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LUNEDÌ 14 LUGLIO 2025 - Deciso, motivato, voglioso di cominciare una nuova tappa della sua carriera. Per Davide Moretti, Trieste e la Pallacanestro Trieste rappresentano un punto di ripartenza dopo un cammino in chiaro scuro che a Venezia, in maglia Reyer, non gli ha regalato grandi soddisfazioni. Come scritto da Lorenzo Gatto oggi su "Il Piccolo", terminata la stagione si è guardato attorno, con l'obiettivo trovare una piazza in grado di motivarlo e stimolarlo. Assieme alla Pallacanestro Trieste ha proceduto per gradi: un primo approccio in cui le parti si sono "annusate" senza però trovare una strada comune poi, passate un paio di settimane, l'incontro decisivo che ha portato alla firma del contratto. «Ho scelto Trieste perché è una piazza che respira pallacanestro, con una proprietà che mi ha cercato e voluto fortemente – racconta Moretti –. Ho trovato un progetto ambizioso che rispecchia pienamente le mie aspirazioni professionali. L'affetto e l'entusiasmo dimostrati fin da subito dai tifosi hanno poi ulteriormente rafforzato la mia convinzione, rendendo la scelta ancora più giusta». Un progetto, quello triestino, che sposa fino in fondo il carattere di un ragazzo che ha apprezzato il grande entusiasmo e la voglia di vincere che ha percepito ascoltando le parole del presidente Matiasic e del general manager Arcieri. Dopo il sesto posto in campionato che ha garantito alla società un posto nella Champions League, Trieste vuole far un ulteriore passo avanti migliorando i risultati in Italia e facendo un percorso importante anche in Europa. «Il mio obiettivo primario per questa stagione è chiaro: vincere – conferma Davide –. Ho seguito la squadra lo scorso anno e ho percepito una chiara identità basata su un livello di competitività altissimo. Credo che queste siano le basi ideali per migliorare i risultati ottenuti e puntare a traguardi sempre più importanti in questa stagione». Servirà anche l'apporto di Moretti in un campionato nel quale la combo guard bolognese dovrà mettere al servizio della squadra tutta la sua versatilità. Partirà per essere una spalla di assoluto livello per affiancare Markel Brown ma il suo contributo, prezioso, potrà arrivare anche nel caso in cui dovesse servire una valida alternativa in regia ai playmaker Colbey Ross e Michi Ruzzier. «Per raggiungere i traguardi che si pone la società – conclude Moretti –, metto a disposizione della squadra la mia competitività, una mentalità vincente e un grande spirito di sacrificio. In questi anni, ho avuto l'opportunità di maturare significativamente e di accumulare una preziosa esperienza sia in Europa che in contesti internazionali. Sono pronto a mettere tutto questo al servizio del gruppo per raggiungere i nostri obiettivi » - Si apre la settimana decisiva per le sorti della Triestina. E non è un modo di dire, perché se non accade qualcosa di importante da qui al prossimo week-end, al massimo per lunedì o martedì prossimo, per l'Unione si aprirà il baratro. Come scrive Antonello Rodio, gli scenari possono essere diversi. Pare che Ben Rosenzweig, che dopo una misteriosa toccata e fuga a Milano è ripartito sabato in fretta e furia per gli Stati Uniti, si sia nuovamente irrigidito sull'ipotesi vendita e forse speri ancora di trovare i soldi necessari per andare avanti, insomma metta insieme gli investitori per garantire una robusta iniezione di denaro e sistemare le cose. Ma il tempo stringe. Una prima scadenza c'è attorno al 22-23 luglio: se per quel giorno non saranno stati pagati i giocatori che a inizio mese hanno messo in mora la società, allora quest'ultimi saranno liberi. E sono proprio quelli che hanno mercato e da cui sarebbe possibile racimolare qualche entrata, anche importante come nel caso di Correia. C'è poi la fatidica scadenza del primo agosto, quando vanno versati gli stipendi di giugno: se salta anche questa, la Triestina potrebbe essere estromessa dal campionato. E in ogni caso, se anche il presidente trovasse i soldi in extremis, sarebbe una squadra rabberciata, con mercato bloccato e osteggiata dalla tifoseria. Ecco perché tifosi e politica spingono per una vendita, ma oltre a un compratore deciso, veloce e pronto a subentrare pagando anche i debiti, serve che Rosenzweig sia veramente disposto a vendere senza troppe pretese. L'altro scenario è che di fronte a messe in mora e decreti ingiuntivi che avanzano, si muova il tribunale. A quel punto, con la faccenda in mano a un curatore fallimentare, si aprirebbero altre prospettive, ma solo future perché quasi certamente bisognerebbe rinunciare per un anno alla Triestina .
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Secondo me,anche grazie ai terreni che sicuramente sono un' asset importante e un valore aggiunto,il curatore un soggetto interessato lo trova e magari tra uno di quelli che si erano palesati adesso.
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Beh certo. Mi riferivo all'ipotesi che nessuno rilevi la società e la stessa fallisca.
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Se dovesse partire un'istanza fallimentare e il curatore nominato dal tribunale riuscisse a trovare un soggetto interessato all' acquisto,i terreni entrerebbero a fare parte dei beni che lui acquisirebbe. Pertanto sarebbero,nel caso, un' incentivo in più per un potenziale acquirente. Soltanto in seconda battuta, se il curatore non riuscisse a trovare nessuno, andrebbero a far parte insieme a tutto il resto,dei beni dai quali ricavare le risorse per pagare i creditori.
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Non credo sai. Il terreno finisce tra le poste attive come asset da cui ricavare con una vendita all'asta qualcosa da distribuire ai creditori. Privilegiati prima (INPS per esempio), chirografari poi (se avanza qualcosa dopo aver soddisfatto i privilegiati). In parti uguali. Il finanziamento regionale essendo immagino stato deliberato su progetto stante la non realizzazione dello stesso semplicemente non verrà erogato.
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