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LA RASSEGNA STAMPA SANDRINA DI LUNEDI' 6 NOVEMBRE 2017

Da City Sport

Percorso netto giuliano
Alma, goditi il primato
Il grande match di Prandin fa da cornice al 6 su 6 in stagione

di Alessandro Asta

Sei su sei in campionato, ma anche due su due in poco meno di sette giorni. No, non stiamo dando i numeri, ma teniamo piuttosto conto delle ultime vittorie dell’Alma in stagione: forse quelle più significative, perché ottenute contro formazioni candidate a stare in alto in classifica, più semplicemente quattro punti guadagnati con due delle potenziali pretendenti ai primissimi posti in graduatoria. Bologna prima e Ravenna poi sono due importanti esami che Trieste ha avuto la brillantezza di superare, sicuramente in modo diverso ma con un denominatore comune: l’abilità di trovare sempre il protagonista giusto nel momento più opportuno.

#WeAreBobo Se siete amanti di basket biancorosso e di social network allo stesso tempo, c’è una fan page sia su Facebook che su Twitter nel quale va necessariamente lasciato un “Like”: quello di Roberto Prandin, autentico “Hombre del partido” al Pala De André di Ravenna. Lasciate stare per un momento i suoi 16 punti confezionati nella partita contro l’OraSì, soffermatevi invece sull’impronta tangibile di chi – molto spesso – è stato considerato solamente un semplice gregario di lusso. La gara di “Bobo” è la perfetta cartina tornasole della Trieste targata 2017/2018, quella che ha la possibilità (e la fortuna, al tempo stesso) di attingere dalla sua lunga e profonda panchina per risolvere qualche piccolo peccato originale che si porta a presso in questo inizio di campionato. Perché, dove ancora c’è un problema di falli in cabina di regia (e il “Lobito” Fernandez, anche a Ravenna, si è forse un pochino lasciato troppo andare in tal senso), ecco che c’è sempre a disposizione un guerriero per tutte le stagioni e per ogni tipo di battaglia sul parquet. Se poi segna anche 6 su 8 dal campo, altro che semplice classe operaia in paradiso…

Avversarie timorose Inutile girarci attorno: l’Alma di quest’anno fa paura a chiunque. E se la stampa ravennate aveva definito Trieste - in sede di presentazione della gara - la “Juventus” del basket, forse qualcosa è davvero cambiato nel modo in cui la palla a spicchi tipicamente giuliana viene vista al di fuori dei confini locali. Tornando per un attimo a quello che l’87-79 ha raccontato sabato scorso, va rimarcato che per l’intero match i biancorossi hanno menato le danze, nel bene e nel male. E l’aver visto gli avversari di coach Martino efficaci in difesa solamente nell’ultima parte di gara è il segnale che tutte le avversarie di stagione, se non sono sul pezzo per quaranta minuti di fila, corrono il rischio di issare anzitempo bandiera bianca. L’Alma ha sin qui dimostrato di avere anche un piccolo potere mentale di gestione dei momenti-chiave: era successo nella roboante vittoria di domenica scorsa con la Fortitudo, è accaduto meno di 48 ore fa a Ravenna. Un paio di “bombette” infilate dai tiratori giuliani quando i padroni di casa sembrano poter riemergere nel punteggio (a proposito, contro l’OraSì quel 41% da tre punti ha finito col fare tutta la differenza del mondo) ma anche il dominio incontrastato in ambito di assist dispensati (17 a 4) sono dati che certificano come Trieste non sia per puro caso già così in alto. E siamo solo all’inizio.

