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Il mercato discografico


iguanadan

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Dunque, prendo spunto da una discussione di ieri in pvt con Stefano per tirare in ballo un argomento pesante. Non si vendono più dischi, il mercato è in crisi nera. Negli anni '60 il disco d'oro veniva dato per una montagna di copie, adesso ne bastano 10.000, se non erro. I negozi piangono, le etichette piangono, i distributori piangono, i musicisti ormai hanno finito le lacrime.

Secondo voi qual'è il motivo? Etichette e distributori parlano del p2p come del killer nascosto nell'ombra, buona parte del pubblico lamenta la carenza di materiale ascoltabile in rapporto ai prezzi spaventosi - in fondo i Beatles e i Pink Floyd vendevano parecchio, no?

Aspetto commenti, poi vi dirò la mia.

:bye:

d.

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per mi i se la ga zercada, semo rivadi a quanto?

19.99 € per un cd? :cossaaa?: xe troppo. se te unissi questo alla facilità con cui i xe reperibili in rete(no se pol, ma i lo fa tutti), me par ovvio che gnisun li compri più.

vero che comprarse el cd originale xe più bel, te ga la copertina, foto, testi, commenti ecc...ma no xe miga oro.

mi personalmente penso che el prezzo giusto per un cd, sia circa la metà: 10 €

a quel prezzo, credo che ghe saria molte più vendite (cussi un se evita de metterse a scarigar, zerca la canzon, trova che la sia bona come qualità, che sia completa, trasformitela in wav, se no te ga el lettor mp3 ecc..)

poi, voio dir, i ghe guadagna come minimo 5 volte vedendo un cd a 5 euro, calcolando alla bona che i ghe spendi per falro almeno 2 € (ma credo che sia molto de meno)

i ga de riveder i prezzi e la gente tornerà a comprar.

:bye:

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concordo con matt.... l'ultimo cd che go comprà iera vibra la compilatio 3 anni fa, lo go pagà u ncasin a svodo e go giurà che no comprerò più un cd originale, almeno finchè el mio p2p funziona a dovere...

e oltretutto a mi me interessa sai poco de gaver i testi (perchè li trovo su internet se voio) e i comenti de cantanti e critici.... se compro un cd xe per scoltar la musica. stop. :muto:

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i metti in commercio un cd per far un esempio e un lo compra, poi el stesso cantante dopo un mese fa un altro cd...stesse canzoni più un inedito...chi xe el fesso che paga una canzon 20 euro avendo za le altre? i se lamenta ma con sti metodi xe logico che un ghe pensa due volte prima de spender.

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Oltre al discorso dei prezzi troppo alti, secondo mi xè anche el fatto che la qualità media della musica xè molto abbassada. Una volta soli quei veramente bravi veniva ciamadi a registrar un disco. Deso inveze, con una spesa relativamente bassa, chiunque pol farse un disco in casa con una qualità de registrazion più che discreta. Basta un buon PC, una buona scheda audio tipo Terratec, Tascam o su quel genere, e un software de sequencing tipo Cubase, Sonar ecc....anche el mixer se lo trova come software, e el zogo xè fatto. Quindi basta poco...qualsiasi disperà (come mi :rolleyes: ) pol farse el disco, quindi i musicisti xè aumentadi e la qualità sbasada.

E poi xè anche el brutto vizio che gavemo oggi de considerar qualsiasi "rumor" come arte. El risultato xè che gli acquirenti xè disorientadi e no sa cosa far...se poi tutte ste porcherìe vien messe a 20 euro l'una.....no cori che aggiungo altro.

:bye:

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Quoto interamente el messaggio de matt.. e commento un attimo quel del moderator Stefano :D

Giustissimo el tuo discorso su el tipo de musica e la qualità che xè adesso.. però uno quando compra el cd compra quel che ghe piasi.. a mi personalmente se el 99% della musica che i me vendi non me piasi.. non la ciogo. Se cusì faria tutti, la legge del mercato fa el suo lavor da sola.. no?

