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Siamo tutti incazzati e ieri è stata la pietra tombale. Ma non ci sono altre colpe se non quelle della società, diciamo "nuova" società anche se a me pare che nulla sia cambiato se non qualche nome, mentre gente odiosa come Domestici e Minutoli "regna" in sede. Bastava prendere un difensore centrale sul mercato degli svincolati un mese fa e non saremmo in questa situazione. C'era solo da scegliere, così Anzolin faceva il terzino: Barison, Zanandrea, Ferrante o anche Camporese (dipende come stava). Invece discutono tra loro del nulla. Su come alzare i prezzi. Colori della maglia. Ricorsi improbabili al CONI. Puttanate varie che interessano solo se le cose vanno bene. Adesso vogliamo fare una squadra forte per la D e mettere in piedi una struttura? Non ci vuole molto. I nomi per il D.G. e uno per il D.S. sono talmente evidenti che non servirebbe nemmeno farli. Bisogna mettere gente che conosce la città, che ne conosce le dinamiche e che capisce di calcio. Cacciando i due cancri rimasti. Non si vuole? L'incubo non finirà perché con questa organizzazione nemmeno la D vinci.
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A me manca anche il Brooks play aggiunto alla Hynes.
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MARTEDI' 9 DICEMBRE 2025 - Poteva essere il giorno della svolta e invece a Gorgonzola è arrivata una doppia mazzata. Anzi tripla. Come scrive Ciro Esposito su "Il Piccolo", l'Unione che voleva vincere ha perso senza meritarlo. Ha subito alcune interpretazioni arbitrali non coerenti e sfavorevoli (e non è una novità) ma poteva pareggiare almeno con un rigore (finalmente) al 90'. Faggioli è scivolato in modo maldestro (e sfortunato) e la palla ha colpito il palo. Proprio la fotografia di un periodaccio. E infine, come se non bastassero le sciagure, Tesser ha perso per infortunio il suo più bravo attaccante (gran gol del pari) che ne avrà per un po' visto che si tratta di un guaio muscolare. Insomma il match dell'Immacolata non chiude ogni discorso sulle possibilità della remuntada della disperazione ma la rende sempre più vicina all'impossibile. Non è mai finita fino a quando non è finita. Non resta che aggrapparsi alla sconfitta della Pro Patria ma è davvero poca cosa. LA SQUADRA REGGE Forse l'unico stimolo a non arrendersi viene proprio dal comportamento della squadra. A Gorgonzola l'Unione ha giocato una prima frazione sotto tono ma nella ripresa ha saputo farsi valere, è stata capace di rimontare la rete di Vitale, ha avuto lo spirito di spingere fino all'ultimo secondo su un terreno viscido e pericoloso. Eppure non è bastato. Se Faggioli avesse realizzato il rigore sarebbe arrivato un punto. Un bottino quasi irrilevante in classifica ma utilissimo per dare ossigeno a un gruppo che finora ha fatto tanto ma non si sa fino a quando potrà resistere. Soprattutto se il club non farà chiarezza su cosa intende fare da qua a gennaio e per il futuro dell'Unione. PRIMO TEMPO BLANDO Dopo il consueto inizio in pressing a tutto campo gli alabardati subiscono la solidità dei padroni di casa. Con la linea centrale a cinque di una squadra con poco talento ma costruita da anni alla perfezione per la categoria, Ionita e compagni non trovano spazi. Matosevic fa una paratona al 5' su destro e giro di Renda e il gol arriva dopo 8': Vitale carica Ionita (il sospetto del fallo c'è) salta in velocità Anzolin scarica il destro, che subisce la deviazione di Moretti, inganna Matosevic. L'Unione sembra essere un po' sulle ginocchia e soprattutto non riesce a verticalizzare. Appena gli riesce segna con Vertainen ma l'Fvs indica un millimetrico fuorigioco. Comunque la Triestina riesce ad alzare il ritmo e la Giana sbuffa. IL PARI CHE ILLUDE La pausa fa bene agli alabardati il cui passo è più deciso. Il pareggio arriva puntuale: Jonsson pesca con precisione la cora in profondità di Vertainen il cui destro è imparabile. Passano 2' e su un'altra verticalizzazione la coscia sinistra del finalandese si inceppa. Entra Faggioli accompagnato da D'Urso che rileva un poco brillante Gunduz. E Ionita trova anche la rete del vantaggio ma l'arbitro rileva sull'azione un contatto falloso (non evidente) di Faggioli. Tesser s'infuria. Espinal fa tre cambi per rimediare a una situazione di difficoltà sulla spinta della Triestina. I NUMERI FINALI Non si può dire che la Giana, a differenza dell'Unione accumuli debiti con la fortuna. Al 30' su traversone da destra, nel duello con Lischetti in area