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De’Longhi, a Mantova un calcio alla sfortuna
Bologna, Montegranaro e Jesi al secondo posto,
Udine si fa bella e seppellisce Ferrara con un +25

Dopo alcune difficili settimane passate a leccarsi le ferite, per la De’Longhi Treviso – prossima avversaria di campionato dell’Alma Trieste – arriva una preziosa vittoria in quel di Mantova. Il team di Stefano Pillastrini, alle prese con pesanti defezioni fisiche come quelle di Fantinelli e Antonutti, si impone per 69-76 e dà provvisoriamente un calcio alla crisi di risultati che aveva caratterizzato questo inizio campionato. In avvio di sfida, la De’Longhi è sospinta dai punti di Musso nei primi dieci minuti, chiusi dai veneti sul +7 (13-20); su lato virgiliano, la salita sugli scudi di Candussi (due triple a inizio di seconda frazione) rimette provvisoriamente Mantova in scia degli ospiti, anche se Brown fa il diavolo a quattro e la Dinamica si trova costretta a fare a meno del proprio play titolare Vencato (problema a una caviglia). È +10 De’Longhi a metà gara, gap che la Dinamica rintuzza immediatamente in avvio di terzo periodo con i punti pesanti di Brownridge, passando poi in vantaggio con la tripla di Jones del 48-46. Se il parziale sorride ai padroni di casa alla penultima sirena, Treviso si scatena invece nell’ultimo quarto: il 13-0 di parziale esterno e una Mantova che sparisce letteralmente dal parquet, non segnando dal campo per ben sei minuti di fila, dà il via libera ai veneti, che incamerano così la terza vittoria stagionale.

Tra le dirette inseguitrici di Trieste, riprende con vigore la marcia della Consultinvest Bologna che si consola dopo il -25 di domenica scorsa all’Alma Arena: nel 71-62 del Paladozza c’è la premiata coppia Pini-Cinciarini da 16 punti a testa a spingere i felsinei contro gli scaligeri (inutili per la Tezenis i 22 segnati da Greene). Continuano a confermarsi mine vaganti anche Montegranaro e Jesi, vittoriose in casa rispettivamente contro Forlì (77-62, in cinque in doppia cifra per la Extralight) e Bergamo (94-81, la coppia Hasbrouck-Brown mette a referto 43 punti in tutto) e a quota 10 in classifica assieme alla Fortitudo. Brillante infine la partita della Gsa Udine al Carnera contro la malcapitata Bondi Ferrara di coach Martelossi: un eloquente 89-64 permette ai friulani di occupare la quinta piazza solitaria del girone Est, con uno strepitoso Diop da 21 punti e con Dykes (20) e Veideman (“doppia-doppia” da 19 punti e 10 assist) a essere i mattatori di serata per la formazione allenata da Lino Lardo.

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Crespo Diego da urlo?!
Anche a Mezzocorona la Principe va a nozze

La Principe può continuare a fare festa in campionato: dopo la vittoria di mercoledì scorso contro il fanalino di coda Molteno, ne arriva un’altra nel week-end appena trascorso. Ed è una “W” pesante per gli uomini di Giorgio Oveglia, che si impongono a Mezzocorona per 17-19 in una partita estremamente complicata, fatta da tanti alti e bassi per una formazione biancorossa abile però a staccare gli avversari nella seconda metà della ripresa, nel momento in cui la coriacea Metallsider non ha più trovato la giusta chimica e la fluidità di gioco che aveva invece messo in seria difficoltà gli ospiti.

Che sia una gara tutt’altro che semplice, la Principe lo scopre in avvio di contesa: dopo un primo vantaggio esterno sull’1-2 dei primi minuti, i giuliani vanno sotto nel punteggio in un battito di ciglia. Gli attacchi sterili e una 6-0 che a tratti non funziona come dovrebbe spingono Mezzocorona sul +3 al 12’ (5-2), momento in cui è un Crespo Diego formato “strong” (sei reti per lo spagnolo nel solo primo tempo) a rimettere in carreggiata Trieste. Carpanese firma il momentaneo pareggio al 23’ (7-7), la Metallsider allunga nuovamente sino al 9-7 mentre i biancorossi hanno in Udovicic e ancora Crespo Diego (suo il tiro dai sette metri nel finale di frazione) a mantenere in scia la Principe sul 10-9 del 30’. Grande equilibrio in apertura di secondo tempo, con una nuova parità tra Mezzocorona e Trieste nei primi minuti di ripresa (12-12): l’inerzia fa fatica a passare nelle mani di una delle due squadre, sino a quando è la difesa giuliana a diventare ostacolo quasi invalicabile per i padroni di casa. Con un Postogna superlativo tra i pali e Modrusan nel finale a parare anche un tiro di rigore scoccato dai trentini, ci pensa poi Crespo Diego (dodici preziosissime marcature in tutto per lui) a completare l’opera: Principe sempre più seconda in campionato, ora attesa sabato prossimo nel big-match a Chiarbola contro i campioni d’Italia del Bolzano. (A.A.)
 

