miguelsonmi Inviato 11 Febbraio 2009 Segnala Inviato 11 Febbraio 2009 (modificato) ma xe obligatorio vardar la television? Mi voio saver come la pensa le varie parti politiche e i vari personagi che poi i se presenta ale elezioni. (però devo dir che, salvo rare ecezioni, no resisto sai a veder sti dibatiti) Modificato 11 Febbraio 2009 da miguelsonmi Cita
Ghost Inviato 11 Febbraio 2009 Segnala Inviato 11 Febbraio 2009 Xe una delle contraddizioni della Chiesa (ma forsi anche de molti casi de Fede - no Emilio).Solo Dio pol decider della vita e della morte delle persone, però se combatti affinché l'omo con quel poco de medicina che sa prolunghi le sofferenze de una vita che tale no xe più e xe prolungada oltre quel che gavesi deciso Dio se no ghe fossi la medicina... Nella parola di dio la contraddizione non c'è. Se l'è autocostruita la chiesa. E' dio che decide quando moriamo ma sta all'uomo fare tutto ciò che può per rimanere vivo. La morte non deve quindi essere causata da un azione o una non azione dell'uomo. Insomma se ti tagli e sanguini tamponare la ferita non è andare contro il volere di dio. Il problema e che era stata pensata per un periodo in cui le conoscenze mediche non permettevano di mantenere in stato vegetativo una persona. Quindi secondo quel dictat l'eutanasia è sembre sbagliata e l'accanimento teraeutico è sempre giusto. La discussione etico-religiosa si sposta quindi su un altro livello: una condizione del genere è da cosiderarsi vita? Non è che stiamo bloccando la sua anima nel corpo impedendogli sia di vivere che di ritornare a Dio? Quando è lecito "lasciare che torni a dio" come ha chiesto il precedente papa quando gli hanno sospeso le cure e l'hanno lasciato morire? Anche qua secondo me nella parola di dio la risposta c'è ma la chiesa non la vede. Libero arbitrio e giudizio divino. Dio ci ha dato il libero arbitrio che lui rispetta a differenza della chiesa. Quindi che sia il malato (o la su famiglia seguendo le sue volontà nel caso sia incoscente) a decidere quando è il suo momento. Se poi è da considerasi un "mi sono arreso troppo presto" sarà dio a giudicarlo ed eventualmente a perdonarlo. Cita
miguelsonmi Inviato 11 Febbraio 2009 Segnala Inviato 11 Febbraio 2009 (modificato) Non è che stiamo bloccando la sua anima nel corpo impedendogli sia di vivere che di ritornare a Dio? E' proprio quello che stavo pensando l'altro giorno! Non sono credente, quindi non uso il termine "anima", ma un concetto simile ce l'ho anch'io, anche se leggermente diverso. E l'impedire che a questa parte di noi venga impedito di lasciare un corpo ormai morto, mi sembra una vera e propria violenza, degna dei peggiori istinti criminali dell'uomo, anche se non ce se ne rende conto. Lo trovo anche contro natura. Modificato 11 Febbraio 2009 da miguelsonmi Cita
Ghost Inviato 11 Febbraio 2009 Segnala Inviato 11 Febbraio 2009 E' proprio quello che stavo pensando l'altro giorno!Non sono credente, quindi non uso il termine "anima", ma un concetto simile ce l'ho anch'io, anche se leggermente diverso. E l'impedire che a questa parte di noi venga impedito di lasciare un corpo ormai morto, mi sembra una vera e propria violenza, degna dei peggiori istinti criminali dell'uomo, anche se non ce se ne rende conto. Lo trovo anche contro natura. Condivido. Difatti i non vorrei rimaner vegetale per tre motivi. 1) Per me. Nelc aso fossi veramente coscente sarebbe una tortura. 2) Per lgi latri: sarei un peso epr la società ed una sofferenza per i mieic ari. 3) Se un anima esiste allroa è tenerla incatenata a dun corpo che non è più operativo è innaturale e balfemo. Beppino inglaro parla di nuovo ed ha pensato ad una gran bella cosa. Tutti i soldi che beccherà dalle cause civili per diffamazione per le balle dette su di lui in questo periodo verranno utilizzati per organizzazioni a fin di bene e borse di studio a nome di Eluana. Intanto gira scortato per le minacce ricevute da zelanti cattolici. http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/c...-colaprico.html Cita
tifosa Inviato 11 Febbraio 2009 Segnala Inviato 11 Febbraio 2009 (modificato) cara Giada, forse mi sono espressa male, ma stiamo asserendo proprio la stessa cosa, all'interno di un dibattito, dove centravano solo considerazioni morali e di coscienza, qualcuno ha inserito discussioni politiche e attacchi agli elettori di destra (rileggiti certi post che forse ti sono sfuggiti, si dava dell'italiota e altre espressioni anche più pesanti, a sudetti elettori), da ciò il mio post, che forse, come dici tu, non c'entrava con la discussione, come non centravano certi attacchi gratuiti ad una parte dell'elettorato. Per quanto riguarda questa triste e drammatica vicenda, mi sono trovata d'accordo con la maggior parte degli scriventi, e come te penso che è stata inscenata una strumentalizzazione vergognosa da parte di tutti, politici, chiesa e mass media. Modificato 11 Febbraio 2009 da tifosa Cita
