SandroWeb Posted March 23, 2021 Report Share Posted March 23, 2021 MARTEDì 23 MARZO 2021 - «Bisogna essere onesti, abbiamo vinto con la nostra peggior prestazione. Ma per vincere con continuità bisogna giocare ad altri livelli». Come scrive oggi Ciro Esposito su "Il Piccolo": l'analisi di Bepi Pillon nel dopo Carpi è non solo onesta ma anche lucida. Una vittoria, specie nella parte finale della stagione quando tutti giocano con il coltello fra i denti, non può che essere la benvenuta. Non solo ma il successo è ancor più prezioso perché è arrivato dopo oltre un mese di pareggi. Sul come la Triestina ha vinto c'è poco da dire. La squadra ha costruito davvero poco, è passata in vantaggio con un gol abbastanza casuale nello sviluppo e anche fortunato nella conclusione di testa di Gomez e alla fine Pillon ha blindato il risultato gettando in campo tutti i difensori disponibili (mancava il solo Brivio). Una scelta tecnico-tattica che non può non destare più di qualche perplessità nonostante qualche scorribanda dell'avversario. Eppure proprio il tecnico è convinto che con una manovra così lenta e involuta è difficile vincere con continuità. Il ragionamento non fa una piega perché la Triestina in tante occasioni ha fatto meglio di domenica ma se alla fine le vittorie nel girone di ritorno si contano sulle dita di una mano è chiaro che la squadra di Pillon non è riuscita ad esprimere quel livello di gioco necessario a fare i tre punti con continuità. Su questo aspetto si possono già fare due conti. L'investimento fatto dalla società per attuare la staffetta tecnica proprio dopo la partita d'andata con il Carpi, non ha portato quel salto di qualità voluto per recuperare il terreno e stare a contatto con le prime. Dopo quattro mesi di lavoro tutto l'ambiente e anche il tecnico ne è consapevole. La situazione era evidente anche prima della vittoria di domenica. Non resta quindi che andare avanti con tre punti in più in cassetto, con un rush finale complicato nel calendario ma che lascia più che mai aperta la possibilità di partire nei playoff da una posizione discreta. La Triestina non ha una sua identità ma Pillon, nel bene e nel male, sa adattarla all'avversario che ha di fronte. È successo con le cosiddette provinciali, suscitando rimpianti per i potenziali punti persi, così come con le big contro le quali l'Unione non ha mai subito sconfitte. Resta la sensazione che le potenzialità di questa Triestina siano rimaste inespresse ma è il campo a dare i verdetti. A Fermo, per restare in tempi recenti, l'Unione ha costruito abbastanza, ha preso palo e traversa ma è andata sotto per 2-0 subendo un contropiede che una squadra esperta non prende. L'assetto più offensivo con due esterni, utilizzato nel secondo tempo di Fermo, garantisce più verve a una manovra che con i tre mediani diventa lenta e prevedibile in assenza di Procaccio.Il tecnico non fa scelte coraggiose per sua indole oppure perché conosce i limiti della sua squadra? A questo punto della stagione poco importa. Contano i punti nelle prossime sei partite. Ne servirà una decina per tenere la quinta piazza e non sarà una passeggiata visti gli avversari e la posta in palio. Poi nei playoff sarà un'altra storia. A quel punto qualche impresa sarà indispensabile. Così come ci vorrà un po' di coraggio in più. -La miglior prestazione stagionale, 16 punti e sei rimbalzi nei 20 minuti giocati, non è bastata all'Allianz per venire a capo del rebus Reyer. Per Devonte Upson resta la soddisfazione di una prova solida nella quale ha confermato una crescita che va aldilà dei numeri. La sua presenza in campo si è sentita, la rimonta che nell'ultimo quarto ha riacceso la speranza lo ha visto protagonista.Sarà lui uno dei punti di riferimento biancorossi in un finale di stagione regolare nella quale, a partire da domenica al PalaVerde di Treviso, Trieste andrà a caccia dei play-off. «Venezia ha un reparto lunghi importante e profondo - è stato il commento di Upson nel dopogara - ho cercato di difendere e prendere rimbalzi ed entrare così in partita, sono riuscito a farlo purtroppo non è bastato. Alla fine, più che la prestazione individuale, conta il risultato finale, per cui siamo dispiaciuti per la sconfitta. Abbiamo provato a giocare con energia contro un'ottima squadra. Noi abbiamo lottato, siamo andati in difficoltà nel terzo quarto ma siamo stati bravi a rimontare nel quarto periodo: loro hanno segnato dei tiri davvero difficili alla fine e quindi è arrivata per noi la sconfitta».Archiviato il match contro Venezia, si pensa alla prossima sfida. Una sorta di spareggio, quello in programma al PalaVerde, contro una De' Longhi appaiata in classifica a Trieste. Vincere vorrebbe dire staccare la formazione di Menetti, portarsi sul 2-0 negli scontri diretti e mantenere il prezioso vantaggio nei confronti della coppia Brescia-Pesaro.«Come sempre guardiamo a una partita alla volta - conclude Upson - Archiviamo la sfida con l'Umana Venezia e torniamo in palestra. L'obiettivo è ragionare sugli errori fatti e lavorare duramente, come abbiamo fatto dall'inizio della stagione fino a questo momento». Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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