Jump to content

Recommended Posts

Posted

LUNEDI’ 30 DICEMBRE 2019

- «É stata una partita complicata, soprattutto alla vigilia, a causa dei tanti pensieri che ci hanno accompagnato. Abbiamo vinto grazie a una partita giocata di squadra, con aggressività, pur commettendo errori perchè capita di farli. Ma abbiamo dimostrato di essere un gruppo». Così parla Daniele Cavaliero, dopo l’importante vittoria contro la Fortitudo. Cosa è successo per passare in pochi giorni dalla sconfitta di Trento e questa larga vittoria?”Una bella domanda ma non ho una bella risposta. Non lo so. Avessi disposto di una soluzione per uscire dalle difficoltà, nei giorni scorsi sarei andato di corsa dallo staff tecnico per raccontarla. L’unica ricetta che mi viene in mente è che bisogna continuare a lavorare insieme”. Successo di gruppo però voi, pedine storiche, siete stati fondamentali… “Tutti hanno dato qualcosa perchè è questo l’unico modo di giocare. Sapevamo che il pubblico si aspettava tanto da noi ma ce lo aspettavamo anche noi stessi, perchè quelle figuracce fanno stare male, ve lo assicuro”. Adesso bisogna però trovare continuità. Una gara importantissima è dietro l’angolo. “Questa è stata una grande pacca di incoraggiamento, ci aspetta una partita ostica, fondamentale, a Pesaro. Io credo molto nel lavoro giornaliero. Ho visto persone ferite dallo schifo che abbiamo mostrato a Trento e quel saporaccio amaro deve continuare a essere la nostra benzina anche per le prossime settimane. Ripensiamoci, se lo riavvertiamo non vogliamo assaggiarlo più. Abbiamo la responsabilità e il dovere di tenere la barra dritta, dobbiamo credere di poter continuare a vincere e risalire la classifica e questo porterà risultati”. L’innesto di Deron Washington cosa potrà cambiare in questa squadra? “Nei momenti di difficoltà ogni aggiunta comporta un valore positivo. Più frecce ci sono nella faretra meglio è. Non so ancora se Washington sarà un’aggiunta al roster o se sostituirà qualcuno. Noi siamo professionisti e conosciamo le regole del gioco. Va bene tutto ciò che in questo momento ci può essere utile”.

- Antonello Rodio ha intervistato Carmine Gautieri, che ha avuto il merito di dare compattezza alla Triestina, farle subire meno reti e aver portato la media punti gara da 1,1 a 1,6. Certo, molte cose sono ancora da migliorare e non tutto fila per il verso giusto, e tanto dipenderà dal girone di ritorno. Intanto questa pausa è l’occasione per fare il punto della situazione con il tecnico alabardato, a cui sono bastate poche settimane per innamorarsi di Trieste.Gautieri, qual è il suo primo mini-bilancio di questi primi mesi in alabardato? “Intanto ribadisco che sono contento e orgoglioso di poter lavorare in una piazza così importante e con una grande società di persone serie e vere, da Milanese e D’Aniello fino a tutto lo staff, compresi massaggiatori, magazzinieri e gli altri. Sul piano tecnico, ho trovato un gruppo di ragazzi straordinari e predisposti al lavoro. Qualche buon risultato è arrivato, ma è ovvio che possiamo e dobbiamo fare meglio”. E il rapporto con la città? “Trovo Trieste una piazza speciale che mi ha colpito: in città ho trovato cultura, civiltà, ordine e rispetto. La gente, a cui auguro un 2020 di serenità, mi ha accolto bene. Chi mi conosce sa qual è il mio carattere, non dico queste cose per arruffianarmi, ma perché è quello che sento. I tifosi sappiano che darò sempre il massimo per regalare loro tante soddisfazioni”. Quanto è difficile trasmettere le proprie idee subentrando in corsa, con una squadra già costruita in estate? “L’esperienza mi dice che quando subentri, devi cercare di capire subito chi hai a disposizione. Ma quando il gruppo è intelligente e cerca di recepire quello che vuoi trasmettere, tutto diventa anche semplice. Certo, ci vuole un po’ di tempo anche per i giocatori, ogni allenatore ha i suoi metodi. L’inizio è stato difficile ma dopo un po’ ci siamo capiti: i ragazzi sanno cosa voglio io e io li ho capiti singolarmente cercando di trarre il massimo da ognuno”.
Cosa l’ha soddisfatta di più in questi primi mesi? “All’inizio ho cercato di dare ordine, compattezza ed equilibrio, perché alla minima difficoltà la squadra faticava a reagire. Sotto questo aspetto, una quadra l’abbiamo trovata, e questo mi fa ben sperare”. In cosa invece si aspetta ancora di più? “Che la squadra sia sempre sul pezzo, indipendentemente dal momento della partita e dal risultato. Non dobbiamo mai perdere le nostre idee. Nelle ultime due partite contro Modena e Rimini abbiamo creato molto, ma bisogna essere più cinici e cattivi, ottimizzare di più le situazioni favorevoli perché non sempre si hanno tante occasioni. Ma ci sono grandi margini di miglioramento”. Ora l’obiettivo è di arrivare al massimo ai play-off? “Da gennaio parte un altro campionato, ecco perché dico che bisogna sbagliare il meno possibile, ottimizzare di più e migliorare la mentalità. Ai play-off ci devi arrivare bene: ho avuto la fortuna di farli e di vincerli, si tratta di partite completamente diverse. Quindi bisognerà migliorare tutto quello che è possibile”.
A gennaio ci sarà subito un ciclo di 3 partite in 6 giorni con tanti viaggi… “Siamo abituati, appena pensi di poter lavorare dieci giorni di seguito, succede sempre qualcosa. Ma bisogna adattarsi a tutto e farsi trovare pronti, cercando di gestire bene situazioni e forze”. Cosa si aspetta dal mercato? “Milanese capisce al volo come può migliorare il gruppo, da parte mia non è corretto dire che serve uno al posto dell’altro, quando qui tutti danno il massimo. Ma il mercato dice che se qualcuno arriva, un altro andrà via, di certo va migliorata la rosa sotto certi aspetti”. Che identikit devono avere i nuovi arrivi? “Giocatori che facciano al caso nostro non solo sul piano tecnico, ma ragazzi che capiscano anche che devono sudare la maglia e dare l’anima, che capiscano l’importanza della piazza. Altrimenti meglio non arrivi nessuno”. In genere il mercato di gennaio può essere davvero utile? “Può essere utile ma dura troppo, sarebbe meglio fosse più corto. Quasi tutte le società fanno molte operazioni negli ultimi giorni, e per tutto il mese ci sono giocatori con la testa rivolta più al mercato che al campo. Quanto a noi, se c’è chi non vuole fare parte del gruppo, non trattengo nessuno. Chi resta, deve essere convinto e pronto a dare tutto”.
Dove può arrivare questa Triestina? “Non mi piace fare promesse. Ho detto però ai ragazzi che dobbiamo fare la corsa su noi stessi e trovare continuità di risultati: sono convinto che la Triestina può arrivare in posizioni importanti, ma dipende tutto da noi”

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Loading...
  • Recently Browsing   0 members

    No registered users viewing this page.

×
×
  • Create New...
×
Il Forum di Elsitodesandro
Home
Activities
Sign In

Sign In



Search
More
×