:bye:

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Solo un paio di precisazioni su un discorso: ricordatevi che il CD, completo di stampa, libretti, serigrafia e tutte quelle belle cose - diciamo 'l'oggetto' - costa sì circa un euro l'uno, soprattutto a grandi tirature (comunque raramente più di 2 euro a copia). Ma alle spalle c'è la registrazione del master, le spese varie di trasferimento del gruppo, il tempo, eppoi la distribuzione e l'eventuale promozione. Quindi la cifra aumenta. Considerate infine la filiera che prevede l'etichetta, lo stampatore, il distributore, il negoziante ed ecco che il rincaro per sostenere tutto il mondo che ruota intorno all'industria discografica è cospicuo.

Poi: le compilation sono il cancro della musica, sono d'accordo. Il discorso di Martybunny e Tommy è perfetto e complementare. Ma consideriamo anche che spesso quello che offrono i CD di artisti 'singoli' è scadente per l'80%, ed ecco che la compilation ci viene 'qualitativamente' in soccorso. Come dire: viste le contingenze, arrangiamoci. Rimane il fatto che fai un disco con niente, lo vendi a prezzi di ricarico spaventosi e via. Tant'è che, va detto, molte raccolte adesso costano sulla decina di euri, e via. E' lo stesso principio dei dischi vecchi che adesso costano poco (meno): il loro budget di vendita lo hanno raggiunto, costituiscono solo spese di stoccaggio per le etichette e quindi l'importante è farli fuori.

Detto tutto questo, i dischi continuano a non vendersi. Sarà giusto additare il p2p come colpevole? ragioniamo tutti insieme: ognuno di noi, in proporzioni diverse, lo utilizzerà. Chiunque sia dotato di un computer con connessione idem. Ma a pensarci bene, le cose che scarichiamo... le avremmo comprate? Anche se fossero costate cinque euro? Io dico di no, e con me un manipolo di studiosi di Harvard che ci hanno fatto uno studio sopra. Quindi l'incidenza del p2p sul mercato è ridicola. Inutile che i discografici si nascondano dietro a un dito.

Poi: i dischi fanno mediamente schifo, e siamo sommersi da tonnellate di monnezza. Vero anche questo. Ma chi ha il compito di dirci cosa c'è di buono in giro? I media. Quindi, più alla larga, la promozione. Wow, chi sono gli artisti promossi? I peggiori. Gigi D'Alessio, Irene Grandi, Siria, Giorgia in Italia (per dire qualche nome); Jennifer Lopez, Britney Spears, i Five e compagnia cantante (ehm) all'estero. Tutta gente ammanicata più o meno nell'ambiente :muto: , plastificata ed edulcorata e che, per il target a cui si rivolge (adolescenti ricchi), garantisce ottimi margini. Non è un discorso da 'bei tempi che non ci sono più', sono abbastanza convinto che i Pink Floyd o i Led Zeppelin di oggi esistano, ma se non ce lo dicono, cari miei, come si fa?

Buh, è un bel delirio. Certo è che se qualcuno dall'alto non si sveglia e, invece di adottare palliativi (tipo vendere le suonerie del cellulare :wacko: o le giacenze di magazzino a quattro soldi :caregaintesta: ), inverte la rotta, beh, tra un po' la musica farà la fine dei libri... roba da carbonari al limite della follia... brutta storia, gente!

Ehm, scusate lo sfogo lunghetto... :baston:

Attendo commenti!

d.

EDIT: a proposito della 'legge del mercato', per la musica vale in modo marginale, perché parliamo contemporaneamente di un'arte - quindi fine a se stessa - e di un prodotto di mercato di massa - quindi richiesto. Siamo al collasso, ma viviamo in paradossi per cui un Vasco venderà 100 volte le copie che vende il secondo in classifica... Comunque alcuni nomi resistono per follie di massa ('ah, che bella la canzone di quella pubblicità: mi compro il disco!', oppure 'eh, ma Vasco è sempre Vasco, il CD è una :censura: ma devo averlo!'), e consentono agli addetti ai lavori di dire che 'non si capisce perché vada male il mercato'... :puntini:

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Solo un paio di precisazioni su un discorso.....

Son perfettamente d'accordo :ave:

Anche mi me chiedevo, come Trert, quanto che ghe costa a una casa discografica produr un cd e distribuirlo...e quindi quanto che i ghe magna de sora.

E in più xè de pagar anche la siae. Disemo che me piasesi saver quanto ghe va in tasca all'artista su quei 20 euro che la gente ghe lassa in negozio...mi go senti parlar pena del 4-5% :down: .....te ne pol illuminar Iguana? :D

Grazie :bye:

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E in più xè de pagar anche la siae. Disemo che me piasesi saver quanto ghe va in tasca all'artista su quei 20 euro che la gente ghe lassa in negozio...mi go senti parlar pena del 4-5% :down: .....te ne pol illuminar Iguana? :D

Discorsino delicatissimo!

