-
Chi sta navigando
Nessun utente registrato visualizza questa pagina.
-
Statistiche Utenti
-
Statistiche forum
-
Discussioni Totali18,5k
-
Risposte Totali783,3k
-
-
Le ultime risposte pubblicate
-
LUNEDÌ 1° SETTEMBRE 2025 - La prima serata della nuova stagione al Rocco tiene accesa una fiammella in mezzo alle macerie. Come scrive Ciro Esposito su "Il Piccolo", la prestazione positiva della squadra fa da contraltare alla diserzione del pubblico e del tifo organizzato. Il Rocco mai come sabato ha assunto le sembianze della cattedrale nel deserto. Spalti vuoti, tifo solo per il Lecco, assenza di panel pubblicitari e di spot sui megaschermi. Questo è il risultato di mesi di apnea finanziaria, mascherati soltanto fino al match con il Caldiero dalla spinta verso il gruppo riaggiustato da Delli Carri e condotto da Tesser. I soldi per andare avanti sono arrivati e questo è un fatto importante per i dipendenti e tutti coloro che, dopo aver lavorato, certamente saranno saldati. La capacità di attrarre capitali in extremis (8 milioni da giugno a oggi) non è poco, anzi è tantissimo, ma non basta. Non è ancora chiaro come cambierà l'asset, il board societario, quali saranno gli obiettivi a breve e medio termine. L'unica certezza è che chiunque si metta al comando dovrà fare i conti con una Triestina senza Trieste, senza il pubblico, senza la città. Riconquistare la fiducia di una comunità ferita è possibile ma non sarà semplice. Serviranno chiarezza, trasparenza, buona comunicazione, leadership e competenza dirigenziale, attenzione per un vivaio azzerato, puntualità negli adempimenti e soprattutto risultati. E ci vorrà tempo. Servono azioni che sono agli antipodi di quanto successo nella sciagurata gestione dell'era Rosenzweig. Nel frattempo Alex Menta, il dirigente sotto la cui direzione nessun obiettivo sportivo è stato centrato a fronte di budget mostruosi per la categoria, da oggi farà mercato assieme al ds Michele Franco. C'è da alleggerire la rosa di alcuni contratti pesanti (dallo stesso dg avallati), e trovare dei giocatori in grado di dare una logica alla squadra. E' evidente come manchino due-tre elementi in difesa (meglio anche un portiere), e altrettanti in attacco. Non scommesse esotiche ma giocatori pronti a incidere nel più breve tempo possibile. Marino e i giocatori stanno facendo un lavoro ottimo viste le condizioni date, ma sarà ancora lui il tecnico? La squadra, pur con tanti deficit in alcuni ruoli, finora ha retto per meriti propri ma anche perché le avversarie sono in rodaggio. Per tentare la salvezza impossibile l'Unione strapenalizzata dovrà vincere 13-14 partite in stagione e questa squadra non è in grado di farlo. Vedremo cosa la coppia Menta-Franco saprà pescare oggi dal cilindro mentre Correia si è già praticamente accasato alla Juve Stabia. E nei prossimi giorni si comincerà anche a capire quale indirizzo prenderà la società. Se quello del tirare a campare (a un costo altissimo) tra lotte intestine e giochi di potere, con obiettivi che sfuggono agli umani, oppure quello di abbozzare un progetto sportivo almeno credibile da spendere per cominciare un lavoro di ricucitura con la piazza. Senza tifo e pubblico mancano ricavi da biglietti e sponsor, rapporti con le istituzioni e quella passione che sono elementi trainanti in questa categoria. I signori dei denari facciano i loro giochi, ma facciano presto e soprattutto qualcosa di comprensibile. - Chiuso il mercato e alla vigilia delle prime amichevoli del precampionato, Paul Matiasic (intervistato da Lorenzo Gatto) fa il punto della sItuazione a poco più di un mese dall'inizio della nuova stagione. C'è grande attesa per quello che sarà il cinquantesimo anno della società, in cui la Pallacanestro Trieste si dividerà tra campionato e Basketball Champions League. Allora presidente, gli addetti ai lavori considerano la Pallacanestro Trieste una delle squadre più interessanti in vista della prossima stagione. C'è più orgoglio nel vedere riconosciuto l'eccellente lavoro svolto nella costruzione della squadra, o preoccupazione che troppe aspettative possano essere un peso per la squadra? «Siamo molto orgogliosi della squadra che abbiamo costruito per la prossima stagione, non solo per le eccezionali capacità tecniche dei giocatori selezionati, ma anche per la forza caratteriale di coloro che ora indossano i colori biancorossi. Il fatto che altri membri della comunità del basket riconoscano il nostro lavoro è gratificante, ma in definitiva i riconoscimenti non si assegnano in estate: quelli dovranno arrivare dalle vittorie sul campo a partire da ottobre. Non nascondiamo la nostra ambizione e la nostra determinazione a essere competitivi, e nessuna aspettativa esterna potrebbe superare quelle che noi stessi ci poniamo». Squadra costruita esattamente come avevate in mente o ritiene di aver perso qualche opportunità? «Il mercato è sempre molto interessante, sia per i tifosi che per le società. Il ritmo con cui abbiamo condotto le nostre operazioni di mercato nasce dalla consapevolezza della fluidità e della dinamicità del mercato stesso, e la pazienza è spesso una virtù. Il roster è il culmine di un lavoro molto duro svolto da tante persone (Michael, Daniele, Tobia e io stesso) e ognuno di noi ha valutato in modo approfondito ogni singola opportunità. All'interno del nostro club abbiamo un ambiente e un dialogo aperti che ci permettono di sfidare le convenzioni, sia nella costruzione dell'organizzazione interna al club che della