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Da Il Piccolo di Trieste

L'impresa
L'Unione vola sull'acqua e il Pordenone affoga

di Ciro Esposito

Piove sul Bottecchia e sui trecento supporter eroici giunti da Trieste. E anche parecchio. Ma nel catino neroverde il Pordenone affonda e la Triestina nuota a tempo di record. Terza vittoria in trasferta (4-2) nello stadio-acquitrino di una delle favorite per la promozione in B e finora mai sconfitta.L'Unione affronta una delle formazioni più attrezzate del girone. E bissa l'impresa di Vicenza di due settimane fa. Ma fa anche meglio perché dimostra di saper combattere anche su un terreno (quello pesantissimo) che sulla carta non sta nelle sue corde manovriere e tecniche. Non sempre le imprese si ripetono ma gli alabardati ci hanno provato a prendere la corona di principi delle trasferte. E ci sono riusciti di fronte ai padroni di casa reduci da tre pareggi. La Triestina da parte sua cancella la partita da dimenticare al Rocco contro il modesto Santarcangelo. Il tutto grazie a una doppia rimonta un secondo tempo arrembante con Mensah e Troiani sugli scudi.Sannino mescola ancora una volta le pedine dello scacchiere iniziale. El Hasni e Codromaz (a causa degli infrotuni di Mori e Aquaro) possono andare in difficoltà al cospetto della prima linea pordenonese. E allora il tecnico mette davanti alla difesa Porcari e Meduri con Bracaletti a fare da collettore per gli esterni Bariti e Petrella addetti alla costruzione delle trame offensive assieme ad Arma, illustre ex di turno al Bottecchia. Colucci deve fare i conti con qualche defezione e soprattutto quella del bomber Gerardi.

Si mette male per la Triestina che al 3' va sotto: su calcio d'angolo due volte Boccanera si supera ma nulla può sul tap-in di Misuraca.L'Unione si porta in avanti e un sinistro velenoso di Petrella impegna in tuffo Perilli. Si gioca in un acquitrino e per gli alabardati, costretti a rimontare, la questione si complica. Su un pallone rallentato Boccanera si salva in extremis su Martignago. Petrella si fa male in un contrasto violento. Tocca a Mensah dopo due partite d'assenza per infortunio. I padroni di casa giocano palla lunga e provano da lontano per sfruttare l'effetto-campo. L'Unione cerca di più la manovra rischiando moltissimo. Sull'erba inzuppata non si gioca a calcio ma a chi riesce a evitare di più le sabbie mobili. Meglio il Pordenone, che ha anche giocatori di maggior peso, in questa circostanza dettata dal meteo impietoso. Su angolo di Bracaletti colpo di testa di Codromaz bloccato da Perilli a 5' dal termine della prima frazione. Eppure al 44' la Triestina va vicina al pareggio: punizione di Bracaletti e testa di Arma che manca in modo grossolano lo specchio della porta. Partita ancora viva anche se ingiocabile o quasi. L'arbitro Nicoletti comunque fa proseguire una contesa che si trascina tra errori, strafalcioni e interventi involontariamente pericolosi. Ma l'Unione ha la forza di replicare come aveva fatto il Pordenone nella prima frazione. Corner da sinistra di Bracaletti e testa di Troiani per il pareggio(3'). Sul cambio di fronte la difesa dell'Unione si distrae Magnaghi controlla in area e infila Boccanera (2-1). Ma le emozioni a sorpresa continuano perché Bracaletti si fionda in area e Arma con una giocata pregevole trova la stoccata dell'ex. Le due squadre hanno il merito di non accontentarsi e Mensah ha quello di tirare fuori dalla manica il suo asso quotidiano con un destro nell'angolo lontano (20'). Gran gol e Triestina in vantaggio. Passano 5' e arriva l'uno-due. Ancora corner di Bracaletti e piattone vincente sul secondo palo di Troiani che firma la sua doppietta. Al termine della battaglia arriva anche il momento della rissa sulla panchina alabardata con l'espulsione di Silvestro e Milanese. Triplice fischio è impresa dell'Unione con un 4-2 che resterà nella storia. E non solo in quella di questo campionato.