Ghost Inviato 11 Febbraio 2009 Segnala Inviato 11 Febbraio 2009 La politica non è stata tirata dentro, si è buttata dentro travolgendo l'intera vicenda. Non è certo colpa degli utenti di queto forum se la vicenda ha preso questa piega ma dei politici che si sono sostituiti ai medici e dei media che hanno dato il peggio di loro. E non è nemmeno una scusa per deviare dalla discusione dei fatti e delle opinion agli attacchi gratuiti ed a sfondo politico di utenti del forum. Cita
Rob Inviato 11 Febbraio 2009 Segnala Inviato 11 Febbraio 2009 Credo il testamento biologico sia il male minore , almeno esprime una nostra volontà ma intanto incrocemo i diti che non succeda mai. Cita
trixie Inviato 11 Febbraio 2009 Segnala Inviato 11 Febbraio 2009 ma xe obligatorio vardar la television? Mi voio saver come la pensa le varie parti politiche e i vari personagi che poi i se presenta ale elezioni. (però devo dir che, salvo rare ecezioni, no resisto sai a veder sti dibatiti) infatti se uno cerca de sentir e informarse xe costretto a subir la television concordo sul fatto che difficilmente rivo alla fine della trasmission ma almeno cerco de farme un'idea sentindo varie campane a proposito de testamento biologico, xe un sacco de gente che lo fa su youtube, ossia dichiara che in caso de malattia grave ed irreversibile no vol l'accanimento terapeutico Cita
babatriestina Inviato 11 Febbraio 2009 Segnala Inviato 11 Febbraio 2009 infatti se uno cerca de sentir e informarse xe costretto a subir la television mi sarò antiquada, ma go ancora la vecia abitudine de leger due quotidiani al giorno Cita
Ghost Inviato 12 Febbraio 2009 Segnala Inviato 12 Febbraio 2009 infatti se uno cerca de sentir e informarse xe costretto a subir la television mi sarò antiquada, ma go ancora la vecia abitudine de leger due quotidiani al giorno Cosa saggia. Ed ora c'è anche internet. E volendo pure la radio. La TV non è l'uica fonte di informazioni anche se è in assoluto quella più usata. @trixie: Il testamento su you tube non vale legalmente. Ma ho scoperto che volendo uno può andare da un notaio e farsene uno in proprio. Cita
trixie Inviato 12 Febbraio 2009 Segnala Inviato 12 Febbraio 2009 (modificato) si lo sapevo che su youtube non ha nessun valore, ma visto il caso Englaro di cui solo il padre era testimone del suo pensiero, potreva essere un escamotage @babatriestina anche mi zerco de legger giornai e me affido a internet, ma sentirli parlar dal vivo e veder l'attegiamento rendi molto meglio l'idea del personaggio Modificato 12 Febbraio 2009 da trixie Cita
babatriestina Inviato 12 Febbraio 2009 Segnala Inviato 12 Febbraio 2009 @babatriestina anche mi zerco de legger giornai e me affido a internet,ma sentirli parlar dal vivo e veder l'attegiamento rendi molto meglio l'idea del personaggio indubbia la potenza del immagine, ma verba volant scripta manent Cita
Ghost Inviato 13 Febbraio 2009 Segnala Inviato 13 Febbraio 2009 @babatriestina anche mi zerco de legger giornai e me affido a internet,ma sentirli parlar dal vivo e veder l'attegiamento rendi molto meglio l'idea del personaggio indubbia la potenza del immagine, ma verba volant scripta manent Il detto serve a distinguere le parole dette e non registrare contro la parola scritta rileggibile. Ma dall'invenzione della registrazione audio e video anche "Video e audio manent". Anzi, in un mondo in cui sempre meno gente legge i giornali e censura e controllomediatico dei media priciapli diventano sempre piùstrategici le cose scritte rischiano di diventar più fugaci di un video You-tube. Anzi sicuramente già lo sono. Cita
trixie Inviato 13 Febbraio 2009 Segnala Inviato 13 Febbraio 2009 e poi te vol metter? Il presidente del consiglio che con una faccia angelica stasera gà affermado che sui giornali scrivono che il Presidente del Consiglio è solo, volevo riaffermare che i ministri e il Presidente del consiglio lavorano in un clima di piena collaborazione e concordia Povero Silvio Cita
