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Per curiosità che media spettatori gaveva sto Cine Alcione sto anno?Ma onestamente con Inter e Milan chi cavolo per no dir altro seguissi sta squadra?mah...
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Me casca i brazi....con tutte le società de calcio storiche che xe in serie C la cui tifoseria importante speta de tornar in auge sta Red Bull andassi a coverzer de oro el Cine Alcione....
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Come già scritto sono assolutamente contrariato della decisione di non continuare con Tesser perché il Mister conosce benissimo i giocatori che abbiamo, è uno se non il migliore tecnico della C, è amato e conosce benissimo la piazza e la tifoseria.Avrebbe accettato di partire con il -9 in classifica e da quanto ho letto si sarebbe notevolmente ridotto l'ingaggio. Poi concordo con chi dice che tifiamo Triestina e non Tesser, ma con questa decisione hai nuovamente raffreddato la tifoseria per usare un eufemismo.Vediamo chi arriverà, si fa il nome di Gorgone, o di Tabbiani, due bravi allenatori anche ben voluti dai tifosi quindi il loro ingaggio potrebbe mitigare questo malcontento.
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Buongiorno, è arrivato venerdì e finalmente sapremo il destino che ci affiderà la Covisoc. Ormai me sa che chi segui la nostra amata vivi de scadenze 😅
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VENERDÌ 13 GIUGNO 2025 - Le strade di Attilio Tesser e della Triestina si dividono. Come scrive Antonello Rodio oggi su "Il Piccolo", a meno di clamorosi ma a questo punto quasi impossibili ripensamenti, il tecnico che ha portato a una salvezza miracolosa l'Unione non siederà nella prossima stagione sulla panchina alabardata. Il giorno dopo la notizia dell'accordo biennale con Daniele Delli Carri, arriva quindi una doccia fredda per la tifoseria alabardata, che sognava come conseguenza della conferma del direttore sportivo, anche quella dell'amato mister che pare invece destinato alla Juve Stabia. Nel tardo pomeriggio di ieri c'è stato un incontro tra Tesser, Delli Carri e il direttore generale Alex Menta: ma l'esito è stata una fumata nera, con pochissimi o nulli margini di ricucitura. Troppo lontane le parti, sia dal lato economico che da quello sportivo. Quanto all'aspetto economico, sembra che Tesser fosse disposto a una sostanziosa riduzione dello stipendio rispetto a quello dello scorso anno, a conferma di quanto aveva detto in queste settimane, ovvero della priorità data alla Triestina e alla volontà di rimanere ad allenare l'Unione nonostante la penalizzazione di 9 punti con cui la squadra affronterà il prossimo campionato. Ma il taglio di stipendio proposto dalla società, senza margini di trattativa, pare sia stato decisamente più corposo e importante rispetto alla riduzione a cui era disposto il mister, una riduzione che soprattutto per lo staff sarebbe molto pesante. Del resto che le risorse della società quest'anno saranno notevolmente ridotte lo si era già capito dalle difficoltà nel reperire i soldi per pagare tutte le varie scadenze. E Delli Carri, che aveva richiamato Tesser a Trieste lo scorso dicembre, avendo appena firmato un accordo biennale sa bene quali sono i tagli che dovrà andare a fare per la prossima stagione con un budget a disposizione evidentemente risicato, in pratica dimezzato rispetto allo scorso anno. Ma c'è stata grande distanza pure sul piano del progetto tecnico e sportivo. Anche per quanto riguarda la squadra, infatti, è un discorso di budget a disposizione, che essendo notevolmente più basso fa pensare a un massiccio utilizzo di giovani puntando sulle regole del minutaggio. Certo, anche con un budget risicato si può costruire una squadra competitiva, del resto Delli Carri ha fatto un ottimo mercato a gennaio pur dovendo risparmiare e non spendere. Ma probabilmente Tesser ha insistito sul fatto che