I suntini sandrini di mercoledì 18 dicembre 2019

[SandroWeb]

MERCOLEDI' 18 DICEMBRE 2019

- Giorni di attesa per vedere se contro Cantù, non cambiando nulla, cambierà qualcosa. Come scrive Lorenzo Gatto oggi sul Piccolo, per l'Allianz domenica c'è il primo spartiacque nella stagione: vincere vuol dire restare aggrappata alla formazione brianzola e tenere sotto mira Pistoia, impegnata nel match casalingo contro Pesaro. Una sconfitta, di contro, comprometterebbe la situazione rendendo ancora più difficili i rapporti in un gruppo che già si regge su equilibri molto precari. Per uscire indenne da un match che nasconde mille insidie, ultima la presenza di un folletto come Joe Ragland, Trieste dovrà esprimere il meglio del suo potenziale. Per farlo servirà un ambiente sereno e l'apporto e il contributo di tutta la rosa a disposizione. Elmore e Justice, nonostante qualche sprazzo positivo, restano due corpi estranei al gruppo, Strautins è un giocatore da recuperare, Peric un leader troppo spesso dimenticato e il nucleo italiano appare settimana dopo settimana sempre più in difficoltà. Oltre a questo c'è un Jones che vive con nervosismo le difficoltà che sta attraversando in campo. Difficile, dopo oltre quattro mesi in cui la squadra non è mai riuscita a esprimere equilibrio sul campo, trovare la chimica necessaria. Da questo punto di vista mancano totalmente le certezze in un gruppo che ha gerarchie ancora tutte da definire. Se fino a qualche settimana fa erano gli italiani a dare a Dalmasson le maggiori garanzie e nei minuti finali erano i pretoriani come Fernandez, Cavaliero e Da Ros a restare in campo, nell'ultimo match disputato a Reggio Emilia, Cavaliero ha giocato solo 11 minuti mentre Da Ros non è neppure entrato in campo. Per Matteo, comunque, non solo una questione tattica. Lunedì a Trieste presente Puccio La Penna, procuratore di Matteo Da Ros. Passeggiata sulle Rive poi puntata verso l'Allianz Dome dove si è parlato del rapporto tra l'ala milanese e il tecnico Dalmasson, anch'egli rappresentato da La Penna. L'attesa, domenica nel match contro la San Bernardo Cantù, per vedere se il chiarimento ha prodotto gli effetti sperati. 

- Sul fronte mercato, dopo il "no" a Mike Green, i nomi sulla lista sono sempre quelli, partendo proprio da un possibile cavallo di ritorno, quello di Chris Wright. L'americano di Bowie, ora nelle fila del Pierniki Torun (Polonia), si è alleggerito della mancata qualificazione di coppa e non ha mai fatto mistero di gradire (assieme a tutta la famiglia) la destinazione triestina. Le titubanze del caso sono ovviamente legate a possibili buyout richiesti della società d'origine e sui dubbi di coach Eugenio Dalmasson. Il suo innesto però sarebbe l'additivo più coerente con un ambiente che lui conosce e un sistema altrettanto metabolizzato, pur considerando la probabile richiesta di un contratto valevole anche per la stagione successiva. Sul filone delle "vecchie conoscenze" anche Ariel Filloy, sempre più chiuso alla Reyer Venezia (10 minuti giocati nell'ultima sfida all'Olimpia Milano) in vista dell'ingresso di un nome pesante come quello di Andrew Goudelock. Nonostante il contratto dell'italo-argentino sia piuttosto oneroso, Trieste potrebbe rinverdire un accordo bilaterale con la società lagunare per alleggerire gli esborsi di entrambe, come fu nella versione Filloy 1.0 con Milano. Altro nome balzato dai "rumors" di mercato quello di Bobby Brown, giramondo trentacinquenne, con esperienze pregresse nel nostro campionato nelle fila della Montepaschi Siena (stagione 2012/13). Ultimo nome in ordine temporale, ed è anche quello più sonante, è quello di Ricky Hickman, campione d'Eurolega con il Maccabi nel 2013/14 e passaportato georgiano, già visto con squadre dall'alto lignaggio come Olimpia Milano, Fenerbahce, Brose Bamberg. Il suo ingaggio è fuori portata, ma la spesa darebbe certezze tecniche e di leadership per un gruppo fragile come quello biancorosso.