Ospite Andrea Inviato 17 Febbraio 2009 Segnala Inviato 17 Febbraio 2009 Roma, 22 giugno 1633. Noi Gasparo del tit. di S.Croce in Gerusalemme Borgia; Fra Felice Centino del tit. di S.Anastasia, detto d'Ascoli; Guido del tit. di S.Maria del Popolo Bentivoglio; Fra Desiderio Scaglia del tit. di S. Carlo, detto di Cremona; Fra Ant.o Barberino. Detto di S.Onofrio; Laudivio Zacchia del tit. di S.Pietro in Vincoli, detto di S.Sisto; Berlingero del tit. di S. Agostino Gesso; Fabricio del tit. di S.Lorenzo in Pane e Perna Verospio: chiamati Preti; Francesco del tit. di S.Lorenzo in Damaso Barberino; e Marzio di S.ta Maria Nova Ginetto: Diaconi; per la misericordia di Dio, della S.ta Romana Chiesa Cardinali, in tutta la Republica Cristiana contro l'eretica pravità Inquisitori generali della S.Sede Apostolica specialmente deputati; Essendo che tu, Galileo fig.lo del q.m. Vinc.o Galilei, Fiorentino, dell'età tua d'anni 70, fosti denunziato del 1615 in questo S.o Off.o, che tenevi come vera la falsa dottrina, da alcuni insegnata, ch'il Sole sia centro del mondo e imobile, e che la Terra si muova anco di moto diurno; ch'avevi discepoli, a' quali insegnavi la medesima dottrina; che circa l'istessa tenevi corrispondenza con alcuni mattematici di Germania; che tu avevi dato alle stampe alcune lettere intitolate Delle macchie solari, nelle quali spiegavi l'istessa dottrina come vera; che all'obbiezioni che alle volte ti venivano fatte, tolte dalla Sacra Scrittura, rispondevi glosando detta Scrittura conforme al tuo senso; e successivamente fu presentata copia d'una scrittura, sotto forma di lettera, quale si diceva esser stata scritta da te ad un tale già tuo discepolo, e in essa, seguendo la posizione del Copernico, si contengono varie proposizioni contro il vero senso e autorità della sacra Scrittura; Volendo per ciò questo S.cro Tribunale provedere al disordine e al danno che di qui proveniva e andava crescendosi con pregiudizio della S.ta Fede, d'ordine di N. S.re e del'Eminen.mi e Rev.mi SS.ri Card.i di questa Suprema e Universale Inq.ne, furono dalli Qualificatori Teologi qualificate le due proposizioni della stabilità del Sole e del moto della Terra, cioè: Che il Sole sia centro del mondo e imobile di moto locale, è proposizione assurda e falsa in filosofia, e formalmente eretica, per essere espressamente contraria alla Sacra Scrittura; Che la Terra non sia centro del mondo né imobile, ma che si muova eziandio di moto diurno, è parimente proposizione assurda e falsa nella filosofia, e considerata in teologia ad minus erronea in Fide. Ma volendosi per allora procedere teco con benignità, fu decretato dalla Sacra Congre.ne tenuta avanti N.S. a' 25 di Febr.o 1616, che l'Emin.mo S. Card. Bellarmino ti ordinasse che tu dovessi omninamente lasciar detta opinione falsa, e ricusando tu di ciò fare, che dal Comissario di S. Off.io ti dovesse esser fatto precetto di lasciar la detta dotrina, e che non potessi insegnarla ad altri, né difenderla né trattarne, al qual precetto non acquietandoti, dovessi esser carcerato; e in essecuzione dell'istesso decreto, il giorno seguente, nel palazzo e alla presenza del sodetto Eminen.mo S.r Card.le Bellarmino, dopo esser stato dall'istesso S.r Card.le benignamente avvisato e amonito, ti fu dal P. Comissario del S. Off.o di quel tempo fatto precetto, con notaro e testimoni, che omninamente dovessi lasciar la detta falsa opinione, e che nell'avvenire tu non la potessi tenere né difendere né insegnar in qualsivoglia modo, né in voce né in scritto: e avendo tu promesso d'obedire, fosti licenziato. E acciò che si togliesse così perniciosa dottrina, e non andasse più oltre serpendo in grave pregiudizio della Cattolica verità, uscì decreto della Sacra Congr.ne dell'Indice, col quale furono proibiti li libri che trattano di tal dottrina, e essa dichiarata falsa e omninamente contraria alla Sacra e divina Scrittura. E essendo ultimamente comparso qua un libro, stampato in Fiorenza l'anno prossimo passato, la cui inscrizione mostrava che tu ne fosse l'autore, dicendo il titolo Dialogo di Galileo Galilei delli due Massimi Sistemi del mondo, Tolemaico e Copernicano; ed informata appresso la Sacra Congre.ne che con l'impressione di detto libro ogni giorno più prendeva piede e si disseminava la falsa opinione del moto della terra e stabilità del Sole; fu il detto libro diligentemente considerato, e in esso trovata espressamente la transgressione del predetto precetto che ti fu fatto, avendo tu nel medesimo libro difesa la detta opinione già dannata e in faccia tua per tale dichiarata, avvenga che tu in detto libro con varii ragiri ti studii di persuadere che tu lasci come indecisa e espressamente probabile, il che pur è errore gravissimo, non potendo in niun modo esser probabile un'opinione dichiarata e difinita per contraria alla Scrittura divina. Che perciò d'ordine nostro fosti chiamato a questo S. Off.o, nel quale col tuo giuramento, essaminato, riconoscesti il libro come da te composto e dato alle stampe. Confessasti che, diece o dodici anni sono incirca, dopo esserti fatto il precetto come sopra, cominciasti a scriver detto libro; che chiedesti la facoltà di stamparlo, senza però significare a quelli che ti diedero simile facoltà, che tu avevi precetto di non tenere, difendere né insegnare in qualsivoglia modo tal