squadra. Per questo, sono certo che abbiamo vagliato ogni singola possibilità per migliorare il nostro club. Sebbene non ci siano garanzie di risultato per il lavoro svolto in estate, se il processo viene condotto nel modo giusto, si può iniziare la stagione con fiducia». L'arrivo di Toscano Anderson può essere considerato la ciliegina sulla torta per una squadra che ha il giusto mix di gioventù ed esperienza. È un giocatore che conosce bene, avendolo visto vincere un titolo a Golden State. Cosa si aspetti da lui la prossima stagione? «Conosco molto bene il gioco di Juan e ho avuto il piacere di osservare da vicino la sua maturazione come giocatore e come leader della comunità. La mia familiarità con lui e con i Warriors ha reso il giocatore ancora più interessante. È curioso notare che, proprio il giorno in cui stavo illustrando la mia valutazione del suo gioco al nostro gruppo di lavoro, elogiando le sue doti, come la capacità di cambiare e marcare le posizioni dalla 2 alla 5, il passaggio d'élite e la finalizzazione al ferro, per una felice coincidenza, Juan è apparso al telegiornale locale nel nord della California per l'iniziativa che stava portando avanti (insieme a Gary Payton II dei Warriors) per donare zaini pieni di materiale scolastico ai giovani dei quartieri più disagiati di Oakland. Lo menziono perché è un leader in campo, nello spogliatoio e nella comunità. Porterà nel nostro palazzetto un atletismo di altissimo livello, uno stile di gioco entusiasmante e uno spessore umano che arricchirà la nostra società e la nostra comunità». Completa tra gli esterni, Trieste potrebbe pagare qualcosa sotto canestro, soprattutto considerando la giovane età di Sissoko e il fatto che questa è la sua prima esperienza europea? «Siamo molto soddisfatti del roster così come è stato costruito, anche sotto canestro. Abbiamo la fortuna di avere diversi giocatori di ritorno che hanno giocato la maggior parte dei minuti nelle posizioni di ala grande e centro, e crediamo che questa continuità sarà per noi un valore inestimabile all'inizio della nuova stagione». Cosa vi è piaciuto di Sissoko e quanto potrebbe essere importante per le sorti di Trieste la sua crescita con uno staff tecnico che lavorerà su di lui? «Ci sono moltissime qualità da apprezzare in Mady, a cominciare dalla sua forza interiore, dimostrata dalla sua capacità di adattarsi ed eccellere in nuovi ambienti. Ha dato prova di questa dote quando si è trasferito per la prima volta negli Stati Uniti, poi di nuovo al suo arrivo a Michigan State e ancora a Cal, dove ho potuto vedere spesso le sue partite data la vicinanza a casa mia. Crediamo che Mady abbia solo scalfito la superficie del suo notevole talento. La sua stazza e la sua fisicità sono perfette per il nostro campionato e scommetto su di lui per la sua straordinaria traiettoria di crescita. È già un giocatore di talento, ma senza dubbio osservare il suo sviluppo sarà appagante, e abbiamo lo staff tecnico giusto per aiutarlo in questo percorso». La campagna abbonamenti "Be part of it" sta ottenendo ottimi risultati. È soddisfatto della risposta dei tifosi? «Sì, moltissimo. I nostri tifosi sono assolutamente incredibili. La loro energia e il loro entusiasmo ci spingono ad andare ancora oltre, e vediamo questa energia riflessa nei risultati della campagna abbonamenti fino ad ora. Sono molto grato ai nostri tifosi. Come club, ci sfidiamo costantemente per raggiungere nuove vette, e la mia speranza è che i tifosi accettino la sfida di stabilire il record per il maggior numero di abbonamenti nella storia gloriosa di questa società». Nella sua ultima intervista a Il Piccolo , ha espresso il desiderio che la città possa apprezzare maggiormente il suo progetto cestistico. È successo qualcosa da allora? Ci sono stati segnali positivi? «Dall'ultima volta che ci siamo parlati la Pallacanestro Trieste è stata in grado di confermare la propria partecipazione a una Coppa Europea dopo oltre 20 anni, costruire un roster ambizioso per una stagione importantissima, portare la città di Trieste in tutto il mondo attraverso la collaborazione con Jordan Brand (che ci ha affiancato al più importante brand cestistico del globo). Direi che le premesse per il 50esimo anno della società sono decisamente positive. Abbiamo dimostrato la nostra capacità di pensare in modo diverso, operare in modo diverso e poter restituire un enorme valore di immagine a qualunque marchio voglia associarsi a noi. Puntiamo a una stagione straordinaria per celebrare il nostro 50° anniversario: il nostro motto, "Be Part of It" ("Sii Parte di Questo"), è una chiamata rivolta a tutti»
-
Da MangiafuocoMcrae · Inviato
Spagnolo i primi 3 minuti e basta, assurdo,anche se Thompson ci sta cambiando offensivamente,il suo timing non c'è l'ha nessuno. Gallinari giustamente sta seduto,perché per fare a sportellate e 10 blocchi ad azione,sono meglio Diouf e Ricci,mi sembra ovvio che sia stato imposto e non voluto. Ci giochiamo il secondo posto con la Spagna, assolutamente alla nostra portata -
Da MangiafuocoMcrae · Inviato
C'entra che nei rispettivi club sono giocatori di complemento e quando arrivano in nazionale fanno fatica a fare lo switch e diventare protagonisti. Lo abbiamo visto per anni con Belinelli,ma vale praticamente per quasi tutti. -
Ciolemolo ! Sarebbe una mossa popolare e anche un po' populista. Sarebbe perfetto per muovere gli animi e le reti avversarie
-
Collaboratori Popolari
-
Miglior Contributori
-
Dillo a un amico