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MARTEDÌ 18 NOVEMBRE 2025 Sbarcata a Istanbul per la penultima e cruciale tappa del suo girone di Basketball Champions League, la Pallacanestro Trieste prepara il difficile match che questo pomeriggio alle 18, diretta su Dazn, la vedrà in campo presso il Turkcell Basketbol Gelişim Merkezi contro il Galatasaray. Come scrive Lorenzo Gatto, un match dalle forti implicazioni europee, importante in ottica qualificazione ma che assume un significato ancor più profondo per la formazione di Israel Gonzalez, a caccia di riscatto dopo la cocente sconfitta subita in campionato a Cremona. La missione europea, per un gruppo ferito, può rappresentare la medicina giusta. La Bcl infatti, con il suo prestigio e le sue difficoltà, offre a Trieste l'occasione perfetta per resettare l'amarezza, ricercare una identità e dare un segnale forte ritrovando la strada e lottando su ogni singolo possesso. All'andata, sul parquet del PalaRubini, fu battaglia, un 91-90 maturato nei secondi finali con un fallo non fischiato a rimbalzo su Sissoko che grida ancora vendetta. Un match bello e combattuto (forse la miglior versione stagionale della Pallacanestro Trieste), precedente che deve regalare fiducia a una squadra che al PalaRubini ha dimostrato di avere le armi per mettere in difficoltà l'avversaria. E proprio dall'importanza di conoscere la formazione turca parte l'analisi prepartita di Israel Gonzalez. «Il Galatasaray è una squadra molto importante in questa competizione, con grande qualità individuale, tutti i giocatori sono capaci di costruire il proprio tiro – sottolinea il tecnico spagnolo –. Hanno un'ottima capacità di sfruttare l'uno contro uno, sia i play e le guardie come Cummings e McCollum sia le ali come Palmer e White. Sono fisicamente molto bravi, con una capacità di rimbalzo superiore alla media, come abbiamo visto nella partita d'andata ci metteranno in difficoltà». Entrando tra le pieghe del match, Gonzalez sottolinea gli aspetti per lui fondamentali nel corso dei quaranta minuti di questa sera. «Sarà molto importante essere capaci di giocare allo stesso ritmo per tutta la partita – la sua analisi –. Dobbiamo migliorare l'aspetto difensivo, restando sempre vicini al marcatore durante i quaranta minuti e cercando di sfruttare le nostre opportunità in attacco. Per quanto riguarda i loro lunghi, Gillespie, Yasar e anche Bishop sono giocatori molto forti, specialmente in difesa e a rimbalzo. Hanno esperienza e ci hanno creato problemi nella partita di andata; dovremo sicuramente migliorare la nostra protezione del pitturato per reggere il loro impatto». Sbarcata già ieri in Turchia, la Pallacanestro Trieste si è allenata a Istanbul e questa mattina ha svolto la consueta seduta di rifinitura. Come a Cremona, tutti a referto. Come a Cremona, solo a partita in corso capiremo chi sarà realmente a disposizione di coach Gonzalez. - Il pareggio del Trento in pieno recupero con la conseguente mancata vittoria della Triestina, certifica purtroppo quella che è ormai una preoccupante tendenza per l'Unione manifestatasi nell'ultimo mese e mezzo, ovvero quella di perdere un sacco di punti nei secondi tempi delle partite. Come scrive Antonello Rodio, basti pensare che nelle quattro gare con Attilio Tesser in panchina, l'Unione ha perso ben 5 punti rispetto agli esiti dei primi tempi. Tutto era iniziato con il rigore a dieci minuti dalla fine con la Dolomiti Bellunesi, poi è arrivato il vantaggio del Brescia nella mezz'ora finale, quindi l'accelerazione della Pro Vercelli nei venti minuti conclusivi, per arrivare al pareggio al 93' del Trento che ha fatto perdere altri 2 punti. Cinque punti in tutto che ora avrebbero fatto vedere la classifica in maniera diversa. Ma attenzione, non è una tendenza manifestatasi solamente con Tesser, perché le avvisaglie erano arrivate anche nella penultima gara con Giuseppe Marino in panchina, quando il Cittadella riuscì a battere l'Unione con un gol a pochi minuti dal triplice fischio, mandando così in fumo un altro possibile punto. Eppure nei primi due mesi di campionato la tendenza era stata opposta. La Triestina infatti, dopo aver perso 2 punti nella ripresa contro l'Ospitaletto causa il pareggio degli ospiti, era stata protagonista di due clamorosi ribaltoni nei secondi tempi contro Lumezzane e Arzignano: conquistando due vittorie dopo essere passata in svantaggio nella prima frazione di gioco, l'Unione aveva messo 6 punti in saccoccia. E anche la goleada con il Renate era nata tutta nella ripresa di gioco, portando altri 2 punti per questa casistica. Tirando le somme, il saldo fra primi tempi e risultati finali si è totalmente ribaltato perché ha dato un più 6 nei primi due mesi e un meno 6 nell'ultimo mese e mezzo. I motivi? La prima imputata è la condizione fisica: si è parlato tanto della