dottrina. Confessasti parimente che la scrittura di detto libro è in più luoghi distesa in tal forma, ch'il lettore potrebbe formar concetto che gl'argomenti portati per la parte falsa fossero in tal guisa pronunziati, che più tosto per la loro efficacia fossero potenti a stringer che facili ad esser sciolti; scusandoti d'esser incorso in error tanto alieno, come dicesti, dalla tua intenzione, per aver scritto in dialogo, e per la natural compiacenza che ciascuno ha delle proprie sottigliezze e del mostrarsi più arguto del comune de gl'uomini in trovar, anco per le proposizioni false, ingegnosi e apparenti discorsi di probabilità. E essendoti stato assegnato termine conveniente a far le tue difese, producesti una fede scritta di mano dell'emin.mo S.r Card.le Bellarmino, da te procurata, come dicesti, per difenderti dalle calunnie de' tuoi nemici, da' quali ti veniva opposto che avessi abiurato e fossi stato penitenziato, ma che ti era solo stata denunziata la dichiarazione fatta da N. S.e e publicata dalla Sacra Congre.ne dell'Indice, nella quale si contiene la dottrina del moto della terra e della stabilità del sole sia contraria alle Sacre Scritture, e però non si possa né difendere né tenere; e che perciò, non si facendo menzione in detta fede delle due particole del precetto, cioè docere e quovis modo, si deve credere che nel corso di 14 o 16 anni n'avevi perso ogni memoria, e che per questa stessa cagione avevi taciuto il precetto quando chiedesti licenza di poter dare il libro alle stampe, e che tutto questo dicevi non per scusar l'errore, ma perché sia attribuito non a malizia ma a vana ambizione. Ma da detta fede, prodotta da te in tua difesa, restasti maggiormente aggravato, mentre, dicendosi in essa che detta opinione è contraria alla Sacra Scrittura, hai non meno ardito di trattarne, di difenderla e persuaderla probabile; né ti suffraga la licenza da te artifiziosamente e calidamente estorta, non avendo notificato il precetto ch'avevi. E parendo a noi che tu non avessi detto intieramente la verità circa la tua intenzione, giudicassimo esser necessario venir contro di te al rigoroso essame; nel quale senza però pregiudizio alcuno delle cose da te confessate e contro di te dedotte come di sopra circa la detta tua intenzione, rispondesti cattolicamente. Pertanto, visti e maturamente considerati i meriti di questa tua causa, con le sodette tue confessioni e scuse e quanto di ragione si doveva vedere e considerare, siamo venuti contro di te alla infrascritta diffinitiva sentenza. Invocato dunque il S.mo nome di N. S.re Gesù Cristo e della sua gloriosissima Madre sempre Vergine Maria; per questa nostra diffinitiva sentenza, qual sedendo pro tribunali, di consiglio e parere de' RR Maestri di Sacra Teologia e Dottori dell'una e dell'altra legge, nostri consultori, proferimo in questi scritti nella causa e nelle cause vertenti avanti di noi tra il M.co Carlo Sinceri, dell'una e dell'altra legge Dottore, Procuratore fiscale di questo S.o Off.o, per una parte, a te Galileo Galilei antedetto, reo qua presente, inquisito, processato e confesso come sopra, dall'altra; Diciamo, pronunziamo sentenziamo e dichiaramo che tu, Galileo sudetto, per le cose dedotte in processo e da te confessate come sopra, ti sei reso a questo S.o Off.o veementemente sospetto d'eresia, cioè d'aver tenuto e creduto dottrina falsa e contraria alle Sacre e divine Scritture, ch'il sole sia centro della terra e che non si muova da oriente ad occidente, e che la terra si muova e non sia centro del mondo, e che si possa tener e difendere per probabile un'opinione dopo esser stata dichiarata e diffinita per contraria alla Sacra Scrittura; e conseguentemente sei incorso in tutte le censure e pene dai sacri canoni e altre constituzioni generali e particolari contro simili delinquenti imposte e promulgate. Dalle quali siamo contenti sii assoluto, pur che prima, con cuor sincero e fede non finta, avanti di noi abiuri, maledichi e detesti li sudetti errori e eresie, e qualunque altro errore e eresia contraria alla Cattolica e Apostolica Chiesa, nel modo e forma da noi ti sarà data. E acciocché questo tuo grave e pernicioso errore e transgressione non resti del tutto impunito, e sii più cauto nell'avvenire e essempio all'altri che si astenghino da simili delitti. Ordiniamo che per publico editto sia proibito il libro de' Dialoghi di Galileo Galilei. Ti condaniamo al carcere formale in questo S.o Off.o ad arbitrio nostro; e per penitenze salutari t'imponiamo che per tre anni a venire dichi una volta la settimana li sette Salmi penitenziali: riservando a noi facoltà di moderare, mutare o levar in tutto o parte, le sodette pene e penitenze. E così diciamo, pronunziamo, sentenziamo, dichiariamo, ordiniamo e reservamo in questo e in ogni altro meglior modo e forma che di ragione potemo e dovemo. Ita pronun.mus nos Cardinales infrascripti: F. Cardinalis de Asculo. G. Cardinalis Bentivolus. Fr. D. Cardinalis de Cremona. Fr. Ant.s Cardinalis S. Honuphrii B. Cardinalis Gipsius. F. Cardinalis Verospius. M. Cardinalis Ginettus. Cita
