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No, l'offerta è la stessa per entrambi. Verrà ingaggiato quello che nei vari colloqui che stanno avendo entrambi con Delli Carri, gli darà le migliori sensazioni.
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Da stefanots1980 · Inviato
In sostanza l'allenatore che accetterà meno soldi del altro verrà ingaggiato.... -
Da Lupo Cecoslovacco · Inviato
Pur apprezzando il buon lavoro di Tesser e riconoscendone le indubbie qualità, credo che – alla luce del progetto che si profila all’orizzonte, tra giovani da valorizzare e un budget sempre più da “low cost” – un investimento per trattenere lui e lo staff sarebbe stato poco lungimirante. Tesser è un tecnico preparato, nulla da dire, ma forse non il più adatto a guidare una squadra in fase di contenimento ambizioni e risorse. Quando cambiano gli obiettivi, anche la panchina deve adeguarsi. E in certe fasi, più che un colpo di mercato, serve un atto di buon senso… e di contabilità. Poi, ovviamente, non conosco i dettagli – che @Gazza giustamente non svela – ma, da osservatore esterno, la scelta di voltare pagina appare inevitabile. E, tutto sommato, anche giusta. -
GIOVEDÌ 19 GIUGNO 2025 - Dalla Uleb Cup della stagione 2002/2003 alla Basketball Champions League del 2025/2026. A ventitré anni di distanza dalla sua ultima volta, la Pallacanestro Trieste torna a recitare sul palcoscenico continentale. Con lo sponsor Generali sulle maglie e Cesare Pancotto in panchina, Trieste aveva passato da quarta il girone con Krka Novo Mesto, Estudiantes, Colonia, Chalon e Darussafaka uscendo poi agli ottavi contro i serbi dello Zeleznik. Come scrive Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", oggi l'Europa è di nuovo casa e per Paul Matiasic, l'avventura da presidente della Pallacanestro Trieste, si sta trasformando giorno dopo giorno in una storia vincente. Il primo anno in biancorosso non gli ha regalato trofei da alzare ma la consapevolezza che il percorso intrapreso è quello giusto. La neopromossa al tavolo delle grandi si è tolta le sue soddisfazioni entrando dalla porta principale, prima nelle final eight di coppa Italia e poi nei play-off scudetto, nell'élite del massimo campionato. L'ammissione alla Basketball Champions League è stata poi la ciliegina sulla torta della stagione, perché non rappresenta solo un traguardo, ma un importante punto di partenza. Per la città di Trieste, per i suoi tifosi e per tutto il movimento perché è la testimonianza che con visione, lavoro e passione, i sogni possono diventare realtà. «Abbiamo raggiunto un'impresa storica – le parole di Matiasic –. L'ingresso in una competizione europea così prestigiosa come la Basketball Champions League, solo un anno dopo la promozione in Serie A, è qualcosa di davvero notevole. Siamo grati al Board della Bcl per il riconoscimento del nostro progetto e siamo onorati di unirci all'elenco di illustri club partecipanti. Estendo la mia più sentita gratitudine e il mio apprezzamento ai nostri giocatori, allenatori, dirigenza e staff per aver trasformato questa aspirazione in realtà». Un traguardo che non è un punto di arrivo ma aumenta le aspettative in vista della nuova stagione. Con le responsabilità che il doppio impegno campionato–coppa comporterà per chi, adesso, sarà chiamato alle scelte di mercato che dovranno permettere alla Pallacanestro Trieste di essere competitiva e vincente su entrambi i palcoscenici. «Vedere il nostro logo accanto a quelli di squadre d'élite di tutta Europa è una grande soddisfazione ed è incredibilmente gratificante – l'analisi del general manager Michael Arcieri –. Siamo estremamente grati alla Basketball Champions League per l'onore di questo invito alla stagione del decimo anniversario della competizione. E mentre ci rimbocchiamo le maniche e ci mettiamo al lavoro per prepararci a questo palcoscenico internazionale, ci prendiamo anche