per recuperare 9 punti di penalizzazione serve anche qualcosa in più sul piano della qualità e dell'esperienza. Fatto sta che anche qui è difficile ricucire le distanze. Nonostante lo scorso weekend Tesser abbia ricevuto delle proposte importanti da parte di altre società, come aveva annunciato ha aspettato di parlare prima con la Triestina. Ma la società alabardata volterà pagina. Si chiude così l'esperienza travagliata a due tappe di Tesser con la proprietà americana. Tutti ricordano l'inspiegabile esonero del febbraio 2024 da terzo in classifica: da quel momento la squadra era andata sempre peggio, e quest'anno tutti ricordano il disastroso avvio. Poi il ritorno del mister di Montebelluna, chiamato proprio da Delli Carri, aveva riportato la squadra in rotta arrivando a conquistare la salvezza ai playout col Caldiero, nonostante l'handicap delle penalizzazioni - «La vita da giocatore ti fa pensare che, oltre al campo, non ci sia altro. In realtà questi anni vissuti da dirigente mi hanno fatto capire che dietro la magia del basket ci sono lavoro, persone, sfumature che adesso apprezzo moltissimo». Quanto è cambiato, Daniele Cavaliero (intervistato da Lorenzo Gatto), dal timido ragazzino quindicenne che alla fine degli anni Novanta si affacciava sul palcoscenico della serie A con il sogno di una strada da professionista ancora tutta da percorrere. Cinque lustri più tardi la metamorfosi del golden boy della pallacanestro triestina è compiuta. Dopo aver chiuso in biancorosso la sua splendida, ventennale carriera, ha intrapreso un nuovo percorso professionale. Oggi è director of global scouting di Trieste ma, aldilà delle qualifiche, rappresenta al fianco di Michael Arcieri uno dei punti di riferimento della società presieduta da Paul Matiasic. LA CRESCITA PROFESSIONALE «Credo che la bravura, in qualsiasi ambito, sia quasi esclusivamente il risultato del lavoro, in un gioco che non finisce mai – racconta Daniele –. Spero che l'esperienza da atleta mi aiuti, oggi, ad approfondire la parte tecnica di un giocatore, che è però solo un pezzo del puzzle di un'analisi che va condotta molto più in profondità. Serve una visione a 360 gradi e in questo ho la fortuna di poter imparare da un professionista come Arcieri. Impegno, curiosità e uno sguardo aperto sul mondo permettono di crescere». IL BILANCIO FINALE «Abbiamo posto le fondamenta per costruire qualcosa di solido e duraturo – l'analisi di Cavaliero –. Una stagione estremamente positiva, con i margini per crescere ancora e la consapevolezza di aver avuto un gruppo straordinario. Ripartiamo da qui: puntando sulla continuità, la qualità degli uomini con uno sguardo attento a profondità del roster, fisicità e versatilità: aspetti cruciali per migliorare ancora». I MOMENTI DEL CAMPIONATO «Alcune immagini raccontano meglio di mille parole il senso di questa stagione. La prima è l'esordio in casa contro Milano: i nostri ragazzi di nuovo in serie A, lo staff che si stringe per l'inno, la nostra gente che canta a squarciagola e Paul Matiasic che prende il microfono per salutare il pubblico, accolto con calore da una città che – oggi più che mai – deve continuare a stargli vicino per dare forza al progetto che sta costruendo. Un'altra fotografia è quella, meno visibile ma potentissima, del lavoro dietro le quinte: le persone che hanno trasformato Verona e Treviso in "casa", dimostrando cosa significa davvero il termine appartenenza. È un esempio di tutte le donne e uomini che vivono per questa maglia. Poi ci sono i volti, la folla e i sorrisi durante la presentazione del campo di Borgo San Sergio, simbolo di un legame sempre più forte con il territorio. Infine, un gesto silenzioso ma eloquente: Michael Arcieri che raccoglie tra ragazzi e collaboratori i rifiuti a Valmaura per lasciare il campo pulito. Il messaggio è chiaro: seguite i leader con le mani sporche di terra».
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