babatriestina Inviato 17 Febbraio 2009 Segnala Inviato 17 Febbraio 2009 Roma, 22 giugno 1633. Aggiornamento: DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II AI PARTECIPANTI ALLA SESSIONE PLENARIA DELLA PONTIFICIA ACCADEMIA DELLE SCIENZE http://www.vatican.va/holy_father/john_pau...scienze_it.html Sabato, 31 ottobre 1992 (..) 4. Ero mosso da simili preoccupazioni, il 10 novembre 1979, in occasione della celebrazione del primo centenario della nascita di Albert Einstein, quando espressi davanti a questa medesima Accademia l’auspicio che “dei teologi, degli scienziati e degli storici, animati da spirito di sincera collaborazione, approfondissero l’esame del caso Galileo e, in un riconoscimento leale dei torti, da qualunque parte essi venissero, facessero scomparire la sfiducia che questo caso ancora oppone, in molti spiriti, a una fruttuosa concordia tra scienza e fede” (AAS 71 [1979] 1464-1465). Una commissione di studio è stata costituita a tal fine il 3 luglio 1981. Ed ora, nell’anno stesso in cui si celebra il 350° anniversario della morte di Galileo, la Commissione presenta, a conclusione dei suoi lavori, un complesso di pubblicazioni che apprezzo vivamente. Desidero esprimere la mia sincera riconoscenza al Cardinale Poupard, incaricato di coordinare le ricerche della Commissione nella fase conclusiva. A tutti gli esperti che hanno partecipato in qualche modo ai lavori dei quattro gruppi da cui è stato condotto questo studio pluridisciplinare, dico la mia profonda soddisfazione e la mia viva gratitudine. Il lavoro svolto per oltre dieci anni risponde a un orientamento suggerito dal Concilio Vaticano II e permette di porre meglio in luce vari punti importanti della questione. In avvenire, non si potrà non tener conto delle conclusioni della Commissione. Ci si meraviglierà forse che al termine di una settimana di studi dell’Accademia sul tema dell’emergere della complessità nelle diverse scienze, io ritorni sul caso Galileo. Non è questo caso archiviato da tempo e gli errori commessi non sono stati riconosciuti? Certo, questo è vero. Tuttavia, i problemi soggiacenti a quel caso toccano la natura della scienza come quella del messaggio della fede. Non è dunque da escludere che ci si trovi un giorno davanti a una situazione analoga, che richiederà agli uni e agli altri una coscienza consapevole del campo e dei limiti delle rispettive competenze. L’approccio al tema della complessità potrebbe fornirne una illustrazione. Paradossalmente, Galileo, sincero credente, si mostrò su questo punto più perspicace dei suoi avversari teologi. “Se bene la Scrittura non può errare, scrive a Benedetto Castelli, potrebbe nondimeno talvolta errare alcuno de’ suoi interpreti ed espositori, in vari modi” (Lettera del 21 dicembre 1613, in Edizione nazionale delle Opere di Galileo Galilei, dir. A. Favaro, riedizione del 1968, vol. V, p. 282). Si conosce anche la sua lettera a Cristina di Lorena (1615) che è come un piccolo trattato di ermeneutica biblica (Ivi, 307-348). (.) 10. A partire dal secolo dei Lumi fino ai nostri giorni, il caso Galileo ha costituito una sorta di mito, nel quale l’immagine degli avvenimenti che ci si era costruita era abbastanza lontana dalla realtà. In tale prospettiva, il caso Galileo era il simbolo del preteso rifiuto, da parte della Chiesa, del progresso scientifico, oppure dell’oscurantismo “dommatico” opposto alla libera ricerca della verità. Questo mito ha giocato un ruolo culturale considerevole; esso ha contribuito ad ancorare parecchi uomini di scienza in buona fede all’idea che ci fosse incompatibilità tra lo spirito della scienza e la sua etica di ricerca, da un lato, e la fede cristiana, dall’altro. Una tragica reciproca incomprensione è stata interpretata come il riflesso di una opposizione costitutiva tra scienza e fede. Le chiarificazioni apportate dai recenti studi storici ci permettono di affermare che tale doloroso malinteso appartiene ormai al passato. e anche: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...di-galileo.html IL VATICANO CANCELLA LA CONDANNA DI GALILEO Repubblica — 30 ottobre 1992 pagina 21 sezione: CRONACA CITTA' DEL VATICANO - Dopo ben 359 anni, 4 mesi e 9 giorni Galileo Galilei torna ad essere nuovamente un "figlio legittimo" della Chiesa cattolica. Domani, infatti, il Vaticano cancellerà definitivamente la storica condanna "al silenzio" inflitta allo scienziato pisano il 