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Inviato

Da "Il Piccolo":

Acegas, incontro per trovare nuovi soci

Alle 17 la proprietà illustrerà le modalità per cedere la maggioranza del club

di MATTEO CONTESSA

TRIESTE Oggi alle 17, nella sede di Acegas Aps, si svolgerà l’atteso incontro convocato dalla multiutility che vuole cedere la proprietà esclusiva della Pallacanestro Trieste 2004 e cerca altri partners a cui vendere la maggioranza delle quote del capitale sociale. Un incontro che avrebbe dovuto avere vita originariamente con un numero definito di invitati (una quindicina di imprenditori collegati alle istituzioni e direttamente avvicinati dai vertici del club e della proprietà), ma che potrebbe allargarsi ad altre persone che nelle ultime ore pare abbiano mostrato interesse all’operazione.

Non tutti i nomi dei partecipanti sono noti, ma dovrebbero esserci l’immobiliarista Manlio Romanelli, l’imprenditore edile Stefano Zuban, vice presidente dell’Ezit, il presidente dell’Autorità Portuale Claudio Boniciolli, il presidente di Trieste Fiera, Fulvio Bronzi e soprattutto l’altro immobiliarista toscano Walter Tomasi, titolare della Alto-Re, attualmente secondo sponsor della Pallacanestro Trieste 2004 che ha già manifestato l’intenzione di acquistare una parte di quote. Naturalmente sono stati invitati anche l’ex presidente della Provincia, Fabio Scoccimarro, e l’avvocato Federico Pastor, per discutere della proposta di acquista della socuietà di basket che hanno formalmente presentato per conto loro e di altre due persone.

Non sarà quello di oggi un incontro già risolutivo, ma semplicemente illustrativo. L’Acegas Aps spiegherà le sue intenzioni e dirà che percentuale di quote intende cedere (comunque, più del 50% del capitale, diviso in pacchetti di piccole dimensioni per creare una sorta di public company a partecipazione diffusa), la Pallacanestro Trieste 2004 spiegherà quale progetto ha il club per i prossimi anni e Matteo Boniciolli, che questo progetto l’ha materialmente creato, lo spiegherà nei dettagli. Non è necessario che già stasera i convenuti dicano o meno se e quante quote intendono rilevare, ma se qualcuno vorrà già dichiarare le proprie intenzioni, potrà farlo. Non è un caso che tutti gli invitati siano professionisti, manager o imprenditori: a loro verrà infatti chiesto di partecipaare al potenziaento della Pallacanestro Trieste 2004 non soltanto acquistando una parte di quote, ma anche attraverso sponsorizzazioni, dirette o cercate sul mercato. Nuove risorse finanziarie che dovranno dare alla massima società cittadina la solidità necessaria per tornare stabilmente nel salotto buono della pallacanestro italiana: nel giro di un paio d’anni dovrebbe essere attuato l’allargamento della LegaDue e Trieste è una delle piazze alle quali la Federbasket, in un modo o nell’altro, vorrebbe riservare un posto. Quindi bisognerà tenersi pronti.

Intanto l’Acegas, intesa come squadra stavolta, se n’è tornata battuta anche da Montecatini. Non tutto è da buttare della prestazione in Toscana. Anzi, qualche segnale incoraggiante s’è visto. Ma si sono visti anche gli attuali limiti strutturali dei biancorossi: l’incapacità di giocare congruamente nell’area avversaria e la manovra perimetrale come unica arma a disposizione per attaccare il canestro, che rende prevedibile l’Acegas per gli avversari. E che peraltro è un arma spesso spuntata perchè le percentuali realizzative sono decisamente insufficienti. Ciliegina sulla torta, il blackout del terzo quarto che manda a ramengo le partite. «Grandi potenzialità da sotto non ne abbiamo - ammette il coach Bernardi - perchè non disponiamo di pivot determinanti, forti nell’uno contro uno e nel gioco statico spalle a canestro. Evolveremo anche questo aspetto - assicura - ma puntando sul dinamismo e non sul gioco di posizione». Il tecnico romagnolo, però, resta tranquillo: «Vedo segnali di miglioramento, ho visto cose individuali fatte bene. Il fatto è che non riusciamo ancora a dare loro la necessaria continuità, dovremo lavorare ancora molto per essere competitivi. Resta il fatto che dobbiamo eliminare questo blackout del terzo quarto: dovrò studiare qualcosa per tenere la squadra più presente al ritorno in campo dal riposo ed evitare queste pause».

