe stato molto importante per noi. Poi abbiamo regalato punti a Frosinone, a Treviso e non abbiamo vinto in casa col Piacenza. No, i play-off non li abbiamo persi a Empoli».

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LA SCONFITTA CON L’EMPOLI HA MESSO A NUDO LE VECCHIE LACUNE

L’Unione e il deficit nei match con le avversarie dirette

La difficoltà di gestire le situazioni difficili e la mancanza di uomini «decisivi» pesano sulla classifica

di CIRO ESPOSITO

TRIESTE La sconfitta di Empoli, al di là del risultato e dei conseguenti effetti sulla classifica, ha evidenziato ancora una volta (specie nel girone di ritorno) la difficoltà di questa Triestina ad affrontare le squadre più forti della serie B e in particolare le dirette avversarie per i play-off. «Mancano almeno due punti in classifica? Ma anche le altre hanno perso punti lungo il cammino» ha risposto sabato al termine del match Rolando Maran. Giusto. Ma è un fatto che la Triestina abbia perso da gennaio in sequenza con Bari e Parma (e passi), ma anche con Brescia, Empoli, AlbinoLeffe e soprattutto in casa con il Grosseto. Uniche parentesi positive il pareggio a Sassuolo e il successo estemporaneo a Livorno.

Senza voler scomodare ipotesi sui punti lasciati a Treviso o a Vicenza (e in casa con il Piacenza) proprio la rocambolesca sconfitta per 3-2 con i toscani è quella che pesa di più in chiave play-off. Almeno un punticino conquistato in quel famigerato match (impattato da Allegretti a 2’ dalla fine) avrebbe consentito alla formazione di Maran di essere in zona-play off e di poter tagliare il traguardo (senza aggrapparsi alla matematica che tiene ancora in vita un’esile speranza) con un successo contro il Modena.

I numeri, dopo 41 partite, sono la fotografia delle prestazioni fornite da chi scende in campo. E allora è evidente che alla Triestina di questa stagione è mancato qualcosa, pur riconoscendo i meriti per aver giocato un campionato di alto livello e per il carattere tirato fuori per restare aggrappata alla zona play-off anche quando tutti la davano per spacciata (prima di Livorno). È emersa una difficoltà nella gestione dei match e la mancanza di uomini in grado di risolvere le situazioni più delicate. Probabilmente una ragione rimanda all’altra ma non c’è la controprova. Maran ha costruito un modello di gioco che, per sua stessa ammissione, determina lo stesso atteggiamento della squadra in casa come in trasferta, contro le grandi e contro quelle meno forti. Nè è stata capace di cambiare forma in corsa in modo efficace. Non può essere un caso se la Triestina dopo il giro di boa non sia mai riuscita a uscire dal campo con un risultato positivo quando è passata in svantaggio.

Sugli «uomini decisivi» c’è da dire che per motivi tecnici o infortuni sono venuti meno nel momento clou Riccardo Allegretti e Pablo Granoche.

La società non è intervenuta sul mercato di gennaio pensando a questa stagione ma al futuro (Stankovic, Pani, D’Ambrosio rimasto a Lecco) anche perché puntava sul capitano e sul bomber della stagione precedente. A conti fatti è stata una scelta che non ha consentito, a meno di un’improbabile e rocambolesca ultima giornata, di acchiappare un «traguardo storico». O comunque di dare al gruppo un pizzico di esperienza e di tasso tecnico in più che sarebbe stato prezioso proprio nei match-clou. L’equilibrio che Maran ha impresso al gruppo è stato preservato. Questo ha portato la Triestina a fare forse il miglior campionato di B dell’era moderna ma la sensazione di aver sprecato una grande occasione resta. Ora tocca alla società e allo staff tecnico programmare la prossima stagione facendo tesoro dell’esperienza maturata quest’anno.

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Per arrivare ai play-off combinazione improbabile

TRIESTE Nel calcio può succedere di tutto. C’è il 5 maggio per l’Inter, la fatal Verona per il Milan, il diluvio di Perugia per la Juve. Ma per far sì che la Triestina riesca ancora a centrare i play-off, sabato prossimo deve verificarsi qualcosa al limite del fantascientifico. La matematica infatti non condanna ancora l’Unione, che per arrivare sesta ha una possibilità che si basa però su tre risultati, uno dei quali altamente improbabile. Il primo risultato, che è poi la premessa di tutto, è che la squadra di Maran batta il Modena.