22 giugno 1633 dal Sant' Uffizio retto, a quel tempo, dal cardinale Roberto Bellarmino. Una condanna decisa nel vano tentativo di tappare la bocca al fondatore dell' astronomia e della fisica moderne, accusato di aver sposato quelle tesi copernicane che, in contrapposizione alle autorità ecclesiastiche di allora, sostenevano che è la Terra, insieme agli altri pianeti, a girare intorno al sole, e non viceversa. Galileo Galilei, come si sa, per salvarsi fu costretto a pronunciare la storica "abiura" davanti al tribunale vaticano, diventando automaticamente l' esempio tangibile di una delle più grandi ingiustizie perpetrate dalle autorità ecclesiastiche. Dopo quasi 360 anni da quella iniqua condanna la Chiesa corre ai ripari, ammettendo pubblicamente i propri errori. E lo farà in maniera solenne, ufficiale e definitiva, con una cerimonia, presenti i membri della Pontificia accademia delle scienze, presieduta da Giovanni Paolo II, il papa che tra i primi atti compiuti all' inizio del suo pontificato pose proprio la soluzione del caso-Galileo. In verità, il polacco Wojtyla, connazionale di Copernico, da sempre va sostenendo l' infondatezza delle accuse formulate dalle autorità ecclesiastiche a carico di Galilei. La prima ammissione in questo senso Giovanni Paolo II la fece un anno dopo la nomina papale. Precisamente il 10 novembre 1979, quando in occasione del primo centenario della nascita di Albert Einstein annunciò di aver costituito una commissione di scienziati per lo studio della "controversia tolemaico-copernicana" con lo scopo di porre fine alla condanna di Galilei. "A ulteriore presa di posizione del Concilio - aveva spiegato papa Wojtyla presentando la commissione di studio - io auspico che teologi, scienziati e storici, animati da uno spirito di sincera collaborazione, approfondiscano l' esame del caso Galileo e, nel leale riconoscimento dei torti, da qualunque parte provengano, rimuovano le diffidenze che quel caso tuttora frappone, nella mente di molti, alla fruttuosa concordia tra scienza e fede, tra Chiesa e mondo. A questo compito, che potrà onorare la verità della fede e della scienza, e dischiudere la porta a future collaborazioni, io assicuro tutto il mio appoggio". Nello stesso discorso, Giovanni Paolo II ammetteva l' esistenza di un "aspro e doloroso conflitto" trascinato nei secoli successivi alla condanna e di un Galileo che, a differenza di Einstein, "ebbe molto a soffrire, non possiamo nasconderlo, da parte di uomini e organismi di Chiesa". Ancora Wojtyla parlò a favore di una "onorevole soluzione" del caso Galileo, da chiudere, auspicò, con una "composizione onesta e leale dei vecchi contrasti" tra scienza e fede. Ancora più esplicito fu il riconoscimento della "grandezza" di Galilei operato da Wojtyla durante la visita a Pisa del 22 settembre 1989. Nella prolusione tenuta nell' ateneo pisano ricordò, tra l' altro, che l' opera scientifica di Galileo, "improvvidamente osteggiata agli inizi, è ora da tutti riconosciuta come una tappa essenziale nella metodologia della ricerca e, in generale, nel cammino verso la conoscenza del mondo della natura". Nella Chiesa cattolica, comunque, anche prima di Wojtyla si sono registrati timidi "ripensamenti" sul caso-Galilei. Già nel 1823 papa Pio VII aveva autorizzato la pubblicazione delle Lezioni di astronomia di Giuseppe Settele, un canonico che sosteneva l' eliocentrismo galileiano. La questione fu discussa dal Sant' Uffizio per ben tre anni, ma si concluse con un decreto che formalmente pose fine al confronto senza troppo rumore. Gli atti di quella discussione, finora conservati negli archivi vaticani, sono stati pubblicati nel volume Copernico, Galilei e la Chiesa: fine della controversia (1820), che sarà presentato domani durante la cerimonia di riabilitazione. Una cerimonia "obbligata", anche se tardiva, per uno Stato, il Vaticano, che, del resto, è attualmente all' avanguardia nella ricerca astronomica grazie ai suoi due mega osservatorii, quello di Tucson, in Arizona, e la "Specola" vaticana di Castelgandolfo. - ORAZIO LA ROCCA http://archiviostorico.corriere.it/2008/no...81126092.shtml: Il Vaticano rilegge Galileo: il Papa non lo condannò mai Il 2009, pare, sarà l' anno in cui scoppierà la pace fra la Chiesa cattolica e Galileo Galilei. Nel senso che il celebre scienziato, processato dall' Inquisizione per le sue «scandalose» teorie scientifiche sul sole e i pianeti, condannato nel 1633 alla prigione con il divieto di pubblicazione delle opere, approderà trionfalmente sotto forma di statua nei giardini del Vaticano. E, soprattutto, quattrocento anni dopo le sue rilevazioni astronomiche, riceverà un riconoscimento ufficiale dalle autorità della Santa Sede in occasione dell' «anno