Moretti cade, allarga il braccio, e stende anche l'attaccante. L'arbitro vede un penalty e Lamesta (appena entrato) fredda Matosevic. La generosità dell'Unione si conferma tale anche in terra lombarda e mette alle corde i padroni di casa. Un paio di stoccate neutralizzate da Mazza prima e un rigore poi: Alborghetti rifila un calcione con gamba alta (possibile anche il rosso) a Crnigoj. Faggioli si incarica sul dischetto ma al momento della battuta scivola (le immagini faranno il giro del mondo) o colpisce una zolla, la palla si impenna e colpisce il palo alto con Mazza battuto. Insomma l'Unione non è aiutata ma nemmeno si aiuta. Il forcing finale è straordinario ma inutile. Si torna a Trieste senza punti. Bisogna non mollare, ma è dura. - «Quando ci sono proprietà serie, Paul Matiasic a Trieste e la famiglia Bartoli a Reggio Emilia, il basket diventa un piacere. Non so come finirà la partita, di certo sarà bello viverla assieme ai seimila del PalaRubini». Mario Ghiacci (intervistato da Lorenzo Gatto), ex presidente della Pallacanestro Trieste e profondo conoscitore della realtà reggiana, lancia una frecciata legata ai temi di attualità del campionato e mette in guardia la formazione di coach Israel Gonzalez in vista del prossimo match contro la Unahotels che si giocherà sabato 13 dicembre, alle 18.15, con diretta su Sky Sport Basket. Quaranta minuti nei quali la Pallacanestro Trieste dovrà cercare di voltare pagina, cancellare l'opaca e deludente prestazione offerta a Sassari e ritrovare la strada del successo. Senza sottovalutare, però, un'avversaria che si presenterà al PalaRubini ferita dalla striscia di sette sconfitte consecutive e da una classifica che richiede una robusta iniezione di punti. «A Reggio stanno cercando di ridisegnare la squadra viste le difficoltà fisiche che sta attraversando Cheatham – racconta Ghiacci – l'inserimento di Thor va in quella direzione. È un lungo che ha dato spinta e nuova energia, non esprime grande fisicità ma ha un buon tiro che lo rende pericoloso quando si alza sul perimetro. Reggio non vince in campionato da quasi due mesi (contro Varese, 103-79 lo scorso 19 ottobre ndr), arriverà a Trieste con cattiveria e determinazione. La stessa che, sabato scorso, ha messo sul parquet del PalaBigi contro Brescia. La Germani ha vinto perché è una squadra fortissima, in piena fiducia e può contare su mastini con l'istinto killer. Ma, aldilà del risultato, la Unahotels ha mostrato di essere una squadra tutt'altro che in crisi». Un match che lo staff tecnico biancorosso analizzerà con grande attenzione ponendo la necessaria attenzione su quaranta minuti da non sottovalutare. «Trieste parte chiaramente con i favori del pronostico – continua l'ex presidente –. Gioca in casa, avrà il sostegno e il supporto di un pubblico che conosco bene e so quanto è capace di incidere sulle partite, in una sfida contro Reggio Emilia non ha alternative alla vittoria. Resta il nodo legato a un rendimento troppo discontinuo, in questo momento le sue partite sono per tutti una grande incognita». Difficile, in effetti, capire i motivi che possono spiegare i continui alti e bassi della stagione. «Se è difficile per voi – conclude Ghiacci – figuratevi per me che vivo la stagione da lontano. Di certo, conoscendo Mike Arcieri, è un aspetto che sta tenendo in debita considerazione. Ma Trieste è una squadra di talento e quando c'è il talento tutto diventa più facile da risolvere». —
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Si bene....ma ale ore 1 di notte non ho ancora smaltito l'incazzatura dell Triestina e quella del primo tempo Milan. L'adrenalina comincia a calare solo ora. Sui tiri: Zapata tira una bomba che passa in mezzo alle gambe di Pavlovic...Rabiot la voleva mettere cosi' colpendola di collo interno. Successivamente ha usato il piatto pochi minuti dopo mettendola fuori di poco che se avesse usato il collo interno era gol anche il secondo. Pulisic ok ma oggi non mi incazzerei nemmeno con Nkunku che nel secondo tempo ha avuto movimenti eccellenti e aveva perfino dato la palla con estremo altruismo per il quarto gol cioe' terzo di Pulisic annullato per fuorigioco Nkunku in partenza. Il Torino pero' non mi e' parso un termine di pafragone attendibile. vedremo...sono contento che Loftus cominci a ingranare, Ricci a migliorare in personalita' e speriamo che fino a Gennaio i tre dietro reggano....perche' altrimenti devi mettere Bartezaghi stopper di sinistra
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