E già qui non sarà semplice, visto il morale in picchiata degli alabardati e la fame di punti dei canarini. In caso di vittoria, comunque, l’Alabarda toccherebbe quota 62. Detto questo, ci vorrebbe poi un clamoroso colpo di scena a Grosseto: i toscani dovrebbero perdere con il già tranquillo Frosinone. Un pareggio invece non cambierebbe le cose: con entrambe a quota 62, il Grosseto avrebbe la meglio sull’Unione per gli scontri diretti. Ma tutto questo ancora non basterebbe: serve anche che il Sassuolo non batta il Parma già promosso. E se proprio lo deve battere, che lo faccia con almeno due gol di scarto in meno rispetto alla vittoria della Triestina sul Modena. Quindi, se il Sassuolo vince 1-0, l’Unione dovrà farlo per 3-0.

Infatti, in caso di parità fra Triestina e Sassuolo, visti i due pareggi negli scontri diretti conterebbe la differenza reti. E attualmente il Sassuolo non solo è avanti di un gol, ma ha anche più reti segnate, e proprio questo diventerebbe il fattore decisivo in caso di differenza reti in parità. (a.r.)

Inviato

Da "Il Piccolo" di oggi:

IL PRESIDENTE DELL’UNIONE RINVIA IL TEMPO DEL BILANCIO

Fantinel: «Il futuro? Prima battiamo il Modena»

«Non è vero che i giocatori non ci credono. Dobbiamo andare fino in fondo»

di CIRO ESPOSITO

TRIESTE «Le somme si tirano alla fine» ha sempre detto il presidente Stefano Fantinel. E, nonostante le possibilità di arrivare ai play-off siano razionalmente ridotte al lumicino, il numero uno della Triestina non vuole anticipare i tempi sui programmi futuri dell’Unione. All’allenatore sarà confermata la fiducia accordata un anno fa fino al giugno del prossimo anno, quali giocatori resteranno e su quali nuovi arrivi si indirizzerà la società e soprattutto quale sarà l’obiettivo per la prossima stagione? I tifosi dovranno attendere queste risposte a giochi conclusi. La prossima settimana o magari più tardi (dopo gli eventuali play-off) come auspica la società.

«Dobbiamo arrivare fino in fondo - sostiene il presidente - anche dopo la sconfitta di Empoli. I risultati sono strani e può succedere anche quello che la razionalità suggerisce come impossibile. La squadra deve fare il suo dovere fino in fondo e battere il Modena in una partita che loro giocheranno alla morte».

Già, in campo ci saranno diverse motivazioni. Così come a Grosseto con il Frosinone non ha più niente da chiedere alla stagione. Gli stessi giocatori alabardati, dopo la sconfitta subita in Toscana, sono sembrati se non rassegnati almeno consapevoli che per arrivare agli spareggi ci vorrebbe un miracolo che non dipende solo da lro.

«Non è vero, ho parlato con la squadra e tutti ci credono - sottolinea Fantinel -. Dobbiamo giocare al massimo contro il Modena per concludere il campionato in pace con la nostra coscienza. Anche la difesa del settimo posto è un obiettivo importante. Maran preparerà bene la partita e sono sicuro che i ragazzi scenderanno in campo concentrati e determinati a fare i tre punti. Poi si vedrà cosa succede sugli altri campi». Insomma la società non molla la presa, e non potrebbe essere diversamente dal suo punto di vista. Perché c’è da onorare il campionato proprio e anche quello delle squadre invischiate nella lotta per la salvezza. Ma il presidente è soddisfatto di quanto fatto finora dalla squadra? «Io ho in testa i play-off - conclude il presidente -. Non mi faccia dire altro. I conti li facciamo alla fine. Speriamo dopo metà giugno».

Inviato

bugia, i giogadori non ghe credi più, parola loro in autogrill dove li gavemo incontradi, quelle che fa el presidente xe solo ciacole, che el ne conti inveze cosa che el vol far per el prossimo anno che xe un poco più importante, e che da questo dipenderà el numero dei abbonamenti (sperando che la lezion dell' anno passado sia servida, abbonamento a prezzi popolari please), e no saria strano che el Modena vegni a salvarse proprio qua.

Inviato

Cito Fantinel sul fatto che bisogna impegnarsi fino all'ultimo : "Perché c’è da onorare il campionato proprio e anche quello delle squadre invischiate nella lotta per la salvezza".

Gia' questo motivo dovrebbe essere sufficiente affinche' i 'nostri' ce la mettano tutta sabato prossimo. Riguardo alla probabilita' di accedere ai play-offs, cercare di quantificarla mi sa' tanto di un esercizio di metafisica pero'...non e' nulla.

In questo do' ragione al Presidente.

Se poi i 'nostri' sono gia' con la testa alle prossime vacanze, allora sarebbe opportuno rivedere la loro definizione di 'professionismo'.

Cordiali saluti,

Fabio

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