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Sannino: "Possiamo lottare con chiunque"

di Guido Roberti

Giuseppe Sannino si presenta in sala stampa incolume dall'acqua scesa senza interruzione dal cielo di Pordenone. La vera onda d'urto al Bottecchia l'ha prodotta però la sua squadra, al terzo rotondo successo in trasferta, una vittoria che a Pordenone mancava da 40 anni. Un po' come accaduto a Ravenna e Vicenza, il tecnico napoletano fa il pompiere nel commentare il sesto risultato utile dell'Unione.«Non gridiamolo troppo forte» esordisce Sannino. «Noi abbiamo sempre fatto il nostro dovere, il calcio è fatto di risultati e di prestazioni. Ho sempre detto che l'unica volta in cui non abbiamo fatto quello che dovevamo fare è stato con il Renate in casa, per il resto siamo una squadra che può andare a battagliare contro chiunque. Questa vittoria qui a Pordenone è avvalorata dal fatto di aver giocato contro un'ottima squadra, una squadra che in condizioni di terreno asciutto ha grandi qualità e molta personalità, e credo che tenterà fino all'ultimo di provare a vincere il campionato. Devo fare un plauso ai ragazzi per l'interpretazione della gara, dovevamo giocarla proprio così, con il coltello tra i denti e con la voglia di non mollare mai. Sono contento, i ragazzi se la meritano e sono contento per i tifosi. Ma queste belle prestazioni non devono modificare quello che resta l'obiettivo della Triestina di quest'anno, questi sono punti importanti che contribuiscono alla nostra classifica, e dobbiamo proseguire consapevoli dei nostri pregi e dei nostri limiti».

In condizioni del tutto particolari, la Triestina è stata brava a non disunirsi nei due momenti di svantaggio. «Spesso abbiamo subito gol all'inizio e questo è un aspetto sul quale dovremo lavorare - conferma Sannino - ma tutto sommato nell'intervallo ero contento e ai ragazzi ho detto che eravamo sulla strada giusta. Il secondo è stato pirotecnico, e credo che chi è venuto allo stadio si sia divertito».Il pensiero corre allora alla gara di mercoledì contro il Teramo, la Triestina si troverà ancora una volta in rampa di lancio. Aggiunge Sannino: «Dobbiamo pensare già a mercoledì, perché finora non siamo mai riusciti a fare il salto di qualità, per un motivo o per un altro nelle occasioni precedenti non siamo riusciti a imprimere quel qualcosa in più. Al Rocco abbiamo vinto una partita sola, e quindi dobbiamo violarlo».In merito al parapiglia finale commenta il tecnico alabardato «Mi spiace per quanto è accaduto nel finale, sono cose che in una partita di calcio possono capitare, ma restano all'interno del campo. Guardiamo piuttosto alla gara con il Teramo, sarà molto importante».Il gol che ha spaccato la partita è arrivato dal piede di Mensah, chiamato a sostituire l'infortunato Petrella. «Mensah - conclude Sannino - era stato fermo quasi un mese e avevamo in mente in ogni caso di sfruttare delle sue qualità, anche se non pensavo così presto nella gara. Ho dovuto poi sostituire anche lui perché era normale la sua stanchezza. Questo dimostra la fisionomia di questa squadra, che ha anche tanti giovani. Siamo contenti così».