galileiano». Di più: ieri, alla vigilia del convegno organizzato dal Pontificio Consiglio della Cultura che si apre nel pomeriggio in Vaticano con il segretario di Stato Tarcisio Bertone, il padre dell' eliocentrismo è stato, per così dire, formalmente riabilitato. Nel senso che monsignor Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, smentisce quella che molti considerano certezza storica: cioè che la condanna sia stata firmata dal papa di allora, Urbano VIII, e avallata dai cardinali. Non fu affatto così, invece: «Il Papa non firmò la condanna e i cardinali non raggiunsero l' accordo», dichiara Gianfranco Ravasi. «Io ho proposto - aggiunge - ed è probabile che lo si faccia, di ripubblicare gli atti nella loro totalità, in modo di averli ancora a disposizione in un' edizione il più possibile accurata e rigorosa». Secondo Ravasi, «è necessario mettere a disposizione, magari anche con un' accurata analisi contestuale» tutti gli elementi storici di cui si dispone, cercando di evitare il pericolo della polemica sterile: «Ritornare sempre a usare la storia come un tribunale alla fine non fa progredire la scienza. Permette, sì, di purificare il passato, però adesso dobbiamo guardare verso il futuro». E dunque, sarà il 2009 l' anno di una «quasi appropriazione» di Galileo Galilei da parte della Chiesa? Se lo scienziato accettò di ritrattare, non abbandonò mai la fede e, tra l' altro, mantenne sempre rapporti epistolari con una figlia suora, finirà ora per trasformarsi in un testimone esemplare della verità? La questione in realtà è aperta: del processo si conoscono, almeno finora, solo frammenti e manca una trascrizione vera e propria del dibattimento con domande e risposte (andata perduta o distrutta in seguito). La condanna da parte di Urbano VIII e dei cardinali, certo, non è provata da alcuna firma: ma perché avrebbero dovuto condannarlo, dal momento che ritrattò? E lo fece, come notò lo storico Italo Mereu nella sua Storia dell' intolleranza in Europa (Bompiani), dopo «rigoroso esame», formula che a suo giudizio equivaleva alla tortura. Dunque, la via della riconciliazione è ancora tortuosa. Non solo pubblicando tutti gli atti - come annunciato - ma anche particolari del processo finora ignorati sarà possibile chiarire dubbi e perplessità che si trascinano da quattro secoli. Anche se Giovanni Paolo II ha chiesto scusa. Dario Fertilio Fertilio Dario Cita
Ospite Andrea Inviato 17 Febbraio 2009 Segnala Inviato 17 Febbraio 2009 (modificato) si certo un per annetti dopo .... la chiesa xe sempre stada indrio e lontana dal vivere comune.. figuremose da qualsiasi ricerca scientifica ... questa xe la verità ... Modificato 17 Febbraio 2009 da Andrea Cita
cucciolina Inviato 22 Febbraio 2009 Segnala Inviato 22 Febbraio 2009 Go sempre rispettado le decisioni de Beppino Englaro però ieri son rimasta un poco perplessa. Non xe andado al funeral della fia perchè non voleva assister al solito assalto mediatico. Ga chiesto el silenzio e, come scelta, xe rispettabilissima. Poi ieri lo vedo in tv a Che tempo che fa e me ga dado un poco de fastidio perchè prima el chiedi silenzio e vol ritirarse dal tam tam mediatico e poi lui stesso va in tv??? Mah Cita
Starlite Inviato 22 Febbraio 2009 Autore Segnala Inviato 22 Febbraio 2009 Go guardà l'intervista de ieri sera su youtube. Fazio ghe ga chiesto all'inizio dell'intervista come mai xe tornà in TV dopo gaver annuncià el suo silenzio. E ga risposto come me immaginavo. Cioè che el xe la per continuar la sua battaglia sul testamento biologico e el diritto a morir. Lui disi che xe come tutti i altri cittadini, e domani podesi sucederghe a lui quel che xe successo a sua fia. E in quel caso con la legge che i vol far passar no'l podesi far la fine che el vol. Cita
Stefano79 Inviato 22 Febbraio 2009 Segnala Inviato 22 Febbraio 2009 Condivido le perplessità de Betta. Che poi anche quela de no andar al funeral per via dei giornalisti....mah....se xe mia fia me ne frego dei giornalisti. Cita
Ghost Inviato 22 Febbraio 2009 Segnala Inviato 22 Febbraio 2009 Bhe le sue motivazione le ha date. La risposta c'è senza riprendere con il giochetto delle ipotesi personali, se non politiche o religiose. E data la straordinarietà del dramma, durato per 17 anni con circo mediatoco religioso e politico annesso mettersi a drie "se fossi stato i lui avrei fatto..." come hanno fatto in tanti da cardinali politici VIP a persone comuni è ua cosa che ancor più di fa impazzire. Vorrei vedere chi dice cosi come agirebbe in quelle condizioni. In un italia dove l'italiano medio scappa, cade i depressione o si rifugia i droga, alchol o latri surrogati di felicità per cose che a confronto a questa sono cazzate. Riguardo al funerale sono cose personali, mettersi