Inviato
no i podeva farlo prima del campionato? :wacko:

no xè sicuramente una cosa decisa all'ultimo minuto :disgust:

no cambiava niente. non cerca soldi da investire nel breve periodo ma per crear una base stabile per el futuro.

i soldi che ramazza non xe per comprar giogadori per un tentativo de promozion, visto poi che va su una sola e sto anno ghe anderà la Fortitudo (o Verona)

ciau

Inviato

Da "Il Piccolo":

ALL’INCONTRO NELLA SEDE DELLA MULTIUTILITY POCHI INVITATI PRESENTI, MA MOLTI IN ATTESA DI ENTRARE NELLA PARTITA

Public company Acegas, nuove adesioni in vista

La proprietà della Pallacanestro Trieste dovrà ora decidere quante quote vendere e come collocarle sul mercato

di MATTEO CONTESSA

TRIESTE Erano in 12 ieri, nella sede di Acegas Aps, all’incontro convocato dalla multiutility per comunicare l’intenzione di cedere la maggioranza delle quote della Pallacanestro Trieste 2004 e illustrare i progetti del club per l’attualità e il futuro. All’incontro, condotto per Acegas Aps dal vice presidente Manlio Romanelli e per la Pallacanestro Trieste dal presidente Roberto Dipiazza e dall’ad Fulvio Degrassi, erano presenti Claudio e Matteo Boniciolli, Walter Tomasi, Fabio Scoccimarro insieme a Stefano Zuban, Federico Pastor, Massimo Paparo e inoltre, in veste di osservatori, Dario Bocchini e Fulvio Bronzi. Dodici, ma con una potenziale platea molto più ampia che ha fatto recapitare, da chi c’era, il proprio interesse a entrare nella partita.

Un primo contatto, quello di ieri, semplicemente informativo. Acegas ha ribadito di aver esaurito il ruolo rifondativo del club di basket e dunque l’intenzione di allargare la compagine societaria ad altri soggetti espressi dalla città, per potenziarlo e gettare le basi per un nuovo salto di qualità. Il presidente Dipiazza ha fatto eco, sostenendo di aver anch’egli esaurito il compito di traghettatore e dicendosi quindi pronto a cedere la massima carica a qualcun altro. Il consulente tecnico Matteo Boniciolli, illustrando a grandi linee il progetto tecnico avviato l’anno scorso e che il club sta perseguendo, ha anche dato i numeri, ha detto cioè quanto servirebbe per potergli dare corpo adeguatamente: da un milione e centomila a un milione e mezzo di euro all’anno. E considerando che Acegas, in qualità di sponsor, garantisce un finanziamento di 500mila euro a stagione per 3 anni, se ne deduce che i nuovi potenziali soci dovranno garantire almeno un milione di euro l’anno attraverso nuove co-sponsorizzazioni.

Altro non è stato detto. Non è stato ad esempio rivelato che percentuale di quote Acegas voglia realmente cedere e con quali modalità. Anche perchè pare che l’azienda triestino-padovana non l’abbia ancora deciso, volendo prima capire quanto interesse reale ci fosse intorno all’operazione. E non si è neanche accennato alla proposta di acquisto della Pallacanestro Trieste 2004 pervenuta alla società, sebbene fossero presenti le 4 persone che l’hanno formulata. «Si è constatato che c’è un valore aggiunto, vale a dire l’entusiasmo che si respira intorno alla Pallacanestro Trieste 2004 - ha commentato a fine incontro Fabio Scoccimarro -. Ma mi è parso di capire che più che cedere la società ci sia la volontà di allargare la compagine attraverso la cessione di miniquote a ciascun entrante. La cosa in sé non è pregiudiziale - spiega l’ex presidente della Provincia - anche perchè il progetto Boniciolli ci va benissimo. Però riteniamo che un club cche ha tante teste da mettere d’accordo per decidere non possa andare da nessuna parte, dev’esserci una sintesi perchè possa funzionare. E noi, pur senza mai prevaricare, vorremmo poter mettere voce in capitolo nelle scelte strategiche». Un’intenzione, quest’ultima, apparentemente incompatibile con quanto ha detto a chiare lettere Matteo Boniciolli nel corso dell’incontro: «Nel progetto tecnico sul quale la Pallacanestro Trieste ha deciso di costruire il suo futuro le scelte strategiche competono esclusivamente a me».

Adesso che la macchina si è messa in moto, la prossima mossa spetta ad Acegas Aps, che deve comunicare ai potenziali acquirenti quante quote intende cedere e come intende spacchettarle. E successivamente dovrà valutare, magari attraverso una sorta di advisor, le offerte d’acquisto che arriveranno. Viste le intenzioni di fondo dell’attuale proprietà, può essere fondato pensare che verrà messo sul mercato il 60-70% del capitale sociale diviso in parti uguali, diciamo il 5% come massima quota acquisibile pro capite. Un modo per garantire che non vengano a crearsi nuove posizioni preminenti in grado di modificare l’assetto e i progetti sui quali la Pallacanestro Trieste 2004 continua a voler investire.

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