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Il "bomber" Troiani: tre punti meritati
Il terzino soddisfatto per la doppietta «ma l'importante è la vittoria»

di Guido Roberti

Le sue doti nella fase offensiva le aveva già mostrate diverse volte al pubblico dello stadio Rocco. Rientrato da alcune settimane nell'undici titolare dopo un infortunio, è Michele Troiani, scuola Chievo Verona, uno dei grandi protagonisti del colpaccio firmato dalla Triestina a Pordenone.Per il terzino destro alabardato due grandi gol, il primo con un bellissimo volo aereo, il secondo che ha definitivamente chiuso la partita sul 4-2 con una stoccata mancina appena dentro l'area piccola. Difficile chiedere di più al giovane alabardato, il cui commento alla gara denota anche la giusta umiltà.«Era una partita molto difficile, il Pordenone è una squadra veramente tosta da affrontare. Con queste previsioni e questo tempo l'unica soluzione era mettere l'elmetto e giocare con il cuore, vincere i contrasti sulle seconde palle e cercare fino alla fine di non mollare mai. Credo che lo abbiamo fatto dal primo all'ultimo minuto e che questa vittoria sia pienamente meritata».Fare due gol sul campo di una delle belle favorite non è una soddisfazione da poco.«Logica la soddisfazione ma la cosa più importante è la vittoria della squadra. La doppietta mi fa molto piacere, e in generale di aver dato il mio contributo».

Come si sente dopo aver ritrovato il campo con continuità?«Secondo me mi ero infortunato nel momento in cui stavo meglio fisicamente. Sono rientrato da tre partite e comincio a sentire le gambe di nuovo sul pezzo».Nonostante lo svantaggio maturato nella prima frazione siete stati bravi a restare agganciati alla gara. Cosa vi siete detti negli spogliatoi e cosa vi ha richiesto l'allenatore?«Credo che nel primo tempo abbiamo fatto la nostra partita, con la giusta cattiveria. Nell'intervallo l'allenatore ci ha richiesto di proseguire con lo stesso atteggiamento, di vincere i contrasti sulle seconde palle. Era difficilissimo giocare su questo campo, la squadra è stata fantastica e questa è una vittoria che vale».La classifica sorride..«Sei risultati utili consecutivi, con vittorie e pareggi, ci hanno permesso di muovere bene la classifica, adesso dobbiamo cercare di vincere più partite possibili con l'obiettivo di arrivare ancora più in alto».

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Le pagelle: Bracaletti ok

Boccanera: giocare nelle condizioni del Bottecchia è difficilissimo per un portiere. L'estremo difensore ha fatto un paio di parate decisive. Voto 6,5

Troiani: ha battagliato per tutta la gara sulla destra. Ha cercato di spingere ma soprattutto è stato capace di segnare due reti. Voto 7,5

El Hasni: ha tenuto botta non andando per il sottile come si deve fare con un campo così allentato. Voto 6,5

Codromaz: ha messo sul campo tutta la sua grinta e la determinazione che possono riequilibrare il suo deficit tecnico e la sua esperienza. Un vero leone. Voto 6,5

Grillo: esperienza e sostanza sulla sinistra compresi alcuni interventi maliziosi che non guastano. Voto 7

Meduri: un po' nervoso e ingenuo in alcune circostanze ma ha dato una mano ai colleghi della difesa e ha recuperato parecchi palloni. Voto 6,5

Porcari: la sua presenza davanti ai centrali si è fatta sentire e ha anche innescato con profitto (per quel che il terreno consentiva) Bracaletti. Voto 6,5

Bracaletti: grande prestazione in un ruolo leggermento più avanzato. Le sue giocate sono state determinanti in tutte le reti. Voto 7

Bariti: troppo lezioso nel primo tempo molto dinamico nella ripresa. Voto 6,5

Arma: sempre determinante nel gioco aereo ha avuto il merito di trovare il gol davanti a quello che è stato il suo pubblico. Voto 7

Mensah: al rientro dall'infortunio ha dato la spinta decisiva con una rete di pregevole fattura. Voto 7,5

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L'Alma impressiona con il piglio della leader
Vecchiato: «Trieste è una squadra vera che sa difendere»

di Roberto Degrassi

«L'Alma è una squadra vera. Giocatori forti ma senza egoismi, tutti difendono. E Green, un giocatore Usa che passa la palla. Non lo fanno mica tutti, credetemi». Il parere è indubbiamente qualificato. Renzo Vecchiato, triestino di nascita e romagnolo d'adozione argento ai Giochi di Mosca 1980 e oro agli Europei 1983. Sabato sera era tra il pubblico del PalaDeAndrè a Ravenna. «Sono venuto apposta per vedere Trieste. In tanti mi avevano detto che gioca molto bene...»

