SandroWeb Posted October 20, 2020 Report Share Posted October 20, 2020 MARTEDì 20 OTTOBRE 2020 - Riesaminando lo svolgimento della partita persa dall'Allianz a Brescia in quanti hanno pensato che è stata sostanzialmente sprecata una buona occasione? Se lo chiede Roberto Degrassi oggi su "Il Piccolo": essere risaliti dal meno 27 al meno 3 in trasferta ha un doppio significato: merito alla squadra che ha effettuato il recupero ma anche constatazione che pure chi stava di fronte evidentemente era vulnerabile. Trieste per quattro volte ha buttato i possessi che avrebbero potuto portarla in parità caricando la Germani di pressione. D'accordo, per la prima volta il faro della squadra Juan Fernandez ha steccato una partita, avere Henry o Cebasek non è la stessa cosa, però sarebbe sbagliato archiviare il ko di Brescia come l'ineluttabile resa a un team più attrezzato senza nemmeno prendere in esame rimpianti ed errori.Nell'analisi del dopogara Eugenio Dalmasson ha commentato: «Abbiamo affrontato la gara con due atteggiamenti diametralmente opposti. Nei primi 20 minuti non siamo entrati in partita, subendo la fisicità di Crawford e Moss e senza mettere la giusta aggressività. Nella seconda parte abbiamo ricucito lo strappo ma con un grande dispendio di energie che ci ha privato della lucidità necessaria per completare la rimonta».Diplomatico ed ecumenico il coach biancorosso nel valutare la prova dei due nuovi innesti, Marcos Delia e Jakob Cebasek. Dichiara al sito PallTrieste: «Non giocavano una partita da otto mesi e hanno bisogno di un naturale periodo di adattamento, e la squadra deve aiutarli. L'importante è non caricare i ragazzi di grandi aspettative, dando loro il tempo per trovare il ritmo gara».Una condizione, questa del tempo a disposizione, che tuttavia non è la stessa per i due. Il match di Brescia ha fatto capire che Delia può essere sicuramente di grande aiuto all'Allianz, si vede che è ancora fuori condizione ma movimenti ed esperienza ne fanno un signor centro. In prospettiva sicuramente più utile alla causa di quell'Upson ancora una volta deludente e non solo per quei due liberi cannati in un momento chiave. Upson sembra uno scolaro che si applica ma povera stella non riesce a tenere il passo dei compagni. Il contrario di un Doyle che ha le stimmate del primo della classe ma non sempre si applica del tutto. Sembra una facile previsione che con il recupero - speriamo non lontano - di Udanoh e la crescita della forma di Delia, per il buon Upson non ci sarà più spazio.Si è impegnato anche Cebasek a Brescia, con qualche aspettativa ragionevolmente inferiore rispetto a quelle che circondano Delia. L'esterno sloveno deve tamponare l'emergenza dell'assenza di Henry e non sembra avere i numeri per minacciargli il posto. Ha un mese di contratto più un'eventuale estensione. Sarà una garanzia contro gli infortuni. Intanto Henry morde sempre di più il freno per rientrare già domenica contro Brindisi.Henry è l'ideale collegamento tra la classe di Doyle e quello che è l'asse emotivo della squadra: Fernadez&Laquintana e Alviti. A Brescia insolitamente male Lobito e molto meglio Tommy, stupefacente la continuità di rendimento dell'ala. Da Alviti-Laquintana è arrivata una scarica di energia nervosa. Peccato che il turnover non li abbia graziati, in un paio di occasioni sono stati richiamati in panchina in striscia e trance agonistica. Meritavano di restare in campo. - Doveva essere quasi una festa "contingentata" e nel rispetto delle misure anti-Covid per salutare i tifosi esiliati in gran parte dal Rocco. E invece l'appuntamento delle 18.30 sul palco di piazza Verdi è stato annullato alle 17.45. Come succede ormai quasi quotidianamente nell'universo calcistico ma per la prima volta alla Triestina alla società è arrivata la notifica della positività al Covid di un suo atleta. E la Triestina ha diffuso un comunicato sul caso di positività "di un membro del gruppo squadra". Si tratta del difensore Angelo Tartaglia che nella mattinata di ieri non si era allenato per un leggero stato febbrile senza manifestare altri sintomi (sabato non aveva giocato la partita con il Ravenna perché squalificato). La società, che da tempo sta applicando regole anche più rigorose dei pur rigidi protocolli in vigore, per precauzione aveva provveduto a sottoporre immediatamente al tampone il giocatore assieme al compagno di squadra Federico Maracchi che aveva disertato la partita di sabato con il Ravenna a causa di un malessere con qualche linea di febbre. Ebbene l'esito del primo tampone è stato negativo per il centrocampista triestino e positivo per il difensore napoletano che è stato testato per una seconda volta ieri sera. È successo in non pochi casi infatti che la positività riscontrata nel primo test non sia confermata dal secondo. Oggi arriverà il responso mentre il giocatore è stato immediatamente isolato. Anche tutto il gruppo ieri sera è stato tamponato come richiesto dal protocollo (i test vanno effettuati nelle 48 ore che precedono la gara). Stamattina si saprà il responso prima della partenza programmata per Pesaro. La squadra comunque vada dovrà presentarsi alla partita che si svolgerà domani alle 18.30 allo stadio Benelli. Il rinvio o la riprogrammazione del match è prevista infatti solo nel caso di disponibilità di meno di 13 giocatori. La Triestina a causa di infortuni e convalescenze ha a stento 15-16 giocatori su una rosa di 24 al momento utilizzabili e se ci dovessero essere parecchie altre defezioni non resterebbe che richiamare alcuni atleti della Berretti che tuttavia dovrebbero essere sottoposti a tampone. Insomma si tratta di una prospettiva difficilmente praticabile a meno di ottenere un'improbabile deroga. Le vie d'uscita per la rigidità della LegaPro sono davvero poche nel caso malaugurato di un contagio più largo. L'auspicio è quindi che oggi sia riscontrata la negatività di tutti e che anche Tartaglia sia un "falso positivo". In attesa del responso sanitario e comunque con l'augurio al giocatore di rientrare il prima possibile, non resta che, facendo gli scongiuri, fare l'abitudine e attrezzarsi ad affrontare queste situazioni. Dalla serie A ai dilettanti i casi di positività sono all'ordine del giorno ed è illogico prospettare un miglioramento improvviso della curva epidemiologica, anzi. È il momento che le istituzioni calcistiche, e in particolare quella della terza serie dove le società solo spendono e non incassano, facciano una seria riflessione se sia il caso o meno di andare avanti con il format tradizionale e anche di fermarsi. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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