mancata preparazione estiva e vari addetti ai lavori hanno previsto che il conto si sarebbe presentato da novembre in poi. Cosa che in effetti si sta verificando, con finali di gara un po' in affanno. Qua però conta molto anche la coperta corta. A inizio stagione non c'erano infortuni, ma poi fisiologicamente qualcuno si fa male, la rosa è striminzita e pertanto i cambi scarseggiano, con conseguente calo delle prestazioni nei finali quando le avversarie invece cambiano mezza formazione senza grandi ripercussioni. Su tutto questo si innesta anche il modo di giocare. Marino, conscio della situazione, era solito partire piano con primi tempi a basso ritmo, per poi giocarsela tutta nella ripresa. Non era sbagliato, ma non sarebbe bastato per il recupero che devono fare gli alabardati ed è per questo che in società si è deciso di tentare il salto di qualità con Tesser. In effetti ora la squadra si esprime con ancora più efficacia, crea di più anche se paga ovviamente la mancanza di terminali offensivi. Ma il gioco di Tesser è anche molto dispendioso fra pressing alto e intensità, per cui è fisiologico che a causa dei motivi già citati (condizione, rosa stringata, cambi inadeguati), questo inevitabilmente sta portando a dei cali nelle seconde parti di gara che stanno costando parecchio in termini di punti con ripercussioni evidenti sulla classifica già di partenza deficitaria – a causa della maxi penalizzazione – della formazione alabardata
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Le critiche a JC durante il campionato non erano quasi mai rivolte ai risultati, tranne verso la fine quando erano arrivate delle brutte sconfitte (le ultime 4 di RS, con Udine, Cividale, Rimini e Forlì) . Per mesi, anzi, veniva rimarcato che la cosa a mancare era il gioco, nonostante le vittorie. Se ben ricordi, anche il pubblico se ne fregava dei due punti e disertava il palazzetto. Nella fase a orologio ci sono state 4 sconfitte e 2 vittorie prima del rientro di Reyes, poi altre 2 sconfitte e 2 vittorie, ma le ultime partite si è finalmente iniziato a vedere un po' di gioco, e non solo nei minuti di Reyes, che ancora veniva centellinato. La squadra c'era, giocava come ci si aspettava fin dall'inizio, con ognuno nel posto che era sempre stato suo negli anni precedenti. E anche il pubblico ha iniziato ad accorgersene. Non sono diventati unstoppable perché era rientrato Reyes, sono diventati unstoppable perché hanno mostrato un gioco che in campionato non si era mai visto. Ai playoff, che tutti ricordiamo benissimo, nelle prime partite Reyes è andato 3 volte in doppia cifra, 2 volte no, una non ha giocato, ma sono state sei vittorie di squadra, con un gioco esaltante. Poi la serie finale, con un dominio di Reyes come marcatore, ma che resteranno sempre impressi nella mente come playoff di Ruzzier. Quello che voglio dire è che ricordo molto bene quelle partite, é vero che sulla carta sembra che il problema fosse l'assenza di Reyes, ma quello che mancava non era un giocatore, era una squadra che giocasse in base alle sue potenzialità. Puoi star certo che se JC avesse continuato imperterrito per la sua strada, i playoff sarebbero durati 3 partite. Ha avuto il merito di accantonare le sue idee, e semplicemente di far giocare la squadra come poteva fare, seguendo il gioco veloce voluto da Arcieri. Non erano i giocatori adatti a fare quello che voleva lui, ma erano forti abbastanza per fare bene quello che facevano da sempre. E JC è comunque stato bravo a metterli in campo, nonostante facessero un gioco diverso da quello che voleva, e forse potremmo dire che è stato maggiormente bravo proprio per questo.
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Vero, confuso due "Casertani" degli anni d'oro.
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Perdonime ma xe un discorso che lassa el tempo che trova. La penalizzazion ghe xe e la xe anche bella pesante, mi son convinto che senza la mannaia della penalizzazion alcune partide saria stade affrontare e gestide in maniera differente portando probabilmente risultati differenti. Inoltre a sta rosa ghe manca una preparazion degna de sto nome e la situazion societaria di certo non aiuta. No digo che sta rosa sia da primi posti ma da play off comodi (parlo de settimo posto, no de terzo) assolutamente si. Come ga dito più de qualchedun veder sta squadra giogar in sto modo nonostante tutto el contorno fa paradossalmente ancora più mal.
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Da MangiafuocoMcrae · Inviato
Addirittura 22 vittorie consecutive mi pare, tra campionato e fiba Europe Cup(che tra l'altro ha vinto) e finale scudetto persa a gara7 contro Venezia. Aveva una squadra bella forte: Cooley,Pierre, Thomas,Spissu,Polonara, ma i risultati parlano per lui senza dubbio.
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