Le parole dell'ex pivottone azzurro fotografano il momento dell'Alma. Capolista imbattuta dopo sei giornate, rispettata, temuta. La stessa trasferta a Ravenna, nonostante lo sfogo del coach Martino, ha lasciato in eredità un'unanimità di consensi. Trieste ha meritato di vincere perché ha comandato l'incontro fin dall'inizio.Uscita indenne anche dal secondo atteso scontro diretto con una formazione d'alto calibro, l'Alma ha confermato di essersi calata nel ruolo della favorita. Sta cambiando pelle rispetto al passato. Un anno fa era una delle squadre più attrezzate ma i pronostici chiamavano in causa, in prima battuta, le due bolognesi e Treviso. La scorsa stagione Trieste lottava per conquistarsi le partite. Adesso l'Alma se le prende. Un anno fa un break avversario poteva incrinare la sicurezza. Adesso i biancorossi non fanno una piega: come era già accaduto contro la Fortitudo, anche ai romagnoli la squadra di Dalmasson ha concesso solamente microparziali, stroncandoli subito con una tripla di Baldasso o Prandin.Una svolta, in sostanza, non solo tecnica.

Un'occhiata alle statistiche dei giocatori biancorossi in questo campionato. Giocano tutti, in media, almeno una decina di minuti. Solo Green e Da Ros sopra i 30 minuti di impiego. Tre soli uomini in doppia cifra - Green, Fernandez e, limitatamente a due partite, Bowers - ma Baldasso, Cittadini, Prandin e Loschi hanno un rapporto punti/minuti relativamente alto. Mancano ancora i punti di Da Ros, ancora sotto al 20% dal campo ma con 8 rimbalzi, 6 falli subiti e 6 assist, e Cavaliero, indietro nella condizione dopo l'infortunio.Staff tecnico e squadra, peraltro, stanno gestendo senza problemi la turnazione. Il Mvp in Romagna è stato Bobo Prandin uscito dalla panchina. Loschi, utilizzato per 4 minuti nel primo tempo da esterno tiratore, cioè il ruolo naturale, ha saputo diventare protagonista nel finale da "4" tattico, in coseguenza all'uscita per falli di Cittadini e Janelidze, sfruttando la propria atipicità per punire i lunghi avversari.Ma è ancora presto per compiacersi. Domenica arriva Treviso. Altra battaglia.

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Treviso si riscatta
Vince la Fortitudo
La De'Longhi sbanca Mantova e rinsalda la classifica
Le marchigiane Jesi e Montegranaro fanno sul serio

di Lorenzo Gatto

Riscatto della De' Longhi nella sesta giornata del girone est di A2. Treviso sbanca Mantova, dà vigore a una classifica che si stava facendo preoccupante e mette pepe (ce ne fosse bisogno) sul derby che domenica animerà un'Alma Arena che si preannuncia da tutto esaurito.

MANTOVA-TREVISO 69-76 senza Fantinelli e Antonutti, a caccia si riscatto dopo il passo falso casalingo contro Montegranaro, Treviso controlla un primo tempo chiuso a + 10 sul 42-32. Terzo quarto di marca virgiliana: Brownridge (28 alla fine) trascina i suoi e la Dinamica rovescia il punteggio chiudendo avanti 60-57. Nei decisivi ultimi minuti, Imbro' (23) e Brown (22) firmano i canestri che regalano il successo alla De Longhi.

FORTITUDO-VERONA 71-62 rientra Cinciarini, il fattore PalaDozza si fa sentire e Bologna in poco più di un quarto chiude la pratica. La formazione di Boniciolli vola 32-12 al 14' poi gestisce il risultato mettendo in vetrina un Pini da 16 punti e 12 rimbalzi.

JESI-BERGAMO 94-81 tutto facile per i marchigiani sulla scia di una coppia Usa capace di fare la differenza. Brown (24) e Hasbrouck (19) mantengono Jesi al secondo posto della classifica. Non bastano a Bergamo i 25 punti di Fattori.