a sputar sentenze sulla cosa lo trovo di cattivo gusto. Dopo tutti i disaccordi con la chiesa, l'assalto mediatico, le ingerenze politiche, le battute su aspetto e sessualità di sua figlia vegetale... francamente non trovo incomprensibile che non abbiano voluto partecipare alla parte "pubblica" del dolore. In quanto il funerale è questo, una manifestazione pubblica di un dolore privato. L'ultimo saluto glielo hanno dato e si sono presi 17 anni. E poi in genere, anche per casi normali il funerale è un occasione dall'altissima concentrazione di ipocrisia. Tutti a far le condogliaze, amici nemici. Nel caso di Eluana poi che l'ipocrisia ragnava sovrana anche prima... mi posso solo immaginare l'atmosfera. Il "boia assassino" Beppino la a prendesi le condiglianze della folla, del prete e delle persone che funo al giorno prima lo insultavano (in certi casi pure minacciavano tanto da costringerlo a girare sottos corta ) e lo accusavano di aver ucciso la figlia. Stuoli di fotografi pronti a fotografarlo nel suo dolore, in modo da aver una foto da piazzare su un giornale per alimentar le polemiche, per esmepio trovare un inquadratura in cui non sembri triste così da poter ipotizzare che non sia dispiaciuto della morte di sua figlia... un classico dei casi mediatici, ricordiamoci Stasi, o la Amanda Knox o la Franzoni per dirne alcuni recenti. E poi c'è sua moglie, in cura per la depressione a causa di questo calvario e che rpaticamente non esce di casa. Che fare portarla al funerale e dalra in pasto ai media in modo da darle il colpo di grazia e portarla al suicidio o rimanere in casa con lei? Ho provato veramente, non per frase fatta, a pensare cosa avrei fatto nella sua situazione. Bhe la risposta e che non saprei. La sola idea mi terrorizza. Non penso che ce l'avrei fatta. La mia etica probabilmente mi avrebbe spinto a lottare come lui ma dubito che ce lavrei fatta. Beccarsi minacce ed insulti, lottare per anni in tribunale, andare contro lo stesso stato fino a costringere un governo a fare legge per ostacolarmi. Non credo avrei la forza di fare una cosa del genere. Molto più probabilmete avrei ceudto e mi sarei limitato come la maggioranza delle perosne a lasciare che si prendano cura di mia figlia, andandola a trovare di tanto in tanto, ed andando al funerale il giorno fatidico. Avrei salvato la faccia, avrei la compassione di tutti, mi sarei semplificato la vita. Non capisco dove abbia trovato la forza di andare avanti tutto questo tempo, e di continuare anche ora che poteva ritirarsi... forse quando c'era eluana lo faceva perché se non lo faceva lui nessuno poteva farlo, e lo faceva epr sua figlia. Ma ora? Chi glielo fa fare di rimaner in prima linea? Cita
Stefano79 Inviato 22 Febbraio 2009 Segnala Inviato 22 Febbraio 2009 Il circolo mediatico è iniziato l'altro ieri, da quando hanno iniziato a parlarne ogni giorno su tutti i giornali. Per 17 anni nessuno sapeva chi fosse Eluana Englaro. Bon ho capito, il padre per te è intoccabile, se non con i soliti "giochetti delle ipotesi personali". D'altra parte cos'è un forum? Non è forse una sfilza di opinioni personali? Non siamo ad un'indagine istruttoria in tribunale, con carte e dati alla mano, quindi è ovvio che ciò che si scrive sono ipotesi personali. Ho già scritto cià che pensavo del sig. Englaro, e la notizia di questa sua apparizione in tv, nonostante la dchiarata antipatia verso i "circoli mediatici" (che termine pittoresco ) non fa che confermare ciò che avevo pensato. Cita
cucciolina Inviato 22 Febbraio 2009 Segnala Inviato 22 Febbraio 2009 Condivido le perplessità de Betta. Che poi anche quela de no andar al funeral per via dei giornalisti....mah....se xe mia fia me ne frego dei giornalisti. Esatto! Mi al funeral de mia fia saria andada aldilà de giornalisti o non. Dopo, per carità, xe scelte personali dettade da motivi che magari noi non savemo. Sta de fatto che el signor in question me fa un poco pensar: 1) El voleva el silenzio attorno alla sua vicenda personale e poi el scrivi un libro sulla vicenda personale. 2) No'l va al funeral della fia per via dei giornalisti e 2 settimane dopo lo vedo in tv a farse intervistar. No so, me lassa un poco perplessa sto tipo de atteggiamento. Cita
Stefano79 Inviato 22 Febbraio 2009 Segnala Inviato 22 Febbraio 2009 1) El voleva el silenzio attorno alla sua vicenda personale e poi el scrivi un libro sulla vicenda personale. Per bon? Anche un libro el ga scritto? Questa me mancava... Cita
Starlite Inviato 22 Febbraio 2009 Autore Segnala Inviato 22 Febbraio 2009 1) El voleva el silenzio attorno alla sua vicenda personale e poi el scrivi un libro sulla vicenda personale. Questo me lasa sai perplesso... Cita
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