il tempo per celebrare e ringraziare tutte le persone, i giocatori e lo staff che ci hanno spinto verso questo capitolo speciale nella storia del nostro club». - Per la panchina alabardata è ormai una partita a due fra Giorgio Gorgone e Massimo Donati. E come scrive Antonello Rodio, non si può neanche più dire che uno sia favorito sull'altro, perché dopo i ripetuti colpi di scena che stanno accadendo a Vicenza, i due in pratica sono alla pari nelle loro chance di allenare la Triestina. Sulla sponda biancorossa veneta infatti sono ancora una volta cambiate le carte in tavola. A inizio settimana Donati sembrava ormai la prima scelta del Vicenza, tanto che si dava come prossima la fumata bianca. Poi già nella serata di martedì il vento è cambiato, con Donati forse insoddisfatto della proposta del club veneto di Rosso, basata su un anno di contratto con opzione. Fatto sta che ieri, dopo una mattinata nella quale Donati restava in lizza con Rigoni, poi il Vicenza ha preso una strada drasticamente diversa riprendendo il discorso con Fabio Gallo che aveva interrotto da qualche giorno. E stavolta, dopo una trattativa veloce ma intensa, l'intesa è sbocciata sulla base di un biennale, tanto che ieri in serata si dava come imminente l'ufficializzazione del rapporto fra i biancorossi e il tecnico che ha appena riportato in serie B la Virtus Entella. Toccherà insomma a Gallo tentare di riportare fra i cadetti il Vicenza. Ma tutto questo ha una ripercussione anche sulla caccia all'allenatore dell'Unione. Se a un certo punto Gorgone sembrava saldamente in pole position, adesso si tratta davvero di una partita a due. Sembra invece ormai sparita dai radar la terza opzione che portava a Piero Braglia, mentre ieri dall'Emilia Romagna è spuntata un'altra voce: Cristian Serpini, 53 anni, tecnico che nell'ultima stagione era al Carpi e ha appena rescisso consensualmente visto che aveva ancora un anno di contratto (in precedenza ha allenato anche Ravenna e Lentigione), sarebbe nel mirino proprio della Triestina, oltre che della Casertana. Ma è indubbio che i nomi caldi restano sempre quelli di Gorgone e Donati, del resto già accostati alla Triestina nell'ultimo biennio. L'ex centrocampista alabardato (per lui con l'Unione sei anni da giocatore dal 2005 al 2011 e una stagione come allenatore della Berretti) è stato già contattato in più riprese negli ultimi due anni ma visto che era alla guida della Lucchese non se ne è fatto niente. Gorgone vanta anche la recente impresa di aver salvato sul campo ai play-out la Lucchese in una situazione disperata, con 6 punti di penalizzazione e mesi e mesi senza pagamenti, tanto che poi la Lucchese è sparita. Ma anche Donati era già stato contattato dalla Triestina. Anzi lo scorso anno, quando era reduce da un ottimo biennio con il Legnago, era proprio lui il mister designato per allenare l'Unione, prima che la società alabardata dirottasse all'improvviso su Santoni. Sfumata l'ipotesi Triestina, a quel punto Donati andò in Grecia ad allenare l'Athens Kallithea, neopromosso nella massima serie ellenica, ma dopo 14 partite senza vittorie (8 pareggi e 6 sconfitte) a dicembre è stato esonerato.
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Indubbiamente un giocatore di livello per quanto riguarda l'attacco, anche se il meglio di se lo ha dato a pesaro e varese in ruoli da più protagonista rispetto a milano e venezia. Stupisce, per un buon tiratore come lui, il solo 26% da 3 nell'ultima stagione in RS di LBA, decisamente meglio in coppa. Per il ruolo sarebbe l'ideale: guardia che può giocare play. Con hackett che pare confermato, possiamo dire che ora, tra gli italiani che si devono sistemare, di meglio nel ruolo non ce n'è? Complessivamente inferiore a candi per il lato difensivo, ma, rispetto a lui, miglior attaccante. Peccato non abbia preso la statura del padre.
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