MONTEGRANARO-FORLI 77-62 Poderosa di nome e di fatto, Montegranaro continua a vestire i panni della matricola terribile. Powell trascina i padroni di casa a un primo tempo quasi perfetto, Forli (sempre assente Diliegro) prova a reagire e rientrare nel terzo quarto ma non riesce a riequilibrare la partita subendo, nel finale, il nuovo allungo dei padroni di casa.

ROSETO-PIACENZA 72-88 Ancora una sconfitta per Roseto che resta al palo, ultima in classifica a zero punti dopo l'ennesimo passo falso. Sembrava, quella con Piacenza, l'occasione giusta per sbloccarsi e invece la formazione abruzzese ha ricevuto un'altro severo schiaffone sa un campionato che non sembra concederle chanche. Punti e ossigeno prezioso per Piacenza che raggiunge Imola e Ferrara in classifica.

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Il coach romagnolo paventa una sudditanza arbitrale
Martino: «Non abbiamo curve calde nè tradizione, per noi non conta giocare in casa»

di Raffaele Baldini

Il coach ravennate Antimo Martino in sala stampa recrimina, e non è la prima volta, sull'operato della terna arbitrale. Lo fa inserendo subliminalmente nei termini della discussione concetti che esulano (in parte) dall'aspetto tecnico parlando di curva, società aggressive e tradizione: «Non è possibile che per una squadra come Ravenna, con un pubblico poco...aggressivo, senza alle spalle una grossa tradizione come Trieste, giocare in casa e fuori casa sia la stessa cosa. Non è possibile continuare a fare riunioni arbitrali in cui si evidenziano contatti e situazioni non più tollerate e poi le ritroviamo puntualmente; così come non è pensabile che noi allenatori dobbiamo adeguarci a metri arbitrali che continuano a cambiare. Si è visto che c'è stato un episodio in cui si è cercato deliberatamente di fermare la palla e non è stato sanzionato alcun antisportivo. Ravenna probabilmente non ha un curva che ha impatto, non è una società aggressiva ma accogliente, non è giusto subire certe situazioni anche quando siamo in casa».

Ma i numeri della partita vanno in controtendenza rispetto agli squilibri paventati dal coach ravennate: 33 tiri liberi tentati dall'Orasì contro i 22 dell'Alma (peraltro con due-tre gite in lunetta nell'ultimo minuto), Fernandez, Cittadini e Janelidze usciti prematuramente per falli contro Montano e Masciadri (nel finale). Inoltre Martino ha potuto esternare liberamente il suo dissenso durante i 40 minuti, senza essere sanzionato, né per plateali rimostranze né per aver superato il box entro cui un allenatore può gravitare. Anche la stampa non pare dar credito al coach. Il Resto del Carlino parla di «strapotere fisico e infinite soluzioni della capolista». Ravennanotizie.it si parla dell'infortunio di Grant quale variabile incidente, per una Trieste sempre avanti nel punteggio, con un cenno a qualche «quanto meno dubbia decisione arbitrale e penalizzante». Peraltro Martino già dopo la gara dell'Alma Arena dello scorso anno, aveva lamentato una certa sudditanza che gli arbitri avrebbero avuto di fronte al caldo pubblico triestino e alla tradizione cestistica.

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Prevendita biglietti da oggi
 
Scatta da stamani la prevendita dei biglietti per Alma-De'Longhi Treviso di domenica.I biglietti si possono acquistare a Trieste direttamente all'Alma Arena (uffici di Via Miani, 10-13 e 14-17) e nelle rivendite autorizzate: Ticket Point in Corso Italia 6/C (da lunedì a sabato, 8.30-12.30, 15.30-19), Bagolandia in via S.Marco 45 (lun-mer-ven 14-19, mar-giov e sab 9-14) e Multimedia in via Campo Marzio 6 (da lunedì al venerdì 10.30-13 e 15-19).Per questioni di sicurezza, non è stata autorizzata la vendita online. I tifosi di Treviso hanno a disposizione il settore ospite T e parte della tribuna N.Questi i prezzi per i settori, rispettivamente intero-Under 18 e Universitari-Under 14. Vip: 65 euro-55-20. Gold: 50-42-20. Parterre: 42-35-10. Silver: 33-28-10. Tribuna K e N: 22-10-2. Curva e Secondo anello: 14-10-2.

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