Jump to content

Recommended Posts

Posted

MARTEDI' 13 AGOSTO 2019

- Attendendo la Juve (al 99% si gioca l'amichevole sabato sera al Rocco alle 20.30), nell'intervista di Guido Roberti Massimo Pavanel ha parlato della sfida di domenica scorsa persa al "Renato Curi" «Ho un bel rammarico, volevo andare avanti e la partita è stata equilibrata nonostante le qualità di palleggio del Perugia. Chiaramente quando una squadra come la loro va in vantaggio in una partita come questa, in questi momenti della preparazione, diventa difficile prenderli».Una Triestina che è partita con grande autorità, il piglio del resto è quello di una compagine data da molti come favorita, ruolo piuttosto scomodo...«Lo siamo noi come tante altre squadre, non ci nascondiamo dietro a quella che è la nostra voglia di competere per vincere il campionato, ci sono tante squadre che ci vedono cosi', noi lo accettiamo senza problemi».Triestina che aveva sfiorato il vantaggio a Perugia in almeno due occasioni. Sarebbe potuta essere un'altra partita. «Abbiamo avuto l'occasione di Costantino ma anche quella di Ferretti dall'interno dell'area. Io credo che le possibilità le abbiamo avute, ma abbiamo preso un gol evitabile, e questo è il rammarico».Tornando proprio a quella situazione del gol di Sgarbi, si doveva evitare?«Un gol evitabile come tanti altri gol».La prima di Gatto, un giocatore che puo' alzare notevolmente il tasso tecnico di questa squadra. Una considerazione? «Lo spero e lo credo. Quando pero' i giocatori entrano voglio che lo facciano con un piglio diverso, una fame diversa. E' una partita che avremmo potuto rimettere in piedi. Nonostante questo ho visto l'impegno della squadra, la condizione chiaramente non era delle migliori per nessuna delle due squadre ma ho visto una buona Triestina. Noi siamo nella norma, abbiamo una discreta resistenza complessiva, ci manca un po' di resistenza alla velocità. Ma e' una cosa normale, l'ho vista anche nel Perugia, chiaramente loro hanno una qualità di palleggio che maschera questi momenti particolari classici in questa fase di preparazione».Finito il ritiro a Piancavallo sono arrivati i colpi di mercato. Ma ora il mercato è chiuso?«Andrebbe chiesto a Milanese, comunque non abbiamo ancora completato tutto».

- Arrivato ieri l'ultimo tassello biancorosso, con l'ufficializzazione di Dequan Jones, è tempo di presentazioni in casa Pallacanestro Trieste. A partire da Derek Cooke che ha ammesso: «Mi piace vivere oltre il ferro». Come scrive Lorenzo Gatto, faccia simpatica, idee chiare, la capacità di comunicare con un sorriso la sua gioia di essere arrivato in Italia e la sua voglia di cominciare questa nuova avventura europea. Sarà il centro di Trieste, sarà l'uomo chiamato a sostituire Will Mosley nel cuore dei tifosi e nelle gerarchie di una squadra che anche sulla sua voglia di volare giocando ad alta quota farà affidamento per andare a canestro. Per il momento e in attesa di vederlo in campo nelle prime amichevoli in programma a Cervignano contro Skrljevo e Treviso, bastano le sue parole.«Sono un giocatore atletico, versatile che cerca sempre di pensare alla squadra prima che a se stesso. Non guardo ai numeri e alle statistiche, la cosa che più mi interessa e cercare di essere utile ai compagni». Caratteristiche che fanno di Cooke un elemento perfetto per il tipo di gioco di Trieste. Non ha ancora parlato con coach Eugenio Dalmasson circa quello che sarà il suo ruolo in campo ma della sua nuova squadra ha conosciuto i compagni e ha già colto quello che da anni è l'elemento distintivo che caratterizza il gruppo. Essere una famiglia. «Lo spirito è buono, il clima è senza dubbio amichevole ho notato che tutti fanno il possibile per facilitare l'inserimento dei nuovi arrivati. È una cosa importante».In questi primi giorni triestini ha cominciato a scoprire la città. Vive in via Trenta Ottobre in quella che fu la casa prima di Bowers poi di Knox ed essendo in pieno centro sta cominciando a farsi conoscere dai suoi nuovi tifosi. «Che mi riconoscono e mi salutano, mi piace molto questa cosa - sottolinea Derek Cooke - Quando ho deciso di firmare per Trieste ho cercato in internet un po' di immagini e ho visto alcune delle partite nell'anno della promozione in serie A. La cosa che mi ha colpito è stato tutto ciò che circonda la squadra. Grande tifo e calore: sarà bello giocare in un palazzetto pieno di entusiasmo».Trieste come trampolino di lancio ideale per la carriera: da qui Javonte Green è partito nel suo viaggio verso l'Nba firmando con i Boston Celtics, da qui può ripartire la marcia di un giocatore che alle soglie dei 28 anni (li compirà il prossimo 23 agosto in campo contro Treviso) ha girato il mondo toccando la Grecia per arrivare fino in Australia e tornare negli Stati Uniti.«Ho accettato Trieste con questo spirito - conferma Cooke - cercare di imparare e migliorarmi per avere nuove opportunità. Non sento la pressione di dover cercare l'Nba a ogni costo, darò il massimo sempre e comunque e se la carriera mi porterà a giocare in Europa sarà felice allo stesso modo».In attesa di capire come verrà utilizzato, Cooke non nasconde il suo feeling con il ruolo di ala forte. «Mi piace giostrare da numero 4, è vero - conclude Derek - ma non ho problemi a giocare più vicino a canestro. Come ho già detto mi interessa giocare per i compagni cercando di rendermi utile e dare il massimo per le necessità della squadra». 

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Loading...
  • Recently Browsing   0 members

    No registered users viewing this page.

×
×
  • Create New...
×
Il Forum di Elsitodesandro
Home
Activities
Sign In

Sign In



Search
More
×