Se ti dicessi che non prende una lira? La casa discografica generalmente da delle royalties di vendita ai musicisti su quello che riesce a piazzare sul mercato, ma per produrti il disco si fa cedere dall'artista i diritti sul master. Cioè: la SIAE va all'etichetta discografica, ma è anche pagata dall'etichetta, e i diritti sono suoi. All'artista va una piccola percentuale sul venduto, in linea di massima. Curioso, no?

C'è da dire che quello che si paga alla SIAE non c'entra con il venduto, ma con lo stampato, quindi di partenza si pagano un sacco di soldi sperando che questi rientrino con i diritti, che sono pochino, francamente - non so dirti una cifra esatta.

Per quanto riguarda il costo di un CD, alla fine, dipende. Se lo registro in due giorni, faccio una copertina scrausa, una scatola normale, ne stampo 5000 copie e non faccio promozione, beh, ti costa proprio pochino. Se poi i brani sono tradizionali, che vuol dire poco anche di SIAE, sei a cavallo. Immagino che se sei Sting spenderai un sacco di più, perché chissà che musicisti devi pagare, quanto starai a registrare, che promozione ti farà la Sony... troppa roba in ballo!

E la disparità di fondo sta in questo. Io posso registrare un capolavoro assoluto, farlo uscire in una tiratura umana, renderlo anche graficamente piacevole... ma primo la SIAE mi spenna, e secondo la Sony o chi per lei mi sommerge dal punto di vista della promozione.

Brutta storia...

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per me il discorso del prezzo regge fino a un certo punto, concordo che sia troppo elevato, ma finchè io posso trovare la stessa musica senza pagarla difficilmente andrò a comprare il cd. E questo vale tanto per la musica quanto per i film.

Personalmente il motivo principale per cui vado a vedere un film al cinema è la migliore qualità che il cinema offre sia come visione che come sonoro. Se avessi un televisore e un impianto audio all'altezza, anche al cinema non andrei più, così come non compro più cd. (Si potrebbe anche dire della compagnia con cui si va al cinema, ma è un altro discorso)

Forse anche per la musica si dovrebbe proporre l'ascolto a pagamento con impianti di alto livello

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Forse anche per la musica si dovrebbe proporre l'ascolto a pagamento con impianti di alto livello

Ehm... i concerti?...

E cmq:

finchè io posso trovare la stessa musica senza pagarla difficilmente andrò a comprare il cd. E questo vale tanto per la musica quanto per i film.

Sei sicuro che la qualità degli mp3 sia uguale? Sei sicuro che sia anche solo simile? C'è più differenza che tra CD e cassette... fanno parecchio schifo, francamente... Se vuoi impianti seri allora l'mp3 non fa per te! :down:

:bye:

d.

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Credo che per la qualità degli mp3 bisogna avere un po' di fortuna...Non si saprà mai se quelli che si tirano giù sono di quarta mano (nel senso convertiti e riconvertiti più volte) o meno. Poi dipende dal Bitrate...se converti il wave a 320 o 256Kb/s la qualità resta abbastanza buona secondo me. Per sentire la differenza dovresti avere un impianto tipo Rotel o Harman Kardon e ascoltare i violini di una sinfonia. Di certo con un impianto medio e ascoltando i Manowar non si sente la differenza.

Se invece la comprimi di più, diciamo sotto i 192Kb/s si inizia a sentire una certa differenza con qualsiasi impianto.

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Ehm... i concerti?...

I concerti, a parte pochi casi, non sono ciò che intendevo, perchè il concerto non è uno spettacolo incentrato sull'ascolto della musica, ma è una fusione di luci, musica e show dell'artista sul palco.

Ciò che si avvicina alla mia idea sono i concerti da camera di musica classica.

Per quanto concerne la qualità audio, l'offerta pirata non si limita agli mp3, che già a 320kbps non sono male, ma offre altri formati (mpc, se non sbaglio, e ne esisteranno pure altri) che garantiscono una perdita di informazioni e di qualità che sono avvertibili solo con impianti ad alt®a fedeltà

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